Nicozid: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Nicozid (Isoniazide): sicurezza e modo d’azione

Nicozid (Isoniazide) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

L’isoniazide è un antitubercolare “di prima linea”. Viene utilizzata in associazione con altri antitubercolari, soprattutto con etambutolo e rifampicina: a questi tre farmaci viene riconosciuto il più elevato indice terapeutico.

Viene impiegata per il trattamento delle forme tubercolari a localizzazione polmonare ed extrapolmonare (primo trattamento e trattamenti successivi). Viene pure impiegata nei soggetti ad alto rischio per la profilassi della tubercolosi.

Nicozid: come funziona?

Ma come funziona Nicozid? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Nicozid

Lo spettro antibatterico dell’isoniazide è estremamente ristretto : comprende unicamente il Mycobacterium tuberculosis; isoniazide non è attiva neppure sui micobatteri atipici (con qualche eccezione per il M. kansasii). La sua azione è molto potente: infatti la CMI, che corrisponde anche alla concentrazione minima battericida, è, per i ceppi sensibili, dell’ordine degli 0,05 – 0,1 mcg/ml.

Agisce sulle cellule in fase di crescita ed è attiva sui micobatteri intra ed extracellulari.

Resistenza

La resistenza si sviluppa rapidamente in vitro ed in vivo attraverso la selezione di mutanti resistenti. Non vi è resistenza crociata con gli altri antitubercolari. In clinica l’impiego in associazione con altri antitubercolari ritarda, fino anche ad eliminarla, l’emergere della resistenza.

Il meccanismo di azione dell’isoniazide non è noto; tuttavia sono state formulate parecchie ipotesi. Tra le più accreditate vi è quella di un’inibizione primaria della sintesi degli acidi micolici, costituenti importanti della parete del micobatterio.

Poichè gli acidi micolici si trovano solo nel micobatterio, questa azione spiegherebbe l’elevata selettività dell’attività antimicrobica dell’isoniazide. L’esposizione all’isoniazide conduce a perdita dell’acido-resistenza ed a diminuzione della quantità di lipidi estraibili con metanolo dai microrganismi.


Nicozid: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Nicozid, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Nicozid

Può essere somministrata sia per via orale (più comunemente utilizzata) sia per via parenterale (i.m. ed e.v.) Emivita : 0.5-1 ora negli acetilatori rapidi; 2 ore circa (ed oltre) negli acetilatori lenti (v.oltre).

Legame sieroproteico: non è legata in modo apprezzabile alle sieroproteine.

Viene assorbita in modo rapido e completo sia che venga somministrata per via orale che per via parenterale e si distribuisce uniformemente nell’organismo, compreso il liquor cerebrospinale, ove si raggiungono concentrazioni fino al 90% di quelle sieriche.

Essendo la somministrazione per via parenterale utilizzata solo in casi particolari, non vi sono in letteratura dati farmacocinetici relativi a questa via di somministrazione. Tuttavia, data l’elevata biodisponibilità del farmaco, si ritiene che i livelli ematici raggiunti con la somministrazione orale e con la parenterale siano pressochè sovrapponibili.

Il comportamento farmacocinetico dell’isoniazide è peculiare: riguardo all’eliminazione, infatti, vi è un comportamento bimodale legato alla capacità di acetilazione, che è determinata geneticamente.

In base alla loro capacità di acetilare l’isoniazide, gli individui sono stati suddivisi in due categorie : quella degli acetilatori lenti e quella degli acetilatori rapidi. Questi ultimi acetilano l’isoniazide a una velocità 5-6 volte superiore a quella degli inattivatori lenti. Nel plasma di un acetilatore lento la concentrazione di isoniazide a 3 ore dalla somministrazione è in media di 5.8 mcg/ml e quella di acetilisoniazide è di 1.8 mcg/ml. Questi valori negli acetilatori rapidi sono rispettivamente 2.1 e 4.3 mcg/ml. Tra i giapponesi e gli esquimesi gli acetilatori lenti rappresentano circa il 10%, mentre tra i negri e i caucasici essi sono all’incirca il 60%.

L’isoniazide viene metabolizzata a livello epatico : viene acetilata con formazione di acetilisoniazide, e, in minor misura, di acido isonicotinico e di altri derivati.

Circa il 75-95% di una dose viene eliminata con le urine nelle 24 ore sotto forma di metaboliti inattivi.

La clearance dell’isoniazide dipende soltanto in piccola misura dalle condizioni della funzionalità renale, ma pazienti che sono inattivatori lenti del farmaco possono accumulare concetrazioni tossiche se la loro funzionalità renale è compromessa.

Secondo alcuni AA 300 mg al giorno del farmaco possono essere somministrati senza rischi in individui in cui la concentrazione della creatinina nel sangue è inferiore a 12 mg/dl.


Nicozid: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Nicozid agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Nicozid è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Nicozid: dati sulla sicurezza

La DL50 dell’isoniazide nel topo è di 151 mg/Kg per via intraperitoneale e di 149 mg/Kg per via endovenosa.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Nicozid: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Nicozid

Nicozid: interazioni

L’isoniazide inibisce il metabolismo epatico della fenilidantoina; l’innalzamento dei livelli nel sangue di quest’ultima può condurre ad uno stato tossico con movimenti rapidi ed involontari dei globi oculari, mancanza di coordinamento muscolare e stato di torpore. L’associazione dei due farmaci deve essere pertanto fatta solo se necessaria e riducendo opportunamente il dosaggio della fenilidantoina.

L’alluminio idrossido (antiacido) riduce l’assorbimento intestinale dell’isoniazide la cui somministrazione deve avvenire almeno un’ora prima rispetto all’antiacido.

La concomitante somministrazione di isoniazide e di disulfiram può causare disturbi della coordinazione e turbe psichiche. L’associazione delle due sostanze deve pertanto essere evitata.

Sono stati descritti fenomeni di potenziamento tra isoniazide e cicloserina sul sistema nervoso centrale. Pertanto tale associazione deve essere utilizzata con grande cautela.


Nicozid: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Nicozid: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Nessuno.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco