Ximaract: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Ximaract

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Ximaract: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

Se sei un paziente, consulta anche il Foglietto Illustrativo (Bugiardino) di Ximaract

01.0 Denominazione del medicinale

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Ximaract 50 mg polvere per soluzione iniettabile.

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Ogni flacone contiene cefuroxima sodica corrispondente a 50 mg di cefuroxima.

Dopo ricostituzione con 5 ml di solvente (vedere paragrafo 6.6), 0,1 ml di soluzione contiene 1 mg di cefuroxima.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Polvere per soluzione iniettabile [Polvere per preparazione iniettabile]. Polvere di colore bianco o quasi bianco.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Profilassi antibiotica di endoftalmite postoperatoria dopo chirurgia della cataratta (vedere paragrafo 5.1).

Occorre prendere in considerazione le raccomandazioni ufficiali sull’impiego appropriato degli agenti antibatterici, comprese le linee guida per la profilassi antibiotica nella chirurgia dell’occhio.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Somministrazione intracamerale. Un flacone solo per uso singolo. Posologia Adulti:

La dose raccomandata è di 0,1 ml di soluzione ricostituita (vedere paragrafo 6.6), corrispondente a 1 mg di cefuroxima.

LA DOSE RACCOMANDATA NON DEVE ESSERE SUPERATA (vedere paragrafo 4.9).

Popolazione Pediatrica:

La dose ottimale e la sicurezza di Ximaract non sono state stabilite nella popolazione pediatrica.

Anziani:

Non è necessario alcun aggiustamento della dose.

Pazienti con compromissione epatica o renale:

Considerando la bassa dose e la trascurabile esposizione sistemica a cefuroxima attesa utilizzando Ximaract, non è necessario alcun aggiustamento della dose.

Modo di somministrazione

Ximaract deve essere somministrato dopo ricostituzione mediante iniezione intraoculare nella camera anteriore dell’occhio (uso intracamerale), da un chirurgo oftalmico, nelle condizioni asettiche raccomandate per la chirurgia della cataratta. Per la ricostituzione di Ximaract (vedere paragrafo 6. 6) si deve utilizzare solo soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9 %).

Dopo la ricostituzione, Ximaract deve essere controllato visivamente prima della somministrazione, per verificare assenza di particelle e decolorazione.

Al termine dell’intervento di cataratta, iniettare lentamente 0,1 ml di soluzione ricostituita nella camera anteriore dell’occhio.

Ogni flacone deve essere utilizzato esclusivamente per il trattamento di un solo occhio.

Il flacone contiene più della dose raccomandata di 1 mg (equivalente a 0,1 ml). Il volume ricostituito estraibile (5 ml) non deve essere utilizzato interamente.

L’iniezione dell’intero volume risulterebbe in un sovradosaggio. Dopo l’iniezione il prodotto non utilizzato deve essere eliminato.

Per istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o al gruppo di antibiotici delle cefalosporine.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Il trattamento con Ximaract è esclusivamente per via intracamerale.

Particolare attenzione è necessaria in pazienti che hanno avuto una reazione allergica alle penicilline o ad altri antibiotici beta-lattamici, in quanto si possono verificare reazioni allergiche crociate.

Una profilassi antibiotica alternativa dovrebbe essere presa in considerazione nei pazienti a rischio di infezioni da ceppi resistenti, come ad esempio quelli con accertata precedente infezione o colonizzazione da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA).

In assenza di dati su particolari categorie di pazienti (pazienti con grave rischio di infezione, pazienti con cataratta complicata, pazienti con altri interventi combinati con la chirurgia della cataratta, pazienti affetti da patologia tiroidea grave, pazienti con meno di 2.000 cellule epiteliali corneali), Ximaract deve essere usato solo dopo un’attenta valutazione rischio/beneficio.

L’uso di cefuroxima non deve essere considerato come l’unico trattamento da attuare, dato che altre misure, come il trattamento profilattico antisettico, sono anche importanti.

La tossicità endoteliale della cornea non è stata riportata alle concentrazioni raccomandate di cefuroxima; tuttavia, non si può escludere questo rischio e nella sorveglianza post chirurgica il medico deve tenere presente questo potenziale rischio.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono stati effettuati studi di interazione.

Dal momento che l’esposizione sistemica dovrebbe essere trascurabile, sono improbabili interazioni sistemiche.

Non è stata riportata in letteratura alcuna incompatibilità con i prodotti più comunemente utilizzati nella chirurgia della cataratta.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Ci sono pochi dati sull’uso di cefuroxima in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti nocivi sullo sviluppo embrionale e fetale. La cefuroxima raggiunge l’embrione o il feto attraverso la placenta. Non sono previsti effetti durante la gravidanza, considerando che l’esposizione sistemica a cefuroxima, mediante l’uso di Ximaract, è trascurabile. Ximaract può essere utilizzato durante la gravidanza.

Allattamento

Cefuroxima dovrebbe essere secreto nel latte materno in quantità molto piccole. Non sono attesi effetti avversi alle dosi terapeutiche dopo l’uso di Ximaract. La cefuroxima può essere usata durante l’allattamento.

Fertilità

Non ci sono dati sugli effetti di cefuroxima sodica sulla fertilità negli esseri umani. Studi sulla riproduzione negli animali non hanno mostrato effetti sulla fertilità.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Non rilevante.

04.8 Effetti indesiderati

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Non sono stati riportati in letteratura particolari effetti avversi quando cefuroxima viene somministrato con iniezione intraoculare ad eccezione del seguente: Disturbi del sistema immunitario

Molto raro (<1/10.000): Reazione Anafilattica.

Patologie dell’occhio

Non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili): Edema Maculare.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. .

04.9 Sovradosaggio

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I casi di sovradosaggio sono quelli descritti in letteratura dopo diluizione non corretta e uso non autorizzato di cefuroxima destinata alla somministrazione sistemica.

Una dose involontariamente elevata di cefuroxima intracamerale (3 volte quella raccomandata) è stata somministrata a 6 pazienti in seguito ad un errore di diluizione a causa di un protocollo di diluizione di cefuroxima approssimativo. Tali iniezioni non hanno causato alcun effetto avverso rilevabile in nessun paziente anche a livello oculare.

Sono disponibili dati sulla tossicità di cefuroxima per iniezione intracamerale da 6 pazienti che, durante intervento di cataratta, per un errore di diluizione hanno ricevuto da 40 a 50 volte la dose raccomandata di cefuroxima. L’acuità visiva media iniziale era di 20/200. Era presente grave infiammazione del segmento anteriore, e la tomografia a luce coerente della retina aveva evidenziato edema maculare esteso. Sei settimane dopo l’intervento, l’acuità visiva media ha raggiunto 20/25.

L’esame con tomografia a luce coerente della macula è tornato alla normalità. Tuttavia in tutti i pazienti è stata osservata una diminuzione del 30% dell’elettroretinografia scotopica.

La somministrazione di cefuroxima diluita in modo non corretto (10-100 mg per occhio) a 16 pazienti è risultata tossica a livello oculare incluso edema corneale risolvibile in poche settimane, aumento transitorio della pressione oculare, perdita di cellule endoteliali corneali, e modifiche dell’elettroretinografia. Un certo numero di questi pazienti ha avuto una perdita grave e permanente della vista.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Categoria farmaco terapeutica: Organi di Senso – Oftalmologici – Antiinfettivi – Antibiotici, codice ATC: S01AA27 Meccanismo d’azione

Cefuroxima inibisce la sintesi della parete batterica interagendo con i siti proteici di legame della penicillina (PBPs). Ciò comporta inibizione della biosintesi della parete cellulare (peptidoglicano), che determina lisi e morte delle cellule batteriche.

Effetti farmacodinamici

Per le cefalosporine, il più importante indice farmacocinetico-farmacodinamico di correlazione con l’efficacia in vivo è risultato essere la percentuale dell’intervallo temporale tra le dosi (% T) in cui la concentrazione di farmaco non legato rimane al di sopra della concentrazione minima inibente (MIC) della cefuroxima per le singole specie bersaglio (ossia % T MIC>).

Dopo l’iniezione intracamerale di 1 mg di cefuroxima, i livelli di cefuroxima nell’umore acqueo sono stati superiori alle MIC per molte specie rilevanti, fino a 4 – 5 ore dopo l’intervento chirurgico.

Meccanismi di resistenza

La resistenza batterica a cefuroxima può essere dovuta a uno o più dei seguenti meccanismi: Idrolisi da beta-lattamasi. Cefuroxima può essere efficacemente idrolizzata da alcune betalattamasi ad ampio spettro (ESBL) e dall’enzima codificato cromosomicamente (AmpC) che può essere indotto o stabilmente represso in alcune specie di batteri aerobi gram-negativi; Ridotta affinità per cefuroxima delle proteine leganti la penicillina;

Impermeabilità della membrana esterna, che limita l’accesso di cefuroxima alle proteine leganti la penicillina in batteri gram-negativi; Le pompe di efflusso di farmaci antibatterici.

Gli Stafilococchi meticillino-resistenti (MRS) sono resistenti a tutti gli antibiotici β-lattamici attualmente disponibili compresa la cefuroxima.

Gli Streptococchi pneumoniae penicillino-resistenti sono cross-resistenti alle cefalosporine come la cefuroxima a causa di un’alterazione delleproteine leganti la penicillina.

Ceppi di H. influenzae beta-lattamasi negativi, ampicillina resistenti (BLNAR) devono essere considerati resistenti a cefuroxima nonostante un’apparente sensibilità in vitro.

Breakpoints:

L’elenco dei micro-organismi riportato più avanti è stato selezionato in base alle indicazioni (vedere paragrafo 4.1).

Ximaract deve essere utilizzato esclusivamente per iniezione intracamerale e non deve essere usato per trattare le infezioni sistemiche (vedere paragrafo 5.2); i breakpoints clinici non sono rilevanti per questa via di somministrazione. I valori epidemiologici di cut-off (ECOFF) sono i seguenti, distinguendo i ceppi selvaggi da quelli isolati con caratteristiche di resistenza acquisita:

ECOFF (mg/L)
Staphylococcus aureus ≤ 4
Streptococcus pneumoniae ≤ 0,125
E. coli ≤ 8
Proteus mirabilis ≤ 4
H. influenzae ≤ 2

La sensibilità degli stafilococchi a cefuroxima si deduce dalla loro sensibilità alla meticillina.

La sensibilità degli streptococchi dei gruppi A, B, C e G può essere dedotta dalla loro sensibilità alla benzilpenicillina.

Informazioni dagli studi clinici

Un studio clinico indipendente, multicentrico, prospettico, randomizzato e controllato in condizioni di parziale mascheramento del trattamento utilizzato è stato condotto su 16.603 pazienti sottoposti ad intervento di cataratta. Ventinove pazienti hanno avuto una endoftalmite (24 nel gruppo “non trattato con cefuroxima" e 5 nel gruppo “trattato con cefuroxima intracamerale "), di cui 20 sono stati classificati come documentata endoftalmite infettiva (17 nel gruppo “non trattato con cefuroxima" e 3 nel gruppo “trattato con cefuroxima intracamerale”). Tra queste 20 endoftalmiti comprovate: 10 pazienti sono nel gruppo “collirio placebo e senza cefuroxima”, 7 pazienti nel gruppo “levofloxacina collirio e senza cefuroxima”, 2 pazienti nel gruppo “collirio placebo e cefuroxima intracamerale” e 1 paziente nel gruppo “levofloxacina collirio e cefuroxima intracamerale”. La somministrazione profilattica di cefuroxima intracamerale alla dose di 1 mg diluito in 0,1 ml di soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0.9%) è stata associata ad una diminuzione di 4,92 volte del rischio totale di endoftalmite post-operatoria.

Due studi prospettici (Wedje 2005 e Lundström 2007) e 5 studi retrospettivi sono stati un supporto allo studio centrale ESCRS sostenendo ulteriormente l’efficacia della cefuroxima intracamerale nelle endoftalmiti post operatorie.

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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L’esposizione sistemica conseguente ad iniezione intracamerale non è stata studiata ma è da considerare trascurabile.

Dopo iniezione intracamerale della dose singola raccomandata di 0,1 ml di una soluzione 10 mg/l di cefuroxima in pazienti affetti da cataratta, il livello medio intracamerale di cefuroxima era uguale a 2.614 ± 209 mg/l (in 10 pazienti) ed a 1.027 ± 43 mg/l (in 9 pazienti) rispettivamente dopo 30 secondi e dopo 60 minuti dalla somministrazione del farmaco.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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In studi non-clinici sono stati osservati effetti solo dopo esposizioni considerate sufficientemente in eccesso rispetto alla massima esposizione umana, che indicano una scarsa rilevanza per l’uso clinico.

L’iniezione intravitreale di 1 mg cefuroxima in conigli albini ha fatto rilevare nei 30 minuti successivi all’iniezione livelli di 19-35 mg/l e 600-780 mg/l rispettivamente nell’umor acqueo e nell’umor vitreo. Dopo 6 ore i livelli si sono ridotti a 1,9-7,3 mg/l e 190-260 mg/l, rispettivamente in questi due comparti. Non c’è stato alcun aumento della pressione intraoculare durante i primi 3 giorni. L’esame istopatologico non ha mostrato cambiamenti degenerativi rispetto alla soluzione salina.

ERG: onde a-, b- e c- ridotte fino al 14° giorno sia nell’occhio in cui è stato iniettato l’antibiotico che in quello di controllo.

Il recupero si è verificato e può essere più lento rispetto al controllo. L’esame ERG non ha evidenziato cambiamenti che potessero essere ritenuti suggestivi di tossicità retinica fino a 55 giorni dopo la somministrazione intravitreale.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Non presenti.

06.2 Incompatibilità

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Questo prodotto medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.

06.3 Periodo di validità

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3 anni.

Dopo la ricostituzione: il prodotto deve essere utilizzato immediatamente.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Non conservare a temperatura superiore a 25°C Conservare il flacone all’interno dell’astuccio per proteggere il medicinale dalla luce.

Da un punto di vista microbiologico, a meno che il metodo di apertura/ricostituzione/diluizione precluda il rischio di contaminazione microbica, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non usato immediatamente, il tempo di conservazione in uso e le condizioni sono responsabilità dell’utente.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flacone di vetro chiaro e trasparente (Tipo III o I) chiuso con tappo di gomma bromobutilica e sigillato con una capsula di alluminio/plastica flip-off.

Confezione da 1 flaconcino, da 10 flaconcini o da 25 flaconcini. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Per preparare il prodotto per la somministrazione intracamerale, deve essere utilizzato un ago sterile (18G x 1½”, 1.2 mm x 40 mm) con un filtro da 5 micron (membrana in copolimero acrilico).

Il filtro, l’ago ed ogni altra strumentazione richiesta per la preparazione di Ximaract NON sono inclusi nella confezione.

Per dettagli riguardo i dispositivi medici ed i solventi necessari, vedere la sezione 6.6.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Ximaract deve essere somministrato mediante iniezione intracamerale, da un chirurgo oftalmico nelle condizioni asettiche raccomandate per la chirurgia della cataratta.

ESCLUSIVAMENTE PER UNA SINGOLA SOMMINISTRAZIONE.

Ciascun flacone deve essere usato solo per il trattamento di un solo occhio. Se del caso, l ‘etichetta staccabile del flacone può essere applicata sulla cartella clinica del paziente.

La soluzione ricostituita deve essere ispezionata visivamente e deve essere utilizzata solo se è una soluzione chiara, da incolore a giallastra priva di particelle visibili.

Il prodotto medicinale deve essere eliminato se sono visibili particelle nella soluzione.

Per preparare il prodotto per la somministrazione intracamerale attenersi alle seguenti istruzioni: L’integrità della capsula flip-off deve essere verificata prima di rimuoverla.

Prima di inserire un ago sterile, la parte esterna del tappo di gomma del flaconcino deve essere disinfettata.

Inserire l’ago perpendicolarmente al centro del tappo del flaconcino, mantenendo il flaconcino in posizione verticale. In seguito, iniettare nel flaconcino 5 ml di soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) con tecnica asettica.

La soluzione deve essere agitata delicatamente fino a quando è chiara, da incolore a giallastra e priva di particelle visibili.

Assemblare l’ago sterile (18G x 1½”, 1.2 mm x 40 mm) dotato di filtro da 5 micron (membrana in copolimero acrilico) con una siringa sterile da 1 ml. Spingere la siringa sterile da 1 ml perpendicolarmente al centro del tappo del flaconcino, mantenendo il flaconcino in posizione verticale.

Aspirare asetticamente almeno 0,1 ml della soluzione. La soluzione ricostituita rimanente nella fiala (4.9 ml) deve essere eliminata.

Scollegare l’ago con filtro da 5 micron dalla siringa e assemblare la siringa con una cannula appropriata per la camera anteriore.

Espellere attentamente dalla siringa l’aria, oltre al farmaco in eccesso, premendo lentamente lo stantuffo in modo che la punta dello stantuffo si allinei al segno 0,1 ml sulla siringa. La siringa è pronta per l’iniezione.

Dopo l’uso, gettare la soluzione ricostituita rimanente. Non conservarla per un uso successivo.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Bausch & Lomb – IOM S.p.A. Viale Martesana, 12 20090 Vimodrone (MI) Italia

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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50 mg polvere per soluzione iniettabile – 1 flaconcino in vetro – AIC n°044417018 50 mg polvere per soluzione iniettabile – 10 flaconcini in vetro – AIC n°044417020 50 mg polvere per soluzione iniettabile – 25 flaconcini in vetro – AIC n°044417032

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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Data della prima autorizzazione: 06/12/2016 Data del rinnovo più recente: NA

10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: 14/08/2021