Trixilan: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Trixilan (Cefatrizina Propilenglicolato): sicurezza e modo d’azione

Trixilan (Cefatrizina Propilenglicolato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Infezioni sostenute da germi Gram-positivi e Gram-negativi sensibili all’antibiotico. In particolare, la cefatrizina si è dimostrata efficace nelle infezioni delle vie respiratorie (faringiti, bronchiti) e nelle infezioni delle vie urinarie, sia nell’età adulta che nell’età infantile.

Trixilan: come funziona?

Ma come funziona Trixilan? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Trixilan

Dai risultati ottenuti, nelle prove tossicologiche su varie specie di animali, si rileva che il farmaco è dotato di bassa tossicità; infatti, sia per via orale che intraperitoneale, anche le più alte dosi somministrate (2.500 e 2.088 mg/kg) non hanno provocato alcun decesso, né alterazioni dello stato generale e del comportamento. Anche la somministrazione prolungata (120 gg) per via orale, di dosi notevolmente più alte di quelle consigliate per uso umano, non ha provocato sia nel ratto che nel minipig alcuna alterazione significativa dei parametri osservati. Le prove di tossicità fetale nel ratto e nel coniglio non hanno evidenziato alcuna influenza del farmaco nell’andamento della gravidanza, né sul normale sviluppo embriofetale.


Trixilan: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Trixilan, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Trixilan

La cefatrizina è una cefalosporina 7-fenilglicilica, 3 eterociclica tiometilica dotata di caratteristiche di attività e capacità protettive nelle infezioni sperimentali, anche per somministrazione orale. Possiede caratteristiche di farmacocinetica peculiari, infatti, pur essendo assorbita lentamente, possiede una lunga emivita plasmatica ed il quantitativo che si trova nelle urine è si basso, ma nettamente superiore alla MIC per i batteri del tratto genito-urinario, conferendole così una migliore maneggevolezza e abbassando i rischi di nefrotossicità. Altre caratteristiche che la distinguono sono: ampio spettro d’azione; elevata resistenza alla b-lattamasi; MCB e MIC che si sovrappongono. Il suo spettro d’azione è tra i più ampi specie nei confronti di: Gram negativi: E. coli, Klebsielle, S. tiphimurium, Proteus, N. meningitis, N. gonorrhoeae, H. influenziae, Enterobacter; Gram positivi: Str. pyogenes, STP. pneumoniae, Str. b-emolitico A., S. aureus. È altresì dotata di bassa tossicità e scarsi effetti collaterali, elevata tollerabilità. Numerosi studi clinici confermano il suo vasto campo di impiego.


Trixilan: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Trixilan agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Trixilan è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Trixilan: dati sulla sicurezza

La biodisponibilità della cefatrizina è stata indagata sia nell’animale che nell’uomo, in particolare le concentrazioni ematiche rilevate nell’uomo dimostrano che il picco ematico viene raggiunto a 2 ore dalla somministrazione della prima dose con un’emivita di 10,1 ± 4,5 minuti. A sei ore dalla somministrazione sono stati osservati valori ematici superiori a 0,5 mcg/ml. L’eliminazione avviene lentamente per via urinaria. La percentuale della dose somministrata, che viene eliminata con le urine nelle sei ore successive al trattamento, è risultata pari al 20-23% a conferma della lenta eliminazione del farmaco.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Trixilan: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Trixilan

Trixilan: interazioni

L’eventuale uso contemporaneo o ravvicinato di altri farmaci nefrotossici (kanamicina, streptomicina, colistina, viomicina, polimixina, neomicina, gentamicina, etc.) aumenta la tossicità renale e la funzione del rene va assiduamente controllata. L’uso prolungato dell’antibiotico può favorire lo sviluppo di microorganismi non sensibili. In tale evenienza adottare le opportune misure. La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio causando pseudo-positività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest", ma non con i metodi enzimatici.


Trixilan: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Trixilan: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

La sostanza non interferisce sulla capacità di guidare e sull’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco