Arulatan: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Arulatan

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Arulatan: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Arulatan 50 microgrammi/ml collirio, soluzione

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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1 ml di collirio, soluzione contiene 50 microgrammi di latanoprost. Una goccia contiene circa 1,5 microgrammi di latanoprost.

Eccipiente: Benzalconio cloruro 0,2 mg/ml

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Collirio, soluzione

Soluzione incolore o colore giallo chiaro, trasparente. Il pH è compreso tra 6,6 e 6,9.

L’osmolalità è compresa tra 250 e 330 mOsm/kg.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Riduzione della pressione intraoculare elevata in pazienti con glaucoma ad angolo aperto e ipertensione oculare.

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Uso oftalmico

Dose raccomandata negli adulti (inclusi i pazienti anziani):

La terapia raccomandata è di una goccia di collirio nell’occhio/negli occhi da trattare una volta al giorno. L’effetto ottimale si ottiene somministrando Arulatan la sera.

Arulatan non deve essere somministrato piu’ di una volta al giorno, in quanto è stato dimostrato che somministrazioni più frequenti diminuiscono l’effetto ipotensivo sulla pressione intraoculare.

In caso di mancata somministrazione di una dose, il trattamento deve proseguire normalmente con la dose successiva.

Come con altri colliri, per ridurre il possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale a livello del canto mediale (occlusione del puntino lacrimale) per un minuto. Ciò deve essere effettuato subito dopo l’instillazione di ogni singola goccia.

Se si utilizzano lenti a contatto devono essere rimosse prima dell’instillazione del collirio e possono essere riapplicate dopo 15 minuti.

Se si usa più di un farmaco oftalmico ad uso topico, i farmaci devono essere somministrati ad almeno cinque minuti di distanza l’uno dall’altro.

Bambini e adolescenti:

A causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia l ’uso di Arulatan non è raccomandato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni.

 

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al latanoprost, al benzalconio cloruro o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Latanoprost può alterare gradualmente il colore dell’occhio aumentando la quantità di pigmento marrone nell’iride. Prima dell’inizio del trattamento i pazienti devono essere informati circa la possibilità di cambiamento permanente del colore dell’occhio. Il trattamento unilaterale può causare eterocromia permanente.

Questo cambiamento di colore dell’occhio è stato notato soprattutto in pazienti con iridi di colore misto, ad es. blu-marrone, grigio-marrone, giallo-marrone e verde-marrone. Negli studi con latanoprost, l’insorgenza del cambiamento avviene di solito entro i primi 8 mesi di trattamento, raramente durante il secondo o il terzo anno e non è stato riscontrato dopo il quarto anno di trattamento. La percentuale di progressione della pigmentazione dell’iride diminuisce nel tempo ed è stabile per cinque anni. Gli effetti dell’aumentata pigmentazione dell’iride oltre i cinque anni non sono stati valutati. In uno studio in aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, la pigmentazione dell’iride è stata riscontrata nel 33% dei pazienti (vedere paragrafo 4.8). Nella maggioranza dei casi il cambiamento del colore dell’iride è lieve e spesso non osservabile clinicamente. L’incidenza varia dal 7 all’85% in pazienti con iridi di colore misto con maggiore incidenza in pazienti con iridi giallo-marrone. Nessun cambiamento è stato riscontrato in pazienti con occhi di colore blu omogeneo e solo raramente in pazienti con occhi di colore grigio, verde o marrone omogeneo.

Il cambiamento di colore è dovuto ad un aumento della melanina nei melanociti dello stroma dell’iride e non ad un aumento del numero dei melanociti. Di solito la pigmentazione marrone attorno alla pupilla si diffonde concentricamente verso la zona periferica dell’occhio interessato, ma può riguardare tutta l’iride o settori di essa. Dopo la sospensione del trattamento non si è riscontrata un’ulteriore pigmentazione marrone dell’iride. Gli studi clinici fino ad oggi disponibili hanno dimostrato che il cambiamento di colore non è riferibile ad alcun sintomo o alterazioni patologiche.

Il trattamento non ha influenzato nè i nevi nè le areole dell’iride. Gli studi clinici non hanno evidenziato accumulo di pigmento nel trabecolato o in qualsiasi altra parte della camera

anteriore. Sulla base di un’esperienza clinica di 5 anni, l’aumento della pigmentazione dell’iride non ha evidenziato alcuna conseguenza di natura clinica negativa e la somministrazione di Arulatan può essere continuata se si manifesta la pigmentazione dell’iride. I pazienti comunque devono essere regolarmente monitorati e in caso di peggioramento del quadro clinico, il trattamento con Arulatan può essere interrotto.

Vi è un’esperienza limitata sull’utilizzo di Latanoprost nel glaucoma cronico ad angolo chiuso, in pazienti pseudofachici con glaucoma ad angolo aperto e nel glaucoma pigmentario. Non c’è esperienza di Latanoprost nel glaucoma infiammatorio e neovascolare, in condizioni di infiammazione oculare o nel glaucoma congenito. Latanoprost non ha alcuno o scarsi effetti sulla pupilla, ma non si ha sufficiente esperienza in merito ad attacchi acuti di glaucoma ad angolo chiuso. Si deve usare cautela nell’impiego di Arulatan in queste circostanze, finchè la casistica non sarà opportunamente ampliata.

Sono disponibili dati limitati circa l’uso di Latanoprost durante la fase peri-operatoria della chirurgia di estrazione della cataratta. In questi pazienti Arulatan deve essere usato con cautela.

Sono stati riportati casi di edema maculare (vedere paragrafo 4.8) soprattutto in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore e in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema maculare cistoide (come la retinopatia diabetica e l’occlusione venosa retinica). Arulatan deve essere usato con cautela in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore e in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema maculare cistoide.

In pazienti con fattori di rischio noti per iriti/uveiti, Arulatan può essere usato con cautela.

C’è una limitata esperienza in pazienti con asma, anche se dopo la commercializzazione sono stati riportati alcuni casi di esacerbazione di asma e/o dispnea. I pazienti asmatici devono quindi essere trattati con prudenza in attesa di sufficienti esperienze, vedere anche il paragrafo 4.8.

È stata osservata una discolorazione della cute periorbitale, riportata nella maggioranza delle segnalazioni in pazienti giapponesi. Ad oggi i dati hanno mostrato che la discolorazione della cute periorbitale non è permanente e in qualche caso è reversibile mentre si continua il trattamento con Arulatan.

Latanoprost può gradualmente modificare le ciglia e la peluria dell’occhio trattato e dell’area circostante; questi cambiamenti includono l’allungamento, l’ispessimento, la pigmentazione e l’infoltimento delle ciglia o della peluria e la crescita di ciglia con orientamento anomalo. I cambiamenti delle ciglia sono reversibili con la sospensione del trattamento.

Arulatan contiene benzalconio cloruro. Può provocare irritazione oculare.

Evitare il contatto con lenti a contatto morbide. Togliere le lenti a contatto prima dell’applicazione e attendere 15 minuti prima di riapplicarle. E’ noto che può alterare il colore delle lenti a contatto morbide.

Il benzalconio cloruro può causare anche cheratopatia puntata e/o cheratopatia ulcerativa tossica. Si richiede un attento monitoraggio nei pazienti affetti da secchezza oculare che utilizzano Arulatan frequentemente o per periodi prolungati, o nei casi in cui la cornea sia compromessa.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati effettuati studi di interazione.

Sono stati riportati casi di innalzamento paradossale della pressione intraoculare in seguito alla concomitante somministrazione oftalmica di due analoghi delle prostaglandine. Pertanto non è raccomandata la somministrazione di due o più prostaglandine, analoghi delle prostaglandine o derivati delle prostaglandine.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Non è stata stabilita la sicurezza del farmaco in gravidanza. La somministrazione del farmaco può causare effetti farmacologici nocivi durante la gravidanza e/o sul feto/neonato. Pertanto Arulatan non deve essere usato durante la gravidanza.

Allattamento

Latanoprost e i suoi metaboliti possono essere escreti nel latte materno e pertanto Arulatan non deve essere usato durante l’allattamento al seno oppure l’allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento con Arulatan.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

L’instillazione di Arulatan può provocare l’annebbiamento transitorio della vista. Non guidare fino a quando persiste tale effetto.

 

04.8 Effetti indesiderati

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La maggior parte degli eventi avversi riguardano il sistema oculare. In uno studio in aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, la pigmentazione dell’iride è stata riscontrata nel 33% dei pazienti (vedere paragrafo 4.4). Gli altri eventi avversi oculari sono in genere transitori e si manifestano alla somministrazione della dose.

Gli eventi avversi sono classificati in base alla frequenza come segue: Molto comune (≥1/10)

Comune ( ≥1/100, <1/10)

Non comune ( ≥1/1.000, <1/100) Raro ( ≥1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Patologie dell’occhio:

Molto comune: aumentata pigmentazione dell’iride, iperemia congiuntivale di grado da lieve a moderato, irritazione oculare (bruciore, sensazione di sabbia, prurito, dolore puntorio e sensazione di corpo estraneo), alterazioni delle ciglia e della peluria (allungamento,

ispessimento, aumentata pigmentazione e infoltimento), (la maggior parte dei casi è stata segnalata nella popolazione giapponese).

Comune: erosione epiteliale puntata transitoria, nella maggior parte dei casi asintomatica, blefarite, dolore oculare.

Non comune: edema palpebrale, secchezza oculare, cheratite, annebbiamento della visione, congiuntivite.

Raro: iriti/uveiti (la maggior parte dei casi segnalati in pazienti con fattori predisponenti concomitanti), edema maculare, erosione ed edema corneale sintomatico, edema periorbitale, alterato orientamento delle ciglia e conseguente irritazione oculare, ulteriore fila di ciglia all’apertura delle ghiandole di Meibomio (distichiasi).

Patologie cardiache:

Molto raro: aggravamento dell’angina in pazienti con patologia preesistente.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Raro: asma, esacerbazione dell’asma e dispnea.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Non comune: rash cutaneo.

Raro: reazione cutanea localizzata delle palpebre, iscurimento della cute palpebrale.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Molto raro: dolore toracico.

Dopo la commercializzazione sono pervenute le seguenti segnalazioni spontanee:

Patologie del sistema nervoso:

Cefalea, capogiri.

Patologie cardiache:

Palpitazioni.

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

Mialgia, artralgia.

 

04.9 Sovradosaggio

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A parte irritazione oculare e iperemia congiuntivale non si conoscono altre reazioni avverse oculari in caso di sovradosaggio di Arulatan.

In caso di ingestione accidentale di Arulatan possono essere utili le seguenti informazioni: un flacone contiene 125 microgrammi di latanoprost. Oltre il 90% viene metabolizzato durante il primo passaggio epatico. L’infusione endovenosa di 3 microgrammi/kg in volontari sani non ha indotto sintomi, ma una dose di 5,5-10 microgrammi/kg ha provocato nausea, dolori addominali, capogiri, affaticamento, vampate di caldo e sudorazione. Nelle scimmie, latanoprost è stato infuso per via endovenosa in dosi fino a 500 microgrammi/kg senza causare effetti importanti sul sistema cardiovascolare.

La somministrazione endovenosa di latanoprost nelle scimmie è stata associata a broncocostrizione transitoria. Tuttavia, in pazienti affetti da asma bronchiale moderata, latanoprost non induce broncocostrizione se applicato per via topica negli occhi ad una dose sette volte superiore alla dose clinica di Arulatan.

In caso di sovradosaggio con Arulatan, il trattamento deve essere sintomatico.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmacoterapeutica: preparazioni antiglaucoma e miotiche, analoghi delle prostaglandine; codice ATC: S 01 E E 01

Il principio attivo latanoprost, un analogo della prostaglandina F2α , è un agonista selettivo del recettore prostanoide FP che riduce la pressione intraoculare aumentando il deflusso dell’umore acqueo. La riduzione della pressione intraoculare inizia nell’uomo circa tre/quattro ore dopo la somministrazione e raggiunge l’effetto massimo dopo otto/dodici ore. La riduzione della pressione si mantiene per almeno 24 ore.

Gli studi nell’animale e nell’uomo indicano che il meccanismo d’azione principale consiste in un aumentato deflusso uveosclerale, anche se è stato riportato nell’uomo un aumento nella facilità di deflusso (riduzione della resistenza al deflusso).

Studi pilota hanno dimostrato l’efficacia di Latanoprost somministrato in monoterapia. Inoltre sono stati effettuati studi clinici per valutare la somministrazione in associazione. Essi includono studi che hanno evidenziato l’efficacia di latanoprost in associazione con antagonisti beta-adrenergici (timololo). Studi a breve termine (1 o 2 settimane) indicano un effetto additivo di latanoprost se usato in associazione con agonisti adrenergici (dipivalil epinefrina), inibitori dell’anidrasi carbonica somministrati per via orale (acetazolamide) e, almeno parzialmente, con agonisti colinergici (pilocarpina).

Sperimentazioni cliniche hanno dimostrato che latanoprost non ha un effetto significativo sulla produzione di umore acqueo. Non è stato riscontrato alcun effetto di Latanoprost sulla barriera ematoacquosa.

Studi nella scimmia hanno dimostrato che Latanoprost, somministrato a dosi cliniche, non ha alcuno se non trascurabili effetti, sulla circolazione sanguigna intraoculare. Può comunque verificarsi lieve o moderata iperemia congiuntivale o episclerale durante il trattamento topico.

Il trattamento cronico con latanoprost nell’occhio della scimmia dopo estrazione extracapsulare del cristallino non ha influenzato il circolo ematico retinico come verificato mediante fluoroangiografia.

Latanoprost, durante trattamenti a breve termine, non ha indotto diffusione di fluoresceina nel segmento posteriore in occhi umani pseudofachici.

Non sono stati riscontrati effetti farmacologici significativi sul sistema cardiovascolare o respiratorio dopo somministrazione di latanoprost a dosi cliniche.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Latanoprost (p.m. 432,58) è un profarmaco esterificato con un gruppo isopropile, di per sé inattivo, che dopo reazione di idrolisi nella forma acida diventa biologicamente attivo.

Il profarmaco è ben assorbito attraverso la cornea e tutta la sostanza attiva che entra nell’umore acqueo viene interamente idrolizzata durante il passaggio attraverso la cornea.

Studi nell’uomo indicano che il picco di concentrazione nell’umore acqueo viene raggiunto circa due ore dopo la somministrazione topica. Dopo instillazione locale nella scimmia, latanoprost si distribuisce soprattutto nel segmento anteriore, nella congiuntiva e nelle palpebre. Solo piccole quantità di farmaco raggiungono il segmento posteriore.

La forma acida di latanoprost non viene praticamente metabolizzata nell’occhio, ma principalmente nel fegato. Nell’uomo l’emivita plasmatica è di 17 minuti. Studi

nell’animale hanno dimostrato che i metaboliti principali, (1,2-dinor e 1,2,3,4-tetranor), non esercitano alcuna o solo debole attività biologica e sono escreti soprattutto nell’urina.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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La tossicità oculare di latanoprost, al pari di quella sistemica, è stata valutata in diverse specie animali. In genere latanoprost è ben tollerato con un margine di sicurezza tra dose clinica e tossicità sistemica di almeno 1000 volte. Alti dosaggi di latanoprost, circa 100 volte la dose clinica/kg di peso corporeo, somministrati nelle scimmie non anestetizzate per via endovenosa, hanno dimostrato un aumento della frequenza respiratoria probabilmente indotta da broncocostrizione di breve durata. In studi nell’animale latanoprost non ha evidenziato proprietà sensibilizzanti.

Non sono stati osservati effetti tossici nell’occhio con dosi fino a 100 microgrammi/occhio/giorno nel coniglio o nella scimmia (la dose clinica è approssimativamente di 1,5 microgrammi/occhio/die). Tuttavia, nella scimmia latanoprost ha dimostrato di indurre un aumento della pigmentazione dell’iride.

L’iperpigmentazione sembra essere determinata da una stimolazione della produzione di melanina nei melanociti dell’iride; non sono state osservate alterazioni di tipo proliferativo. Il cambiamento del colore dell’iride può essere permanente.

Ricerche sulla tossicità oculare cronica hanno dimostrato che la somministrazione di 6 microgrammi/occhio/die di latanoprost può indurre un allargamento della rima palpebrale. Questo effetto è reversibile e si verifica dopo somministrazione di dosi superiori alla dose clinica. Tale effetto non è stato riscontrato nell’uomo.

Latanoprost è risultato negativo nei test di mutazione inversa nei batteri, di mutazione genica nel linfoma murino e nel test del micronucleo nel topo. Aberrazioni cromosomiche sono state osservate in vitro su linfociti umani. Effetti simili sono stati osservati con la prostaglandina F2α , una prostaglandina di origine naturale; ciò sta ad indicare che tali effetti sono classe correlati.

Ulteriori studi di mutagenesi in vitro/in vivo nel ratto, su sintesi di DNA non programmata, hanno dato risultati negativi ed indicano che latanoprost non ha proprietà mutagene. Studi di carcinogenesi nel topo e nel ratto sono risultati negativi.

Studi nell’animale hanno dimostrato che latanoprost non ha effetto sulla fertilità maschile o femminile. In studi di tossicità embrionale nel ratto non è stata riscontrata tossicità embrionale con dosi di latanoprost (5, 50 e 250 microgrammi/kg/die) per via endovenosa. Tuttavia, latanoprost induce effetti letali per l’embrione nel coniglio alla dose di 5 microgrammi/occhio/die e oltre.

La dose di 5 microgrammi/Kg/die (circa 100 volte la dose clinica) ha causato tossicità embrionale e fetale significativa caratterizzata da aumentata incidenza di riassorbimento ritardato, aborto e da peso fetale ridotto.

Non è risultato alcun potenziale teratogeno.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Sodio cloruro Benzalconio cloruro

Sodio diidrogeno fosfato monoidrato Fosfato disodico anidro

Acqua depurata

 

06.2 Incompatibilità

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Studi in vitro hanno dimostrato la formazione di un precipitato se gocce oftalmiche contenenti tiomersale sono mescolate con Arulatan. Se vengono usati questi farmaci, le gocce oftalmiche devono essere somministrate ad un intervallo di almeno cinque minuti.

 

06.3 Periodo di validità

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Periodo di validità: 2 anni

Periodo di validità dopo l’apertura del contenitore: 4 settimane.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare e trasportare in frigorifero (2C – 8C).

Tenere il flacone nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Dopo la prima apertura del flacone: non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flacone in polietilene a bassa densità e contagocce con capsula di chiusura in polietilene ad alta densità.

Ogni flacone contiene 2,5 ml di collirio, soluzione corrispondente a circa 80 gocce di soluzione.

Arulatan è disponibile nelle seguenti confezioni: 1 flacone da 2,5 ml, 3 flaconi da 2,5 ml e 6 flaconi da 2,5 ml.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Dr. Gerhard Mann Chem.-pharm. Fabrik GmbH

Brunsbütteler Damm 165-173

13581 Berlino Germania

Concessionario di vendita:

Bausch & Lomb-IOM S.p.A. Via Pasubio, 34

20846 Macherio (MB) Italia

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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Arulatan 50 microgrammi/ml collirio, soluzione – 1 flacone contagocce 2,5 ml A.I.C. n. 040719015/M

Arulatan 50 microgrammi/ml collirio, soluzione – 3 flaconi contagocce 2,5 ml A.I.C. n. 040719027/M

Arulatan 50 microgrammi/ml collirio, soluzione – 6 flaconi contagocce 2,5 ml A.I.C. n. 040719039/M

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 22 Giugno 2011

 

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-