Naemis: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Naemis compresse (Estradiolo + Nomegestrolo Acetato): sicurezza e modo d’azione

Naemis compresse (Estradiolo + Nomegestrolo Acetato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Terapia ormonale sostitutiva (TOS) per il trattamento dei sintomi da carenza di estrogeni nelle donne che non hanno il ciclo mestruale da almeno 6 mesi.

Naemis compresse: come funziona?

Ma come funziona Naemis compresse? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Naemis compresse

Categoria farmacoterapeutica: PROGESTINICI ED ESTROGENI PER SOMMINISTRAZIONE SEQUENZIALE.

Codice ATC: G03FB (apparato genitourinario e ormoni sessuali)

NAEMIS è un’associazione estro-progestinica ciclica, non contraccettiva, che contiene estradiolo e nomegestrolo acetato.

Estradiolo

il principio attivo 17?-estradiolo è identico dal punto di visto chimico e biologico all’estradiolo endogeno umano. Sostituisce la perdita nella produzione di estrogeni nelle donne in età menopausale e allevia i sintomi della menopausa.

Nomegestrolo acetato

il nomegestrolo acetato è un progestinico di sintesi, derivato dal 19nor-progesterone. Non svolge alcuna attività androgena ed estrogena e la sua affinità con il recettore del progesterone è 2,5 volte quella dell’ormone naturale.

Poiché gli estrogeni stimolano la crescita dell’endometrio, gli estrogeni da soli aumentano il rischio di iperplasia e di cancro endometriale. Il nomegestrolo acetato riduce di molto il rischio di iperplasia endometriale indotto dagli estrogeni in donne non isterectomizzate.

L’aggiunta di nomegestrolo acetato, nella seconda fase del trattamento, induce l’emorragia da sospensione.

Il miglioramento dei sintomi della menopausa inizia durante le prime settimane di trattamento.

Sanguinamenti regolari da sospensione si verificano nel 93% dei cicli di trattamento con una durata media di 4,7 giorni. In genere l’emorragia da sospensione inizia 4 giorni dopo l’ultima compressa della fase progestinica.

Sanguinamenti intermestruali e/o spotting si verificano nel 12,7% delle donne durante i primi tre mesi di trattamento e nel 10,6% durante gli ultimi tre mesi di trattamento. Nello 0,6% delle donne si verifica amenorrea (assenza di emorragia o spotting) durante il primo anno di trattamento.


Naemis compresse: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Naemis compresse, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Naemis compresse

L’associazione di 17?-estradiolo e di nomegestrolo acetato non altera in modo clinicamente significativo la biodisponibilità di entrambi i principi attivi, rispetto all’assunzione separata. La somministrazione dell’associazione di 17?-estradiolo e nomegestrolo acetato comporta un aumento di circa il 25% nella concentrazione massima di estradiolo e del 36% in quella di nomegestrolo rispetto alla somministrazione separata dei due prodotti. L’assorbimento avviene in tempi rapidi con un Tmax osservato di circa 1 ora per l’estradiolo e di 2 ore per il nomegestrolo acetato.

Il profilo farmacocinetico dell’estradiolo e del nomegestrolo acetato allo “steady state” è il seguente: Estradiolo:

concentrazione minima (Cmin) 43 ? 4,8 pg/ml;

concentrazione massima (Cmax) 290 ? 32,7 pg/ml e media (Cmedia) 72 ± 5,6 pg/ml;

area al di sotto della curva 2765 ? 270,0 pg.h/ml. Nomegestrolo acetato

:

concentrazione minima (Cmin) 6,5 ? 0,40 ng/ml;

concentrazione massima (Cmax) 20,4 ? 1,00 ng/ml e media (Cmedia): 8,6 ? 0,4 ng/ml;

area al di sotto della curva 630,3 ? 41,64 ng.h/ml-


Naemis compresse: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Naemis compresse agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Naemis compresse è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Naemis compresse: dati sulla sicurezza

Studi su animali con estradiolo e nomegestrolo acetato da soli o in associazione hanno mostrato gli effetti previsti di tipo estrogeno e gestageno. Con l’associazione estradiolo e nomegestrolo acetato non sono stati condotti studi di tossicità sulla riproduzione, genotossicità o carcinogenicità. L’estradiolo ha manifestato effetti embriofetali a dosi relativamente basse. Il nomegestrolo acetato non è né genotossico né teratogeno.

Non vi sono altri dati preclinici rilevanti per la prescrizione.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Naemis compresse: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Naemis compresse

Naemis compresse: interazioni

Diabete mellito con o senza interessamento vascolare;

Colelitiasi;

Emicrania o (grave) cefalea;

Lupus eritematoso sistemico;

Storia d’iperplasia endometriale (si veda di seguito);

Epilessia;

Asma;

Otosclerosi.

Ragioni per una sospensione immediata della terapia

La terapia deve essere interrotta immediatamente qualora si manifestino controindicazioni o si verifichino le seguenti condizioni:

Ittero o alterazione della funzionalità epatica;

Aumento significativo della pressione arteriosa;

Nuovo attacco di cefalea tipo emicrania;

Gravidanza.

Iperplasia endometriale e carcinoma

Nelle donne con utero intatto, il rischio d’iperplasia e di carcinoma endometriale è aumentato quando gli estrogeni vengono somministrati da soli per periodi prolungati. L’aumento segnalato del rischio di carcinoma endometriale tra le pazienti trattate con soli estrogeni è da 2 a 12 volte superiore a confronto con le pazienti che non ne fanno uso, a seconda della durata del trattamento e della dose di estrogeni (vedere paragrafo 4.8). Dopo l’interruzione del trattamento, il rischio può rimanere elevato per almeno 10 anni.

L’aggiunta di un progestinico ciclicamente per almeno 12 giorni per mese/28 giorni per ciclo o la terapia continua combinata estroprogestinica nelle donne non isterectomizzate previene il rischio in eccesso associato alla TOS a base di soli estrogeni.

Durante i primi mesi di trattamento possono comparire sanguinamenti intermestruali e spotting. Qualora questi compaiano dopo qualche tempo dall’inizio della terapia o continuino dopo la sua interruzione si devono ricercarne le ragioni, ricorrendo anche a una biopsia endometriale, per escludere una neoplasia maligna a carico dell’endometrio.

Cancro al seno

L’evidenza generale suggerisce un rischio aumentato di cancro al seno nelle donne che stanno assumendo una TOS di combinazione estroprogestinica ed eventualmente anche solo a base di estrogeni, a seconda della durata dell’assunzione della TOS.

Lo studio randomizzato, controllato verso placebo, Women’s Health Initiative (WHI) e studi epidemiologici hanno riportato un aumento del rischio di cancro al seno in donne che assumono combinazioni estroprogestiniche per la TOS, che diventa evidente dopo circa 3 anni (vedere paragrafo 4.8).

Il rischio in eccesso diventa evidente nell’arco di pochi anni d’uso, ma ritorna però ai livelli iniziali dopo pochi anni (al massimo 5) dall’interruzione del trattamento.

La TOS, specialmente il trattamento combinato estroprogestinico, aumenta la densità delle immagini della mammografia che può interferire negativamente con l’individuazione radiologica del cancro al seno.

Cancro ovarico

Il cancro ovarico è molto più raro del cancro al seno. L’uso a lungo termine (almeno 5-10 anni) di prodotti per la TOS a base di soli estrogeni è stato associato a un lieve aumento rischio di cancro ovarico (vedere paragrafo 4.8). Alcuni studi, compresa la sperimentazione WHI, suggeriscono che l’uso a lungo termine di TOS combinate può conferire un rischio simile o leggermente inferiore (vedere paragrafo 4.8).

Tromboembolia venosa:

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) è associata a un rischio aumentato da 1,3 a 3 volte d’insorgenza di tromboembolia venosa (TEV), cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Il verificarsi di un evento simile è più probabile nel primo anno di TOS rispetto ai successivi (vedere paragrafo 4.8).

Le pazienti con stati trombofilici accertati hanno un rischio aumentato di TEV e la TOS può aggiungersi a questo rischio. Pertanto, la TOS è controindicata in queste pazienti (vedere paragrafo 4.3).

Tra i fattori di rischio generalmente riconosciuti per la TEV vanno annoverati: uso di estrogeni, età avanzata, intervento di chirurgia maggiore, immobilità prolungata, obesità (IMC > 30 kg/m2), gravidanza/periodo postpartum, lupus eritematoso sistemico (LES) e cancro. Non esiste unanimità di pareri sul possibile ruolo svolto dalle vene varicose nella TEV.

Come per tutti i pazienti in fase postoperatoria, devono essere prese in considerazione misure profilattiche per evitare una TEV dopo l’intervento. Se l’intervento di chirurgia elettiva deve essere seguito da un’immobilizzazione prolungata, si raccomanda di interrompere temporaneamente la TOS da 4 a 6 settimane prima. Il trattamento non deve essere ripreso fino a quando la donna non è stata completamente mobilizzata.

Alle donne senza alcuna storia personale di TEV ma con un parente di primo grado con una storia di trombosi in età giovane, può essere proposto uno screening dopo attenta valutazione in merito alle sue limitazioni (lo screening permette di identificare solo una parte dei difetti trombofilici).

Qualora venga identificato un difetto trombofilico correlato alla trombosi nei membri familiari o se il difetto è ‘grave’ (ad es. carenze di antitrombina, proteina S o proteina C o una combinazione di difetti), la TOS è controindicata.

Le donne già in trattamento con una terapia anticoagulante cronica devono essere sottoposte a un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi correlati all’uso della TOS.

Qualora si verifichi tromboembolia venosa dopo l’inizio della terapia, si deve sospendere l’assunzione del farmaco. Le pazienti devono essere informate sulla necessità di rivolgersi

immediatamente al proprio medico curante in presenza di sintomi che possano far sospettare un evento tromboembolico (es. gonfiore doloroso a una gamba, improvviso dolore al torace, dispnea).

Malattia coronarica (CAD)

Da studi controllati randomizzati non vi è evidenza di una protezione contro l’infarto miocardico nelle donne con o senza malattia coronarica in essere che hanno ricevuto una TOS combinata estroprogestinica o a base di soli estrogeni. Il rischio relativo di malattia coronarica durante l’uso di una TOS combinata estroprogestinica è leggermente aumentato. Poiché il rischio assoluto di malattia coronarica al basale dipende in misura elevata dall’età, il numero di casi supplementari di malattia coronarica dovuta all’uso di estroprogestinici è molto basso nelle donne sane vicine alla menopausa, ma aumenta con l’avanzare dell’età.

Ictus ischemico

La terapia combinata estroprogenistica e la terapie a base di soli estrogeni sono associate a un aumento di 1,5 volte del rischio di ictus ischemico. Il rischio relativo non varia con l’età o con il tempo intercorso dalla menopausa. Tuttavia, poiché il rischio di ictus al basale dipende molto dall’età, il rischio generale di ictus nelle donne che usano una TOS aumenta con l’età (vedere paragrafo 4.8).

Altre condizioni:

Poiché l’assunzione di estrogeni può comportare una ritenzione di liquidi, si devono tenere sotto attento controllo le pazienti affette da alterata funzionalità renale o cardiaca.

Le donne con ipertrigliceridemia preesistente devono essere tenute sotto stretto controllo durante la terapia estrogena o ormonale sostitutiva, poiché in questa condizione, durante estrogenoterapia, sono stati riportati rari casi di notevole incremento dei trigliceridi plasmatici che hanno provocato pancreatiti.

Gli estrogeni aumentano la globulina che lega gli ormoni tiroidei (TBG), il che comporta un aumento dell’ormone tiroideo totale circolante, misurato come iodio legato alla proteina (PBI), dei livelli di T4 (misurati con cromatografia su colonna o dosaggio radioimmunologico) o dei livelli di T3 (misurati con dosaggio radioimmunologico). L’uptake su resina di T3 è ridotto in quanto riflette l’aumento di TBG. Le concentrazioni di T4 e T3 liberi risultano inalterate. Altre proteine leganti possono essere aumentate nel siero, cioè la globulina che lega i corticosteroidi (CBG), la globulina che lega gli ormoni sessuali (SHBG), con conseguente aumentata concentrazione plasmatica rispettivamente di corticosteroidi e ormoni sessuali. Le concentrazioni dell’ormone libero o biologicamente attivo sono immodificate. Altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (angiotensinogeno/renina substrato, alfa-I-antitripsina, ceruloplasmina).

Gli estrogeni possono indurre o esacerbare sintomi di angioedema, in particolare nelle donne con angioedema ereditario.

L’uso di una TOS non migliora le funzioni cognitive. Vi è qualche evidenza di un aumentato rischio di probabile demenza in donne che iniziano la TOS combinata continua o a base di soli estrogeni dopo i 65 anni.

Lattosio

Data la presenza di lattosio, pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio o galattosio non devono assumere questo medicinale.

Rosso di Cocciniglia

La presenza di rosso cocciniglia (E124) può causare reazioni allergiche.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

L’assunzione contemporanea di rifampicina riduce del 91% la biodisponibilità del nomegestrolo acetato e aumenta del 28% quella dell’estradiolo.

Il ritonavir e il nelfinavir, benché siano noti come forti inibitori, presentano, al contrario, proprietà d’induzione se usati in concomitanza con ormoni steroidei.

I preparati a base di erbe contenenti erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono indurre il metabolismo di estrogeni e progestinici.

Dal punto di vista clinico, un aumentato metabolismo di estrogeni e progestinici può ridurne l’efficacia e comportare modificazioni dei cicli mestruali.


Naemis compresse: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Naemis compresse: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

NAEMIS non altera la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco