Relpax: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Relpax (Eletriptan Bromidrato): sicurezza e modo d’azione

Relpax (Eletriptan Bromidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

RELPAX è indicato nei pazienti adulti per il trattamento acuto della fase cefalalgica degli attacchi emicranici con o senza aura.

Relpax: come funziona?

Ma come funziona Relpax? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Relpax

Categoria farmacoterapeutica: Agonisti Selettivi dei Recettori della Serotonina (5HT1), codice ATC: N02C C06

Meccanismo d’azione

Eletriptan è un agonista selettivo dei recettori vascolari 5-HT1B e dei recettori neuronali 5-HT1D. Eletriptan mostra anche un’elevata affinità per il recettore 5-HT1F e questo può contribuire al suo meccanismo d’azione antiemicranico. Eletriptan possiede una affinità modesta per i recettori ricombinanti umani 5- HT1A, 5-HT2B, 5-HT1E e 5-HT7.

Efficacia clinica e sicurezza

L’efficacia e la sicurezza di RELPAX nel trattamento acuto dell’emicrania sono state valutate in 10 studi controllati con placebo condotti su più di 6000 pazienti (tutti i gruppi di trattamento) con dosaggi da 20 mg a 80 mg. Il sollievo dell’attacco emicranico si è verificato già a distanza di 30 minuti dalla somministrazione orale. Le percentuali di risposta (riduzione di un dolore emicranico moderato o grave all’assenza di dolore o ad un dolore lieve) a distanza di 2 ore dalla somministrazione sono state del 59- 77 % per la dose da 80 mg, 54-65 % per la dose da 40 mg, 47-54 % per la dose da 20 mg e 19-40 % per il placebo. RELPAX si è dimostrato efficace anche nel trattamento dei sintomi associati all’emicrania quali vomito, nausea, fotofobia e fonofobia.

La raccomandazione per un aumento della dose a 80 mg si basa su studi in aperto a lungo termine e su uno studio in doppio cieco a breve termine nel corso del quale è stato osservato solo un trend verso la significatività statistica.

RELPAX conserva la sua efficacia nel trattamento dell’emicrania associata al ciclo mestruale. Non è stato dimostrato che RELPAX, se preso durante la fase dell’aura, sia in grado di prevenire la cefalea emicranica e pertanto RELPAX deve essere assunto solo durante la fase cefalalgica degli attacchi emicranici.

In uno studio di farmacocinetica non controllato con placebo su pazienti con compromissione renale, dopo la somministrazione di una dose da 80 mg di RELPAX sono stati rilevati incrementi maggiori della

pressione arteriosa rispetto a quanto riscontrato nei volontari sani (vedì paragrafo 4.4). Questo dato non può essere spiegato sulla base di variazioni farmacocinetiche e pertanto può rappresentare uno specifico effetto farmacodinamico conseguente alla somministrazione di eletriptan in pazienti con insufficienza renale.


Relpax: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Relpax, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Relpax

Assorbimento:

Eletriptan viene assorbito bene e rapidamente attraverso il tratto gastrointestinale (almeno l’81 %) dopo somministrazione orale. La biodisponibilità assoluta orale negli uomini e nelle donne è di circa il 50 %. La Tmax mediana è di 1.5 ore dopo somministrazione orale. Una farmacocinetica lineare è stata dimostrata con l’impiego del farmaco nell’ambito del range posologico terapeutico (20-80 mg).

La AUC e la Cmax di eletriptan sono aumentate di circa il 20-30 % in seguito a somministrazione orale con un pasto ricco di grassi. Dopo somministrazione orale effettuata durante un attacco di emicrania, è stata osservata una riduzione di circa il 30 % della AUC, mentre la Tmax è aumentata a 2.8 ore.

Dopo somministrazioni ripetute (20 mg tre volte al giorno) per 5-7 giorni, la farmacocinetica di eletriptan si è mantenuta lineare e la percentuale di accumulo si è confermata nei valori previsti. Con somministrazioni multiple di dosi maggiori (40 mg tre volte al giorno e 80 mg due volte al giorno), l’accumulo di eletriptan nell’arco di 7 giorni è stato maggiore del previsto (circa 40 %).

Distribuzione:

Il volume di distribuzione di eletriptan in seguito a somministrazione per via endovenosa è di 138 litri e questo indica la distribuzione nei tessuti. Eletriptan si lega alle proteine plasmatiche solo in una percentuale moderata (circa 85 %).

Biotrasformazione:

Sono stati identificati due principali metaboliti in circolo che contribuiscono significativamente alla radioattività plasmatica in seguito alla somministrazione di eletriptan marcato con C14. Il metabolita formato attraverso N-ossidazione non ha dimostrato alcuna attività nei modelli animali in vitro. Il metabolita formato dalla N-demetilazione ha invece mostrato, nei modelli animali in vitro, un’attività simile a quella di eletriptan. Non è stata formalmente identificata una terza area di radioattività nel plasma, ma con molta probabilità si tratta di una combinazione di metaboliti idrossilati che sono stati rilevati anche nelle urine e nelle feci.

Le concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo N-demetilato corrispondono solo al 10-20% di quelle del farmaco immodificato e pertanto non dovrebbero contribuire in modo significativo all’attività terapeutica di eletriptan.

Eliminazione:

La clearance plasmatica media totale di eletriptan in seguito a somministrazione per via endovenosa è di 36 l/h con un’emivita plasmatica di circa 4 ore. La clearance renale media in seguito alla somministrazione

orale è di circa 3.9 l/h. La clearance non renale rappresenta circa il 90 % della clearance totale e ciò indica che eletriptan viene eliminato principalmente attraverso la via metabolica.

Farmacocinetica in gruppi particolari di pazienti

Sesso di appartenenza

Una metanalisi di tutti gli studi di farmacologia clinica ed un’analisi di farmacocinetica di popolazione effettuata su dati ottenuti dagli studi clinici, indicano che il sesso di appartenenza non influenza in modo clinicamente significativo le concentrazioni plasmatiche di eletriptan.

Anziani (età superiore ai 65 anni)

Sebbene non statisticamente significativa, tra i pazienti anziani (65-93 anni) ed i soggetti adulti più giovani si osserva una piccola riduzione (16 %) della clearance associata ad un incremento statisticamente significativo dell’emivita (da circa 4.4 ore a 5.7 ore) nei pazienti anziani.

Adolescenti (età 12-17 anni)

La farmacocinetica di eletriptan (40 mg e 80 mg) in pazienti adolescenti emicranici ai quali il farmaco è stato somministrato nel periodo intercritico è stata simile a quella rilevata in soggetti adulti sani.

Bambini (età 6-11 anni)

Non vi sono differenze di clearance di eletriptan nei bambini rispetto agli adolescenti. Tuttavia, il volume di distribuzione è inferiore nei bambini, con livelli plasmatici più elevati del previsto in seguito alla somministrazione della dose somministrata negli adulti.

Pazienti con compromissione epatica

I soggetti con compromissione epatica (Child-Pugh A e B) hanno mostrato un incremento statisticamente significativo sia della AUC (34 %) sia dell’emivita. E’ stato rilevato un piccolo incremento della Cmax (18 %). Tale modesta variazione nell’esposizione al farmaco non è considerata clinicamente rilevante.

Pazienti con compromissione renale

I soggetti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina 61-89 ml/min), moderata (clearance della creatinina 31-60 ml/min) o grave (clearance della creatinina < 30 ml/min) non hanno presentato variazioni clinicamente significative nella farmacocinetica di eletriptan o nel suo legame con le proteine plasmatiche.

In questo gruppo di pazienti è stato osservato un aumento dei valori pressori.


Relpax: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Relpax agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Relpax è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Relpax: dati sulla sicurezza

I dati preclinici non rivelano particolari rischi per l’uomo come dimostrato dagli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancarogeno e tossicità riproduttiva.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Relpax: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Relpax

Relpax: interazioni

Effetti di altri medicinali su eletriptan

Negli studi clinici pivotali condotti con eletriptan non è stata riportata evidenza di interazione con beta- bloccanti, antidepressivi triciclici, inibitori selettivi del reuptake della serotonina e flunarizina, ma non sono disponibili dati di studi di interazione specifici con questi medicinali (ad eccezione del propranololo, vedi di seguito).

L’analisi di farmacocinetica di popolazione, sulla base dei dati raccolti dagli studi clinici, ha suggerito che è improbabile che i seguenti medicinali possano modificare le proprietà farmacocinetiche di eletriptan: beta-bloccanti, antidepressivi triciclici, inibitori selettivi del reuptake della serotonina, terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni, contraccettivi orali contenenti estrogeni e calcio-antagonisti.

Eletriptan non è un substrato per le MAO. Pertanto, non si prevedono interazioni tra eletriptan e gli inibitori delle MAO. Per questo motivo non sono stati condotti studi specifici di interazione.

Negli studi con propranololo (160 mg), verapamil (480 mg) e fluconazolo (100 mg) la Cmax di eletriptan è aumentata rispettivamente di 1.1 volte, 2.2 volte e 1.4 volte. L’AUC di eletriptan è aumentata rispettivamente di 1.3, 2.7 e 2.0 volte. Questi effetti non sono considerati clinicamente significativi perché non si è verificato un aumento della pressione arteriosa o degli eventi indesiderati rispetto alla sola somministrazione di eletriptan.

Negli studi clinici con caffeina/ergotamina per via orale somministrata 1 e 2 ore dopo eletriptan, sono stati osservati incrementi della pressione arteriosa di lieve entità, seppure additivi; tali incrementi sono prevedibili in base alla farmacologia dei due farmaci. Si raccomanda pertanto di non assumere farmaci contenenti ergotamina o ergotamino-simili (p.es. diidroergotamina) nelle 24 ore successive alla somministrazione di eletriptan. Ugualmente, devono passare almeno 24 ore tra la somministrazione di un preparato contenente ergotamina e la somministrazione di eletriptan.

Effetti di eletriptan su altri medicinali

Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI)/ Inibitori del reuptake di serotonina e noradrenalina (SNRI) e Sindrome serotoninergica:

In alcuni pazienti sono stati segnalati sintomi compatibili con la sindrome serotoninergica (inclusi stati di alterazione mentale, instabilità autonomica ed anormalità neuromuscolari) in seguito all’uso di inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) o inibitori del reuptake di serotonina e noradrenalina (SNRI) e di triptani (vedere paragrafo 4.4).


Relpax: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Relpax: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

RELPAX altera moderatamente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

L’emicrania o il trattamento con RELPAX possono causare sonnolenza o capogiri in alcuni pazienti. E’ necessario consigliare ai pazienti di valutare la propria capacità di svolgere compiti complessi, come guidare autoveicoli, durante un attacco di emicrania e dopo l’assunzione di RELPAX.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco