Fentanest: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile (Fentanil Citrato): sicurezza e modo d’azione

Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile (Fentanil Citrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Per le sue caratteristiche il Fentanest si presta, più di ogni altro analgesico noto, all’impiego in anestesiologia.

Può essere usato sia nella premedicazione per qualunque tipo di anestesia (anche locale) sia nel decorso postoperatorio come durante l’intervento stesso. Si consiglia l’associazione del Fentanest con il protossido d’azoto e con un neurolettico, in particolare con il droperidolo che ne migliora l’attività analgesica e ne riduce gli effetti collaterali (specie la depressione respiratoria ed il vomito), realizzando così la neuroleptoanalgesia. Il Fentanest può essere associato, a dosi opportunamente ridotte, anche ai barbiturici ed ai comuni anestetici volatili (alotano, isoflurano, ecc.).

Non sono stati descritti casi di interferenza fra l’azione del Fentanest e dei miorilassanti.

Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile: come funziona?

Ma come funziona Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile

Categoria farmacoterapeutica: Anestetico generale oppioide. Codice ATC: N01AH01

Il fentanil è un morfino mimetico in grado di provocare un’analgesia chirurgica di entità 50 – 100 volte superiore a quella della morfina.

Dopo somministrazione i.v. ad un dosaggio di 1 – 2 mcg/kg l’effetto analgesico insorge nel giro di 2- 3 minuti e persiste per circa 30 minuti.


Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile

Il fentanil è un oppioide sintetico con effetto farmacologico ?-agonista.

Distribuzione

Il fentanil presenta una cinetica plasmatica trifasica con una emivita di circa 3,7 ore; dopo iniezione endovenosa le concentrazioni plasmatiche di fentanil si riducono rapidamente, con un’emivita di distribuzione sequenziale di circa 1 minuto e 18 minuti ed un’emivita di eliminazione terminale di 475 minuti. Il fentanil ha un Vc (volume di distribuzione del compartimento centrale) di 13 litri, e un Vdds totale (volume di distribuzione allo steady-state) di 339 litri. Il legame di fentanil alle proteine plasmatiche è circa di 84%.

Metabolismo

Eliminazione

Circa il 75% della dose somministrata è escreta nell’urina entro 24 ore e di questa solo il 10% viene eliminato come farmaco immodificato.

Popolazioni speciali

Popolazione pediatrica

Nei neonati il legame di fentanil alle proteine plasmatiche è circa il 62% (inferiore a quello riscontrato negli adulti). La clearance ed il volume di distribuzione sono maggiori nei neonati e nei bambini. Pertanto in questa popolazione di pazienti possono essere necessarie dosi maggiori di fentanil.

Pazienti con compromissione renale

Dati ottenuti da studi con la somministrazione di fentanil per via endovenosa (e.v.) in pazienti sottoposti a trapianto renale suggeriscono che la clearance di fentanil può essere ridotta in questi soggetti.

Se pazienti con compromissione della funzionalità renale assumono Fentanest, si deve effettuare un attento monitoraggio per individuare eventuali segni di tossicità da fentanil e, se necessario, la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2).

Pazienti adulti con ustioni

Un aumento del 44% della clearance ed un volume di distribuzione più ampio comportano una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di fentanil. Per questo motivo in questi soggetti possono essere necessarie dosi maggiori di fentanil.

La clearance plasmatica risulta elevata (circa 12 ml/min/kg) ed il volume totale di distribuzione è di circa 4,2 l/kg.

Pazienti obesi         

È stato osservato un aumento della clearance di fentanil con l’aumento del peso corporeo. In pazienti con un BMI>30 (Body Mass Index) la clearance di fentanil cresce di circa il 10% ogni 10 Kg di aumento della massa magra.


Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile: dati sulla sicurezza

Nei ratti il margine di sicurezza per la somministrazione endovenosa, espresso dal rapporto tra LD50/ED50, per il livello più basso di analgesia è 281, 8 rispetto a 69,5 e 4,8 rispettivamente per morfina e petidina.

La tossicità acuta è stata valutata nel ratto e nel topo:

Ratto (i.v./s.c.): 2,3 mg/kg – 9,5 mg/kg

Topo (i.v./s.c.): 13 mg/kg – 70 mg/kg

Il fentanil, come gli altri analgesici oppioidi, presenta effetti mutageni in vitro solo a concentrazioni citotossiche e in condizioni di attivazione metabolica nei test con colture cellulari di mammifero. Il fentanil non ha mostrato effetti mutageni nei test in vivo sui roditori e nei test batterici. In uno studio

sulla carcinogenesi della durata di due anni condotto nei ratti, il fentanil non è stato associato ad un aumento dell’incidenza dei tumori a dosi sottocutanee fino a 33 mcg/kg/die nei maschi e 100 mcg/kg/die nelle femmine, rispettivamente le massime dosi tollerate nei maschi e nelle femmine.

In alcuni studi condotti su femmine di ratto sono stati osservati una riduzione della fertilità e mortalità embrionale, dovuti a tossicità materna e non all’effetto diretto del medicinale sull’embrione. Non ci sono evidenze di effetti teratogeni.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile

Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile: interazioni

Quando il Fentanest è somministrato con un neurolettico (come il droperidolo) il medico deve conoscere le proprietà di ciascun farmaco ed in particolare la loro diversa durata d’azione. Quando si usa questa associazione si verifica una maggiore incidenza di ipotensione. Inoltre, quando si usa questa associazione devono essere disponibili liquidi per infusione e altre contromisure atte a combattere l’eventuale ipotensione (vedere paragrafo 4.5).

I neurolettici possono indurre sintomi extrapiramidali che possono essere controllati con i farmaci antiparkinsoniani.

Sindrome serotoninergica

Si raccomanda cautela quando Fentanest è co-somministrato con farmaci che interessano i sistemi di trasmissione serotoninergica.

Può verificarsi lo sviluppo di una sindrome serotoninergica potenzialmente pericolosa per la vita con l’uso concomitante di medicinali serotoninergici come gli inibitori selettivi della ricaptazione della

serotonina (SSRI) e inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) e medicinali che alterano il metabolismo della serotonina (inclusi gli inibitori della monoamino ossidasi IMAO). Questo si può verificare entro l’intervallo delle dosi raccomandate.

La sindrome serotoninergica può includere cambiamenti dello stato mentale (es. agitazione, allucinazioni, coma), instabilità autonomica (es. tachicardia, pressione del sangue instabile, ipertermia), anormalità neuromuscolari (es. iperreflessia, mancanza di coordinazione, rigidità) e/o sintomi gastrointestinali (es. nausea, vomito, diarrea).

Se si sospetta la sindrome serotoninergica, deve essere presa in considerazione la rapida sospensione di Fentanest.

Come con altri oppioidi a causa del loro effetto anticolinergico, la somministrazione di Fentanest può portare ad aumenti della pressione del dotto biliare e, in casi isolati, possono essere osservati spasmi dello Sfintere di Oddi.

In pazienti con miastenia grave deve essere attentamente considerato l’uso di alcuni agenti anticolinergici e bloccanti neuromuscolari prima e durante la somministrazione endovenosa di Fentanest in regime di anestesia generale.

Condizioni speciali

Lesioni craniche ed ipertensione endocranica – Il Fentanest dovrà essere usato con cautela nei pazienti particolarmente sensibili alla depressione dei centri respiratori, e nei comatosi affetti da trauma cranico o tumore cerebrale. Si tenga presente che il Fentanest può mascherare il decorso dei traumatizzati cranici. Le iniezioni rapide mediante bolo di oppioidi devono essere evitate in pazienti con compromessa funzionalità intracerebrale; in questi pazienti la riduzione transitoria della pressione arteriosa media è stata occasionalmente associata da una riduzione di breve durata della pressione di perfusione cerebrale.

Si raccomanda, negli anziani e nei soggetti debilitati di ridurre la dose iniziale di Fentanest; per le dosi successive ci si dovrà basare sull’effetto indotto dalla dose iniziale. L’aggiustamento del dosaggio degli oppioidi deve essere effettuato con cautela nei pazienti affetti da una qualsiasi delle seguenti condizioni: ipotiroidismo non controllato; patologie polmonari; riserva polmonare ridotta; alcolismo o funzione epatica o renale compromessa per l’importanza di questi organi nel metabolismo e nell’escrezione del farmaco. Questi pazienti, inoltre, richiedono un prolungato monitoraggio nel periodo post-operatorio.

Farmaco-dipendenza – Il fentanil può determinare la comparsa di una farmaco-dipendenza di tipo morfinico ed è quindi suscettibile di abuso.

I pazienti che seguono una terapia cronica con oppioidi o quelli con una storia di abuso di oppioidi possono richiedere dosaggi maggiori.

Popolazione pediatrica

Le tecniche con analgesia nei bambini con respirazione spontanea devono essere usate solo come parte della tecnica anestetica o come parte delle tecniche di sedazione/analgesia da personale esperto e in un ambiente ove sia possibile gestire una improvvisa rigidità delle pareti toraciche che richieda intubazione, oppure apnea che richieda supporto alle vie aeree.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti:

FENTANEST 0,1 mg/2 ml soluzione iniettabile contiene metile para-idrossibenzoato e propile para- idrossibenzoato. Può causare reazioni allergiche (anche ritardate) e, eccezionalmente, broncospasmo.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Effetti di altri medicinali su Fentanest

Quando si impiegano alti dosaggi di Fentanest, dosi anche relativamente basse di diazepam possono causare depressione cardiovascolare.

Medicinali depressori del Sistema Nervoso Centrale (SNC)

Farmaci come i barbiturici, le benzodiazepine, i neurolettici, gli anestetici generali e altri depressori non selettivi del SNC (es. alcol) possono potenziare la depressione respiratoria di Fentanest.

Nei pazienti che abbiano assunto tali farmaci la dose necessaria di Fentanest può essere minore di quella usuale. In pazienti che respirano spontaneamente, l’uso concomitante con Fentanest, può aumentare il rischio di depressione respiratoria, sedazione profonda, coma e decesso. Analogamente, dopo somministrazione di Fentanest, si dovrà ridurre la dose di altri depressori del SNC.

Tuttavia, in singoli soggetti, sono stati osservati degli aumenti delle concentrazioni plasmatiche.

Inibitori della Monoamino Ossidasi (IMAO)

Per gli analgesici narcotici è stato segnalato un grave e imprevedibile potenziamento da parte di MAO- inibitori. Si raccomanda di sospendere l’uso di MAO inibitori 2 settimane prima di qualsiasi procedura chirurgica o anestetica. Tuttavia, in diverse segnalazioni, l’uso di fentanil durante procedure chirurgiche o anestetiche in pazienti in trattamento con MAO inibitori risulta innocuo.

Medicinali serotoninergici

La co-somministrazione di fentanil con agenti serotoninergici, come un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI) o un inibitore della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) o un inibitore della monoamino ossidasi (IMAO), può aumentare il rischio di sindrome serotoninergica, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita.

L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderati da interazione.

Quando il Fentanest è usato con un neurolettico come il droperidolo si può determinare una diminuzione della pressione arteriosa polmonare. Di ciò si dovrà tener conto in occasione di procedimenti diagnostici o chirurgici in cui il trattamento ultimo del paziente possa dipendere dall’interpretazione dei valori pressori dell’arteria polmonare.

Inoltre, quando il Fentanest è usato con il droperidolo e si utilizza l’EEG come monitoraggio postoperatorio, si potrà osservare che dopo l’impiego dell’associazione, il tracciato elettroencefalografico torna alla norma più lentamente del solito.

Effetti di Fentanest su altri medicinali

In seguito alla somministrazione di fentanil, la dose di altri medicinali depressori del SNC deve essere ridotta.

Ciò è particolarmente importante dopo l’intervento chirurgico, perché l’analgesia profonda è accompagnata da marcata depressione respiratoria, che può persistere o ripresentarsi nel periodo postoperatorio. La somministrazione di un farmaco depressore del SNC, come ad esempio una benzodiazepina, durante questo periodo può aumentare in maniera sproporzionata il rischio di depressione respiratoria.

Le concentrazioni plasmatiche di etomidato sono considerevolmente aumentate (fattore da 2 a 3) quando somministrato con fentanil. La clearance plasmatica totale ed il volume di distribuzione dell’etomidato sono ridotti di un fattore da 2 a 3, senza variazione dell’emivita, quando somministrato con fentanil. La somministrazione contemporanea di fentanil e midazolam per via endovenosa comporta un aumento dell’emivita plasmatica terminale ed una riduzione della clearance plasmatica del midazolam. Quando questi medicinali vengono somministrati insieme a fentanil potrà essere necessario ridurre il loro dosaggio.


Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Fentanesta 0,1 mg/2 ml soluzione inietabile: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Il fentanil può compromettere la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

I pazienti devono guidare o utilizzare macchinari solo se è trascorso un tempo sufficiente (almeno 24 ore) in seguito alla somministrazione di fentanil.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco