Sidomol: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Sidomol (Molsidomina): sicurezza e modo d’azione

Sidomol (Molsidomina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Profilassi e trattamento a lungo termine dell’angina pectoris.

Sidomol: come funziona?

Ma come funziona Sidomol? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Sidomol

Codice ATC: C01DX12 – Altri vasodilatatori usati nelle malattie cardiache.

Farmacodinamica

L’effetto terapeutico della molsidomina è dovuto alla dilatazione dei vasi venosi di capacitanza con aumento della capacità venosa e diminuzione del precarico cardiaco: ne consegue riduzione della pressione telediastolica del ventricolo sinistro, della tensione parietale miocardica e del diametro ventricolare sinistro. Questi effetti determinano un risparmio del consumo di ossigeno miocardico.

Inoltre, la molsidomina aumenta l’apporto miocardico di ossigeno dilatando le arterie coronarie particolarmente a livello delle lesioni ateromatose.

La riduzione della tensione parietale favorisce la ridistribuzione del flusso coronarico verso le regioni subendocardiche. La efficienza contrattile del miocardio non è influenzata dalla molsidomina. Molsidomina esplica inoltre un’azione antiaggregante piastrinica.

Meccanismo d’azione

La molsidomina in vivo è metabolizzata in SIN-1(linsidomina) e successivamente in SIN-1A (N-nitroso- N-morfolinoamino-acetonitrile), il quale rilascia ossido di azoto (NO) che attiva direttamente la guanilato- ciclasi solubile, responsabile della formazione di cGMP da GTP. L’aumento di cGMP nelle cellule della muscolatura liscia vascolare e nelle piastrine è responsabile rispettivamente dell’effetto vasodilatante e antiaggregante.

Questi effetti sono simili a quelli dell’EDRF (endotelium derived relaxing factor). La molsidomina, precursore di SIN-1 e SIN-1A, costituisce pertanto una sorgente esogena e diretta di NO.

Tale specifico meccanismo di liberazione di NO non richiede l’utilizzo di gruppi tiolici, il che può spiegare la mancata comparsa con l’uso di questo principio attivo del fenomeno della “tolleranza”.


Sidomol: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Sidomol, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Sidomol

La molsidomina è un profarmaco.

Assorbimento

Dopo somministrazione orale, l’assorbimento di molsidomina è completo.

Distribuzione

Il picco ematico di molsidomina è raggiunto dopo 1-3 ore dall’assunzione di una compressa di Sidomol 8 mg Compresse a rilascio prolungato, ed è pari a circa 33,0 ± 4,0 ng/ml. Dodici ore dopo l’assunzione, la concentrazione plasmatica di molsidomina è ancora di circa 5 ng/ml, valore corrispondente al livello minimo di efficacia; la durata d’azione di Sidomol 8 mg Compresse a rilascio prolungato dovrebbe pertanto essere di 12 ore circa.

Il legame con le proteine plasmatiche è molto basso.

Metabolismo

Molsidomina viene metabolizzata a livello epatico in SIN-1 che è rapidamente trasformato nel sangue in SIN-1A senza intervento enzimatico.

La molsidomina è un “profarmaco”, SIN-1 e SIN-1A sono i suoi metaboliti attivi. SIN-1A viene degradato a SIN-1C, inattivo, e NO. Il meccanismo di liberazione di NO non richiede l’intervento di gruppi tiolici, fatto che potrebbe giustificare l’assenza di saturazione di questo processo.

Eliminazione

L’emivita plasmatica della molsidomina non trasformata è di 2-4 ore; quella del SIN-1 è di 2-3 ore. L’escrezione della molsidomina e dei suoi metaboliti è renale: il 90% della dose somministrata si ritrova nelle urine come metaboliti inattivi. Meno del 2% di molsidomina immodificata è presente nelle urine.

Farmacocinetica in popolazioni speciali

Pazienti anziani o con disfunzioni renali

La farmacocinetica della molsidomina resta praticamente immodificata anche nei pazienti anziani o nei soggetti con insufficienza renale. In particolare non esiste accumulo del farmaco e/o metaboliti per somministrazioni ripetute.

Pazienti con disfunzioni epatiche

Nei pazienti con insufficienza epatica la farmacocinetica del prodotto si modifica con allungamento dell’emivita plasmatica della molsidomina e di SIN-1 e riduzione della clearance della molsidomina.


Sidomol: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Sidomol agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Sidomol è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Sidomol: dati sulla sicurezza

Tossicità dopo somministrazioni ripetute

Gli studi di tossicità nelle diverse specie animali e per differenti vie di somministrazione hanno dimostrato che la molsidomina è ben tollerata e non ha effetti tossici anche a dosaggi molto superiori alla dose terapeutica raccomandata nell’uomo.

Mutagenicità e carcinogenicità

Dai numerosi test e studi di mutagenesi e carcinogenesi si evince che la molsidomina non ha effetti mutagenetici né presenta fenomeni che facciano sospettare la possibile induzione di tumori nell’uomo.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Sidomol: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Sidomol

Sidomol: interazioni

Non esiste interazione tra la molsidomina e la maggior parte dei farmaci ad azione cardiovascolare. I ß- bloccanti, i calcio-antagonisti, gli antiipertensivi quali i diuretici e la clonidina e gli anticoagulanti, quali i derivati cumarinici, in caso di necessità, possono essere somministrati contemporaneamente alla molsidomina.

Non si è osservata interazione con il diazepam.

L’associazione tra ß-bloccanti o calcio-antagonisti e molsidomina è spesso vantaggiosa.

E’ sconsigliata invece la somministrazione cronica contemporanea di nitrati, tenuto conto che il meccanismo di azione e gli effetti sono additivi.

In corso di trattamento con molsidomina i nitrati possono essere somministrati per via sublinguale in caso di attacco anginoso.

I farmaci utilizzati per il trattamento delle disfunzioni erettili (sildenafil, vardenafil, tadalafil) potenziano gli effetti ipotensivi dei nitrati o dei farmaci che rilasciano ossido d’azoto (NO), pertanto la somministrazione concomitante di molsidomina e sildenafil (o vardenafil o tadalafil) è controindicata (vedere paragrafo 4.3).


Sidomol: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Sidomol: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Poichè alcuni eventuali effetti indesiderati quali ipotensione, vertigini, nausea, cefalea (vedere paragrafo 4.8) possono attenuare la capacità di reazione, si raccomanda prudenza nella guida di autoveicoli e nell’uso di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco