Droptimol: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Droptimol (Timololo Maleato): sicurezza e modo d’azione

Droptimol (Timololo Maleato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Droptimol è indicato in:

pazienti con ipertensione oculare,

pazienti con glaucoma cronico ad angolo aperto,

pazienti afachici con glaucoma,

pazienti con angolo stretto e episodi precedenti di chiusura d’angolo, spontanea o iatrogena, nell’occhio controlaterale, in cui sia necessario ridurre la pressione endoculare (vedere paragrafo 4.4).

Droptimol è anche indicato come terapia concomitante nel glaucoma pediatrico, che sia inadeguatamente controllato con altre terapie antiglaucoma.

Droptimol: come funziona?

Ma come funziona Droptimol? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Droptimol

Categoria farmacoterapeutica: oftalmologici – sostanze beta-bloccanti, codice ATC: S01ED01

Meccanismo d’azione

Droptimol riduce la pressione endoculare elevata e normale sia in presenza che in assenza di glaucoma.

La pressione endoculare elevata è un importante fattore di rischio nella patogenesi della perdita visiva del glaucomatoso. Più alto è il livello della pressione endoculare, maggiore è la probabilità di perdita del campo visivo o di danno a livello del nervo ottico. Droptimol è un medicinale bloccante i recettori beta-adrenergici, non selettivo, privo di significativa attività simpaticomimetica intrinseca, come pure di effetto deprimente diretto a livello miocardio e di effetto anestetico locale (stabilizzante di membrana).

L’inizio dell’effetto di Droptimol si osserva, in genere, circa 20 minuti dopo l’instillazione e la riduzione massima della pressione endoculare si verifica entro 1-2 ore. Un abbassamento significativo della pressione endoculare può persistere per un periodo di 24 ore con Droptimol 2,5 mg/ml o a 5 mg/ml. Questa lunga durata di azione permette il controllo della pressione oculare durante le ore notturne. La sua azione antiipertensiva implica, probabilmente una ridotta formazione dell’umore acqueo anche se è stato osservato un leggero aumento nella facilitazione del deflusso. A differenza dei miotici, Droptimol riduce la pressione endoculare con scarso o nessun effetto sulla accomodazione o sul diametro pupillare. Quindi, variazioni della acuità visiva dovute all’aumento dell’accomodazione sono inusuali, né si evidenzia la visione ridotta o offuscata e la cecità notturna causate dai miotici; inoltre, si ovvia all’incapacità dei pazienti con cataratta di vedere intorno all’opacità del cristallino quando la pupilla è ristretta dai miotici. Droptimol è stato anche usato in pazienti glaucomatosi che portano lenti a contatto rigide convenzionali (PMMA) ed è stato in genere ben tollerato. Le formulazioni monodose non contengono sostanze conservanti e ciò consente l’uso del prodotto anche in presenza di tessuti lesi, di fenomeni di sensibilizzazione imputabili a conservanti antibatterici e nei portatori di lenti a contatto morbide.

Popolazione pediatrica

Ci sono solo pochi dati che riguardano l’utilizzo del timololo (2,5 mg/ml, 5 mg/ml una goccia 2 volte al giorno) nella popolazione pediatrica per un periodo di trattamento superiore a 12 settimane. È stato pubblicato un piccolo studio clinico, doppio cieco, randomizzato, pubblicato, condotto su 105 bambini (n=71 su timololo) di età compresa fra 12 giorni e 5 anni, che mostra come il timololo sia efficace per il trattamento del glaucoma primario congenito e del glaucoma primario giovanile in trattamenti di breve durata.


Droptimol: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Droptimol, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Droptimol

Entro 5 minuti dall’instillazione topica di timololo 5 mg/ml, il livello plasmatico medio è pari a circa 1 ng/ml. La concentrazione ematica può raggiungere i 20 ng/ml nel neonato e può essere ridotta nell’adulto mediante occlusione lacrimale (0,4 ng/ml).

In contrasto, le dosi terapeutiche orali di timololo raggiungono livelli plasmatici compresi tra 5 e 50 ng/ml.

Popolazione pediatrica

Come già confermato dai dati provenienti da studi condotti su adulti, l’80% di ogni singola goccia attraversa il sistema nasolacrimale dove viene rapidamente immesso nella circolazione sistemica tramite la mucosa nasale, la congiuntiva, il dotto nasolacrimale, l’orofaringe e l’intestino, o tramite la pelle dal flusso lacrimale.

E’ da tenere in considerazione che si avrà una concentrazione maggiore di principio attivo, poiché il volume del sangue nei bambini è minore di quello degli adulti,

Inoltre i neonati non posseggono un sistema enzimatico ben sviluppato e ciò si traduce in un incremento dell’emivita ed un’aumentata possibilità di effetti indesiderati.

Alcuni dati mostrano che il livello plasmatico di timololo nei bambini trattati con timololo 2,5 mg/ml è di gran lunga più alto di quello riscontrato negli adulti dopo il trattamento con timololo 5 mg/ml, specialmente nei neonati e questo si presume possa incrementare il rischio di effetti indesiderati come broncospasmo e bradicardia.


Droptimol: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Droptimol agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Droptimol è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Droptimol: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità della riproduzione e dello sviluppo.

Studi tossicologici effettuati su conigli e cani a seguito di somministrazioni prolungate di timololo in soluzione oftalmica allo 0,5% e all’1% non hanno evidenziato alterazioni associate al trattamento, tranne una lieve congestione transitoria di nessuna importanza clinica. L’esame istomorfologico degli occhi e degli annessi non ha rilevato alcuna significativa patologia oculare.

In seguito a trattamento prolungato (2 anni) con timololo per via orale nel ratto, è stato rilevato un aumento dell’incidenza di feocromocitoma nei maschi a cui era stata somministrata la dose/die di 300 mg/Kg (approssimativamente 42.000 volte l’esposizione sistemica conseguita alla dose massima oftalmica raccomandata nell’uomo). Tale fenomeno non è stato osservato nei ratti a cui è stata somministrata una dose orale equivalente a 14.000 volte la dose massima oftalmica indicata nell’uomo. In seguito a somministrazione orale di timololo "lifetime" nel topo, è stato riscontrato un aumento dell’incidenza di neoplasie dopo trattamento con 500 mg/Kg pro-die, pari a 71.000 volte l’esposizione sistemica nella dose oftalmica massima indicata nell’uomo. Queste alterazioni non si sono verificate con l’impiego di 5 o 50 mg/Kg/die, pari a circa 700 o 7000 volte l’esposizione sistemica in seguito alla dose massima oftalmica nell’uomo.

Gli studi di fertilità e di riproduzione nel ratto non hanno evidenziato effetti indesiderati sulla fertilità sia nei maschi che nelle femmine a dosi fino a 21.000 volte l’esposizione sistemica dovuta alla dose oftalmica massima raccomandata nell’uomo.

Le indagini sul potere teratogeno condotto nel topo, ratto e coniglio ad una dose orale di 50 mg/Kg/die (7000 volte l’esposizione sistemica per la dose massima oftalmica nell’uomo), non hanno messo in evidenza malformazioni fetali.

Dosi di 1000 mg/Kg/die (142.000 volte l’esposizione sistemica umana per la dose oftalmica massima) hanno determinato tossicità nelle madri ed un incremento dei riassorbimenti fetali. Un aumento dei riassorbimenti fetali è stato osservato nel coniglio a dosi pari a 14.000 volte l’esposizione sistemica dovuta alla dose oftalmica massima raccomandata nell’uomo.

Il timololo maleato è risultato privo di potenziale mutageno a seguito di valutazioni sia in vitro che in vivo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Droptimol: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Droptimol

Droptimol: interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione.

Sebbene Droptimol da solo abbia un effetto scarso o nullo sul diametro pupillare, occasionalmente è stata riportata midriasi risultante dall’uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici ed adrenalina (epinefrina).

I beta-bloccanti possono incrementare l’effetto ipoglicemizzante dei medicinali antidiabetici.


Droptimol: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Droptimol: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Droptimol può compromettere la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Bisogna tenere in considerazione che possono verificarsi disturbi visivi come la visione offuscata.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco