Mylotarg: รจ un farmaco sicuro? Come funziona?

Mylotarg (Gemtuzumab Ozogamicina): sicurezza e modo d’azione

Mylotarg (Gemtuzumab Ozogamicina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

MYLOTARG รจ indicato in combinazione a terapia con daunorubicina (DNR) e citarabina (AraC) per il trattamento di pazienti di etร  pari o superiore a 15 anni con leucemia mieloide acuta (LMA) CD33- positiva de novo, precedentemente non trattata, ad eccezione della leucemia promielocitica acuta (LPA) (vedere paragrafรฌ 4.4 e 5.1).

Mylotarg: come funziona?

Ma come funziona Mylotarg? Qual รจ il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Mylotarg

Categoria farmacoterapeutica: Agenti antineoplastici, anticorpi monoclonali, codice ATC: L01XC05 Meccanismo dโ€™azione

Gemtuzumab ozogamicin รจ un ADC anti-CD33. Gemtuzumab รจ un anticorpo umanizzato di tipo immunoglobulina di classe G sottotipo 4 (IgG4) che riconosce specificamente il CD33 umano. La porzione di anticorpo si lega specificamente allโ€™antigene CD33, una proteina di adesione acido sialico- dipendente che si trova sulla superficie dei blasti leucemici mieloidi e delle cellule immature normali della linea mielomonocitico, ma non su cellule staminali ematopoietiche normali. La piccola molecola, N-acetil-gamma-calicheamicina, รจ un prodotto naturale semisintetico citotossico. N-acetil-gamma- calicheamicina รจ legato covalentemente allโ€™anticorpo attraverso un linker AcBut (acido 4-(4- acetilfenossi)butanoico). Dati preclinici suggeriscono che lโ€™attivitร  antitumorale di gemtuzumab ozogamicin sia dovuta al legame dellโ€™ADC con le cellule tumorali che esprimono il CD33, seguito dallโ€™internalizzazione del complesso ADC-CD33 e dal rilascio intracellulare di N-acetil-gamma- calicheamicina dimetilidrazide tramite scissione idrolitica del linker. Lโ€™attivazione di N-acetil-gamma- calicheamicina dimetilidrazide determina rotture nel DNA a doppio filamento, inducendo successivamente lโ€™arresto del ciclo cellulare e la morte cellulare per apoptosi.

Si presume che sia necessaria la saturazione di unโ€™alta percentuale di siti antigenici CD33 per massimizzare lโ€™introduzione della calicheamicina nei blasti leucemici. Diversi studi come agente singolo hanno misurato la saturazione del target (CD33) post-somministrazione di MYLOTARG in pazienti con LMA recidivante e refrattaria. In tutti gli studi รจ stata osservata una saturazione del CD33 periferica vicina al massimale dopo la somministrazione di MYLOTARG a tutti i livelli di dose da 2 mg/mยฒ e superiori, suggerendo che una dose bassa di gemtuzumab ozogamicin รจ sufficiente per legare tutti i siti CD33 disponibili.

Efficacia e sicurezza clinica

Studio ALFA-0701 su pazienti precedentemente non trattati con LMA de novo

Lโ€™efficacia e la sicurezza di MYLOTARG sono state valutate in uno studio di fase 3 multicentrico, randomizzato, in aperto, che ha confrontato lโ€™aggiunta di MYLOTARG a un regime chemioterapico standard di induzione con daunorubicina e citarabina (DA) rispetto a DA da solo. I pazienti eleggibili avevano unโ€™eta compresa tra 50 e 70 anni con LMA de novo precedentemente non trattata (studio

ALFA-0701). I pazienti con leucemia promielocitica acuta (LPA, LMA3) e i pazienti con LMA derivante da sindrome mielodisplastica (SMD) o con LMA secondaria sono stati esclusi dallo studio.

Lโ€™endpoint primario era la sopravvivenza libera da eventi (EFS). Gli endpoint secondari includevano i tassi di CR e CRp, la sopravvivenza libera da recidive (RFS), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza della combinazione di DA con o senza MYLOTARG.

In totale, in questo studio sono stati randomizzati 271 pazienti, di cui 135 al trattamento di induzione con 3+7 DA piรน dosi frazionate di 3 mg/m2 ร— 3 di MYLOTARG e 136 a 3+7 DA da solo (vedere paragrafo 4.2). รˆ stato consentito un secondo ciclo di terapia di induzione con DA, ma senza MYLOTARG, indipendentemente dal braccio di randomizzazione. I pazienti di entrambi i bracci che non avevano ricevuto il secondo ciclo di induzione e non avevano ottenuto una CR dopo lโ€™induzione potevano ricevere un ciclo di salvataggio composto da idarubicina, AraC e fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF).

I pazienti con CR o CRp hanno ricevuto una terapia di consolidamento con 2 cicli di trattamento di DNR e AraC con o senza MYLOTARG in base alla loro randomizzazione iniziale. I pazienti che hanno raggiunto la remissione erano eleggibili anche per il trapianto allogenico. รˆ stato raccomandato un intervallo di almeno 2 mesi tra lโ€™ultima dose di MYLOTARG e il trapianto.

Complessivamente, lโ€™etร  mediana dei pazienti era di 62 anni (intervallo da 50 a 70 anni) e la maggior parte dei pazienti (87,8%) aveva un performance status Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG PS) compreso tra 0 e 1 al basale. Le caratteristiche al basale sono state bilanciate tra i bracci di trattamento, ad eccezione del genere poichรฉ รจ stato arruolato un numero maggiore di pazienti di sesso maschile nel braccio MYLOTARG (54,8%) rispetto al braccio DA da solo (44,1%).

Complessivamente, il 59,0% e il 65,3% dei pazienti avevano una malattia a rischio favorevole/intermedio documentata, rispettivamente secondo le classificazioni del rischio del 2010 del National Comprehensive Cancer Network (NCCN) e di European LeukaemiaNet (ELN).

Lโ€™espressione del CD33 sui blasti di LMA mediante citometria a flusso con risultati armonizzati fra i laboratori locali รจ stata determinata in 194/271 (71,6%) pazienti complessivamente. Pochi pazienti (13,7%) avevano una bassa espressione di CD33 (meno del 30% dei blasti).

Lo studio ha raggiunto il suo obiettivo primario di dimostrare che MYLOTARG, aggiunto in dosi frazionate (3 mg/m2 ร— 3) alla chemioterapia di induzione standard per pazienti con LMA de novo precedentemente non trattata, ha determinato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante dellโ€™EFS. Lโ€™EFS mediana รจ stata di 17,3 mesi (IC al 95%: 13,4; 30,0) nel braccio MYLOTARG rispetto a 9,5 mesi (IC al 95%: 8,1; 12,0) nel braccio DA da solo; hazard ratio (HR) 0,562 (IC al 95%: 0,415; 0,762); p a 2 code=0,0002 mediante test log-rank. I dati di efficacia dello studio ALFA-0701 sono riassunti nella Tabella 8 e la curva di Kaplan-Meier per lโ€™EFS รจ mostrata in Figura 1.

Tabella 8. Risultati dellโ€™efficacia nello studio ALFA-0701 (popolazione mITT)

MYLOTARG +
daunorubicina + citarabina
daunorubicina + citarabina
Sopravvivenza libera da eventi (secondo lo sperimentatore) N=135 N=136
Numero di eventi, n (%) 73 (54,1) 102 (75,0)
EFS mediana in mesi [IC al 95%]a, 17,3 [13,4; 30,0] 9,5 [8,1; 12,0]
EFS Probabilitร  a 2 anni [IC al
95%]b
42,1 [32,9; 51,0] 18,2 [11,1; 26,7]
EFS Probabilitร  a 3 anni [IC al
95%]b
39,8 [30,2; 49,3] 13,6 [5,8; 24,8]
Hazard ratio [IC al 95%]c 0,562 [0,415; 0,762]
Valore pd 0,0002
Sopravvivenza libera da recidive (secondo lo sperimentatore) N=110 N=100
Numero di eventi, n (%) 49 (44,5) 66 (66,0)
RFS mediana in mesi [IC al 95%]a 28,0 [16,3; NS] 11,4 [10,0; 14,4]
Hazard ratio [IC al 95%] c 0,526 [0,362; 0,764]
Valore pd 0,0006
Sopravvivenza globale N=135 N=136
Numero di decessi, n (%) 80 (59,3) 88 (64,7)
OS mediana in mesi [IC al 95%]a 27,5 [21,4; 45,6] 21,8 [15,5; 27,4]
Hazard ratio [IC al 95%]c 0,807 [0,596; 1,093]
Valore pd 0,1646
Tasso di risposta (secondo lo sperimentatore) N=135 N=136
Risposta globale % [IC al 95%]e 81,5 [73,89; 87,64] 73,5 [65,28; 80,72]
CR 70,4 69,9
CRp 11,1 3,7
Differenza di rischio [IC al 95%]f
Valore pg
7,95[-3,79; 19,85]
0,1457

Basato sulla definizione primaria di EFS: date degli eventi (fallimento dellโ€™induzione, recidiva o decesso) determinate dalla valutazione dello sperimentatore.

La popolazione mITT includeva tutti i pazienti che erano stati randomizzati, a meno che non avessero ritirato il consenso prima dellโ€™inizio del trattamento e non fossero stati analizzati in base al braccio di randomizzazione iniziale. Abbreviazioni: CR = remissione completa; CRp = remissione completa con recupero piastrinico incompleto; IC = intervallo di confidenza; EFS = sopravvivenza libera da eventi; mITT = intent-to-treat modificato; n = numero; N = numero; NS = non stimabile; OS = sopravvivenza globale; RFS = sopravvivenza libera da recidive.

a. Mediana stimata dal metodo Kaplan-Meier; IC basato sul metodo Brookmeyer-Crowley con trasformazione log-log.

b. Stimato dalla curva di Kaplan-Meier. Probabilitร  (%) calcolata con il metodo del limite di prodotto; IC calcolato dalla trasformazione log-log della probabilitร  di sopravvivenza utilizzando unโ€™approssimazione normale e la formula di Greenwood.

c. Basato sul modello dei rischi proporzionali di Cox vs. daunorubicina + citarabina.

d. Valore p a 2 code dal test log-rank.

e. Risposta definita come CR + CRp.

f. Differenza della risposta globale; IC basato sul metodo Santner e Snell.

g. Basato sul test esatto di Fisher.

1,0

0,9

0,8

0,7

0,6

0,5

0,4

0,3

0,2

0,1

0,0

#

Tempo di sopravvivenza (mesi)

A rischio GO + D + C D + C

Note: I cerchi indicano le osservazioni censorizzate D + C indica Daunorubicina + Citarabina

GO + Daunorubicina + Citarabina Daunorubicina + Citarabina

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Probabilitร  di sopravvivenza

Figura 1. Curva di Kaplan-Meier della sopravvivenza libera da eventi sulla base della valutazione dello sperimentatore nello studio ALFA-0701 (popolazione mITT)

Abbreviazioni: C = citarabina; D = daunorubicina; GO = gemtuzumab ozogamicin; mITT = intent-to-treat modificato.

Uso in LMA con rischio citogenetico avverso

Nelle analisi per sottogruppi dello studio ALFA-0701, lโ€™aggiunta di MYLOTARG alla combinazione chemioterapica standard non ha migliorato lโ€™EFS nel sottogruppo di pazienti con rischio citogenetico avverso (HR 1,11; IC al 95%: 0,63; 1,95). Lโ€™EFS e la OS analizzate in base alla classificazione del rischio citogenetico e alla classificazione del rischio citogenetico/molecolare sono presentate nelle Tabella 9 e Tabella 10 che seguono.

Tabella 9. Sopravvivenza libera da eventi valutata dallo sperimentatore in base alle classificazioni del rischio di LMA nello studio ALFA-0701 (popolazione mITT)

MYLOTARG +
daunorubicina + citarabina
daunorubicina + citarabina
Citogenetica (favorevole/intermedio), N 94 95
Numero di eventi, n (%) 44 (46,8) 68 (71,6)
EFS mediana in mesi [IC al 95%]a 22,5 [15,5; NS] 11,6 [8,3; 13,7]
Hazard ratio [IC al 95%]b 0,460 [0,313; 0,676]
Valore pc < 0,0001
Citogenetica (sfavorevole), N 27 30
Numero di eventi, n (%) 23 (85,2) 26 (86,7)
EFS mediana in mesi [IC al 95%]a 4,5 [1,1; 7,4] 2,8 [1,6; 8,7]
Hazard ratio [IC al 95%]b 1,111 [0,633; 1,949]
Valore pc 0,7151
ELN (favorevole/intermedio), N 86 91
Numero di eventi, n (%) 40 (46,5) 63 (69,2)
EFS mediana in mesi [IC al 95%]a 22,5 [15,5; NS] 12,2 [8,5; 14,3]
Hazard ratio [IC al 95%]b 0,485 [0,325; 0,724]
Valore pc 0,0003
MYLOTARG +
daunorubicina + citarabina
daunorubicina + citarabina
ELN (scarso/avverso), N 37 36
Numero di eventi, n (%) 27 (73,0) 32 (88,9)
EFS mediana in mesi [IC al 95%]a 7,4 [3,7; 14,3] 4,0 [1,7; 8,6]
Hazard ratio [IC al 95%]b 0,720 [0,430; 1,205]
Valore pc 0,2091

Lo studio ALFA-0701 non era stato concepito per valutare prospetticamente il beneficio di MYLOTARG nei sottogruppi; le analisi vengono presentate solo per scopi descrittivi.

Basato sulla definizione primaria di EFS: date degli eventi (fallimento dellโ€™induzione, recidiva o decesso) determinate dalla valutazione dello sperimentatore.

La popolazione mITT includeva tutti i pazienti che erano stati randomizzati, a meno che non avessero ritirato il consenso prima dellโ€™inizio del trattamento e non fossero stati analizzati in base al braccio di randomizzazione iniziale.

Abbreviazioni: LMA=leucemia mieloide acuta; IC=intervallo di confidenza; EFS=sopravvivenza libera da eventi; ELN=European LeukaemiaNet; mITT=intent-to-treat modificato; n=numero; N=numero; NS=non stimabile.

a. Mediana stimata dal metodo Kaplan-Meier; IC basato sul metodo Brookmeyer-Crowley con trasformazione log- log.

b. Basato sul modello dei rischi proporzionali di Cox vs. daunorubicina + citarabina.

c. Valore p a 2 code dal test log-rank.

Tabella 10. Sopravvivenza globale in base alle classificazioni del rischio di LMA nello studio ALFA-0701 (popolazione mITT)

MYLOTARG +
daunorubicina + citarabina
daunorubicina + citarabina
Citogenetica (favorevole/intermedio), N 94 95
Numero di decessi, n (%) 51 (54,3) 57 (60,0)
OS mediana in mesi [IC al 95%]a 38,6 [24.4; NE] 26,0 [18,9; 39,7]
Hazard ratio [IC al 95%]b 0,747 [0,511; 1,091]
Valore pc 0,1288
Citogenetica (sfavorevole), N 27 30
Numero di decessi, n (%) 24 (88,9) 24 (80,0)
OS mediana in mesi [IC al 95%]a 12,0 [4,2; 14,2] 13,5 [9,4; 27,3]
Hazard ratio [IC al 95%]b 1,553 [0,878; 2,748]
Valore pc 0,1267
ELN (favorevole/intermedio), N 86 91
Numero di decessi, n (%) 44 (51,2) 53 (58,2)
OS mediana in mesi [IC al 95%]a 45,6 [25,5; NE] 26,9 [19,3; 46,5]
Hazard ratio [IC al 95%]b 0,730 [0,489; 1.089]
Valore pc 0,1216
ELN (scarso/avverso), N 37 36
Numero di decessi, n (%) 31 (83,8) 29 (80,6)
OS mediana in mesi [IC al 95%]a 13,2 [7,0; 18,5] 13,5 [10,8, 19,8]
Hazard ratio [IC al 95%]b 1,124 [0,677; 1,867]
Valore pc 0,6487

Lo studio ALFA-0701 non era stato concepito per valutare prospetticamente il beneficio di MYLOTARG nei sottogruppi; le analisi vengono presentate solo per scopi descrittivi.

La popolazione mITT includeva tutti i pazienti che erano stati randomizzati, a meno che non avessero ritirato il consenso prima dellโ€™inizio del trattamento e non fossero stati analizzati in base al braccio di randomizzazione iniziale.

Abbreviazioni: LMA=leucemia mieloide acuta; IC=intervallo di confidenza; ELN=European LeukaemiaNet; mITT=intent-to-treat modificato; n=numero; N=numero; NS=non stimabile; OS=Sopravvivenza Globale.

d. Mediana stimata dal metodo Kaplan-Meier; IC basato sul metodo Brookmeyer-Crowley con trasformazione log- log.

e. Basato sul modello dei rischi proporzionali di Cox vs. daunorubicina + citarabina.

f. Valore p a 2 code dal test log-rank.

Popolazione pediatrica

LMA precedentemente non trattata

In uno studio randomizzato (COG AAML0531) che ha valutato la chemioterapia standard da sola o in combinazione con MYLOTARG in 1.063 bambini di nuova diagnosi con LMA (93,7% dei pazienti di etร  < 18 anni) e giovani adulti (6,3% dei pazienti), lโ€™etร  media era di 8,9 anni (intervallo: 0-29 anni); i pazienti con LMA de novo sono stati assegnati in modo casuale a una chemioterapia standard di 5 cicli da sola o alla stessa chemioterapia con lโ€™aggiunta di 2 dosi di MYLOTARG (3 mg/m2/dose) somministrate una volta nel ciclo 1 di induzione e una volta nel ciclo 2 di intensificazione. Lo studio ha mostrato che lโ€™aggiunta di MYLOTARG alla chemioterapia intensiva ha migliorato lโ€™EFS (3 anni: 50,6% verso 44,0%; HR 0,838; IC al 95%: 0,706; 0,995; p = 0,0431) nella LMA de novo per un ridotto rischio di recidiva, con un trend di una OS piรน lunga nel braccio MYLOTARG che non era statisticamente significativa (3 anni: 72,4% verso 67,6%; HR 0,904; IC al 95%: 0,721; 1,133; p = 0,3799). Tuttavia, รจ stato anche riscontrato un aumento della tossicitร  (morte tossica post-remissione) in pazienti con LMA a basso rischio, che รจ stato attribuito alla neutropenia prolungata verificatasi dopo aver ricevuto gemtuzumab ozogamicin durante il ciclo 2 di intensificazione (vedere paragrafรฌ 4.2 e 4.8). Complessivamente, 29 (5,5%) pazienti del braccio MYLOTARG e 15 (2,8%) pazienti del braccio di confronto sono deceduti durante la remissione. Pertanto, la dose ottimale di gemtuzumab ozogamicin per i pazienti pediatrici non รจ stata stabilita (vedere paragrafo 4.2).

LMA recidivante o refrattaria

รˆ stata condotta una revisione sistematica della letteratura sugli studi per valutare MYLOTARG in pazienti pediatrici con LMA recidivante o refrattaria, nella quale sono stati analizzati 454 pazienti trattati con MYLOTARG in monoterapia (dosaggio singolo o frazionato) o in terapia combinata, riportati in 16 articoli pubblicati e nello studio statunitense sui programmi di accesso espanso (vedere paragrafo 4.8). La dimensione mediana degli studi era di 15 pazienti, con un intervallo di 5-105 pazienti. Lโ€™etร  minima e massima complessiva variava da 0 anni a 22,3 anni, con unโ€™etร  mediana complessiva di 8,7 anni al momento del trattamento.

Il setting della maggior parte degli studi era quello dellโ€™uso compassionevole (70,6%). MYLOTARG รจ stato somministrato in monoterapia nel 47,1%, in combinazione nel 23,5% e in entrambi i modi nel 29,4% degli studi. Il dosaggio totale di MYLOTARG variava da 1,8 mg/m2 a 9 mg/m2. Quando MYLOTARG รจ stato somministrato in combinazione, in 8 studi su 9 รจ stato usato un regime a base di citarabina. Nel 23,5% degli studi, la maggior parte dei pazienti ha ricevuto dosi di MYLOTARG frazionate (3 mg/m2 il giorno 1, 4, 7), mentre nel 35,3% degli studi sono state somministrate dosi superiori a 3 mg/m2. Nella maggior parte degli studi (82,4%), MYLOTARG รจ stato somministrato come trattamento di induzione.

In monoterapia, MYLOTARG ha presentato un tasso di risposta (CR/CRp/CRi, media ponderata tra gli studi) del 33,3% con il dosaggio frazionato (1 studio) e del 24,3% con il dosaggio non-frazionato (9 studi). In terapia combinata, il tasso di risposta รจ stato del 49,0% con MYLOTARG non-frazionato (3 studi) e del 38,8% con MYLOTARG frazionato (2 studi).

Dalla letteratura sono state ottenute informazioni sulla sicurezza relative a mielosoppressione, infezioni, VOD complessiva e VOD post-HSCT e decesso, eventi avversi noti per MYLOTARG (vedere paragrafo 4.8 e Tabella 7).

I limiti di questa analisi includono la dimensione ridotta del campione di alcuni studi, lโ€™eterogeneitร  degli studi e lโ€™assenza di dati di controllo in questo setting.


Mylotarg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual รจ il meccanismo d’azione di Mylotarg, ma รจ altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherร  ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo piรน il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Mylotarg

Distribuzione

In vitro, il legame di N-acetil-gamma-calicheamicina dimetilidrazide alle proteine plasmatiche umane รจ di circa il 97%. In vitro, N-acetil-gamma-calicheamicina dimetilidrazide รจ un substrato della

Biotrasformazione

Si prevede che la via metabolica primaria di gemtuzumab ozogamicin sia il rilascio idrolitico di N- acetil-gamma-calicheamicina dimetilidrazide. Studi in vitro hanno dimostrato che N-acetil-gamma- calicheamicina dimetilidrazide viene ampiamente metabolizzata, principalmente mediante riduzione non enzimatica della porzione disolfuro. Si prevede che lโ€™attivitร  (citotossicitร ) dei metaboliti risultanti sia significativamente attenuata. Nei pazienti, i livelli plasmatici di calicheamicina non coniugata erano tipicamente bassi, con una Cmax media prevista di 1,5 ng/ml dopo la terza dose.

Interazioni con altri medicinali

Effetto di altri medicinali su gemtuzumab ozogamicin

N-acetil-gamma-calicheamicina dimetilidrazide.

Effetto di gemtuzumab ozogamicin su altri medicinali Effetto sui substrati del CYP

Effetto sui substrati dellโ€™UGT

In vitro, N-acetil-gamma-calicheamicina dimetilidrazide aveva un basso potenziale di inibire le attivitร  di UGT1A1, UGT1A4, UGT1A6, UGT1A9 e UGT2B7 a concentrazioni clinicamente rilevanti.

Effetto sui substrati del trasportatore di farmaco

Effetto sugli agenti chemioterapici co-somministrati

Sulla base delle analisi di farmacocinetica di popolazione, non si prevede che la combinazione di gemtuzumab ozogamicin con DNR e AraC determini cambiamenti clinicamente significativi nella farmacocinetica di questi agenti.

Eliminazione

Farmacocinetica in gruppi specifici di soggetti o pazienti

Etร , etnia e sesso

Sulla base di unโ€™analisi di farmacocinetica di popolazione, etร , etnia e sesso di appartenenza non hanno influenzato significativamente lโ€™eliminazione di gemtuzumab ozogamicin.

Compromissione epatica

Non sono stati condotti studi formali di farmacocinetica su gemtuzumab ozogamicin in pazienti con compromissione epatica.

Compromissione renale

Non sono stati condotti studi formali di farmacocinetica su gemtuzumab ozogamicin in pazienti con compromissione renale.

Sulla base di unโ€™analisi di farmacocinetica di popolazione in 406 pazienti, la clearance di gemtuzumab ozogamicin in pazienti con compromissione renale lieve (CLcr 60-89 ml/min; n=149) o compromissione renale moderata (CLcr 30-59 ml/min; n=47) era simile a quella dei pazienti con funzione renale normale (CLcr ? 90 ml/min; n=209). La farmacocinetica di gemtuzumab ozogamicin non รจ stata studiata in pazienti con compromissione renale grave.

Popolazione pediatrica


Mylotarg: รจ un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Mylotarg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Mylotarg รจ un farmaco sicuro?

Prima di tutto รจ necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Mylotarg: dati sulla sicurezza

Tossicitร  a dosi ripetute

Le principali tossicitร  si sono verificate nel fegato, nel midollo osseo e negli organi linfoidi, nei parametri ematologici (riduzione della conta dei globuli rossi e globuli bianchi, principalmente linfociti), nei reni, negli occhi e negli organi riproduttivi maschili e femminili. Gli effetti su fegato, rene e organi riproduttivi maschili nei ratti e sui tessuti linfoidi nelle scimmie (a circa 18 volte per i ratti e 36 volte per le scimmie lโ€™esposizione clinica nellโ€™uomo dopo la terza dose di 3 mg/m2 sulla base dellโ€™AUC168) non erano reversibili. Gli effetti sugli organi riproduttivi femminili e sugli occhi delle scimmie erano avversi nello studio di 12 settimane (rispettivamente a circa 193 e 322 volte lโ€™esposizione clinica nellโ€™uomo dopo la terza dose di 3 mg/m2 sulla base dellโ€™AUC168, rispettivamente). La rilevanza dei risultati irreversibili negli animali per gli esseri umani รจ incerta. Non sono stati osservati effetti sul sistema nervoso negli animali dopo la somministrazione di MYLOTARG. Alterazioni del sistema nervoso sono state identificate nei ratti con altri coniugati anticorpo-calicheamicina.

Genotossicitร 

Gemtuzumab ozogamicin รจ risultato clastogenico. Tale risultato รจ coerente con la nota induzione di rotture del DNA ad opera di calicheamicina e altri antibiotici antitumorali della famiglia delle enediyne. Lโ€™N-acetil-gamma-calicheamicina DMH (la citotossina rilasciata) รจ risultata mutagena e clastogenica.

Cancerogenicitร 

Non sono stati condotti studi formali di cancerogenicitร  su gemtuzumab ozogamicin. In studi di tossicitร , i ratti hanno sviluppato lesioni preneoplastiche (iperplasia delle cellule ovali da minima a lieve) nel fegato a circa 54 volte lโ€™esposizione clinica nellโ€™uomo dopo la terza dose di 3 mg/m2 sulla base dellโ€™AUC168. Non sono state osservate lesioni preneoplastiche o neoplastiche nelle scimmie fino a circa 115 volte lโ€™esposizione clinica nellโ€™uomo dopo la terza dose di 3 mg/m2 sulla base dellโ€™AUC168. La rilevanza di questi risultati negli animali per gli esseri umani รจ incerta.

Tossicitร  riproduttiva

In uno studio sulla fertilitร  dei ratti femmina sono stati osservati numeri leggermente inferiori di corpi lutei e maggiore embrioletalitร  in presenza di tossicitร  materna (a circa 9,7 volte lโ€™esposizione clinica nellโ€™uomo dopo la terza dose di 3 mg/m2 sulla base dellโ€™AUC168). Sono stati osservati effetti sullโ€™apparato riproduttivo delle scimmie femmine nello studio di 12 settimane (atrofia dellโ€™ovaio, tuba ovarica, utero e cervice; a circa 193 volte lโ€™esposizione clinica nellโ€™uomo dopo la terza dose di 3 mg/m2).

In uno studio sulla fertilitร  maschile, gli effetti sulla riproduzione maschile comprendevano riduzione di spermatogoni e spermatociti, diminuzione degli spermatidi testicolari e dello sperma epididimale, vacuolizzazione del nucleo negli spermatidi e/o comparsa di cellule giganti. Ulteriori risultati includevano effetti su testicoli, epididimi e sulla ghiandola mammaria, nonchรฉ sulla fertilitร . Quando i ratti maschi sono stati fatti accoppiare di nuovo dopo una sospensione della somministrazione di 9 settimane, gli effetti sullo sperma e sulla fertilitร  sono risultati peggiorati, ma vi era un parziale recupero della riduzione di spermatogoni e spermatociti nei testicoli. Gli effetti sugli organi

riproduttivi dei ratti maschi erano parzialmente reversibili o non reversibili (vedere paragrafo 4.6). Sono stati osservati effetti sugli organi riproduttivi maschili (testicoli, epididimi, vescicole seminali) delle scimmie a circa 66 volte lโ€™esposizione clinica nellโ€™uomo dopo la terza dose di 3 mg/m2.

In uno studio sulla tossicitร  embriofetale, sono stati osservati una riduzione del peso corporeo fetale, una maggiore incidenza di coste ondulate fetali e una minore incidenza di ossificazione dello scheletro fetale. Un aumento dellโ€™embrioletalitร  e anomalie morfologiche del feto includevano malformazioni delle dita, assenza dellโ€™arco aortico, anomalie nelle ossa lunghe degli arti anteriori, scapola deformata, assenza di un centro vertebrale e sternebre fuse. รˆ stata osservata anche unโ€™aumentata embrioletalitร  in presenza di tossicitร  materna. La dose piรน bassa con effetti embriofetali รจ risultata di 9,7 volte lโ€™esposizione clinica nellโ€™uomo dopo la terza dose di 3 mg/m2, sulla base dellโ€™AUC168 (vedere paragrafo 4.6).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Mylotarg: si puรฒ prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco รจ sicuro o no, รจ quello delle interazioni con altri farmaci.

Puรฒ infatti capitare che un farmaco, di per sรฉ innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo รจ vero anche per i prodotti erboristici: classico รจ l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Mylotarg

Mylotarg: interazioni

Non sono stati condotti studi clinici di interazione farmacologica con MYLOTARG. Vedere paragrafo

5.2 per i dati disponibili da studi in vitro.


Mylotarg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato รจ quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacitร  di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacitร  di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacitร  fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Mylotarg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

MYLOTARG altera moderatamente la capacitร  di guidare veicoli e di usare macchinari. I pazienti devono essere informati che possono avvertire stanchezza, capogiri e cefalea durante il trattamento con MYLOTARG (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, si raccomanda cautela nella guida e nellโ€™uso di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco