Immunorho: a cosa serve e come si usa

Immunorho (Immunoglobulina Umana Rh0): indicazioni e modo d’uso

Immunorho (Immunoglobulina Umana Rh0) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Profilassi della immunizzazione anti-Rh(D) in donne in etĂ  fertile Rh(D) negative

Profilassi pre-parto

Profilassi pre-parto programmata

Profilassi pre-parto a seguito di complicazioni della gravidanza tra cui:

Aborto/minaccia di aborto, gravidanza ectopica o mola idatiforme, morte fetale intrauterina (IUFD), emorragia transplacentale (TPH) conseguente ad un’emorragia pre-parto (APH), amniocentesi, biopsia dei villi coriali, procedure ostetriche di manipolazione come ad esempio la versione cefalica esterna, interventi invasivi, cordocentesi, trauma contusivo addominale o interventi terapeutici sul feto

Profilassi post-parto

Parto di un bambino Rh(D) positivo (D, Ddebole, Dparziale)

Trattamento di donne in etĂ  fertile Rh(D) negative dopo trasfusioni incompatibili di sangue Rh(D) positivo o di altri prodotti contenenti globuli rossi, ad es. concentrati piastrinici.

Immunorho: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Immunorho è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Immunorho ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Immunorho

Posologia

La dose di immunoglobulina anti-D deve essere stabilita in base al livello di esposizione agli eritrociti Rh(D) positivi e al fatto che 0,5 ml di concentrati eritrocitari Rh(D) positivi o 1 ml di sangue Rh(D) positivo vengono neutralizzati da circa 10 microgrammi (50 UI) di immunoglobulina anti-D.

Si deve anche tenere conto del dosaggio e dello schema posologico per le immunoglobuline umane anti-D per uso intramuscolare raccomandati in altre linee guida ufficiali o di Stati Membri.

Prevenzione della immunizzazione Rh(D) in donne Rh(D)-negative:

Profilassi pre-parto. Secondo le raccomandazioni generali, le dosi attualmente somministrate vanno da 50 a 330 microgrammi o da 250 a 1650 UI

Profilassi pre-parto programmata:

Una singola dose tra la 28° e la 30° settimana di gravidanza o due dosi nelle settimane 28 e 34.

Profilassi pre-parto conseguente a complicanze in gravidanza:

Una singola dose deve essere somministrata nel piĂ¹ breve tempo possibile e comunque entro 72 ore e, se necessario, deve essere ripetuta ad intervalli di 6-12 settimane per l’intera durata della gravidanza.

Profilassi post-parto. Secondo le raccomandazioni generali, le dosi attualmente somministrate vanno da 100 a 300 microgrammi o da 500 a 1500 UI. Se viene somministrata la dose piĂ¹ bassa (100 microgrammi o 500 UI), deve essere eseguito un test per stabilire l’entitĂ  dell’emorragia feto-materna.

Nell’utilizzo post-parto, il prodotto deve essere somministrato alla madre prima possibile, entro 72 ore dal parto di un neonato Rh positivo (D, Ddebole, Dparziale). Se sono trascorse piĂ¹ di 72 ore dal parto, il prodotto deve essere comunque somministrato appena possibile.

La dose post-parto deve essere comunque somministrata anche quando è stata effettuata la profilassi pre-parto, anche se è ancora presente nel siero materno un’attività residua della profilassi pre-parto.

Se si sospetta un’emorragia materno-fetale massiva [> 4 ml (0,7-0,8% delle donne)], ad esempio in caso di anemia fetale/neonatale o di morte fetale intrauterina, deve essere determinata la sua entità con il metodo appropriato, ad esempio il test di eluizione acida di Kleihauer-Betke per la determinazione del livello di HbF fetale (emoglobina fetale) o la citometria a flusso che identifica selettivamente le cellule Rh(D) positive. Ulteriori dosi di immunoglobulina anti-D devono essere somministrate di conseguenza (10 microgrammi o 50 UI ogni 0,5 ml di eritrociti fetali).

Trasfusioni incompatibili di globuli rossi.

La dose raccomandata è di 20 microgrammi (100 UI) di immunoglobulina anti-D ogni 2 ml di sangue Rh(D)-positivo trasfuso oppure ogni 1 ml di concentrato eritrocitario.

Si raccomanda la consulenza di uno specialista in medicina trasfusionale per valutare l’applicabilitĂ  di una procedura di scambio di eritrociti per ridurre il carico di globuli rossi D-positivi in circolazione e per definire la dose di immunoglobulina anti-D necessaria a sopprimere l’immunizzazione. I test di follow-up per i globuli rossi D-positivi devono essere effettuati ogni 48 ore e deve essere somministrata ulteriore immunoglobulina anti-D fino alla totale scomparsa dei

globuli rossi Rh(D) positivi dal circolo sanguigno. In ogni caso, a causa di un possibile rischio di emolisi, si suggerisce di non superare una dose massima di 3000 microgrammi (15000 UI).

Ăˆ raccomandato l’uso di un prodotto endovenoso alternativo, in quanto consente di raggiungere immediatamente livelli plasmatici adeguati. In assenza di un prodotto per uso endovenoso, una dose molto elevata deve essere somministrata per via intramuscolare per un periodo di diversi giorni (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di IMMUNORHO nei bambini non sono state ancora stabilite. Il dosaggio appropriato deve essere calcolato con la consulenza di uno specialista in medicina trasfusionale.

Modo di somministrazione

Uso intramuscolare

Se è necessario un volume elevato (> 2 ml per i bambini o > 5 ml per gli adulti), si raccomanda la somministrazione del medicinale in dosi suddivise in siti differenti.

Se la somministrazione intramuscolare è controindicata (disturbi della coagulazione), deve essere utilizzato un medicinale alternativo per via endovenosa.

Pazienti in sovrappeso

In caso di pazienti sovrappeso/obesi deve essere considerato l’impiego di un prodotto anti-D endovenoso (vedere paragrafo 4.4).

Per le istruzione sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione vedere paragrafo 6.6.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Immunorho seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Immunorho per quanto riguarda la gravidanza:

Immunorho: si puĂ² prendere in gravidanza?

Gravidanza

Questo medicinale è destinato all’uso in gravidanza.

Allattamento

Questo medicinale puĂ² essere usato durante l’allattamento. Le immunoglobuline sono escrete nel latte materno.

FertilitĂ 

Non sono stati condotti studi sulla fertilità con IMMUNORHO. L’esperienza clinica con le immunoglobuline umane anti-D suggerisce che non si devono attendere effetti dannosi sulla fertilità.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Immunorho?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Immunorho in caso di sovradosaggio.

Immunorho: sovradosaggio

Le conseguenze del sovradosaggio non sono conosciute.

Immunorho: istruzioni particolari

Polvere e solvente per soluzione iniettabile

IMMUNORHO deve essere portato a temperatura ambiente prima dell’uso.

Rimuovere la protezione centrale sul tappo di gomma del flaconcino contenente il liofilizzato;

Aspirare il contenuto della fiala solvente con una siringa;

Iniettare il liquido nel flaconcino contenente il liofilizzato. Durante questa fase assicurarsi di non lacerare il tappo di gomma del flaconcino, al fine di evitare contaminazioni della soluzione ricostituita;

Agitare gentilmente ed aspirare la soluzione così ottenuta con la siringa; sostituire l’ago ed iniettare.

L’imperfetta solubilizzazione comporta una perdita di attività. La completa ricostituzione si ottiene in media entro 5 minuti.

Il prodotto dopo la ricostituzione si presenta come un liquido da incolore a giallo pallido. I prodotti ricostituiti devono essere controllati visivamente per l’eventuale presenza di particelle in sospensione, o di colorazione anomala, prima della somministrazione.

Non usare soluzioni che presentano torbiditĂ  o depositi.

Il prodotto liofilizzato deve essere utilizzato immediatamente dopo la ricostituzione con il solvente.

Soluzione iniettabile

Il prodotto deve essere portato a temperatura ambiente o corporea prima dell’uso.

La soluzione puĂ² essere incolore o giallo pallido o bruno chiaro. Non usare soluzioni che si presentano torbide o con depositi.

Avvitare l’asta dello stantuffo della siringa pre-riempita ed iniettare.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco