Cistalgan: è un farmaco sicuro? Come funziona?
Cistalgan (Flavoxato+propifenazone) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie: Trattamento dei sintomi: disuria, urgenza, nicturia, dolore sovrapubico, incontinenza nelle affezioni vescicali e prostatiche quali cistiti, cistalgie, prostatiti, uretriti, uretrocistiti, uretrotrigoniti. Coadiuvante nel trattamento analgesico-antispastico della calcolosi renale e ureterale e dei disturbi algico spastici urinari da cateterismo e da cistoscopia. Sequele di interventi chirurgici sulle basse vie urinarie. Trattamento degli stati spastico-dolorosi delle vie genitali femminili come: algie pelviche, dismenorrea, ipertonia, discinesie uterine.
Ma come funziona Cistalgan? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.
Farmacodinamica di Cistalgan: come funziona?
Il Flavossato ha un’azione spasmolitica diretta sulla muscolatura liscia che si svolge in modo specifico sull’apparato genito-urinario. Questa azione si manifesta a concentrazioni plasmatiche che non sono risultate attive su strutture muscolari lisce di altri distretti.
Ricerche sperimentali indicano che l’effetto miolitico del Flavossato è riferibile ad un meccanismo di inibizione delle fosfodiesterasi e di Ca-antagonismo.
Il Flavossato alle dosi attive in senso miolitico, non influenza il sistema parasimpatico e non provoca effetti di tipo vagolitico.
Il Propifenazone possiede un’azione analgesica, antiflogistica ed antipiretica che si esplica principalmente attraverso l’inibizione della biosintesi delle prostaglandine.
Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Cistalgan, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.
Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.
Farmacocinetica di Cistalgan
Il Flavossato somministrato per os, presenta una biodisponibilità completa. Il picco plasmatico, dopo una somministrazione orale, viene raggiunto in meno di 2 h. Nei tessuti viene rapidamente metabolizzato ad ac. 3-metilflavon-8-carbossilico (MFCA) e quest’ultimo viene escreto per circa il 50% con le urine libero e coniugato come glucoronide.
L’escrezione urinaria avviene nel giro di 4-6 ore dalla somministrazione.
Il Propifenazone, per via orale, viene prontamente assorbito; nel sangue si ritrova il suo principale metabolita l’enol-glucoronide del N,2- dimetilPropifenazone con livelli
massimi gi entro 1,2 h. dalla somministrazione. L’escrezione avviene principalmente attraverso le urine che, in alcuni casi, possono risultare colorate in rosso per la presenza di un metabolita innocuo dei derivati pirazolonici, l’ac. rubazonico. Il Propifenazone non interferisce nella cinetica del Flavossato, possiede anzi una cinetica sincronizzata a quest’ultimo, presentando il vantaggio, nel corso di somministrazioni ripetute, di escludere possibilità di accumulo e di conservare lo schema posologico ottimale.
Abbiamo visto come Cistalgan agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Cistalgan è un farmaco sicuro?
Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.
Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.
Cistalgan: dati sulla sicurezza
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Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti indesiderati che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.
Tutti gli effetti indesiderati segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.
Consultate gli effetti collaterali e le controindicazioni di Cistalgan nella nostra scheda apposita.
Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.
Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.
Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.
Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Cistalgan
Cistalgan: interazioni
I derivati pirazolonici possono accentuare gli effetti dell’alcool e possono interagire con la fenitoina, con alcuni ipoglicemizzanti orali (tolbutamide, clorpropamide, acetoesamide) ed anticoagulanti (Warfarin).
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco
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salve,
da problemi di ejaculazione retrograda?
dopo quanto tempo fa effetto? immediato o bisogna prendere per un periodo indefinito di tempo grazie
No, CISTALGAN non dà problemi di ejaculazione retrograda ed agisce rapidamente: dovrebbe alleviare i sintomi fin dai primi giorni di terapia.
buongiorno!!volevo chiedere un consiglio io è da due mesi che combatto questo problema con l apparato urinario, ho fatto il tampone uretrale consigliato dal urologo e mi è uscita un infezione batterica da Stafilococco aureus, ora sto facendo un ciclo di antibiotico e sono al 7 giorno, però ho ancora bruciore alla punta e bevendo mi vengono spasmi di andare ad urinare,ora sempr el urologo mi ha consigliato cistalgan,vediamo come va!!ho fatto tutti gli esami necessari spermocultura,urinoculura, non e uscito niente! l unica cosa è questa infezione batterica, non ne posso più..fatemi sapere grazie
Esistono dei microrganismi che difficilmente si riescono a coltivare in terreni di coltura comuni, come i micoplasmi, le clamidie, alcuni germi microaerofili che possono dare uretriti (un esempio è l’Ureaplasma ureolyticum). Se l’uretrite che ha non passa con la terapia per lo Stafilococco, potrebbe essere utile una terapia contro uno dei suddetti patogeni: chieda al suo medico.
dimenticavo e soprattuto un rossore sulla punta sia fuori che dentro…
Salve è vero che non inficia l’assunzione con l’urinocoltura?