Vitamina PP o Vitamina B3 (Niacina): funzioni e carenza

Vitamina PP o Vitamina B3 (Niacina): funzioni e carenza

La Vitamina PP o Vitamina B3 (Niacina) partecipa a tutte le reazioni di ossidoriduzione dell’organismo: la sua carenza provoca una malattia chiama “Pellagra” (pelle rugosa) che comprende sintomi cutanei, digestivi, psichici ed ematologici. Chimicamente la Vitamina PP corrisponde a due composti: acido nicotinico e nicotinamide.

Indice dei contenuti

Storia della Vitamina PP

Torna all’Indice

L’acido nicotinico è sintetizzato a partire dal 1867 ma il suo ruolo vitaminico sarà stabilito soltanto settant’anni dopo. Tuttavia, C. Punk avanza, nel 1912, l’ipotesi che una carenza di un fattore nutrizionale sia responsabile della pellagra. Questa malattia, dovuta ad un deficit di acido nicotinico o di nicotinamide, era stata individuata in Spagna ed in Italia nel XVIII secolo (pelle agra = pelle rugosa) da cui il nome di pellagra preventive factor o vitamina PP dato a questa sostanza.

Nel 1926 si riesce a riprodurre sperimentalmente la pellagra ed a guarirla mediante il consumo di lieviti.

Nel 1935, D. Warburg e W. Christian isolano l’acido nicotinico dal coenzima II (NADP) e ne dimostrano il ruolo nel sistema di trasporto dell’idrogeno. Nello stesso periodo, l’acido nicotinico viene estratto dal muscolo cardiaco, confermando così la sua importanza biologica.

Nel 1937, C.A. Elvehjem dimostra l’effetto curativo di un estratto di fegato sulla malattia della lingua nera del cane, malattia simile alla pellagra umana. Quindi altre tre équipe dimostrano che il composto attivo contro la pellagra, presente nel fegato, è l’acido nicotinico.

Nel 1945 si osserva che il triptofano può essere efficace quanto l’acido nicotinico nel trattamento della carenza di vitamina PP nel ratto. Alcuni anni dopo, si ottiene la conferma che il triptofano può converfirsi in acido nicotinico nell’organismo.

Negli anni ’60, si mette in evidenza che la somministrazione di elevati dosaggi di acido nicotinico abbassa i livelli sierici di colesterolo e dei trigliceridi.

Nel 1980, si dimostra che l’ADP-ribosilazione delle proteine è dipendente dallo stato della vitamina PP.

 

Struttura Chimica

Torna all’Indice

Il nome di vitamina PP o niacina corrisponde a due composti:

• l’acido nicotinico che è l’acido piridina-3-carbossilico,

• la nicotinamide, amide dell’acido nicotinico, che differisce dal precedente per sostituzione del radicale ossidrile (OH) con un gruppo aminico (NH2).

La nicotinamide è il precursore di due derivati particolarmente importanti sul piano metabolico:

– il nicotinamide-adenina-dinucleotide (NAD) formato da due nucleotidi combinati dal loro residuo fosforilato; uno ha come base l’adenina, l’altro la nicotinamide,

– il nicotinamide-adenina-dinucleotide-fosfato (NADP) che differisce dal precedente per un radicale fosforico a livello del carbonio in posizione 2 del ribosio associato all’adenina.

Formule di struttura

Vitamina PP (Niacina): acido nicotinico e nicotinamide

Vitamina PP (Niacina): formule di struttura

 

Proprietà Fisico-Chimiche

Torna all’Indice

L’acido nicotinico e la nicotinamide si presentano sotto forma di cristalli bianchi dal sapore amaro.

Sono solubili in acqua ed in alcool, poco solubili in etere, insolubili negli olii. Sono stabili alla luce, al calore e resistenti alle ossidazioni.

 

Metabolismo

Torna all’Indice

La vitamina PP dell’organismo è principalmente di origine alimentare, tuttavia è possibile una sintesi endogena partendo da un aminoacido: il triptofano.

Vitamina PP (Niacina): metabolismo

Assorbimento

Nell’alimentazione, la niacina è presente principalmente sotto forma di NAD e di NADP nei prodotti animali e sotto forma di esteri nicotinici nei cereali.

I cereali sono ricchi di niacina, che non è però disponibile in quanto non idrolizzabile dall’organismo. Si migliora la biodisponibilità trattando i cereali con basi che idrolizzano il legame estere.

Viceversa, la nicotinamide del NAD e del NADP viene rilasciata durante il processo digestivo grazie all’azione di diversi enzimi intestinali. In seguito può essere trasformata in acido nicotinico dai batteri intestinali.

¦ Sede

L’assorbimento avviene lungo la parete intestinale ed è generalmente rapido e completo.

¦ Meccanismo

A basse concentrazioni, l’acido nicotinico e la nicotinamide sono assorbiti nello stesso modo mediante un meccanismo di trasporto specifico di tipo facilitato. Tuttavia, l’assorbimento della nicotinamide è due volte superiore a quello dell’a-cido nicotinico. Ad alte concentrazioni, esiste una diffusione passiva.

Assorbimento della niacina

Vitamina PP (Niacina): assorbimento

Distribuzione

L’addo nicotinico piasmatico è assunto molto rapidamente dai globuli rossi e dal fegato. Viene trasformato in coenzimi attivi: il NAD e il NADP.

Il sangue contiene quindi solo quantità molto basse di acido nicotinico libero il quale è nella quasi totalità incorporato nel NAD e nel NADP delle cellule ematiche.

Concentrazione delle diverse forme di vitamina PP nei globuli rossi
Nucleotidi
totali
(mg/100 mi di eritrociti)
NAD
%
NADP
%
Nicotinamide
mononucleotide
%
5,2 62 33 <5

Un enzima può trasformare il NAD o il NADP intracellulare in nicotinamide che ripassa in circolo. A livello tissutale, la nicotinamide è assorbita dalle cellule che effettuano la sintesi di NAD e di NADP.

Distribuzione della niacina

Vitamina PP (Niacina): distribuzione

La vitamina PP si trova sotto forma di NAD e di NADP intracellulari in tutti i tessuti. Il fegato è l’organo più ricco.

Concentrazione di acido nicotinico nei diversi organi

Concentrazione in )jg/g
Fegato 60
Muscoli 40
Reni 40
Cuore 34
Milza 26
Surrene 25

Il NAD si trova principalmente in forma ossidata, mentre il NADP è presente in forma ridotta (NADPH2).

Non esiste deposito della nicotinamide nel senso vero e proprio del termine, sembra però che esista una correlazione significativa tra il grado di carenza e le concentrazioni di acido nicotinico o di nicotinamide nel fegato e nei muscoli. Le riserve sono sufficienti per due-sei settimane.

Sintesi endogena della niacina

Esiste una sintesi endogena di acido nicotinico partendo da un aminoacido, il triptofano, che proviene dalle proteine alimentari.

Il catabolismo ossidativo del triptofano porta, in condizioni normali, all’acetil-coenzima A che entra nel ciclo di Krebs. Allorché questa via è satura, il metabolismo può orientarsi verso la sintesi di acido nicotinico quindi di nicotinamide e di NAD. Queste due vie metaboliche necessitano la presenza della vitamina B^,.

Metabolismo del triptofano

Vitamina PP (Niacina): metabolismo del triptofano

Occorrono 60 mg di triptofano per ottenere 1 mg di nicotinamide. Si ignora quale sia l’importanza di questa sintesi endogena, ma le malattie ereditarie del metabolismo del triptofano (malattia di Hartnup) sono accompagnate da segni di carenza di niacina, il che evidenzia un suo ruolo probabilmente importante in alcune condizioni di denutrizione.

Esiste inoltre una sintesi di acido nicotinico realizzata dai batteri intestinali partendo dal triptofano alimentare ma è assolutamente insufficiente per soddisfare il fabbisogno.

In conclusione, il NAD e il NADP sono sintetizzati partendo da tre precursori: l’acido nicotinico, la nicotinamide ed il triptofano.

Eliminazione

L’eliminazione della vitamina PP avviene per via renale principalmente sotto forma di metaboliti e, in piccolissima quantità, sotto forma libera.

• 11 catabolismo del NAD e del NADP porta alla nicotinamide che è in seguito metilata, principalmente a livello del fegato.

Le metilnicotinamide è eliminata per via renale in ragione di 5-8 mg/24 ore oppure ossidata a livello del fegato in metilpiridone carbossamide.

• 11 catabolismo dell’acido nicotinico porta sia alla nicotinamide che all’acido nicotinurico sempre eliminato per via renale.

• Il principale catabolita è la metilnicotinamide che rappresenta il 60% della totalità dei derivati della vitamina PP ritrovati nelle urine. È escreto in modo attivo grazie ad un trasportatore specifico.

Esiste un sistema molto specifico di riassorbimento tubolare della niacina.

Eliminazione della niacina

Vitamina PP (Niacina): eliminazione

 

Fisiologia

Torna all’Indice

Meccanismo di azione

L’attivazione della niacina porta al NAD ed al NADP che partecipano a tutte le reazioni di ossidoriduzione dell’organismo.

Hanno la proprietà di poter essere alternativamente ossidati o ridotti, il che permette loro di svolgere il ruolo di accettori o di donatori di idrogeno.

Il meccanismo d’azione è lo stesso per i due coenzimi. Consiste nel trasferire uno ione idruro (un protone e due elettroni) proveniente da un substrato (X). Vi è allora formazione di coenzima ridotto.

Vitamina PP (Niacina): reazione 8

Il carbonio in posizione 4 del nucleo nicotinamide è il sito fondamentale del trasferimento dell’idrogeno e degli elettroni.

Meccanismo d’azione dei coenzimi piridinici

Vitamina PP (Niacina): reazione 9

È da poco noto che il NAD partecipa al trasferimento di ADP-ribosio (ADP-ribo-silazione) a livello delle macromolecole (vedere: ricerche attuali).

Ruolo metabolico dei coenzimi piridinici

Molti enzimi hanno come coenzima il NAD, pochissimi il NADP.

Vitamina PP (Niacina): coenzimi piridinici

¦ Enzimi che usano il NAD come coenzima

• Il NAD è il coenzima di parecchie deidrogenasi. È soprattutto mitocondriale.

È l’accettore di idrogeno nelle reazioni di degradazione che liberano energia: gli-colisi, lipolisi, ciclo di Krebs. Viene ridotto in NADH + H+:

Vitamina PP (Niacina): reazione 11

Gli ioni-idrogeno vengono in seguito trasferiti nella catena respiratoria dove avviene la produzione di ATP, di H2O e la rigenerazione del NAD.

Metabolismo del NAD

Vitamina PP (Niacina): reazione 12

Il FAD è l’accettore degli ioni ceduti da NADH2 (vedere: vitamina 62, metabolismo).

Vitamina PP (Niacina): reazione 13

Il FAD li trasferisce in seguito al citocromo e quindi all’ossigeno.

¦ Enzimi che usano il NADP come coenzima

• Il NADP è il coenzima delle deidrogenasi, in particolare nella degradazione ossidativa del glucosio per la via dei pentoso-fosfati (vedere: vitamina B|, metabolismo). Questa è una via metabolica fondamentale, per quanto poco proficua sul piano energetico, poiché rigenera il NADPH2.

• Il NADPH2 è il coenzima delle redattasi.

È soprattutto citoplasmatico. È il donatore di idrogeno nelle reazioni di sintesi che richiedono energia come la biosintesi degli acidi grassi.

Viene allora ossidato in NADP:

Vitamina PP (Niacina): reazione 14

È anche il coenzima della glutatione-reduttasi (vedere: vitamina B2) e della dii-drofolato-reduttasi (vedere: B9).

Metabolismo del NADP

Vitamina PP (Niacina): reazione 15

• Il NADPH2 è anche il coenzima delle idrossilasi che intervengono nel metabolismo degli steroidi, della fenilalanina,…

Vitamina PP (Niacina): reazione 16

¦ Interconversione dei coenzimi

• Sono le transidrogenasi che permettono al NADH2 ed al NADPH2di intercon-vertire il loro stato di ossidazione:

Vitamina PP (Niacina): reazione 17

D’altra parte, il NAD e il NADP possono essere trasformati l’uno nell’altro, secondo le necessità, grazie ad una transfosfatasi.

Vitamina PP (Niacina): fonti alimentari

L’organismo può quindi mantenere un equilibrio tra le reazioni di degradazione che liberano energia e le reazioni di sintesi che richiedono energia.

 

Fonti, Unità, Apporti, Stato

Torna all’Indice

Fonti alimentari

Presente nella maggior parte degli alimenti, la vitamina PP si ritrova in quantità particolarmente elevate nella carne, nel pesce, nei cereali e nei funghi.

Vitamina PP (Niacina): reazione 19

Tuttavia, la vitamina PP contenuta nel mais e in parecchi altri cereali non è disponibile. Si trova sotto forma di nicotinil-esteri non idrolizzabili dall’organismo. Questa è stata la causa di pellagra in alcune popolazioni grandi consumatrici di mais. L’importanza della sintesi endogena dell’acido nicotinico partendo dal triptofano è discussa ma in ogni caso tale sintesi è insufficiente.

Secondo una recente indagine, realizzata in Borgogna, l’apporto di vitamina PP negli adulti si ripartisce tra le seguenti fonti alimentari:

Apporto dì vitamina PP
Carne, pesce, uova circa 50%
Pane, cereali, patate circa 23%
Verdura e frutta fresca circa 13%
Latticini circa 5%
Altri alimenti circa 9%

La vitamina PP è la meno labile delle vitamine idrosolubili. Si valuta che durante la cottura, le perdite per distruzione siano sempre inferiori al 20%

Le perdite più alte sono dovute alla sua solubilità in acqua (507c nel caso di alimenti bolliti).

Unità

La vitamina PP viene valutata mediante la misura in peso (mg) di acido nicotinico o di nicotinamide che hanno un’attività vitaminica equivalente.

L’espressione niacina equivalente (NE) racchiude queste due forme di vitamina PP e tiene conto della sintesi endogena partendo dal triptofano:

1 NE = 1 mg di acido nicotinico 1 mg di nicotinamide 60 mg di triptofano

Apporto consigliato

A seconda delle fasce di età, l’apporto nutrizionale consigliato in Francia varia da 6 a 20 NE/giorno:

NE/giorno
Lattanti 6
Bambini da 1 a 3 anni 9
Bambini da 4 a 9 anni 12
Bambini da 10 a 12 anni 14
Adoiescenti, uomini aduiti 18
Adoiescenti, donne aduite 15
Gravidanza, allattamento 20

L’assenza di depositi di riserva di questa vitamina giustifica la necessità di un apporto quotidiano adeguato.

Stato nutrizionale

La vitamina PP è raramente studiata nelle indagini alimentari, per questo motivo esistono pochi dati relativi al livello degli apporti alimentari e allo stato di cjuesta vitamina.

• Nello studio eseguito in Borgogna, la metà delle persone studiate assumeva con l’alimentazione tra il 50% e l’80% degli apporti nutrizionali consigliati.

• Stati di carenza marginale o addirittura carenziali sono stati segnalati in studi epidemiologici realizzati su soggetti sani.

 

Carenza

Torna all’Indice

Clinica

Il quadro clinico tipico della carenza di vitamina PP, denominata pellagra, comprende segni cutanei, digestivi, psichici ed ematologici che sono preceduti da segni generali non specifici.

¦ La pellagra

Le manifestazioni cliniche cominciano con segni generali aspecifici: astenia, anoressia, dimagramento, vertigini, cefalea.

Questi segni sono talvolta accompagnati da alcune alterazioni psichiche sotto forma di una leggera tendenza depressiva.

Se la carenza non viene corretta, il quadro clinico si evolve.

• Segni cutanei

I segni cutanei costituiscono la manifestazione tipica della malattia. Si osservano eritemi simmetrici che compaiono sulle parti scoperte: testa, collo ed estremità degli arti.

Sono dolorosi e provocano una sensazione di bruciore.

La lesione è dapprima edematosa quindi desquama lasciando una pelle brunastra, secca, rugosa ed atrofica.

• Segni digestivi

Esiste un’infiammazione cronica delle mucose lungo tutto il tubo digerente.

La stomatite: la mucosa orale è di colore rosso carminio, talvolta cosparsa di erosioni aftoidi.

La glossite: anche la lingua è di colore rosso.

La lingua è gonfia, sempre dolente, e le papille sono atrofizzate o talvolta ipertro-fizzate.

La gastrite dolorosa.

L’enterocolite che provoca diarrea talvolta con presenza di sangue nelle feci.

• Segni psichici

Sono più tardivi e si presentano sotto forma di delirio, allucinazioni e confusione mentale. Il progressivo aggravamento può terminare con un vero e proprio stato di demenza.

• Segni ematologici

La pellagra è spesso accompagnata da anemia ipocromica macrocitica o normocitica.

Per concludere, il quadro clinico della pellagra si manifesta con le “tre D”: dermatite, diarrea, demenza.

¦ Altre forme cliniche

• Le forme non conclamate

La carenza di vitamina PP può assumere aspetti clinici estremamente variabili da un individuo all’altro, associando tutti o solo alcuni dei segni classici.

In particolare le forme iniziali presentano soltanto segni generali aspecifici poco evocatori della carenza vitaminica.

• Le carenze multiple

La carenza di vitamina PP è spesso associata ad altre carenze in un contesto di malnutrizione globale.

Alcune di queste carenze hanno la loro propria sintomatologia, in particolare neurologica, che può complicare il quadro clinico.

La carenza di proteine e di vitamina Bg può partecipare all’insorgere del quadro della pellagra riducendo la sintesi endogena dal triptofano.

Fisiopatologia – Epidemiologia della Vitamina PP

La carenza di vitamina PP è certamente uno dei fattori essenziali responsabili della pellagra che non bisogna però considerare come una malattia carenziale specifica, bensì piuttosto come una sindrome da malnutrizione.

Le carenze multiple di vitamine del gruppo B, e soprattutto l’insufficienza quantitativa e qualitativa dell’apporto proteico, hanno un ruolo molto importante.

Infatti, il fabbisogno è assicurato dalla vitamina PP di origine alimentare da una parte e dalla sintesi endogena d’altra parte. Tuttavia, questa sintesi endogena è anche legata alla qualità dell’alimentazione in quanto richiede triptofano e vitamina Bg.

La carenza può derivare da due cause principali:

• diminuzione del consumo,

• interazioni farmacologiche.

¦ Paesi in via di sviluppo

La principale causa di carenza è una diminuzione dell’apporto di vitamine e di proteine di origine animale. La pellagra è quindi presente nelle popolazioni in cui l’alimentazione è pressocché esclusivamente costituita da cereali, per esempio: sorgo e mais in Africa o miglio in India.

Altre due condizioni possono aggiungersi in caso di alimentazione a base di mais o di miglio.

• Mancata disponibilità alimentare

A parte il fatto che il mais è povero di triptofano, l’acido nicotinico che esso contiene non può essere assorbito in quanto è bloccato in un complesso nicotinil-estere che resiste all’azione dei succhi digestivi.

In Messico, dove il consumo di mais è molto elevato, deficit di vitamina PP sono poco frequenti in quanto, prima di far cuocere le tortilla, il mais viene trattato con acqua di calce che avrebbe l’effetto di liberare l’acido nicotinico dal complesso nicotinil-esteri.

• Aumento del fabbisogno

Il miglio è un cereale ricco di leucina e la degradazione di questo aminoacido richiede la macina.

¦ Paesi industrializzati

• Le manifestazioni cliniche da carenza sono poco frequenti nei paesi industrializzati. Si presentano in circostanze particolari.

L’alcolismo cronico

È la causa più frequente dovuta ad una malnutrizione che provoca una riduzione dell’assunzione vitaminica. Inoltre, poiché il metabolismo dell’alcool implica due deidrogenasi NAD-dipendenti (l’alcool deidrogenasi e l’aldeide deidrogenasi), provoca un aumento del fabbisogno.

Nel 18%-33% degli alcolisti cronici è stato osservato uno stato di carenza marginale. Questa carenza può essere isolata o, più spesso, associata ad altri deficit vitaminici.

Le persone anziane

Il 10% delle persone di oltre 60 anni sarebbe carente. Principalmente si osservano quadri clinici di sub-carenza.

La malattia di Hartnup: malattia ereditaria del metabolismo del triptofano Si tratta di un’affezione genetica rara, autosomica recessiva, caratterizzata da un’anomalia del trasporto intestinale e renale degli aminoacidi monocarbossilati tra cui il triptofano.

Si evidenzia una diminuzione dell’assorbimento ed un aumento dell’eliminazione urinaria del triptofano che non è quindi disponibile per la sintesi endogena. Questa anomalia del metabolismo è all’origine di un aumentato fabbisogno di vitamina PP e può provocare una dermatite intermittente di tipo pellagroso che va ad aggiungersi ai segni neuropsichiatrici di questa carenza complessa (atassia cerebellare, ritardo mentale, delirio).

A livello di esami di laboratorio si osserva un’aminoaciduria massiva (10 volte il normale) che coinvolge gli aminoacidi monocarbossilati.

• Un rischio di carenza può essere indotto da alcune situazioni.

Le interazioni farmacologiche: (vedere: farmacologia).

La nutrizione parenterale non integrata

Costituisce una carenza di apporto in quanto il contenuto di triptofano delle soluzioni nutritive è talvolta insufficiente.

I carcinoidi dell’intestino tenue

Normalmente l’l% del triptofano alimentare è trasformato in serotonina. In alcuni tumori carcinoidi, il 60% del triptofano può essere deviato verso questa via a detrimento della sintesi endogena di niacina provocando un aumento del fabbisogno.

 

Diagnosi di Carenza

Torna all’Indice

Dosaggi diretti

• Dosaggi ematici

È possibile misurare le concentrazioni di acido nicotinico e di nicotinamide nel sangue intero o nel plasma ma questo non è significativo poiché non esiste parallelismo con la comparsa dei segni clinici.

Viceversa, la diminuzione del NAD intraeritrocitario sembra un miglior indice di carenza.

• Dosaggio urinario

Il metodo più usato è il dosaggio urinario del principale metabolita della vitamina PP: la metilnicotinamide. In caso di carenza, l’escrezione urinaria scende al di sotto di 0,8 mg/24 ore.

Il risultato può anche essere espresso in grammi di creatinina, ma varia con l’età, oppure sotto forma di rapporto metilpiridone-carbossamide/metilnicotinamide, ma questo dato è troppo dipendente dall’apporto proteico.

Interpretazione dei risultati del dosaggio della metilnicotinamide nelle urine secondo diversi autori

Metilnicotinamide Metilpiridone carbossamide
stato mg/24 ore mg/g di creatinina Metilnicotinamide
Normale >2,4 > 1,6 > 1,3
Marginale 0,8 – 2,4 0,5-1,6 1 -1,3
Carente <0,8 <0,5 <1

Esami funzionali

Si può anche esaminare lo stato della vitamina PP usando test da carico.

• Il test da carico di nicotinamide

Si somministra una dose da 50 a 200 mg di nicotinamide per via orale. In assenza di deficit, dal 50% al 60% della dose viene escreto sotto forma di metaboliti nelle urine delle 24 ore.

In un soggetto carente, si osserva una riduzione dell’escrezione urinaria.

• Il test da carico di triptofano

Si somministra una dose da 2 a 5 g di triptofano per via orale. Questo provoca un aumento della sintesi di niacina. In assenza di deficit vitaminico, si osserva un aumento dell’escrezione urinaria di metilnicotinamide.

Nel soggetto carente, l’escrezione urinaria aumenta poco.

 

Farmacologia

Torna all’Indice

Proprietà farmacologiche

Alle dosi nutrizionali, l’acido nicotinico e la nicotinamide hanno gli stessi effetti biochimici.

Viceversa, a dosi elevate, è essenzialmente l’acido nicotinico che presenta azioni farmacologiche.

• La vasodilatazione cutanea

È stata osservata per dosi da 100 a 150 mg/giorno e può manifestarsi sotto forma di “flushing”.

• L’attivazione della fibrinolisi

Questo fenomeno è stato osservato per dosi da 10 a 100 mg somministrate per via endovenosa.

Questo fenomeno è di breve durata, circa 1 ora, e curiosamente non è riproducibile durante i giorni o le settimane che seguono la prima iniezione.

• L’effetto ipolipemizzante

Questo effetto si ottiene con dosi di circa 3 g/giorno per via orale. Si osservano tre effetti principali.

L’ipocolesterolemia dovuta alla diminuzione della sintesi epatica delle LDL. L’ipotrigliceridemia tramite due meccanismi:

– diminuzione della lipolisi del tessuto adiposo che provoca un abbassamento del livello degli acidi grassi liberi e quindi della sintesi epatica dei trigliceridi;

– attivazione della lipasi lipoproteica del tessuto adiposo, che accelera il catabolismo dei trigliceridi portati dalle lipoproteine.

L’aumento del colesterolo-HDL che ha un effetto protettore sulle malattie cardio-vascolari.

Il profilo lipidico risulta quindi migliorato.

Questo effetto viene osservato nel soggetto normale e nelle iperlipidemie di tipo Ila, Ilb, III e IV.

Interazioni farmacologiche

L’isoniazide o INI (antitubercolare) e la carbidopa (antiparkinsoniano) interferiscono con la vitamina B6 che è il coenzima di una delle reazioni della sintesi endogena di NAD partendo dal triptofano.

Questa interazione con il metabolismo del triptofano provoca un aumento del fabbisogno di vitamina PP durante l’uso di questi farmaci.

Incidenti e complicanze

• La nicotinamide non è tossica alle dosi terapeutiche e per via orale.

In caso di utilizzo della via venosa, non si devono somministrare dosi superiori a 25 mg per rischio di shock anafilattico.

Una somministrazione regolare di dosi elevate (3 g/giorno) può provocare vampate di calore, nausee, cefalea, astenia.

• L’acido nicotinico può provocare effetti secondari quando viene usato a dosi elevate (da 2 a 12 g/24 ore) come ipolipemizzante.

Reazioni vasomotorie del viso e delle estremità sono molto frequenti.

Più raramente si osservano pigmentazioni cutanee, disturbi della digestione (nausea, vomito, dolori, diarrea), Àttacchi di ulcera gastroduodenale, iperglice-mia, iperuricemia, epatite.

 

Indicazioni e Controindicazioni

Torna all’Indice

Indicazioni

¦ Trattamento terapeutico

Per trattare la carenza, si usa la nicotinamide alla dose di 300-500 mg/giorno per via orale.

Quando occorre usare la via venosa, si somministrano dosi di 25 mg massimo, da due a tre volte al giorno.

Il trattamento è rapidamente efficace sulle manifestazioni digestive e psichiche che regrediscono in 24 ore. Viceversa, il miglioramento delle lesioni cutanee è più lento.

¦ Trattamento preventivo

La prevenzione della carenza si basa su un’alimentazione equilibrata. Tuttavia, è giustificato un trattamento preventivo in alcune situazioni particolari.

• La nutrizione parenterale

Per evitare l’instaurarsi di carenza, la vitamina PP è associata ad altri nutrienti. La dose raccomandata per l’adulto è di 0,2 mg/kg/giorno.

• La malattia di Hartnup

Si usano dosi da 50 a 100 mg/giorno per compensare l’ aumentato fabbisogno di vitamina PP.

• I tumori carcinoidi

• I trattamenti con INI o DOPA

• L’etilismo cronico

• L’integrazione alimentare

In alcuni paesi, in particolare negli Stati Uniti, l’integrazione vitaminica delle farine è obbligatoria per prevenire il deficit di niacina.

• La ricerca di nuove varietà di mais

Una nuova varietà di mais che non provoca la pellagra viene usata con successo in Cina.

¦ Altre indicazioni

Si usa l’acido nicotinico nei seguenti casi:

• Le dislipoproteinemie

L’acido nicotinico può essere impiegato in tutte le dislipoproteinemie ad eccezione del tipo 1.

L’indicazione migliore è il tipo III.

Si usano dosi elevate: da 2 a 12 g/giorno, solitamente 3 g/giorno.

In uno studio durato sei anni, è stata osservata una riduzione della frequenza di infarti del miocardio.

• I disturbi circolatori

L’acido nicotinico è stato usato anche nell’emicrania e nella sindrome di Raynaud alla posologia di 100-300 mg/giorno. Questa indicazione è controversa.

¦ Uso abituale

La nicotinamide viene usata nelle luciti.

Controindicazioni

• La nicotinamide, usata alle posologie abituali non presenta alcuna controindicazione.

• L’acido nicotinico è controindicato alle dosi ipocolesterolemizzanti nei pazienti con precedenti di ulcera gastroduodenale o di iperglicemia.

La posologia deve essere ridotta nei pazienti con insufficienza renale.

 

Ricerche attuali

Torna all’Indice

Gli studi attuali hanno messo in evidenza nuove funzioni biochimiche del NAD, nonché effetti dell’acido nicotinico sul rischio vascolare.

Vitamina PP e ADP-ribosilazione

La principale funzione biochimica nota del NAD era il suo ruolo nelle reazioni di ossidoriduzione.

Negli anni 80, è stata messa in evidenza una sua nuova funzione: l’ADP-ribosilazione.

• Un enzima, la glicoidrolasi, libera la nicotinamide dal NAD mediante la seguente reazione:

Vitamina PP (Niacina): reazione 20

Si sapeva che questo enzima partecipa all’assorbimento della nicotinamide alimentare ed al suo metabolismo intracellulare (vedere: metabolismo).

Oggi si sa che ha anche un ruolo nel trasferimento dell’ADP-ribosio sulle macro-molecole (M):

Vitamina PP (Niacina): reazione 21

• Il nucleo cellulare contiene un enzima, la poli-ADP-ribosiopolimerasi, che catalizza il trasferimento di parecchi ADP-ribosi su alcune proteine, in particolare gli istoni (proteine basiche legate al DNA).

Queste proteine sembrano implicate nella replicazione e nella riparazione del DNA, nonché nella differenziazione cellulare.

Acido nicotinico e malattie cardiovascolari

Da molto tempo è noto che l’acido nicotinico somministrato a dosaggi farmaco-logici provoca una riduzione del tasso di colesterolo e dei trigliceridi.

Nel quadro del Coronary Drug Project, realizzato negli Stati Uniti, l’acido nicotinico è stato confrontato con altri farmaci nella prevenzione del rischio vascolare.

Un follow-up di quindici anni in uomini con precedenti di infarto ha dimostrato una diminuzione delle recidive ed una riduzione dell’11% della mortalità rispetto al gruppo placebo.

Nessun altro trattamento ha dato risultati superiori.

Tuttavia, sono stati segnalati casi di epatite (di cui un’epatite fulminante che ha richiesto un trapianto) che devono invitare alla prudenza.

Vitamina PP e schizofrenia

È stato osservato che gli schizofrenici eliminano una quantità di metilpiridone carbossamide nelle urine superiore a quella dei soggetti sani.

Inoltre, la somministrazione di allucinogeni mediati aumenta l’escrezione urinaria dei metaboliti metilati, mentre la somministrazione di tranquillanti la riduce. È stato quindi suggerito che la forte produzione endogena di allucinogeni metilati nello schizofrenico potrebbe provocare una deplezione di nicotinamide favorendone la mediazione e l’escrezione urinaria.

Alcuni ritengono che la schizofrenia corrisponda ad una carenza di NAD in alcuni territori cerebrali. Tuttavia, la prescrizione di niacina agli schizofrenici dà risultati contraddittori.

 

Conclusioni

Torna all’Indice

La vitamina PP svolge un ruolo nelle reazioni di ossidoriduzione della cellula.

Le manifestazioni cliniche da carenza sono rare e sopravvengono sempre in gruppi particolari: alcolisti cronici, persone anziane.

Lo stato nutrizionale delle popolazioni e le conseguenze di eventuali carenze non sono ben note.

Indice delle monografie sulle Vitamine: