A cosa serve lo Zyloric da 300 mg?

Zyloric 300 mg (allopurinolo): indicazioni terapeutiche, posologia start‑low go‑slow, effetti collaterali, controindicazioni, interazioni clinicamente rilevanti e monitoraggio nell’iperuricemia, gotta, calcolosi urica e sindrome da lisi tumorale

Lo Zyloric da 300 mg è un medicinale a base di allopurinolo, un inibitore della xantina ossidasi indicato per ridurre la produzione di acido urico nell’organismo. L’acido urico è il prodotto finale del metabolismo delle purine: quando si accumula oltre i limiti fisiologici (iperuricemia), può cristallizzare come urato monosodico e depositarsi nelle articolazioni e nei tessuti, favorendo la comparsa di attacchi di gotta, tofi e calcoli renali. L’obiettivo della terapia di fondo con allopurinolo è prevenire questi eventi mantenendo la uricemia sotto un target concordato a livello clinico, tipicamente inferiore a 6 mg/dL e, in situazioni più severe come la tofacea, anche più basso.

La formulazione da 300 mg è una delle dosi più utilizzate nella pratica clinica per adulti con iperuricemia cronica, in particolare quando un dosaggio iniziale più basso sia stato progressivamente titolato in base ai valori di acido urico e alla tollerabilità. È importante distinguere il ruolo dello Zyloric come terapia di mantenimento: non tratta l’attacco acuto di gotta, ma ne riduce la frequenza sul lungo periodo. L’impiego appropriato, coordinato dal medico, rientra nell’ambito della reumatologia e si inserisce spesso in un piano che comprende anche modifiche dello stile di vita e, se necessario, farmaci anti-infiammatori per gestire le riacutizzazioni.

Indicazioni terapeutiche

Lo Zyloric 300 mg è indicato nel trattamento dell’iperuricemia cronica quando clinicamente significativa, in particolare in presenza di gotta (artrite gottosa), tofi, nefropatia uratica o nefrolitiasi da acido urico. In questi scenari, la riduzione della sintesi di acido urico tramite inibizione della xantina ossidasi diminuisce la formazione di cristalli di urato e favorisce, nel tempo, la dissoluzione dei depositi esistenti. L’indicazione comprende sia i pazienti con iperuricemia dovuta a sovrapproduzione di acido urico, sia quelli con ridotta escrezione renale, purché il medico valuti che una strategia ipoproduttiva sia preferibile o necessaria rispetto a un approccio uricosurico.

Tra le indicazioni rientrano anche la prevenzione e il trattamento dell’iperuricemia secondaria a condizioni che comportano un rapido turnover cellulare, come le neoplasie in corso di chemioterapia o radioterapia, in cui il rischio di sindrome da lisi tumorale è elevato. In tali contesti, lo Zyloric viene impiegato per mitigare l’aumento brusco di acido urico che può condurre ad insufficienza renale acuta per precipitazione tubulare. L’allopurinolo trova inoltre indicazione in rari disordini enzimatici che determinano iperproduzione di urati, come alcune forme di deficit di ipoxantina-guanina fosforibosiltransferasi. Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il  confronto del rischio cardiovascolare tra Adenuric (febuxostat) e Zyloric.

Nell’ambito della gotta, la terapia di lungo termine con Zyloric 300 mg è mirata alla prevenzione delle riacutizzazioni e alla riduzione graduale dei tofi; non è destinata al trattamento dell’attacco acuto. Avviare o aumentare la dose durante una crisi può talvolta scatenare o prolungare i sintomi, motivo per cui le linee di condotta prevedono di iniziare la terapia in fase di quiete clinica o di proseguirla senza interruzioni se il paziente è già in trattamento, associando un’adeguata profilassi anti-infiammatoria iniziale quando indicato. Il raggiungimento del target uricemico è un obiettivo terapeutico centrale per migliorare gli esiti a medio-lungo termine.

Lo Zyloric 300 mg è indicato anche nei pazienti con calcolosi urinaria da acido urico ricorrente, specie in presenza di pH urinario tendenzialmente acido o di fattori predisponenti come disidratazione, diete iperproteiche o terapie concomitanti che aumentano l’uricemia. Riducendo la produzione di acido urico, l’allopurinolo abbassa la concentrazione urinaria di urati e il rischio di precipitazione, integrandosi con altre misure come idratazione, alcalinizzazione urinaria e correzione dietetica. Nei pazienti con nefropatia uratica cronica o con segni di danno renale attribuibile ai cristalli di urato, l’impiego dell’allopurinolo è volto a prevenire la progressione del danno mediante un controllo stretto dell’uricemia.

In età pediatrica, le indicazioni sono più selettive e tipicamente legate a condizioni di iperproduzione di acido urico (per esempio in corso di leucemie o linfomi trattati con chemioterapia) o a disturbi del metabolismo purinico; la valutazione specialistica stabilisce l’appropriatezza e l’eventuale impiego di dosaggi diversi dalla formulazione da 300 mg. In adulti con comorbidità frequenti nei pazienti gottosi—come ipertensione, sindrome metabolica o malattia renale cronica—la decisione di utilizzare Zyloric può essere favorita dal profilo complessivo rischio-beneficio, purché si adottino criteri di monitoraggio attenti e una strategia di titolazione che consideri la funzione renale e gli obiettivi terapeutici di riduzione dell’uricemia.

Modalità d’uso

Con Zyloric (allopurinolo) si adotta un approccio “start‑low, go‑slow”: si inizia in genere con 100 mg/die e si aumenta gradualmente la dose (di norma a step di 100 mg ogni 2–4 settimane) fino a raggiungere il target di uricemia, di solito < 6 mg/dL; nei casi gravi (tofi, artrite gottosa cronica) può essere considerato un obiettivo più stringente < 5 mg/dL. La compressa da 300 mg è utile quando il mantenimento richiede dosi intermedie o più alte; la dose totale giornaliera può essere somministrata in unica assunzione dopo un pasto, e in caso di intolleranza gastrointestinale può essere suddivisa. In adulti, a seconda della severità, l’intervallo di mantenimento va in genere da 100–300 mg/die fino a 600–800 mg/die (in dosi divise); l’adeguamento si guida sui controlli dell’uricemia (“treat‑to‑target”). È importante una buona idratazione. (nice.org.uk)

Nei pazienti con insufficienza renale si parte con dosi più basse e si aumentano solo se necessario: nelle forme severe si possono usare 50–100 mg/die o 100 mg a giorni alterni; nei pazienti in emodialisi 2–3 volte/settimana è spesso adottato uno schema di 300–400 mg subito dopo ogni dialisi, senza ulteriori dosi tra le sedute. In caso di compromissione epatica si raccomandano dosi ridotte e monitoraggio della funzione epatica. Negli anziani si mira alla dose minima efficace. L’uso in età pediatrica è raro e limitato a indicazioni specifiche (per es. sindrome di Lesch–Nyhan o iperuricemia da neoplasie). (medicines.org.uk)

Quando iniziare? L’etichettatura di molti prodotti a base di allopurinolo sconsiglia l’avvio durante un attacco acuto perché potrebbe scatenare o prolungare la riacutizzazione; in pratica clinica, tuttavia, linee guida moderne ammettono l’avvio anche durante la fase acuta, purché si associ una copertura anti‑infiammatoria adeguata e si condivida la scelta con il paziente. In ogni caso, all’inizio o all’escalation della dose, è raccomandata una profilassi delle riacutizzazioni (colchicina, FANS o corticosteroidi) per almeno 3–6 mesi. (medicines.org.uk)

Per ottenere il massimo beneficio: assumere il farmaco ogni giorno alla stessa ora, preferibilmente dopo un pasto; eseguire controlli dell’uricemia con cadenza mensile finché non si centra il target, quindi a intervalli più ampi; ottimizzare stile di vita (peso, alcolici, idratazione, dieta) e gestire comorbidità e farmaci iperuricemizzanti. Non sospendere bruscamente senza indicazione medica: l’interruzione può far risalire l’uricemia e favorire nuove crisi. (nice.org.uk)

Effetti collaterali

Gli effetti indesiderati più comuni comprendono eruzioni cutanee lievi e transitorie (esantema maculo‑papuloso pruriginoso), disturbi gastrointestinali (nausea, dolore addominale, diarrea, che spesso migliorano prendendo il farmaco dopo i pasti), cefalea, sonnolenza o capogiri. In caso di sintomi fastidiosi, avvisare il medico: a volte è sufficiente suddividere la dose o una breve sospensione con successiva reintroduzione a basse dosi, se il quadro è stato lieve e non suggestivo di ipersensibilità severa. (medicines.org.uk)

Raramente possono comparire reazioni di ipersensibilità gravi, comprese DRESS (Drug Reaction with Eosinophilia and Systemic Symptoms) e reazioni cutanee severe come sindrome di Stevens‑Johnson/necrolisi epidermica tossica (SJS/TEN). Il rischio è maggiore nelle prime settimane e in presenza di insufficienza renale o uso concomitante di diuretici tiazidici e ACE‑inibitori. Segni di allarme: rash diffuso, febbre, malessere, linfonodi ingrossati, dolori, alterazioni di fegato/reni, mucositi. In questi casi sospendere immediatamente e rivolgersi al PS; non effettuare “rechallenge” dopo DRESS o SJS/TEN. L’allele HLA‑B*58:01 aumenta il rischio di SCAR; il test è consigliato in popolazioni ad alta prevalenza (per es. Han cinesi, coreani, tailandesi) e può essere considerato caso per caso anche in Europa. (medicines.org.uk)

Altri eventi segnalati includono epatotossicità (a volte colestatica), citopenie (specie con chemioterapici concomitanti), nefriti interstiziali, e in rari casi linfoadenopatia con istologia di linfoma T angioimmunoblastico reversibile alla sospensione. All’inizio della terapia sono frequenti riacutizzazioni gottose: non indicano “intolleranza”, ma il rimodellamento dei depositi; per questo si associa profilassi anti‑infiammatoria. In corso di terapia prolungata, uricemie stabilmente a target riducono progressivamente flares e tofi. (medicines.org.uk)

Monitoraggio suggerito: emocromo, funzionalità epatica e renale nelle prime fasi e a ogni incremento di dose; educazione del paziente a riconoscere rapidamente un rash o segni sistemici. Dopo reazioni cutanee lievi non compatibili con SCAR, l’eventuale re‑introduzione si valuta solo sotto stretto controllo, ripartendo da dosi molto basse; dopo SCAR la re‑esposizione è controindicata in modo permanente. (medicines.org.uk)

Controindicazioni

Zyloric è controindicato in caso di ipersensibilità accertata ad allopurinolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Una pregressa reazione di ipersensibilità grave (DRESS, SJS/TEN) rappresenta una controindicazione alla ri‑esposizione. Le compresse contengono lattosio: i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o malassorbimento glucosio‑galattosio non devono assumere il medicinale. (medicines.org.uk)

Allopurinolo non è indicato per l’iperuricemia asintomatica e non è un trattamento dell’attacco acuto (come monoterapia): l’etichetta tradizionale sconsiglia l’inizio durante una crisi in atto. In gravidanza si usa solo se il beneficio atteso supera i rischi; in allattamento allopurinolo e ossipurinolo passano nel latte e l’uso non è raccomandato. In età pediatrica l’impiego è limitato a condizioni selezionate. (medicines.org.uk)

Insufficienza renale o epatica non sono di per sé controindicazioni assolute, ma richiedono cautela: si impiegano dosi ridotte, con aggiustamenti basati su funzionalità renale, tollerabilità e livelli di uricemia; nei dializzati si preferisce somministrare la dose subito dopo la seduta. Sorvegliare più da vicino i pazienti anziani e quelli in politerapia. (medicines.org.uk)

Poiché sono stati riportati sonnolenza, vertigini e atassia, è prudente evitare di guidare o usare macchinari pericolosi fino a quando non si conosce la propria reazione al farmaco. (medicines.org.uk)

Interazioni farmacologiche

Interazioni clinicamente rilevanti riguardano le purine analoghe metabolizzate dalla xantino‑ossidasi: azatioprina e 6‑mercaptopurina. L’inibizione enzimatica da parte dell’allopurinolo ne aumenta l’esposizione: occorre ridurre la dose di azatioprina/6‑MP a circa il 25% (talora 25–33%) del consueto e monitorare strettamente per segni di mielotossicità; in alternativa, considerare farmaci urato‑abbassanti diversi. (medicines.org.uk)

Anticoagulanti cumarinici (es. warfarin): sono state descritte rare ma possibili potenziazioni dell’effetto anticoagulante; si raccomanda monitoraggio più frequente di INR e aggiustamenti di dose. Ulteriori interazioni note includono teofillina (possibile aumento dei livelli), fenitoina (inibizione del metabolismo epatico non sempre clinicamente significativa) e ciclosporina (incremento delle concentrazioni e della tossicità). Con citostatici (ciclofosfamide, doxorubicina, bleomicina, procarbazina, alchilanti) è stata osservata più frequente discrasia ematica: prevedere controlli emocromocitometrici periodici. (medicines.org.uk)

Didanosina: l’allopurinolo (300 mg/die) raddoppia circa Cmax e AUC della didanosina; la co‑somministrazione è generalmente sconsigliata, valutando alternative o riduzioni posologiche della didanosina con stretto monitoraggio. È riportata anche una possibile riduzione dell’attività della capecitabina: l’associazione va evitata. (medicines.org.uk)

Antibiotici: con ampicillina/amoxicillina aumenta la frequenza di rash; quando possibile preferire un’alternativa. Diuretici: con furosemide sono stati osservati aumenti di uricemia e ossipurinolo; tiazidici (specie in IRC) e ACE‑inibitori aumentano il rischio di ipersensibilità/SCAR. Antiacidi a base di idrossido di alluminio possono attenuare l’effetto dell’allopurinolo: distanziare di almeno 3 ore. Informare sempre i curanti di tutte le terapie assunte, inclusi fitoterapici e OTC. (pubmed.ncbi.nlm.nih.gov)

In sintesi, Zyloric 300 mg è un cardine della terapia dell’iperuricemia e della gotta quando usato con criterio: iniziare a basse dosi e salire gradualmente verso un target di uricemia definito, proteggendo le prime fasi con profilassi anti‑infiammatoria, permette di massimizzare i benefici e ridurre il rischio di riacutizzazioni. Un monitoraggio clinico‑laboratoristico regolare e l’attenzione a controindicazioni e interazioni più rilevanti completano la gestione sicura e personalizzata.

Per approfondire

NICE – Gout: diagnosis and management (NG219) Linea guida aggiornata (2022) con raccomandazioni su treat‑to‑target, dosi iniziali basse e profilassi delle riacutizzazioni.

American College of Rheumatology 2020 Guideline for the Management of Gout (open access) Raccomanda allopurinolo come prima scelta, avvio anche durante flare con copertura e profilassi 3–6 mesi.

emc (MHRA) – Allopurinol SmPC Riassunto ufficiale UK su posologia, avvertenze (SJS/TEN, DRESS), aggiustamenti in IRC/epatopatia e interazioni principali.

AIFA – RCP e Fogli illustrativi (Banca Dati Farmaci) Portale istituzionale per consultare la documentazione autorizzata in Italia su allopurinolo/Zyloric.

CPIC – Linea guida HLA‑B*58:01 e allopurinolo Indicazioni sul ruolo del test genetico nel prevenire SCAR; utile per pazienti a rischio (fonte storica/fondamentale con aggiornamenti).