Betulla: proprietà curative. A cosa serve? Come si usa?

Betulla

Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini

(Betula alba L. – Fam. Betulacee)

(Sin. – Betula verrucosa Ehrh. – Betula pendula Roth)

Betulla- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018

Indice dei contenuti

  1. Generalità
  2. Componenti principali
  3. Proprietà farmacologiche
  4. Estratti e preparati vari
  5. Preparazioni usuali e Formule
  6. Bibliografia

Generalità

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betulla

Etimologia – Betula, dal celtico betu o dal bretone bedu = betulla. Anche da batula corrotta batuere = battere, perchè coi rami di questa pianta si facevano le verghe dei fasci littori (Plinio, Hist. XVI, cap. 18) e le sferze per gli scolari; Emendat rigidos puerorum betula mores!

alba – per il colore bianco della corteccia.

verrucosa – per i giovani rami verrucosi.

pendula – per i giovani rami sottili e pendenti.

Nome volgare Bedollo, Bedola. Cray Birch (Ingl.).

Habitat Originaria dell'Asia settentrionale e centrale. Comune nell’Europa settentrionale (Svezia, Norvegia) e centrale. Canada (Quebec, Nuova Scozia), Alpi, Appennini, Etna, Luoghi selvatici, pendici sassose, asciutte, sino oltre i 2700 m. sm. Coltivata.

Albero o arbusto (nel Nord).

Parti usate Le foglie.

Componenti principali

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Olio etereo 0,04-0,05 % (1), tannino catechico

5-9 % (2), estere butilico dell'acido betuloretico C36H62O6 (3), saponine 3,2 % (4), piccole quantità di acido nicotinico (5), vitamina C 0,3 %

(6), miricetin-3-digalattoside (8) C27H30O18, il cui aglicone, la miricetina C15H10O8. è il 5,7,3',4',5'-pentaossiflavonolo). Dalla cuticola delle foglie è stata isolata la betulina (= betulinolo) (9) C30H50O2, derivato triterpenico pentaciclico, che non è stato trovato nelle foglie giovani (10). Per la struttura chimica della betulina vedasi nel capitolo riguardante la Graziola.

betulla Figura 1

Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico

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Viene attribuita alla Betulla alba un'azione diuretica molto intensa. Ledere (11), Winternitz (12), Tadenz-Fajans (13) e Brel J. (14) concordano nel riconoscere alla Betulla un'importante azione diuretica, capace di far scomparire gli edemi dei cardiorenali, di ridurre l'albuminuria, di calmare la dispnea e di aumentare il volume della secrezione urinaria senza provocare irritazione del parenchima renale. Anche Wasichy ( 15) con esperienze su animali, potè dimostrare l'azione diuretica di questa droga.

Petrowska ( 16) dimostrò inoltre che la Betulla è dotata di una notevole attività coleretica. Leclerc ( 17) ne preconizzò l’uso nel trattamento delle celluliti, casi nei quali la Betulla favorirebbe l'eliminazione dell'acido urico e del colesterolo cui seguirebbe l'eliminazione e la scomparsa dei noduli fibroconnettivali.

Dessy e Magrini ( 18) riferirono che un estratto iniettabile di foglie di Betulla si sarebbe dimostrato efficace nella febbre tifoide, se iniettato per via endovenosa. Per lo più, già la prima iniezione endovenosa di 5-10 cc di tale estratto, provocò nei tifosi una decisa caduta della temperatura. Le iniezioni vennero ripetute ogni 1-2 giorni con il risultato che quasi sempre, dopo 3-4 iniezioni cesserebbe la febbre ed ogni disturbo.

Tale attività potrebbe trovare una spiegazione nell'azione antibiotica accertata dalla Mela ( 19) negli estratti fluido e secco acquoso. di Betulla, verso il B. coli, gli stafilococchi aureus, albus e di Oxford e verso il B. anthracis.

Estratti e preparati vari

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a) Estratto fluido (g 1 = XLII gtt).

Dosi : g 5-10 pro die.

b) Estratto secco idroalcoolico (una parte = 9 p. circa di droga).

Dosi: g 0,8-2 pro die.

Preparazioni usuali e formule galeniche

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Tintura

Estratto fluido betulla…………………………………………………….. g. 20

Alcool di 60°……………………………………………………. …. g 80

(mezzo cucchiaino pro dose due-tre volte pro die)

Elisir

Estratto fluido betulla…………………………………………………….. g. 20

Glicerina……………………………………………………………………….. g. 20

Elisir Garus…………………………………………………………………. g 140

(a cucchiai)

BIBLIOGRAFIA

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(I) HAENSEL, Apoth. Z., 19, 854, 1904 – (2) DECKER, GerbstoBe, 1913, p. 126 – (3) GRASSER, Coltegium, n. 560, 445, 1916 – (4) KROEBER, Pharm. Ztg., 65, 400, 1924; KREITMAIR, Pharmazie, 8, 534,

1953 – (5) ROLLERI F., Arch. Pharm., 120, 1943 – (6) SEYBOLD A. e H. MEHNER, Sitzungsb. d. Heldelberger Akad. d. Wlss, 10, S, 17, 1948; SCHEUNERT A. ed E. THIELB, PharmtU.le, 7, 776, 1952 – (7) HORHAMMER L., R. HANSEL e P. FRANK, Arch. Pharm., 286, 481, 1953; Chem. Ab.J., 48, 11004 e,

1954 – (8) HORHAMMER L., H. WAGNER e R. LUCK, Arch. Pham., 290, 338, 1957; Chem. Ab.r., 51, 17099 f, 1957 – (9) BRIESKORN C. H. e BRINER M., Pharm. Acta Heìv., 28, 139, 1953 – (10) GRASSER, Coiieglum, n. 484, 393, 1911 – (Il) LECLERC H., Préch de Phytothiraple, p. 47 – Masson Ed., Parigi 1935 • (12) WINTERNITZ, citato da LECLERC in Pre.r.se Mld., 4 sett. 1937 • (13) TADENZ-FAJANS, Idem. – (14) BREL J., idem. – (15) WASICKY, Physlopharmacogno.ty, p. SS4, Wien. Leipzig 1932 • (16) PETROWSKA, citato da MADAUS in Lehrbuch der Blologischen Hellmittel, voi. 1°, p. 717, Thieme ed. Lcipzig 1938 • (17) LECLERC H., Presse Méd., 4 sett. 1937 – (18) DESSY e MAGRINI, Ann. Merck, p. 199, 1939 • (19) MELA C., Fitoterapia, 21, n. 2, 98, 1950.