Padeina: a cosa serve e come si usa

Padeina 500/30 mg (Paracetamolo + Codeina Fosfato): indicazioni e modo d’uso

Padeina 500/30 mg (Paracetamolo + Codeina Fosfato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Padeina è indicata nei pazienti di età superiore ai 12 anni per il trattamento del dolore moderato acuto che non è adeguatamente controllato da altri analgesici come il paracetamolo o l’ibuprofene (da solo).

Padeina 500/30 mg: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Padeina 500/30 mg è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Padeina 500/30 mg ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Padeina 500/30 mg

Il farmaco non deve essere assunto per piĂ¹ di 3 giorni. Se il dolore non migliora dopo 3 giorni, parlare con il medico per un consiglio.

PADEINA non deve essere assunto da bambini di etĂ  inferiore ai 12 anni, a causa del rischio di gravi problemi respiratori.

Posologia

PADEINA 500 mg/30 mg compresse effervescenti

Adulti e bambini al di sopra dei 12 anni: 1-2 compresse secondo necessita, fino a 3 volte al giorno.

PADEINA 500 mg/30 mg granulato effervescente

Adulti e bambini al di sopra dei 12 anni: 1-2 bustine secondo necessita, fino a 3 volte al giorno.

Popolazione pediatrica

Bambini di etĂ  inferiore ai 12 anni

PADEINA non deve essere usata nei bambini di età inferiore ai 12 anni a causa del rischio di tossicità da oppioidi in ragione del variabile e imprevedibile metabolismo della codeina in morfina (vedere paragrafì 4.3 e 4.4).

Modo di somministrazione

PADEINA compresse effervescenti va sciolto in un bicchiere d’acqua ed assunto ad intervalli di almeno 4 ore.

PADEINA granulato effervescente va sciolto in mezzo bicchiere d’acqua ed assunto ad intervalli di almeno 4 ore.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Padeina 500/30 mg seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Padeina 500/30 mg per quanto riguarda la gravidanza:

Padeina 500/30 mg: si puĂ² prendere in gravidanza?

L’esperienza clinica con l’uso di paracetamolo durante la gravidanza e l’allattamento è limitata.

Gravidanza

I dati epidemiologici sull’uso di dosi terapeutiche di paracetamolo orale indicano che non si verificano effetti indesiderati nelle donne in gravidanza

Una grande quantitĂ  di dati sulle donne in gravidanza non indicano nĂ© tossicitĂ  malformativa, nĂ© fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo puĂ² essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace piĂ¹ bassa per il piĂ¹ breve tempo possibile e con la piĂ¹ bassa frequenza possibile.Per quanto attiene la presenza di codeina, se il farmaco è assunto al termine della gravidanza, vanno tenute in considerazione le sue caratteristiche morfinomimetiche (rischio teorico di depressione respiratoria nei neonati in caso di assunzione di alte dosi prima della nascita, rischio di sindrome di astinenza in caso di somministrazione cronica al termine della gravidanza).

Nella pratica clinica, sebbene in alcuni casi campione sia stato dimostrato un incremento del rischio di malformazioni cardiache, la maggior parte degli studi epidemiologici escludono il rischio di malformazioni.

Studi condotti su animali hanno dimostrato un effetto teratogeno.

Allattamento

Codeina non deve essere usata durante l’allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.3).

La codeina passa nel latte materno.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Padeina 500/30 mg?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Padeina 500/30 mg in caso di sovradosaggio.

Padeina 500/30 mg: sovradosaggio

funzionalitĂ  epatica

In caso di sovradosaggio, il paracetamolo puĂ² provocare citolisi epatica che puĂ² evolvere verso la necrosi massiva e irreversibile.

A dosi terapeutiche, gli effetti indesiderati correlati alla codeina sono paragonabili a quelli degli altri oppioidi, sebbene siano piĂ¹ rari e piĂ¹ modesti.

Ăˆ possibile il verificarsi di:

Stipsi, nausea, vomito

Sedazione, euforia, disforia

Miosi, ritenzione urinaria

Reazioni di ipersensibilitĂ  (prurito, orticaria e rash)

Sonnolenza, vertigini

Broncospasmo, depressione respiratoria

Sindrome da dolore addominale acuto, di tipo biliare o pancreatico, che suggeriscono spasmo dello sfintere di Oddi, che si verifica in particolare nei pazienti che hanno subito l’asportazione della cistifellea

A dosaggi superiori a quelli terapeutici vi è un rischio di dipendenza e sindrome da astinenza a seguito di un’improvvisa interruzione della somministrazione che puĂ² essere osservata sia nei pazienti sia nei neonati nati da madri codeina- dipendenti.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Sovradosaggio

Paracetamolo

Esiste il rischio di intossicazione, specialmente nei pazienti con malattie epatiche, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione cronica e nei pazienti che ricevono induttori enzimatici. In questi casi il sovradosaggio puĂ² essere fatale.

L’intossicazione acuta si manifesta con nausea, vomito, anoressia, pallore, dolori addominali, malessere, sudorazione: tali sintomi compaiono in genere entro le prime 24 ore.

Il paracetamolo, assunto in dosi elevate di gran lunga superiori a quelle comunemente consigliate, puĂ² provocare citolisi epatica che puĂ² evolvere verso la necrosi completa e irreversibile, che comporta insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che possono portare al coma ed alla morte. Contemporaneamente, si osservano aumentati livelli delle transaminasi epatiche (AST, ALT), della lattico deidrogenasi e della bilirubina, insieme ad una diminuzione del valore della protrombina, che puĂ² mostrarsi da 12 a 48 ore dopo la somministrazione. Sintomi clinici di danno epatico si manifestano di solito giĂ  dopo uno o due giorni, e raggiungono il massimo dopo 3-4 giorni.

Misure di emergenza:

Ospedalizzazione immediata.

Prima di iniziare il trattamento prelevare un campione di sangue per determinare i livelli plasmatici di paracetamolo, il prima possibile, ma non prima di 4 ore dopo il sovradosaggio.

Eliminazione rapida del paracetamolo tramite lavanda gastrica.

Il trattamento in seguito ad un sovradosaggio include la somministrazione dell’antidoto l’N-acetilcisteina (NAC) per via endovenosa od orale, se possibile entro 8 ore dall’ingestione. L’N-acetilcisteina puĂ², tuttavia, dare un certo grado di protezione anche dopo 16 ore.

La posologia è di 150 mg/kg/e.v. in soluzione glucosata in 15 minuti, poi 50 mg/kg nelle 4 ore successive e 100 mg/kg nelle 16 ore successive, cioè un totale di 300 mg/kg in 20 ore.

Trattamento sintomatico.

Devono essere effettuati dei test epatici all’inizio del trattamento, che saranno ripetuti ogni 24 ore. Nella maggior parte dei casi, le transaminasi epatiche ritornano nella norma in una o due settimane con piena ripresa della funzionalitĂ  epatica. Nei casi molto gravi, tuttavia, puĂ² essere necessario il trapianto epatico.

Codeina

Segnali negli adulti: i sintomi sono rappresentati da depressione acuta dei centri respiratori (cianosi, ridotta funzionalitĂ  respiratoria), sonnolenza, rash, prurito, vomito, atassia, edema polmonare (raro).

Segnali nei bambini (dose tossica: 2 mg/kg come singola dose): ridotta funzionalitĂ  respiratoria, arresto respiratorio, miosi, convulsioni, segnali di rilascio di istamina: rossore facciale e gonfiore, orticaria, collasso, ritenzione urinaria.

Misure di emergenza:

Ventilazione assistita

Somministrazione di naloxone

Padeina 500/30 mg: istruzioni particolari

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco