Gadovist: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml (Gadobutrolo): sicurezza e modo d’azione

Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml (Gadobutrolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Medicinale solo per uso diagnostico. Gadovist è indicato negli adulti, negli adolescenti e nei bambini a partire dai 2 anni di età per:

• L’intensificazione del contrasto nella risonanza magnetica (RM) cerebrale e spinale.

• L’intensificazione del contrasto nella risonanza magnetica (RM) del fegato o dei reni in pazienti con elevato sospetto o evidenza di lesioni focali, per classificarle come benigne o maligne.

• L’intensificazione del contrasto nella risonanza magnetica angiografica (CE-MRA).

Gadovist può essere utilizzato anche per la risonanza magnetica (RM) delle patologie del corpo intero.

Gadovist facilita la visualizzazione di strutture anomale o di lesioni e contribuisce alla differenziazione tra tessuto sano e patologico.

Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml: come funziona?

Ma come funziona Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml

Categoria farmacoterapeutica: Mezzi di contrasto paramagnetici codice ATC: V08C A09
Meccanismo d’azione
L’effetto di intensificazione del contrasto è dovuta al gadobutrolo, complesso non-ionico costituito da gadolinio (III) e dal ligando macrociclico, l’acido diidrossi-idrossimetilpropil-tetraazaciclododecano-triacetico (butrolo).
Effetti farmacodinamici
A dosi diagnostiche il gadobutrolo provoca l’accorciamento dei tempi di rilassamento dei protoni nell’acqua dei tessuti. A 0,47 Tesla (20 MHz), pH 7 e 40°C, l’effetto paramagnetico (relassività) come determinato dall’effetto sul tempo di rilassamento spin-reticolo (T1) misurato nel plasma – è di circa 5,6 l . mmol -1 . sec -1 ed il tempo di rilassamento spin-spin (T2) è di circa 6,5 |. mmol -1 sec-1. Nell’intervallo compreso fra 0,47 e 2,0 Tesla, la relassività manifesta solo una minima dipendenza dall’intensità del campo magnetico.

Il gadobutrolo non attraversa la barriera emato-encefalica integra e quindi non si accumula nel tessuto encefalico sano o nelle lesioni che conservano una barriera emato-encefalica integra.

Con elevate concentrazioni locali tissutali di gadobutrolo, l’effetto T2 risulta in una diminuzione dell’intensità del segnale.
Efficacia clinica
In uno studio pivotal di fase III sul fegato, nei pazienti trattati con Gadovist, la sensibilità media della RM pre-contrasto e post-contrasto combinata era del 79 %, e la specificità dell’81 %, per l’individuazione delle lesioni e la classificazione di sospette lesioni epatiche maligne (analisi basata sul paziente).

In uno studio pivotal di fase III sul rene, la sensibilità media per la classificazione di lesioni renali maligne e benigne era del 91 % (analisi basata sul paziente) e dell’85 % (analisi basata sulla lesione). La specificità media era del 52 % in un’analisi basata sul paziente e dell’82 % in un’analisi basata sulla lesione.

L’aumento della sensibilità della RM pre-contrasto e post-contrasto combinata rispetto al pre-contrasto, per i pazienti trattati con Gadovist, era del 33 % nello studio sul fegato (analisi basata sul paziente) e del 18 % nello studio sul rene (analisi basata sia sul paziente sia sulla lesione). L’aumento della specificità della RM pre-contrasto e post-contrasto combinata rispetto al pre-contrasto, era del 9 % nello studio sul fegato (analisi basata sul paziente), mentre non c’era aumento della specificità nello studio sul rene (analisi basata sia sul paziente sia sulla lesione).

Tutti i valori sono i risultati medi ottenuti da studi a lettura in cieco.

In uno studio intra-individuale, di comparazione cross-over, Gadovist è stato confrontato con il gadoterato meglumina (entrambi a 0,1 mmol/kg) nella visualizzazione delle lesioni neoplastiche cerebrali con contrasto in 132 pazienti.

L’endpoint primario di efficacia era la preferenza complessiva per Gadovist o per gadoterato meglumina dalla media dei lettori in cieco. La superiorità del Gadovist è stata dimostrata da un valore p di 0,0004. In particolare, la preferenza per Gadovist è stata data in 42 pazienti (32 %) rispetto ad una preferenza complessiva per il gadoterato meglumina in 16 pazienti (12 %). In 74 pazienti (56 %) non è stata data preferenza per l’uno o l’altro mezzo di contrasto usato.

Per quanto riguarda le variabili secondarie, il rapporto lesione-encefalo è stato trovato significativamente più alto, dal punto di vista statistico, con Gadovist (p < 0,0003). La percentuale di contrasto era più alta con Gadovist rispetto a gadoterato meglumina, con una differenza statisticamente significativa per i lettori in cieco (p < 0,0003).

Il rapporto contrasto-rumore, ha mostrato un valore medio più alto per il Gadovist (129) rispetto al gadoterato megumina (98). La differenza non è stata statisticamente significativa.
Popolazione pediatrica
E’ stato condotto uno studio di fase I/III a dose singola su 140 pazienti pediatrici (dai 2 ai 17 anni di età) che dovevano sottoporsi a risonanza magnetica con mezzo di contrasto del sistema nervoso centrale, del fegato o dei reni, o a Risonanza Magnetica Angiografica con mezzo di contrasto.

Sono stati dimostrati efficacia diagnostica ed un aumento nell’affidabilità diagnostica per tutti i parametri considerati nello studio, senza differenza tra i gruppi di età. Gadovist è stato ben tollerato in questo studio, con un profilo di sicurezza del gadobutrolo analogo a quello degli adulti.


Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml

Distribuzione
Dopo la somministrazione endovenosa, il gadobutrolo si distribuisce rapidamente nello spazio extracellulare. Il legame con le proteine plasmatiche è trascurabile. La farmacocinetica del gadobutrolo nell’uomo è proporzionale alla dose. Oltre la dose di 0,4 mmol di gadobutrolo/kg di peso corporeo, il livello plasmatico diminuisce in maniera bifasica . Alla dose di 0,1 mmol di gadobutrolo/kg di peso corporeo, sono state misurate concentrazioni medie di 0,59 mmol di gadobutrolo/l di plasma 2 minuti dopo l’iniezione e 0,3 mmol di gadobutrolo/l di plasma 60 minuti dopo l’iniezione.
Biotrasformazione
Non sono stati individuati metaboliti nel plasma o nelle urine Eliminazione
Entro 2 e 12 ore dalla somministrazione viene eliminato con le urine rispettivamente più del 50 % e più del 90 % della dose iniettata con un’emivita terminale di 1.8ore (1.3-2.1ore), corrispondente al tasso di eliminazione renale. Alla dose di 0,1 mmol di gadobutrolo/kg di peso corporeo, una media di 100,3 + 2,6% della dose è stata eliminata entro le 72 ore successive alla somministrazione. Nei soggetti sani la clearance renale del gadobutrolo è di 1,1 – 1,7 ml min-1 kg-1 , paragonabile quindi alla clearance renale dell’inulina, a dimostrazione del fatto che il gadobutrolo viene eliminato principalmente per filtrazione glomerulare. Meno dello 0,1% della dose viene eliminato con le feci.
Caratteristiche in popolazioni speciali di pazienti
Popolazione pediatrica
E’ stato condotto uno studio di fase I/III a dose singola su 140 pazienti pediatrici (dai 2 ai 17 anni di età) che dovevano sottoporsi a risonanza magnetica con mezzo di contrasto del sistema nervoso centrale, del fegato o dei reni, o a Risonanza Magnetica Angiografica con mezzo di contrasto.

E’ stato dimostrato che il profilo farmacocinetico complessivo del gadobutrolo nei bambini al di sopra dei 2 anni è simile a quello degli adulti.

I parametri farmacocinetici quali la clearance totale (CLtot), l’area sotto la curva (AUC) e il volume di distribuzione (V) aumentavano con l’aumentare del peso corporeo. Nè l’età né il sesso hanno avuto un effetto aggiuntivo indipendente sulla farmacocinetica. La quantità di gadobutrolo escreto nelle urine entro 6 ore dopo l’iniezione era il 98,7 % (mediana) della dose somministrata, confermando una veloce escrezione renale del gadobutrolo anche nella popolazione pediatrica.
Anziani (a partire dai 65 anni di età)
Per i fisiologici cambiamenti della funzionalità renale legata all’età, nei soggetti sani anziani (65 anni e oltre) l’esposizione sistemica è aumentata approssimativamente del 33 % (uomini) e del 54 % (donne) e l’emivita terminale approssimativamente del 33 % (uomini) e del 58 % (donne). La clearence plasmatica è ridotta circa rispettivamente del 25 % (uomini) e del 35 % (donne). Il recupero della dose somministrata nelle urine era completo dopo 24 h in tutti i volontari e non c’erano differenze tra volontari sani anziani e non anziani.
Compromissione renale
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale, l’emivita plasmatica sierica del gadobutrolo è prolungata a causa della riduzione della filtrazione glomerulare. L’emivita terminale media era prolungata a 5,8 ore nei pazienti con compromissione moderata (80>CLCR30>ml/min) ed ulteriormente prolungata a 17,6 ore nei pazienti con compromissione grave non in dialisi (cLcr<30 ml/min). La clearance sierica media era ridotta a 0,49 ml/min/kg nei pazienti con compromissione da lieve a moderata (80>CLcr>30 ml/min) ed a 0,16 ml/min/kg nei pazienti con compromissione grave non in dialisi (CLcr<30 ml/min). Si è rilevato un recupero completo nelle urine entro 72 ore nei pazienti con compromissione renale media o moderata. Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale grave, circa l’80 % della dose somministrata è stata ritrovata nelle urine entro 5 giorni (vedere anche ì paragrafì 4.2 e 4.4).

Nei pazienti che richiedevano la dialisi, il gadobutrolo è stato quasi completamente rimosso dal siero dopo la terza dialisi.


Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica , tossicità a dosi ripetute e genotossicità.

Negli studi di tossicità riproduttiva, trattamenti endovenosi ripetuti hanno indotto un ritardo dello sviluppo embrionale nel ratto e nel coniglio ed un aumento del tasso di mortalità embrionale nel ratto, nel coniglio e nella scimmia a dosi da 8 a 16 volte superiori (sulla base dell’area della superficie corporea) o da 25 a 50 volte superiori (sulla base del peso corporeo) rispetto alla dose diagnostica nell’uomo. Non è noto se simili effetti possano essere indotti anche da una singola somministrazione.

La quantità di gadobutrolo radiomarcato trasferita al ratto neonato attraverso il latte è inferiore allo 0,1 % della dose somministrata per via endovenosa alla madre.

Nel ratto, l’assorbimento dopo somministrazione orale è risultato modesto, pari a circa il 5%, sulla base della frazione della dose escreta nelle urine.

Negli studi preclinici sulla sicurezza farmacologica cardiovascolare, in funzione della dose somministrata, sono stati osservati aumenti transitori della pressione del sangue e della contrattilità del miocardio. Questi effetti non sono stati osservati nell’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml

Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml: interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione.


Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Gadovist 1 mmol ml sol iniett 1 fl in 2 ml: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non pertinente.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco