Pentossiverina: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Pentossiverina Sanofi (Pentoxiverina Citrato): sicurezza e modo d’azione

Pentossiverina Sanofi (Pentoxiverina Citrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Pent?ssiverina Sanofi è indicata negli adulti e nei bambini a partire dai 6 anni di età per il trattamento sintomatico della tosse secca.

Pentossiverina Sanofi: come funziona?

Ma come funziona Pentossiverina Sanofi? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Pentossiverina Sanofi

Categoria farmacoterapeutica: sedativi della tosse, codice ATC: R05DB05.

La pentossiverina è un sedativo della tosse non narcotico ad azione centrale dotato di attività specifica sul riflesso tussigeno che riduce la sovrastimolazione del centro della tosse, normalizzandone il funzionamento. La pentossiverina possiede anche un blando effetto anestetico locale sulla faringe e sulla lingua.

Se somministrata per via orale, l’effetto sedativo della tosse si manifesta dopo10-20 minuti e dura fino a 4- 6 ore.

Test di funzionalità polmonare dimostrano che la pentossiverina possiede un lieve effetto broncodilatatore. La pentossiverina ha inoltre blande proprietà spasmolitiche e anticolinergiche. In confronto alla codeina, non è stata osservata una riduzione del volume respiratorio. Non si è osservata dipendenza, né sintomi di astinenza.


Pentossiverina Sanofi: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Pentossiverina Sanofi, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Pentossiverina Sanofi

Assorbimento:

La pentossiverina cloridrato viene assorbita rapidamente in seguito all’ingestione. Le concentrazioni plasmatiche massime vengono raggiunte entro 2 ore dalla somministrazione. L’assorbimento risulta più rapido dopo la somministrazione delle formulazioni liquide rispetto alle compresse. Dopo una singola somministrazione di 150 mg di pentossiverina citrato (=100 mg di pentossiverina base) sotto forma di compresse, la concentrazione plasmatica massima è risultata pari a 155 ng/ml (N=20).

Distribuzione:

Non sono disponibili dati relativi alla distribuzione nei tessuti umani. Il volume di distribuzione apparente è di circa 10 l/kg. Non si conosce l’entità del legame con le proteine.

Biotrasformazione:

La pentossiverina viene metabolizzata ampiamente negli adulti. Oltre il 50% della dose viene metabolizzata nel fegato. Nel plasma e nelle urine sono state identificate le seguenti vie metaboliche: idrolisi (26,3% della dose nelle urine) ed N-dealchilazione (0,38% della dose nelle urine). Sono state riscontrate anche reazioni di ossidrilazione degli anelli e reazioni di coniugazione.

Eliminazione:

Dopo somministrazione orale, l’emivita di eliminazione negli adulti è pari a circa 2 ore.

La pentossiverina è escreta nel latte materno. Pertanto, la somministrazione di pentossiverina è controindicata durante l’allattamento (Vedere paragrafo 4.3).

Popolazioni particolari

Anziani

Si deve usare cautela nei pazienti anziani, a causa della mancanza di dati sull’eliminazione di pentossiverina in tali pazienti.

Insufficienza renale

Si deve usare cautela nei pazienti affetti da insufficienza renale, a causa della mancanza di dati sull’eliminazione di pentossiverina in tali pazienti.

Insufficienza epatica

Poiché la pentossiverina viene ampiamente metabolizzata nel fegato, la somministrazione del medicinale a pazienti affetti da insufficienza epatica è controindicata (vedere paragrafo 4.3).


Pentossiverina Sanofi: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Pentossiverina Sanofi agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Pentossiverina Sanofi è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Pentossiverina Sanofi: dati sulla sicurezza

La pentossiverina citrato presenta una bassa tossicità per gli animali dopo somministrazione sia acuta che per dosi ripetute. La dose orale che non provoca tossicità nei ratti e nei topi è 15-30 volte superiore alla dose singola massima prevista per uso clinico. La tossicità orale acuta della pentossiverina è equiparabile a quella della codeina per quanto riguarda la DL50. La somministrazione ripetuta di dosi orali di pentossiverina citrato non ha indotto alcuna tossicità nei topi che avevano ricevuto 142 mg/kg/dì per 30 giorni, né nei ratti e nei cani che avevano ricevuto fino a 100 mg/kg/dì per 38 settimane, né nei cani che avevano ricevuto fino a 300 mg/kg/dì per 20-22 settimane. I ratti hanno tollerato dosi fino a 100 mg/kg di peso corporeo al giorno per periodi compresi fra 11 settimane e quasi 2 anni senza che all’osservazione di routine, nei test ematologici e biochimici e nei reperti patologici e istopatologici venissero riscontrati effetti avversi imputabili al farmaco.

La pentossiverina citrato non ha mostrato attività mutagena, né effetti teratogeni nei ratti, nei topi e nei conigli.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Pentossiverina Sanofi: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Pentossiverina Sanofi

Pentossiverina Sanofi: interazioni

La pentossiverina può potenziare gli effetti dei depressori del sistema nervoso centrale (p.es. alcol, sedativi e tranquillanti, ipnotici, antistaminici). Non sono stati condotti studi di interazione in vitro o in vivo. La pentossiverina viene eliminata principalmente attraverso il metabolismo. Tuttavia, non si conoscono gli enzimi implicati nelle vie metaboliche. È probabile che l’inibizione enzimatica determini un aumento della concentrazione ematica di pentossiverina.


Pentossiverina Sanofi: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Pentossiverina Sanofi: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Al dosaggio raccomandato la pentossiverina non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Tuttavia, la soluzione orale può indurre sonnolenza nei pazienti sensibili, oppure in caso di assunzione concomitante di farmaci depressori del SNC o di alcol, quindi si raccomanda cautela.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco