Paraplatin: a cosa serve e come si usa

Paraplatin (Carboplatino): indicazioni e modo d’uso

Paraplatin (Carboplatino) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

PARAPLATIN è indicato nel trattamento del carcinoma epiteliale dell’ovaio in fase avanzata in:

prima istanza,

seconda istanza, dopo il fallimento di altri chemioterapici.

PARAPLATIN è inoltre indicato nel trattamento del carcinoma del polmone a piccole cellule e del carcinoma epidermoide della testa e del collo.

Paraplatin: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Paraplatin è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se però non ricordate come prendere Paraplatin ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Paraplatin

Dosaggio

PARAPLATIN deve essere usato unicamente per via endovenosa. PARAPLATIN è somministrato per infusione endovenosa lenta. PARAPLATIN NON DEVE ESSERE SOMMINISTRATO TRAMITE INIEZIONE ENDOVENOSA RAPIDA.

In pazienti adulti non pretrattati e con funzionalità renale normale il dosaggio consigliato di PARAPLATIN è di 400 mg/m2 in singola dose tramite infusione endovenosa lenta (da 15 a

60 minuti) (Alternativamente, utilizzare la “Formula per il calcolo della dose di carboplatino” riportata sotto). La terapia non deve essere ripetuta prima di quattro settimane dalla fine dell’ultimo ciclo di PARAPLATIN e/o fino a quando la conta dei neutrofili non sia almeno di 2000/mm3 e quello delle piastrine di 100.000/mm3.

Una riduzione del dosaggio iniziale pari al 20 – 25% è consigliabile per quei pazienti che presentano fattori di rischio come precedenti trattamenti mielosoppressivi o scadute condizioni generali (ECOG – Zubrod 2-4 o Karnofsky inferiore a 80).

All’inizio del trattamento o nei cicli successivi, per i pazienti di 65 anni o con età superiore, può rendersi necessaria una modificazione di dose a seconda delle condizioni fisiche del paziente (vedì par. 4.4).

Durante i cicli iniziali di trattamento con PARAPLATIN si consiglia di determinare il nadir ematologico con controlli settimanali della crasi ematica al fine di effettuare i successivi adeguamenti di dosaggio (vedì par. 4.4).

Funzionalità renale compromessa

I pazienti con valori di clearance della creatinina inferiori a 60 ml/min sono a maggior

rischio di grave mielosoppressione.

L’insorgenza di grave leucopenia, neutropenia o trombocitopenia può essere controllata (incidenza intorno al 25%) con il seguente schema posologico:

250 mg/m2 i.v., in 1a giornata, in pazienti con valori di base di clearance della creatinina fra 41 e 59 ml/min;

200 mg/m2 i.v., in 1a giornata, in pazienti con valori di base di clearance della creatinina fra 16 e 40 ml/min.

Non sono disponibili dati sufficienti a suggerire uno schema posologico sull’uso di PARAPLATIN in pazienti con clearance della creatinina uguale o inferiore a 15 ml/min. Le suddette raccomandazioni posologiche si riferiscono al ciclo iniziale di trattamento con PARAPLATIN. I successivi dosaggi dovranno essere aggiustati in base alla tolleranza del paziente e ad un livello di mielosoppressione accettabile.

Terapia di associazione

Per un uso ottimale di PARAPLATIN in associazione con altri farmaci mielosoppressivi occorre effettuare aggiustamenti di dosaggio in base allo schema di polichemioterapia adottato.

Uso in pediatria

Non sono disponibili sufficienti dati per consigliare le dosi di PARAPLATIN in campo pediatrico (vedì par. 4.4).

Formula per il calcolo della dose di carboplatino

Un diverso metodo per determinare la dose iniziale di PARAPLATIN è di usare una formula matematica basata sulla funzione renale del paziente prima della chemioterapia con questo farmaco.

Una formula semplice per il calcolo della dose da somministrare, basata sul tasso di filtrazione glomerulare del paziente (GFR in ml/min) e l’AUC voluta di PARAPLATIN (espresso in mg/ml/min), è stata proposta da Calvert ed è indicata di seguito:

Dose (mg) : (AUC desiderata) x (GFR + 25)

Nota: con la formula di Calvert, la dose totale di PARAPLATIN è calcolata in mg, non in mg/m2.

L’uso di questa formula, rispetto al calcolo empirico della dose basata sulla superficie corporea, permette di compensare adeguatamente le variazioni della funzionalità renale prima del trattamento dei pazienti, evitando possibili sottodosaggi (qualora i pazienti abbiano una funzione renale superiore alla norma) o sovradosaggi (nel caso opposto).

AUC desiderata Chemioterapia Stato Terapia Paziente

5-7 mg/ml/min PARAPLATIN Non pretrattato
4-6 mg/ml/min PARAPLATIN Pretrattato
4-6 mg/ml/min PARAPLATIN
più altro farmaco
Non pretrattato

Preparazione per la somministrazione

Aghi o set per infusione contenenti parti in alluminio che possono venire a a diretto contatto con PARAPLATIN non devono essere usati né per la preparazione né per la somministrazione per la possibilità di precipitati e/o perdita di attività.

La soluzione pronta all’uso può essere ulteriormente diluita con destrosio 5% in acqua per preparazioni iniettabili oppure in soluzioni sterili di sodio cloruro 0,9% fino a concentrazioni minime di 0,5 mg/ml.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Paraplatin seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Paraplatin per quanto riguarda la gravidanza:

Paraplatin: si può prendere in gravidanza?

PARAPLATIN può causare danno fetale se somministrato a donne in gravidanza. PARAPLATIN ha mostrato potere embriotossico e teratogeno in ratti esposti al farmaco durante l’organogenesi.

Non sono stati condotti studi controllati in donne in gravidanza. Se questo farmaco è usato durante la gravidanza, o se la paziente rimane incinta durante l’assunzione di questo farmaco, la paziente deve essere avvisata dei potenziali rischi per il feto. Alle donne in età fertile deve essere sconsigliato di intraprendere una gravidanza.

Non è stato accertato se PARAPLATIN viene escreto con il latte materno. Dato che molti farmaci sono escreti con il latte materno e considerando la capacità potenziale di carboplatino di indurre gravi effetti collaterali nei bambini in allattamento, si dovrà valutare l’opportunità di interrompere l’allattamento o la terapia, considerando l’importanza di quest’ultima per la madre.

Considerato il potenziale mutageno di PARAPLATIN, è necessario un’efficace contraccezione sia per i pazienti maschi che femmine durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la fine del trattamento. Poichè PARAPLATIN può ridurre la fertilità maschile, la preservazione dello sperma può essere presa in considerazione ai fini di una futura paternità.

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Paraplatin?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Paraplatin in caso di sovradosaggio.

Paraplatin: sovradosaggio

Non sono noti antidoti per il sovradosaggio da PARAPLATIN. Le complicazioni dovute al sovradosaggio potrebbero essere correlate a mielosoppressione ed insufficienza epatica e

renale. L’uso di dosaggi di PARAPLATIN superiori a quelli raccomandati è stato associato a perdita della vista (vedì par. 4.4). E’ indispensabile il calcolo accurato della posologia. In caso di grave nefrotossicità, leuco e/o piastrinopenia possono rendersi necessari l’interruzione della terapia ed opportuni interventi terapeutici.

Paraplatin: istruzioni particolari

Come per altri prodotti antiblastici occorre cautela nella manipolazione del PARAPLATIN. Prendere sempre misure per prevenire l’esposizione. Queste includono l’utilizzo di attrezzature adeguate, come ad esempio, nel manipolare i flaconi contenenti PARAPLATIN, indossare sempre guanti impermeabili e lavarsi le mani con acqua e sapone dopo aver toccato tali prodotti per ridurre al minimo il rischio di esposizione cutanea. Ciò riguarda tutte le attività di manipolazione in ambito ospedaliero, in farmacia, nei magazzini e nella cura domiciliare, inclusi l’apertura delle confezioni e le ispezioni, il trasporto all’interno dei locali, la preparazione della dose e la somministrazione. Devono essere attuate le procedure per la corretta manipolazione e lo smaltimento dei farmaci antineoplastici.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco