Metotressato: a cosa serve e come si usa

Metotressato teva (Metotrexato): indicazioni e modo d’uso

Metotressato teva (Metotrexato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Metotressato Teva è indicato nel trattamento del coriocarcinoma, del corionadenoma destruente e della mola vescicolare o idatiforme. L’uso del Metotressato Teva sia da solo che in polichemioterapia induce remissioni sui principali tumori solidi (sarcomi, linfomi, carcinomi cervico-facciali, carcinoma della mammella, del polmone e della cervice dell’utero) riuscendo a mantenere tali remissioni anche per lunghi periodi. Metotressato Teva trova anche indicazione nelle leucemie acute. Studi recenti hanno evidenziato l’ottima risposta terapeutica indotta dal metotressato nella leucemia linfoblastica del bambino. Il metotressato ha inoltre dimostrato validità terapeutica anche nel linfosarcoma del bambino in III e IV stadio.

Metotressato teva: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Metotressato teva è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se però non ricordate come prendere Metotressato teva ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Metotressato teva

“Se il metotrexato è usato per il trattamento di patologie tumorali, è necessario correggere la dose con cautela in funzione dell’area di superficie corporea”.

“Dopo la somministrazione di dosi calcolate non correttamente, sono stati segnalati casi fatali di intossicazione.

Metotressato Teva può essere somministrato per via intramuscolare, endovenosa (iniezioni bolo o infusione), intratecale, endoarteriosa e intraventricolare.

Il dosaggio è basato sul peso corporeo del paziente o sulla superficie corporea eccetto che per la somministrazione intratecale o intraventricolare nei quali casi si raccomanda una dose massima di 15 mg.

Le dosi devono essere ridotte nei casi di deficienze ematiche o disfunzioni epatiche e renali.

Quando Metotressato Teva viene somministrato per infusione dev’essere diluito solo con una normale soluzione salina. Forti dosi (più di 100 mg) vengono generalmente somministrate per infusioni endovenose per periodi non superiori alle 24 ore. Parte della dose può essere somministrata inizialmente per iniezione endovenosa rapida. Metotressato Teva è stato impiegato con effetti positivi in una grande varietà di malattie neoplastiche, da solo o in associazione con altri agenti citotossici, ormoni, immunoterapia, radioterapia o chirurgia. Gli schemi terapeutici perciò variano considerevolmente in relazione agli usi clinici, particolarmente quando un regime di forti dosi intermittenti viene seguito dalla somministrazione di folinato di calcio in modo da preservare le cellule normali dagli effetti tossici. Regimi di dosaggio per il folinato di calcio vengono discussi alla fine di questa sezione.

Esempi di dosi di Metotressato Teva che sono state impiegate per particolari indicazioni sono riportati di seguito.

Coriocarcinoma ed altri tumori trofoblastici. Per via intramuscolare in dosi di 15-30 mg al giorno per cicli di 5 giorni. Questi cicli sono generalmente ripetuti 3-5 volte a seconda dei casi, con periodi di riposo di una o più settimane fra i cicli, fino a che ogni sintomo di tossicità sia diminuito. L’efficacia della terapia è ordinatamente valutata nelle 24 ore attraverso analisi quantitative delle gonadotropine corioniche (HCG) che dovrebbero ritornare ai valori normali o inferiori ai 50IU/24 ore generalmente dopo il III o il IV ciclo di trattamento, e dovrebbero anche seguire in genere una completa risoluzione delle lesioni rilevabili in 4 o 6 settimane. Vengono generalmente raccomandati uno o due cicli di Metotressato Teva dopo la normalizzazione delle HCG. Prima di ogni ciclo del farmaco è essenziale un’attenta valutazione clinica. Dosi superiori a 60 mg intramuscolo ogni 48 ore possono essere somministrate per 4 volte, seguite da una terapia con calcio folinato. Questo ciclo è ripetuto ad intervalli di almeno 7 giorni fino a quando il livello delle HCG urinarie ritorna normale. Sono generalmente necessari non meno di 4 cicli di trattamento. Pazienti con complicazioni, quali estese metastasi, possono essere trattati con Metotressato Teva in associazioni cicliche con altri farmaci citotossici.

Corionadenoma destruente e mola idatidea. Poichè la mola idatidea può essere seguita da coriocarcinoma, viene raccomandata una terapia profilattica con METOTRESSATO TEVA. Il corionadenoma destruente è considerato una forma invasiva della mola idatidea. Metotressato Teva viene somministrato in questi casi in dosi simili a quelle raccomandate per il coriocarcinoma.

Leucemia acuta linfatica (linfoblastica) nei bambini e nei giovani adolescenti. Metotressato Teva in dosi di 3,3 mg/mq in associazione con Prednisone 60 mg/mq, somministrato per via generale, viene usato come terapia induttiva. Metotressato Teva da solo o in combinazione con altri agenti sembra essere un farmaco di scelta per assicurare il mantenimento della remissione indotta dal farmaco. Quando si è verificata la remissione e la terapia di supporto ha prodotto miglioramenti clinici generali, si inizia la terapia di mantenimento come segue: Metotressato Teva intramuscolo 30 mg/mq due volte la settimana. È stato anche impiegato un dosaggio di 2.5 mg/Kg in vena ogni 14 giorni. Se si dovesse osservare recrudescenza della malattia si può ottenere di nuovo reinduzione o remissione ripetendo la terapia induttiva iniziale.

Leucemia meningea

Il fluido cerebro spinale (FCS) deve essere esaminato in tutti i pazienti leucemici in modo da diagnosticare una eventuale invasione leucemica del sistema nervoso centrale.

Dato che il passaggio di metotressato dal plasma al FCS è minimo in una terapia adeguata, Metotressato Teva viene somministrato in dosi intratecali di 12 mg/mq o in dosi massime di 15 mg ad intervalli di 2-5 giorni, tale terapia è generalmente ripetuta fino a che il conteggio delle cellule del FCS ritorna ai livelli normali (generalmente 2-3 settimane). A questo punto è consigliabile una ulteriore dose. Un secondo ciclo comune di somministrazione è costituito da Metotressato Teva 12 mg/mq una volta la settimana per due settimane e poi una volta al mese. È ora pratica comune, a causa dei frequenti casi di leucemia meningea, somministrare Metotressato Teva per via intratecale in dosi uguali, come profilassi in tutti i casi di leucemia linfocitica. Benché dosi endovenose di altri 50 mg di metotressato non dovrebbero penetrare sensibilmente nel FCS, dosi maggiori, dell’ordine di 500 mg/mq, producono livelli citotossici di metotressato nel FCS. Questo tipo di terapia è stata usata per breve tempo, facendo poi seguire una somministrazione di folinato di calcio, come terapia iniziale di mantenimento per prevenire invasione leucemica del sistema nervoso centrale nei bambini con prognosi infausta di leucemia linfocitica.

Linfoma

Linfomi non-Hodgkin, per esempio linfosarcoma infantile, sono stati recentemente trattati con 3-30 mg/Kg (approssimativamente 9-900 mg/mq) di Metotressato Teva per iniezione endovenosa e infusione, seguita da folinato di calcio alle dosi più alte. Alcuni casi di linfoma di Burkitt, se trattati nel primo stadio con cicli di 15 mg/mq al giorno per 5 giorni, hanno mostrato remissioni prolungate. Una chemioterapia combinata viene anche usata in tutti gli stadi della malattia e un ciclo di 15 mg/giorno

di Metotressato Teva per via intratecale per 4 giorni si è rivelato utile nel controllo di episodi di invasione del sistema nervoso centrale.

Tumore della mammella

Metotressato Teva in dosi endovenose di 10-60 mg/mq, è comunemente incluso in regimi di combinazioni cicliche con altri farmaci citotossici nel trattamento del cancro della mammella in stadio avanzato. Un regime simile è stato anche usato come terapia adiuvante in casi primari seguiti da mastectomia e/o radioterapia.

Sarcoma ostegenico. L’uso di metotressato solo o in regime di combinazioni cicliche è stato introdotto come terapia adiuvante al trattamento primario del sarcoma ostegenico. Ciò ha comportato l’uso di infusioni endovenose di 20-300 mg/Kg (approssimativamente 600-9000 mg/mq) di Metotressato Teva seguito da folinato di calcio come sostegno. Metotressato Teva può anche essere usato come unico trattamento in casi di metastasi del sarcoma ostegenico.

Carcinoma broncogeno

Infusioni endovenose di 20-100 mg/mq di Metotressato Teva sono state incluse in regimi di combinazioni cicliche nel trattamento dei tumori in stato avanzato. Alte dosi di Metotressato Teva insieme a folinato di calcio come terapia di sostegno possono anche essere impiegate come trattamento unico.

Tumore della testa e del collo. Infusioni endovenose di 240-1080 mg/mq di Metotressato Teva con folinato di calcio possono essere usate come terapia pre-operatoria adiuvante, nel trattamento di tumori in stadio avanzato. Infusioni endoarteriose di Metotressato Teva sono indicate per certi tumori della testa e del collo, benché questa forma di somministrazione sia usata ora con minor frequenza.

Carcinoma della vescica

Iniezioni endovenose o infusioni di Metotressato Teva in dosi superiori a 100 mg ogni 1 o 2 settimane possono essere usate nel trattamento del carcinoma della vescica. Vengono usati in aggiunta diuretici e idratanti per ridurre l’eccessiva tossicità del farmaco che può manifestarsi in casi di alterazioni renali.

Terapia di sostegno con Folinato di calcio

La dose di folinato di calcio è variabile e dipende dalla dose di metotressato. In generale quantità superiori a 120 mg vengono somministrate in dosi frazionate nelle 14-24 ore per iniezione intramuscolare, in bolo endovenoso o in infusione endovenosa in soluzione salina, seguita da 12-15 mg i.m. o 15 mg per via orale, ogni 6 ore per le successive 48 ore. La terapia di sostegno viene generalmente iniziata dopo 25 ore dall’inizio dell’infusione di METOTRESSATO TEVA. Il dosaggio di 15 mg per via orale ogni 6 ore per 48-72 ore può essere sufficiente quando vengono impiegati i dosaggi di Metotressato Teva inferiori (meno di 100 mg). L’uso clinico di alte dosi di metotressato associato a folinato di calcio come terapia di sostegno nel trattamento di molti tumori precedentemente resistenti è rischioso e rimane oggetto di numerose ricerche.

pazienti che mostrano un ritardo nella fase di eliminazione precoce del metotressato hanno più probabilità di sviluppare un’insufficienza renale oligurica irreversibile. In aggiunta ad un’appropriata terapia con calcio I-folinato, questi pazienti richiedono una continua idratazione ed alcalinizzazione delle urine e un monitoraggio stretto dello stato dei fluidi e degli elettroliti, fino a che i livelli sierici di metotressato non siano scesi sotto le 0,05 micromoli/l e l’insufficienza renale non si sia risolta. Se necessario, in questi pazienti può essere utile un’emodialisi intermittente con un dializzatore ad alto flusso.

Anziani

A causa della ridotta funzionalità epatica e renale e delle ridotte riserve di folato, nei pazienti anziani il metotressato deve essere impiegato con estrema cautela. Occorre prendere in considerazione una riduzione della dose e monitorare attentamente questi pazienti per eventuali segni precoci di tossicità.

Pazienti con insufficienza epatica

metotrexato deve essere somministrato con grande cautela, se non evitato, nei pazienti con malattia epatica significativa, pregressa o in corso, specialmente se indotta dall’abuso di alcol. Il metotrexato è controindicato in presenza di valori della bilirubina > 5 mg/dl (85,5 µmol/l).

Pazienti con insufficienza renale

Il metotrexato deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità renale. La dose deve essere corretta come segue:

Clearance della creatinina (ml/min) % della dose da somministrare
> 50 100%
20 – 50 50%
< 20 metotressato non deve essere usato

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Metotressato teva seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Metotressato teva per quanto riguarda la gravidanza:

Metotressato teva: si può prendere in gravidanza?

Gravidanza

E’ stata dimostrata la teratogenicità del metotressato; sono state segnalate anomalie congenite e morte del feto causate dal metotressato. Pertanto, il farmaco non deve essere somministrato alle donne in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Inoltre, il metotressato non è raccomandato nelle donne in età fertile a meno che i benefici attesi superino i rischi presi in considerazione. Le donne in età fertile non devono iniziare una terapia con il metotressato fino a quando non viene esclusa una gravidanza. Se la paziente rimane incinta durante l’assunzione del farmaco, è necessario informare la paziente stessa del potenziale rischio per il feto.

Allattamento

E’ stata riscontrata la presenza di metotressato nel latte materno umano, pertanto il farmaco è controindicato durante l’allattamento.

Fertilità

Il metotressato influisce sulla spermatogenesi e pertanto i pazienti in trattamento con metotressato e le loro partner devono essere informati in modo adeguato. Il concepimento deve essere evitato per almeno tre mesi dalla cessazione del trattamento con metotressato.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Metotressato teva?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Metotressato teva in caso di sovradosaggio.

Metotressato teva: sovradosaggio

Nell’esperienza post-marketing il sovradosaggio si è generalmente verificato con la somministrazione orale e intratecale di metotressato, sebbene sia stato segnalato sovradosaggio anche con somministrazione endovenosa e intramuscolare.

I sintomi di un sovradosaggio con somministrazione intratecale sono generalmente sintomi del SNC, tra cui cefalea, nausea e vomito, attacchi epilettici o convulsioni ed encefalopatia tossica acuta. In alcuni casi non sono stati segnalati sintomi. Sono stati riportati casi di decesso a seguito di

sovradosaggio per via intratecale. In questi casi sono state segnalate ernie cerebellari associate a un aumento della pressione endocranica ed encefalopatia tossica acuta.

Sono stati segnalati casi di sovradosaggio, talvolta fatali, dovuti a un’errata assunzione giornaliera anziché quella settimanale di metotressato per via orale. In questi casi i sintomi comunemente segnalati sono stati reazioni ematologiche e gastrointestinali.

Il folinato di calcio è l’antidoto per neutralizzare gli effetti tossici immediati del metotressato. Può essere somministrato per via orale, intramuscolare, bolo endovenoso o infusione. Maggiore è l’intervallo di tempo tra la somministrazione di metotressato e l’inizio della terapia con folinato di calcio, minore è l’efficacia del folinato di calcio nel contrastare la tossicità. Il monitoraggio della concentrazione sierica del metotressato è essenziale per determinare la dose ottimale e la durata del trattamento con il folinato di calcio.

Possono essere necessarie altre terapie di supporto come trasfusioni di sangue e dialisi renale.

In casi di massiccio sovradosaggio, potrebbero essere necessarie l’idratazione e l’alcalinizzazione delle urine per prevenire la precipitazione del metotressato e/o dei suoi metaboliti a livello dei tubuli renali.

Né l’emodialisi né la dialisi peritoneale hanno dimostrato di migliorare l’eliminazione del metotressato. Tuttavia, una clearance efficace del metotressato è stata riportata con emodialisi intermittente acuta, eseguita con un dializzatore ad alto flusso.

A seguito di sovradosaggio per via intratecale può essere necessario somministrare dosi elevate di folinato di calcio per via sistemica o indurre diuresi alcalina.

Metotressato teva: istruzioni particolari

Nessuna istruzione particolare.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco