Haemate: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Haemate

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Haemate: ultimo aggiornamento pagina: 09/02/2018 (Fonte: A.I.FA.)

 

01.0 Denominazione del medicinale

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HAEMATE

 

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Il flacone di liofilizzato di Haemate P contiene frazione plasmatica di sangue umano arricchita in fattore VIII della coagulazione con attività corrispondente a 500 o 1000 U.I. di fattore VIII.

1 U.I. di fattore VIII corrisponde all’attività contenuta in 1 ml di plasma fresco citratato ottenuto da donatori sani.

 

03.0 Forma farmaceutica

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Haemate P è un liofilizzato da ricostituire con il solvente accluso prima della somministrazione per via endovenosa.

 

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Trattamento e profilassi di emorragie in caso di:

emofilia A (carenza congenita di fattore VIII)

carenza acquisita di fattore VIII.

Trattamento di pazienti affetti da sindrome di von Willebrand.

Trattamento di emofilici con anticorpi anti-fattore VIII (inibitori).

 

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia:

La posologia e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità del disturbo della funzione emostatica, nonchè dalla localizzazione e dall’entità dell’emorragia e dalle condizioni cliniche del paziente.

Una unità di fattore VIII è equivalente all’attività di fattore VIII in un ml di plasma umano normale. Il calcolo della dose necessaria di fattore VIII è basato sul reperto empirico che 1 U.I. di fattore VIII per kg di peso corporeo aumenta l’attività di fattore VIII nel plasma del 2%. La dose necessaria viene determinata usando la seguente formula:

Dose iniziale:

Unità necessarie = peso corporeo (kg) x aumento desiderato di fattore VIII (%) x 0,5.

Importante:

La dose da somministrare e la frequenza di somministrazione sono determinate dall’efficacia clinica nel singolo caso.

I livelli ematici di fattore VIII (in % della norma) che bisogna raggiungere e mantenere nelle situazioni emorragiche citate, sono riportati nel seguente schema:

EVENTO EMORRAGICO LIVELLO DI FATTORE VIII TERAPEUTICAMENTE NECES- SARIO PERIODO IN CUI E’ NECESSARIO MANTENERE IL LIVELLO TERAPEUTICO DI FATTORE VIII
emorragie minori: emorragie articolari 30% almeno 1 giorno a seconda della gravità dell’emorragia
emorragie maggiori: emorragie muscolari, estrazioni dentarie, lieve trauma cranico, interventi di media chirurgia, emorragie nella cavità orale 40-50% 3-4 giorni, o fino a completa cicatrizzazione della ferita
emorragie con pericolo di vita: interventi di chirurgia maggiore, emorragie gastrointestinali, endo- craniche, intraddominali, intrato- raciche, fratture 60-100% per 7 giorni, poi terapia per almeno altri 7 giorni

A seconda delle circostanze potrebbero essere necessarie quantità di fattore VIII più elevate rispetto a quelle calcolate, soprattutto per quanto riguarda la dose iniziale.

Particolarmente negli interventi di chirurgia maggiore è indispensabile il preciso monitoraggio della terapia sostitutiva attraverso il controllo dei parametri della coagulazione (attività del fattore VIII plasmatico).

Per la profilassi a lungo termine di emorragie in pazienti affetti da emofilia A grave, si somministrano dosi da 12 a 25 U.I. di fattore VIII per kg di peso corporeo ad intervalli di 2-3 giorni. In alcuni casi, soprattutto nei pazienti più giovani, possono rendersi necessari intervalli più brevi o dosi più elevate.

Negli emofilici con anticorpi contro il fattore VIII (inibitori) è necessaria una terapia specifica.

La tolleranza immunologica può essere ottenuta mediante il trattamento con fattore VIII concentrato.

Sindrome di von Willebrand:

Il dosaggio nella sindrome di von Willebrand dipende dall’entità e dalla sede dell’emorragia. Di regola si somministrano da 20 a 40 U.I. di Haemate P per kg di peso corporeo ogni 8-12 ore. In questa situazione clinica va tenuto presente che fenomeni emorragici post-operatori e/o post-partum possono manifestarsi fino a 10-12 giorni dopo l’intervento o il parto.

La quantità di Haemate P da somministrare dipende dalla situazione clinica individuale; pertanto è possibile che si rendano necessarie somministrazioni di quantità superiori a quella indicata.

Specialmente in occasione di interventi di chirurgia maggiore è essenziale che la terapia sostitutiva venga monitorata con l’aiuto dei test di coagulazione.

Metodo di somministrazione:

Ricostituire il preparato come descritto al punto 6.6. ed iniettare o infondere lentamente per via endovenosa.

Somministrazione per iniezione:

Aprire la confezione con il filtro monouso. Applicare la siringa sul filtro monouso ed estrarlo dalla sua confezione.

Togliere il cappuccio di protezione del filtro monouso e, senza toccare la siringa, inserire il filtro monouso nel flacone contenente la soluzione esercitando una leggera pressione.

Aspirare lentamente la soluzione (usando diverse siringhe il filtro monouso va lasciato nel flacone).

Iniettare la soluzione lentamente e.v. (massimo 4 ml/min) utilizzando l’ago a farfalla Butterfly 23 oppure l’ago per iniezione, ponendo attenzione ad evitare fenomeni di riflusso sanguigno.

Somministrazione per infusione:

Il preparato, solubilizzato come descritto, va infuso lentamente mediante un deflussore monouso con filtro (non accluso alla confezione).

 

04.3 Controindicazioni

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Particolare attenzione va prestata ai pazienti con nota reazione allergica ai componenti del preparato.

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Nel caso di reazioni allergiche o anafilattiche, l’iniezione/infusione deve essere interrotta immediatamente.

In caso di shock si devono seguire i provvedimenti particolari per la relativa terapia.

Dopo ripetuti trattamenti con fattore VIII è necessario determinare il livello di inibitori nel plasma.

 

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Finora non sono note interazioni di Haemate P con altri farmaci.

 

04.6 Gravidanza e allattamento

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Non esistono studi clinici controllati che stabiliscano la sicurezza di Haemate P in corso di gravidanza.

Gli studi animali disponibili sono insufficienti a stabilire la sicurezza del fattore VIII nei riguardi di riproduzione, sviluppo dell’embrione e del feto, influenza sulla gravidanza e sviluppo peri- o post-natale.

Pertanto Haemate P può essere usato in caso di necessità durante la gravidanza e l’allattamento.

 

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono note interferenze di Haemate P sulla capacità di guidare e sull’uso di macchine.

 

04.8 Effetti indesiderati

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In rari casi si osservano reazioni allergiche o anafilattiche, aumento della temperatura corporea, sviluppo di anticorpi contro il fattore VIII.

In caso di terapia massiva è opportuno prestare particolare attenzione a sintomi di ipervolemia e, in rari casi, a reazioni emolitiche dovute alle isoagglutinine dei gruppi sanguigni.

Quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano non possono essere escluse totalmente malattie infettive dovute alla trasmissione di agenti patogeni. Tale concetto si applica anche ad eventuali patogeni sconosciuti.

La riduzione del rischio di trasmissione di agenti infettivi è attuata attraverso la selezione dei donatori e delle donazioni utilizzando i test di screening disponibili, e mediante processi di eliminazione e inattivazione inclusi nelle metodiche di produzione.

 

04.9 Sovradosaggio

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Finora non sono stati segnalati effetti da sovradosaggio di Haemate P.

 

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Il complesso fattore VIII/fattore von Willebrand è formato da due molecole (FVIII e vWF) con diverse funzioni fisiologiche.

Il fattore VIII è determinante per la funzione coagulatoria. Come cofattore con il fattore IX esso accelera la conversione del fattore X a fattore X attivato (Xa). Il fattore Xa converte la protrombina in trombina; la trombina a sua volta converte il fibrinogeno in fibrina inducendo la formazione del coagulo. Poichè l’attività del fattore VIII è notevolmente ridotta nei pazienti affetti da emofilia A, la terapia di sostituzione risulta necessaria.

Il fattore von Willebrand è il mediatore dell’adesione piastrinica all’endotelio vascolare ed è un determinante dell’aggregazione piastrinica: è pertanto indispensabile nella terapia sostitutiva nei pazienti affetti da sindrome di von Willebrand.

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Dopo iniezione del prodotto, da 2/3 a ¾ circa del fattore VIII restano in circolo. L’obiettivo terapeutico è il mantenimento di un’attività plasmatica del fattore VIII compresa tra l’80 ed il 120%.

Il decadimento dell’attività del fattore VIII nel plasma segue una cinetica esponenziale a due fasi. Nella fase iniziale la distribuzione tra spazio intravascolare ed altri compartimenti liquidi ha un’emivita di eliminazione di 3-6 ore. Nella successiva fase più lenta (che probabilmente riflette il consumo di fattore VIII), l’emivita varia tra 8-20 ore, con una media di 12 ore, che sembra corrispondere all’effettiva emivita biologica.

 

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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Il fattore VIII da plasma umano (contenuto nel concentrato) è un componente normale del plasma umano ed agisce come il fattore VIII endogeno. L’esame della tossicità dopo somministrazione singola non è rilevante dal momento che dosi più elevate inducono un sovraccarico.

I modelli animali non sono in grado di valutare l’eventuale tossicità dopo somministrazioni ripetute poichè in essi si sviluppano anticorpi contro le proteine eterologhe.

Anche dosi notevolmente superiori a quella raccomandata nell’uomo per kg di peso corporeo non evidenziano effetti tossici sugli animali in esperimento.

Poichè l’esperienza clinica non mostra segni di tossicità embrio-fetale o potenzialità cancerogene o mutagene di Haemate P, non è stato ritenuto necessario effettuare studi sperimentali, soprattutto in specie eterologhe.

Controlli sierologici di sicurezza virale:

Haemate P è un concentrato pasteurizzato ed altamente purificato di fattore VIII della coagulazione ottenuto da plasma umano di donatori sani.

Ogni unità di plasma impiegata per la produzione di questo prodotto è stata controllata ed è risultata negativa per l’antigene HBs, l’anticorpo anti-HCV, l’anticorpo anti-HIV 1 e 2 mediante test oggi ritenuti più attendibili.

In ogni donatore viene verificato che i valori di ALT non siano superiori al doppio del valore massimo dell’intervallo di normalità relativo al metodo utilizzato.

Inoltre il prodotto è stato sottoposto ad un procedimento durante il processo di produzione per ridurre il rischio di trasmissione di infezioni virali.

Infatti Haemate P è trattato al calore in soluzione acquosa per 10 ore a 60°C (pasteurizzazione). Prove sperimentali nelle quali sono stati aggiunti virus durante i processi produttivi hanno dimostrato che i procedimenti adottati inattivano virus capsidici e non-capsidici a DNA e RNA.

 

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Haemate P 500 1000 U.I.

albumina umana 100 mg 200 mg

acido aminoacetico 400 mg 800 mg

sodio cloruro 60 mg 120 mg

sodio citrato 105 mg 210 mg

acqua per preparazioni iniettabili, apirogena.

 

06.2 Incompatibilità

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Haemate P non deve essere posto in soluzione con altri farmaci.

Si devono impiegare soltanto set per iniezione/infusione approvati: in caso contrario, a causa dell’assorbimento sulla superficie interna dei set la terapia sostitutiva può risultare inefficace.

 

06.3 Periodo di validità

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La durata di stabilità del prodotto a confezionamento integro è di 36 mesi. La soluzione ricostituita deve essere utilizzata immediatamente.

 

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperatura tra +2° e +8°C ed al riparo dalla luce. Non congelare.

 

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flaconi di vetro incolore, sigillati con tappo per infusione in gomma, disco in plastica e cappuccio protettivo in alluminio.

Haemate P 500:

1 flacone di liofilizzato da 500 U.I.

1 flacone di solvente (20 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili) + 1 transfer-set, 1 ago per iniezione, 2 siringhe monouso da 10 ml, 1 ago a farfalla Butterfly 23, 1 filtro monouso, 2 tamponi imbevuti di alcool.

Haemate P 1000:

1 flacone di liofilizzato da 1000 U.I.

1 flacone di solvente (30 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili) + 1 transfer-set, 2 aghi per iniezione, 3 siringhe monouso da 10 ml, 1 ago a farfalla Butterfly 23, 1 filtro monouso, 2 tamponi imbevuti di alcool.

 

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Preparazione della soluzione:

Portare il solvente ad una temperatura tra +20°C e +37°C.

Togliere la capsula di protezione dai flaconi contenenti il liofilizzato ed il solvente.

Disinfettare la superficie dei tappi di gomma di entrambi i flaconi utilizzando il tampone accluso alla confezione.

Inserire il “transfer-set” dal lato ondulato nel flacone contenente il solvente.

Togliere la protezione dall’altro capo del “transfer-set”.

Capovolgere il flacone del solvente ed inserire l’ago, senza toccarlo, nel flacone contenente il liofilizzato.

Il solvente viene aspirato dal flacone ‘sotto vuoto’.

Togliere insieme “transfer-set” e flacone del solvente.

Agitare lentamente il flacone fino a sciogliere completamente la sostanza liofilizzata.

Si ottiene una soluzione da limpida a leggermente opalescente.

Il prodotto non deve essere usato dopo la data di scadenza indicata sulla confezione e sul contenitore.

Normalmente la soluzione è limpida o leggermente opalescente. Soluzioni torbide o con deposito non devono essere usate.

Eventuali frazioni del prodotto non utilizzate devono essere eliminate in modo appropriato.

 

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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ZLB Behring GmbH – 35002 Marburg (Germania)

Rappresentante per l’Italia: ZLB Behring S.p.A. – P.le Stefano Türr, 5 – 20149 Milano.

 

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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Haemate P 500: A.I.C. 026600054

Haemate P 1000: A.I.C. 026600041.

 

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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01/05/2000

FARMACI EQUIVALENTI (stesso principio attivo)

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