Cisplatino: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Cisplatino 0,5 mg/ml (Cisplatino): sicurezza e modo d’azione

Cisplatino 0,5 mg/ml (Cisplatino) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Da utilizzare come monoterapia o come parte di una chemioterapia in atto per il trattamento di tumori avanzati o metastatici: carcinoma testicolare (polichemioterapia palliativa e curativa), carcinoma ovarico (stadio III e IV), epitelioma a cellule squamose del collo e della testa (terapia palliativa)

Trattamento del carcinoma del polmone a piccole cellule.

Trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato.

Cisplatino 0,5 mg/ml: come funziona?

Ma come funziona Cisplatino 0,5 mg/ml? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Cisplatino 0,5 mg/ml

Categoria farmacoterapeutica: agenti antineoplastici/composti del platino codice ATC: L01XA01

Il cisplatino è una sostanza inorganica contenente un metallo pesante [cis-diamminodicloroplatino(II)] ed inibisce la sintesi del DNA realizzando connessioni trasversali entro e tra le sequenze del DNA, mentre la sintesi proteica e dell’RNA è inibita in misura minore.

Nonostante l’azione principale del cisplatino sembri risiedere nell’inibizione della sintesi del DNA, l’azione antineoplastica comprende altri effetti quali l’aumento dell’immunogenicità tumorale. Le funzioni oncolitiche del cisplatino possono essere comparate alle funzioni delle sostanze alchilanti. Il cisplatino presenta inoltre anche proprietà immunosoppressive, radiosensibilizzanti e antibatteriche.

Il cisplatino non sembra essere ciclo-specifico.

Infine, gli effetti citotossici del cisplatino sono determinati dal legame con tutte le basi del DNA con una preferenza per la posizione N-7 della guanosina e dell’adenosina.


Cisplatino 0,5 mg/ml: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Cisplatino 0,5 mg/ml, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Cisplatino 0,5 mg/ml

Dopo l’infusione endovenosa, il cisplatino è rapidamente distribuito in tutti i tessuti: dopo la somministrazione di dosi comprese tra 20 e 120 mg/m², le concentrazioni di platino sono massime nel fegato, prostata e reni, sono alquanto inferiori nella vescica, nei muscoli, nei testicoli, nel pancreas e nella milza e sono minime nell’intestino, surrene, cuore, polmone, cervello e cervelletto. A due ore dall’infusione, più del 90% del cisplatino plasmatico totale risulta legato ad una proteina, un processo che può essere irreversibile; la parte legata alla proteina, inoltre, non esercita un’azione antineoplastica. Il cisplatino ha una farmacocinetica di tipo non lineare ed è trasformato da un processo non enzimatico in uno o più metaboliti. L’eliminazione dal plasma, dopo l’iniezione di un bolo endovenoso di 50-100 mg/m2 è bifasica. Nell’uomo sono stati osservati i seguenti periodi di emivita:

t ½ (distribuzione): 10-60 minuti t ½ (terminale): circa 2-5 giorni

Il considerevole legame proteico del contenuto di platino totale produce una fase escretoria incompleta o prolungata, con una secrezione urinaria cumulativa compresa tra il 27 e il 45% della dose somministrata in un periodo di 84-120 ore. Un’infusione prolungata risulta nella secrezione urinaria di una parte maggiore della dose. La secrezione fecale è minima e le quantità di platino che possono essere rilevate nella cistifellea e nell’intestino crasso sono piccole. L’alterazione della funzione renale aumenta l’emivita plasmatica che può anche teoricamente incrementare in presenza di un’ascite causata dall’elevato legame proteico del cisplatino.


Cisplatino 0,5 mg/ml: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Cisplatino 0,5 mg/ml agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Cisplatino 0,5 mg/ml è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Cisplatino 0,5 mg/ml: dati sulla sicurezza

Tossicità cronica:

I modelli della tossicità cronica indicano danno renale, depressione midollare, disturbi gastrointestinali e ototossicità.

Mutagenicità e carcinogenicità:

Il cisplatino risulta essere mutagenico in numerosi test in vivo e in vitro (test batterici e difetti cromosomici in colture di tessuto e cellule animali) e studi a lungo termine nei topi e nei ratti ne hanno provato gli effetti carcinogenici.

Tossicità riproduttiva:

Fertilità: soppressione gonadica causa di amenorrea o azoospermia, che può risultare irreversibile e indurre un’infertilità permanente.

Gli studi sui ratti hanno dimostrato che l’esposizione al farmaco durante la gravidanza causa tumori nella prole adulta.

Gravidanza e allattamento: Il cisplatino è embriotossico e teratogeno nei topi e nei ratti e i difetti sono stati segnalati in entrambe le specie. La presenza del cisplatino è stata inoltre individuata anche nel latte materno.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Cisplatino 0,5 mg/ml: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Cisplatino 0,5 mg/ml

Cisplatino 0,5 mg/ml: interazioni

Sostanze nefrotossiche

La co-somministrazione di farmaci nefrotossici (ad es. cefalosporine, aminoglicosidi o anfotericina B o mezzi di contrasto) od ototossici (ad es. aminoglicosidi) potenzierà l’effetto tossico del cisplatino sui reni. Durante o dopo il trattamento con cisplatino si consiglia di usare cautela con le sostanze escrete principalmente attraverso i reni, cioè agenti citostatici quali bleomicina e metotressato, a causa della potenziale riduzione dell’eliminazione per via renale.

La tossicità renale di ifosfamide può essere maggiore se usata in combinazione con cisplatino, o in pazienti che hanno precedentemente assunto cisplatino

In pochi casi è stata notata la riduzione dei livelli ematici di litio in seguito a trattamento con cisplatino combinato con bleomicina ed etoposide. Pertanto si raccomanda di monitorare i valori di litio.

Sostanze ototossiche

Somministrando contemporaneamente medicinali ototossici (per es. amino glicosidi, diuretici dell’ansa) si potrà avere un potenziamento dell’effetto tossico del cisplatino sulla funzionalità uditiva.

Ad eccezione che nei pazienti trattati con dosi di cisplatino superiori a 60 mg/m2 con una secrezione urinaria inferiore a 1000 ml nelle 24 ore, non deve essere indotta alcuna diuresi forzata con diuretici di ansa in previsione di un possibile danno al tratto renale e di ototossicità.

Ifosfamide può aumentare la perdita dell’udito dovuto al cisplatino. Vaccini vivi attenuati

Il vaccino per la febbre gialla è assolutamente controindicato a causa del rischio di malattia vaccinica sistemica fatale (vedere paragrafo 4.3 Controìndìcazìonì). In considerazione del rischio di malattia generalizzata, è consigliabile utilizzare un vaccino inattivato se possibile.

Anticoagulanti orali

In caso di utilizzo contemporaneo di anticoagulanti orali, si consiglia di controllare regolarmente l’INR.

Antistaminici, fenotiazine e altri

L’uso concomitante di antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozina, fenotiazine, tioxanteni o trimetobenzamidi può mascherare i sintomi dell’ototossicità (quali capogiri e tinnito).

Medicinali anticonvulsivanti

La concentrazione sierica dei medicinali anticonvulsivanti può rimanere a livelli sub-terapeutici durante il trattamento con cisplatino.

Combinazione piridoxine+altretamine

Durante uno studio randomizzato sul trattamento del cancro ovarico in stadio avanzato, il tempo di risposta è stato influenzato in modo negativo quando piridossina è stata utilizzata in combinazione con altretamina (esametilmelamina) e cisplatino.

Paclitaxel

Il trattamento con cisplatino prima di un’infusione con paclitaxel può ridurre la clearance del paclitaxel del 33% e pertanto amplificare la neurotossicità.


Cisplatino 0,5 mg/ml: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Cisplatino 0,5 mg/ml: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati condotti studi sugli effetti del farmaco sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia il profilo degli eventi indesiderati (a carico del sistema nervoso centrale e dei sensi speciali) può esercitare un’influenza leggera o moderata sulla capacità di guidare o utilizzare macchinari.

I pazienti che lamentano tali effetti (ad es. manifestano sonnolenza o vomito) devono, quindi, evitare di guidare e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco