Indio Ossina Cn: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Indio Ossina Cn

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Indio Ossina Cn: ultimo aggiornamento pagina: 13/09/2021 (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Indio (111In) ossina Curium Netherlands 37 MBq/mL precursore radiofarmaceutico, soluzione

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Indio (111 In) cloruro 37 MBq (1 mCi) Ossina 0,025 mg 111In decade per cattura di elettroni con un’emivita di circa 67 ore (2,8 giorni) ed emette radiazione gamma con energie principali di 172 keV (91%) e 246 keV (94%).

Per conversione interna sono emesse inoltre radiazioni X con energie di 23 keV e 26 keV. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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re radiofarmaceutico, soluzione

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Medicinale solo per uso diagnostico.

Indio (111In) ossina viene usato come componente per la radiomarcatura in vitro di determinate cellule del sangue opportunamente separate, che sono successivamente somministrate per via endovenosa per diversi scopi di indagine mediante procedure di imaging/conta cellulare appropriate.

Le procedure di indagine che utilizzano cellule del sangue marcate con indio (111In) includono: Leucociti o granulociti marcati con 111In: Indagini in sedi di processi infiammatori e di ascessi, complementari ad altre ricerche di imaging; per esempio, localizzazione di sedi di infezione focale, come ad esempio ascessi addominali, conferma di infezioni ossee dopo protesizzazione, indagini su piressie di origine sconosciuta e valutazione di condizioni infiammatorie non associate a infezioni come ad esempio malattia intestinale infiammatoria. In zone dello scheletro con midollo rosso, la ridotta captazione di leucociti marcati con 111In potrebbe essere associata a osteomielite. La captazione polmonare diffusa o locale di leucociti marcati con 111In deve essere interpretata con cautela, poiché può essere dovuta a una localizzazione marginale fisiologica.

Piastrine (trombociti) marcate con 111In: Determinazione della sopravvivenza e della biodistribuzione delle piastrine; in particolare, captazione splenica ed epatica in casi di trombocitopenia, trombosi arteriosa o vascolare, aneurismi e sedi infiammatorie nel rigetto di trapianto quali sedi renali e pancreatiche.

Eritrociti marcati con 111In: Indagini in sedi di emorragia gastrointestinale.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Il flaconcino contiene una soluzione isotonica sterile per la radiomarcatura in vitro di cellule del sangue che sono successivamente somministrate per via endovenosa.

Leucociti o granulociti marcati con 111In L’attività raccomandata per gli adulti e gli anziani è di 7,4-30 MBq somministrata per via endovenosa. Gli studi scintigrafici per rilevare gli accumuli focali di leucociti marcati con 111In possono essere avviati con successo 3-6 ore dopo la somministrazione. L’accumulo relativo nelle lesioni infiammatorie è tuttavia molto più marcato se si esegue la scansione 24 ore dopo l’iniezione.

Piastrine marcate con 111In L’attività raccomandata per gli adulti e gli anziani al fine di studiare la sopravvivenza delle piastrine è di 1,85-3,7 MBq, mentre per gli studi sulla distribuzione delle piastrine è di 3,7-18,5 MBq. In entrambi i casi, le piastrine marcate sono somministrate per via endovenosa.

Negli studi sulla sopravvivenza delle piastrine, la tempistica dei prelievi e il numero di campioni prelevati dipendono dallo scopo dello studio e dalla sopravvivenza media presunta. Si raccomanda di prelevare i campioni almeno 20 minuti, 2 ore, 3 ore e 4 ore dopo l’iniezione, quindi ogni giorno per un massimo di 10 giorni.

Gli studi scintigrafici per rilevare il deposito di piastrine marcate possono essere avviati con successo 2-6 ore dopo la somministrazione. Si raccomanda di eseguire l’imaging più volte fino a 48 o 72 ore dopo l’iniezione.

Eritrociti marcati con 111In L’attività raccomandata per gli adulti e gli anziani è di 3,7-30 MBq somministrata per via endovenosa.

Uso nei bambini

Il dosaggio da somministrare ai bambini può essere calcolato in modo approssimativo correggendo opportunamente l’attività degli adulti in base a peso, area della superficie corporea o età. Per neonati e bambini di età inferiore a un anno, è inoltre necessario considerare le dimensioni dell’organo bersaglio in relazione all’intero corpo.

Nei bambini molto giovani (fino a un anno), per ottenere immagini di qualità sufficiente è necessaria una dose minima del 10% della dose raccomandata per gli adulti (vedere paragrafo 11).

Modo di somministrazione

Uso endovenoso dopo la marcatura in vitro delle cellule del sangue.

Per le istruzioni sulla preparazione del medicinale, vedere paragrafo 12.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Rischio di reazioni da ipersensibilità o reazioni anafilattiche

Se si verificano reazioni da ipersensibilità o reazioni anafilattiche, interrompere immediatamente la somministrazione del medicinale e, se necessario, avviare un trattamento per via endovenosa. Per consentire un intervento immediato in caso di emergenza, devono essere subito disponibili i medicinali e le apparecchiature necessarie, come tubo endotracheale e respiratore.

Il contenuto del flaconcino di indio (111In) ossina deve essere usato solo per la marcatura in vitro di cellule del sangue opportunamente separate, evitando la somministrazione diretta al paziente.

I materiali utilizzati per la separazione delle cellule potrebbero causare reazioni da ipersensibilità. È essenziale depurare le cellule dagli agenti sedimentanti prima di reiniettarle nel paziente.

I riferimenti della letteratura per gli usi clinici delle cellule del sangue marcate con indio-111 si riferiscono principalmente all’utilizzo di cellule del sangue autologhe; ovviamente, la somministrazione di cellule da donatore potrebbe comportare dei rischi.

Motivazione del rapporto rischi/benefici nei singoli pazienti

Per ogni paziente, l’esposizione alle radiazioni ionizzanti deve essere giustificata in base ai possibili benefici. L’attività somministrata deve essere tale che la dose di radiazioni risultante sia pari al livello più basso ragionevolmente possibile per ottenere il risultato diagnostico desiderato.

Popolazione pediatrica

Per informazioni sull’uso nella popolazione pediatrica, vedere paragrafo 4.2.

Si richiede estrema cautela nel valutare l’indicazione, perché la dose efficace per MBq è più elevata rispetto che negli adulti (vedere paragrafo 11).

Avvertenze speciali

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per millilitro di soluzione, cioè è praticamente “privo di sodio”.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati svolti studi di interazione.

È stato segnalato che i corticosteroidi e gli antibiotici riducono la captazione dei leucociti marcati con indio (111In) negli ascessi, ma l’evidenza tuttora non chiara. Gli antibiotici che hanno successo nel trattamento potrebbero pregiudicare la migrazione dei leucociti per riduzione dello stimolo chemiotattico.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Donne in età fertile/contraccezione negli uomini e nelle donne

Quando si devono somministrare medicinali radioattivi a donne in età fertile, è sempre necessario ottenere informazioni su un’eventuale gravidanza. Ogni donna che abbia saltato un ciclo mestruale deve essere considerata gravida fino a prova contraria. In caso di dubbio, è importante che l’esposizione alle radiazioni sia quella minima compatibile con l’ottenimento delle informazioni cliniche desiderate. Si raccomanda di prendere in considerazione tecniche alternative che non fanno uso di radiazioni ionizzanti. Alle donne in età fertile si devono consigliare misure per evitare la gravidanza finché la dose calcolata nell’utero non scende al di sotto di 0,5 mGy.

Gravidanza

Non sono disponibili dati sull’uso di cellule del sangue marcate con indio-111, preparate con indio-111 ossina durante la gravidanza umana. Esiste una certa evidenza sulla teratogenicità dell’indio ottenuta mediante studi sugli animali.

Le procedure con radionuclidi eseguite su donne gravide espongono a dosi di radiazioni anche il feto. Solo in caso di assoluta necessità tali indagini possono essere eseguite durante la gravidanza, quando il probabile beneficio supera il rischio corso dalla madre e dal feto.

Allattamento

Prima di somministrare un medicinale radioattivo a una donna che sta allattando, è indispensabile valutare se l’indagine può essere ragionevolmente ritardata fino al termine dell’allattamento e se è stato scelto il radiofarmaco più appropriato tenendo presente l’emissione di attività nel latte materno.

Se la somministrazione di cellule del sangue marcate con In-111 viene considerata necessaria, non è necessario interrompere l’allattamento al seno.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non sono stati svolti studi sugli effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati

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Le frequenze degli effetti indesiderati sono definite come segue:

Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Per le cellule del sangue marcate con indio-111 (cioè la sospensione per la reiniezione di cellule del sangue marcate) sono noti i seguenti effetti indesiderati: Reazioni anafilattiche, ipersensibilità.

Disturbi del sistema immunitario

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Sono stati segnalati casi molto limitati di ipersensibilità evidenziata da reazioni cutanee e generalizzate, forse di natura anafilattica, dopo la somministrazione di cellule del sangue marcate con indio-111. Occorre notare che anche i materiali utilizzati per la separazione delle cellule potrebbero causare reazioni da ipersensibilità. È essenziale depurare le cellule dagli agenti sedimentanti prima di reiniettarle nel paziente. (vedere anche paragrafo 4.4).

L’esposizione a radiazioni ionizzanti è correlata con l’induzione di cancro e, potenzialmente, con lo sviluppo di difetti ereditari. Considerato che la dose efficace è di 10,8 mSv per i leucociti marcati (7,2 mSv per i trombociti marcati) quando si somministra la massima attività raccomandata di 30 MBq per la marcatura dei leucociti (18,5 MBq nel caso dei trombociti), è prevedibile che il rischio di tali reazioni avverse sia basso.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite: il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo

https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

04.9 Sovradosaggio

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In caso di somministrazione accidentale di una dose eccessiva di cellule del sangue marcate con indio-111, esistono poche possibilità di trattamento di supporto, a causa del fatto che l’eliminazione del radionuclide dipende interamente dalla normale degradazione cellulare fisiologica.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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ATC: V09HB01 – Radiofarmaci diagnostici, rilevamento di infiammazione e infezione, Composti dell’indio ( 111In).

Alle attività normalmente somministrate, le cellule del sangue marcate con indio (111In) non svolgono effetti farmacologici.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Distribuzione

Indio forma un complesso saturo (1:3) con la 8-idrossichinolina (ossina). Il complesso è neutro e liposolubile, il che gli consente di passare attraverso la membrana cellulare.

All’interno della cellula, l’indio si lega fortemente ai componenti citoplasmatici; l’idrossichinolina liberata viene rilasciata dalla cellula. Si ritiene probabile che il meccanismo di marcatura delle cellule con indio (111In) ossina coinvolga una reazione di scambio tra il trasportatore dell’idrossichinolina e i componenti subcellulari che chelano l’indio più fortemente dell’idrossichinolina. La bassa costante di stabilità del complesso indio-ossina, stimata pari a circa 1010, conferma tale teoria.

Captazione negli organi

Le cellule del sangue marcate con indio (111In), alla reiniezione seguono le vie delle cellule non marcate, consentendo cosi la visualizzazione delle aree di accumulo. Dopo l’iniezione di leucociti marcati in volontari normali, circa il 60% della dose viene captata immediatamente dal fegato, dalla milza, dal midollo osseo e da altri tessuti. Il periodo di permanenza nei polmoni è molto breve. Il resto mostra una clearance esponenziale dal circolo, con un’emivita di 5 – 10 ore, che produce una captazione finale di circa il 20% nel fegato, 25% nella milza, 30% nel midollo osseo e 25% in altri organi.

La clearance dal sangue intero e la biodistribuzione possono variare molto in base al singolo ricevente, alle condizioni delle cellule iniettate e alle tecniche di marcatura utilizzate. I leucociti marcati con indio (111In) si accumulano nelle sedi dei processi infiammatori e degli ascessi. Gli eritrociti marcati con indio ( 111In) (globuli rossi) sono resistenti e alla reiniezione si comportano come le cellule non marcate. Restano all’interno del sistema vascolare e lo lasciano solo se gli eritrociti vengono distrutti o persi durante sanguinamenti. Indio-111 si lega fortemente alle cellule e non ha praticamente alcuna secrezione gastrointestinale nell’intestino normale, consentendo cosi la visualizzazione del sistema vascolare per un massimo di 72 ore. Gli eritrociti marcati indicano la presenza, e/o un focolaio, di sanguinamento gastrointestinale occulto.

Dopo l’iniezione endovenosa di piastrine marcate con indio (111In) in persone normali, una parte viene rapidamente captata dal fegato e dalla milza a causa dell’equilibrio con i pool di cellule confinati in quegli organi. Le cellule residue restano in circolo per un periodo determinato dalla vita residua delle piastrine.

Circa il 30% della dose iniettata viene immediatamente distribuito nella milza e circa il 10% nel fegato. L’attività residua viene eliminata dal circolo con un’emivita di circa 4 giorni, e distribuita nella milza (5%), nel fegato (20%), nel midollo osseo (25%) e in altri tessuti (10%). Normalmente, le piastrine sopravvivono nel sangue per circa 9 giorni e in base all’età, vengono quindi distrutte, principalmente nella milza e nel midollo osseo.

Tempi di sopravvivenza brevi sono associati a diversi stati patologici, come ad esempio la trombocitopenia. Le piastrine marcate con 111In si accumulano inoltre nelle sedi di formazione attiva dei trombi e nelle zone di imminente rigetto di trapianto.

Eliminazione

La clearance dell’attività dal fegato e dalla milza per i leucociti e le piastrine marcati è molto bassa. Inoltre, l’escrezione dell’attività nell’urina o nelle feci è molto bassa.

L’eliminazione dall’organismo avviene forse principalmente attraverso il decadimento in cadmio stabile, ma ai fini dei calcoli sulla dosimetria della radiazione, si presume che la clearance corporea sia analoga a quella dell’indio ionico (emivita di 70 giorni).

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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È stato osservato che le cellule del sangue marcate con indio- 111, preparate usando indio (111In) ossina, sono vitali dopo la marcatura e partecipano al traffico cellulare normale dell’intero organismo. Nei linfociti umani marcati con 111In, usando indio (111In) ossina, sono state segnalate alcune aberrazioni cromosomiche.

Dopo la radiomarcatura, si ritiene che l’8-idrossichinolina venga rilasciata dalle cellule marcate e che questa, insieme all’indio (111In) ossina che non ha reagito, venga rimossa durante il trattamento delle cellule prima della somministrazione. Tuttavia, sono stati svolti studi che dimostrano che a seguito della somministrazione, nel ratto, non sono stati osservati segni di tossicità attribuibili alla somministrazione di indio (111In) ossina (equivalente a 0,3 mg di ossina/kg).

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Acido acetico glaciale Sodio acetato tridrato Sodio cloruro Ferrico cloruro esaidrato Acido cloridrico Acqua per preparazioni iniettabili.

Tampone Tris: trometamolo Acido cloridrico Acqua per preparazioni iniettabili.

06.2 Incompatibilità

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Indio (111In) ossina è un marcatore aspecifico per le cellule del sangue, che in presenza di sangue intero forma rapidamente transferrina marcata con indio-111. Pertanto, occorre prestare attenzione nella preparazione delle cellule del sangue separate da marcare, per garantire la separazione delle cellule del sangue indesiderate e di altre proteine del sangue. È importante che tutta la vetreria utilizzata nella preparazione dei reagenti venga pulita a fondo per garantire l’assenza di impurità costituite da tracce di ioni metallici.

06.3 Periodo di validità

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La data di scadenza è fissata a un massimo di 8 giorni dopo la produzione (data di riferimento dell’attività e ora più un giorno) Il tampone Tris scade 3 anni dopo la data di fabbricazione.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare a temperature inferiori ai 25 °C.

Il prodotto non contiene conservanti antimicrobici.

La conservazione deve essere conforme alle norme nazionali per i materiali radioattivi.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Indio (In-111) ossina: Flaconcino di vetro da 10 ml (Tipo I Ph. Eur.), chiuso con un tappo in gomma bromobutilica rivestita di politertafluoretilene (PTFE), sigillato con ghiera in alluminio incolore e dotato di involucro di schermatura in piombo Tampone Tris: Flaconcino di vetro da 10 ml (Tipo I Ph. Eur.) chiuso con tappo in gomma bromobutilica e sigillato con ghiera in alluminio gialla.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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I radiofarmaci devono essere ricevuti, usati e somministrati solo da persone autorizzate negli ambienti clinici designati allo scopo. Il ricevimento, la conservazione, l’uso, il trasferimento e lo smaltimento sono soggetti alle norme e/o alle autorizzazioni appropriate degli organi ufficiali locali competenti.

I radiofarmaci devono essere preparati in modo da soddisfare sia i criteri di protezione dalle radiazioni, sia i requisiti di qualità farmaceutica. Adottare sempre precauzioni di asepsi adeguate.

Se in qualsiasi momento durante la preparazione di questo prodotto fosse compromessa l’integrità dei flaconcini, questi devono essere gettati.

Le procedure di somministrazione devono svolgersi in modo tale da ridurre al minimo il rischio di contaminazione del medicinale e di irradiazione degli operatori. È obbligatoria una schermatura adeguata.

La somministrazione di radiofarmaci comporta rischi per le altre persone a causa delle radiazioni esterne o della contaminazione provocata da versamenti di urina, vomito, ecc. Devono quindi essere adottate precauzioni per la protezione dalle radiazioni, in accordo con le norme nazionali.

Istruzioni per lo smaltimento dei rifiuti:

L’indio (111In) ossinato non utilizzato deve essere lasciato decadere finché non abbia raggiunto un livello di attività cosi basso che, in base alle normative locali, non sia più considerato radioattivo. A quel punto, può essere smaltito come rifiuto non pericoloso. I flaconcini non utilizzati con tampone Tris liofilizzato possono essere smaltiti come rifiuti non pericolosi.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Curium Netherlands B.V. Westerduinweg 3 1755 1755 LE Petten Paesi Bassi

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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039095017

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 10/09/2021