Sificetina: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Sificetina (Cloramfenicolo): sicurezza e modo d’azione

Sificetina (Cloramfenicolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Infezioni oculari esterne sostenute da germi sensibili al Cloramfenicolo: congiuntiviti, cheratiti, cherato-congiuntiviti, tracoma, dacriocistiti.

Prevenzione infezioni microbiche associate a traumi meccanici o termici. Trattamento pre e post-chirurgico.

Sificetina: come funziona?

Ma come funziona Sificetina? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Sificetina

Il Cloramfenicolo è un antibiotico batteriostatico con ampio spettro d’azione comprendente batteri gram+ e gram-, micoplasmi, rickettsie e clamidie. Il farmaco penetra all’interno della cellula batterica attraverso un meccanismo di diffusione facilitata; agisce legandosi reversibilmente con le subunità 50 S del ribosoma batterico, impedendo il legame dell’estremità dell’mRNA contenente l’aminoacido alla subunità ribosomiale. L’interazione tra la peptidil-transferasi e l’aminoacido non avviene e la formazione del legame peptidico viene inibita e così anche la sintesi proteica. Alcune specie batteriche possono sviluppare una resistenza mediata da plasmidi.


Sificetina: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Sificetina, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Sificetina

Il Cloramfenicolo è disponibile per uso orale sotto forma di farmaco attivo e profarmaco inattivo (Cloramfenicolo palmitato). In condizioni normali, il legame esterico viene idrolizzato nel duodeno ad opera delle lipasi pancreatiche. Il

Cloramfenicolo viene assorbito dal tratto gastrointestinale e con la somministrazione di 1 g si raggiungono concentrazioni plasmatiche massime di

10 – 13 mcg/ml entro 2-3 ore. Il Cloramfenicolo diffonde bene nei liquidi dell’organismo (liquido cefalo-rachidiano, bile, latte) e attraversa la placenta. La principale via metabolica è quella epatica; l’escrezione è urinaria.

Per la spiccata solubilità, il Cloramfenicolo, applicato topicamente nel sacco congiuntivale sotto forma di collirio o di unguento oftalmico, penetra nei tessuti oculari molto più rapidamente ed a concentrazioni più elevate rispetto ad altri antibiotici e pertanto rappresenta un farmaco di elezione nel trattamento delle infezioni intraoculari dove viene somministrato anche per via sistemica.

Anche la somministrazione per via endovenosa assicura elevate concentrazioni di farmaco a livello oculare.

Ottima la tollerabilità oculare del collirio alle concentrazioni 0,2 – 0,5% e dell’unguento oftalmico all’1%.

Il Cloramfenicolo ha una tossicità acuta estremamente ridotta: la DL50 nel topo è di 245 mg/Kg per via endovenosa, di 320 mg/Kg per via parentelare e di 1.500 –

2.500 mg/Kg per via orale.


Sificetina: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Sificetina agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Sificetina è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Sificetina: dati sulla sicurezza

Gli studi farmaco-tossicologici condotti sul prodotto Sificetina comprovano l’efficacia e la tollerabilità locale e generale del prodotto.

Le prove sull’attività antibatterica in vitro ed in vivo dimostrano la capacità del prodotto di ridurre in modo significativo la flora batterica congiuntivale. L’applicazione ripetuta del collirio e dell’unguento oftalmico sulla congiuntiva normale o in stato di flogosi del coniglio non è seguita da assorbimento sistemico. Assenti eventuali fenomeni di fotosensibilizzazione. L’ingestione di dosi relativamente elevate di collirio e unguento oftalmico non determinano effetti generali apprezzabili; l’uso protratto non provoca alterazioni a carico dei tessuti interessati, nè alterazioni nel comportamento o della risposta della secrezione lacrimale alla pilocarpina. Infine l’applicazione del collirio o dell’unguento oftalmico nel sacco congiuntivale del coniglio confermano l’ottima tollerabilità locale e generale anche dopo trattamento prolungato (90 giorni).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Sificetina: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Sificetina

Sificetina: interazioni

La somministrazione cronica di fenobarbitale o la somministrazione acuta di rifampicina abbreviano i tempi di dimezzamento del Cloramfenicolo determinando la formazione di concentrazioni sub-terapeutiche del farmaco.


Sificetina: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Sificetina: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non esistono controindicazioni

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco