Modigraf: a cosa serve e come si usa

Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50 (Tacrolimus Monoidrato): indicazioni e modo d’uso

Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50 (Tacrolimus Monoidrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Profilassi del rigetto del trapianto nei pazienti adulti e pediatrici riceventi trapianto allogenico di rene, di fegato o di cuore.

Trattamento del rigetto allogenico resistente al trattamento con altri medicinali immunosoppressori nei pazienti adulti e pediatrici.

Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50 è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se però non ricordate come prendere Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50 ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50

La prescrizione del medicinale, così come le modifiche della terapia immunosoppressiva in corso, devono essere effettuate soltanto da medici con esperienza nella gestione della terapia immunosoppressiva e del paziente trapiantato. Modigraf è una formulazione granulare di tacrolimus, somministrata due volte al giomo. La terapia con Modigraf richiede un attento monitoraggio da parte di personale adeguatamente qualificato ed attrezzato.

Posologia

Le dosi iniziali raccomandate, presentate qui di seguito, devono servire soltanto come indicazione generale. Nella fase iniziale del periodo post-operatorio Modigraf viene normalmente somministrato in associazione ad altri farmaci immunosoppressivi. La dose può variare in base al regime immunosoppressivo prescelto. Il dosaggio di Modigraf deve innanzitutto essere basato sulle valutazioni dei segni clinici di rigetto e sulla tollerabilità del singolo paziente, con l’ausilio del monitoraggio del livello ematico (vedere di seguito ”Monitoraggio terapeutico del farmaco”). Se sono evidenti segni clinici di rigetto, deve essere presa in considerazione una variazione del regime di immunosoppressione.

Si raccomanda un accurato e frequente controllo dei livelli di valle di tacrolimus durante le prime 2 settimane dal trapianto, per assicurare un’adeguata esposizione al farmaco nell’immediato periodo post-trapianto. Dato che tacrolimus è una sostanza a bassa clearance, in seguito ad aggiustamenti verso il regime terapeutico di Modigraf, possono essere richiesti diversi giorni prima che venga raggiunto lo steady state (vedere di seguito “Monitoraggio terapeutico del farmaco” e paragrafo 5.2).

Modigraf non deve essere sostituito con Advagraf poiché non può essere esclusa una differenza clinicamente rilevante nella biodisponibilità tra le due formulazioni. In generale, lo scambio involontario, non intenzionale o senza supervisione, tra le formulazioni a rilascio immediato e a rilascio prolungato di tacrolimus, è pericoloso. Ciò può portare al rigetto dell’organo o a un aumento dell’incidenza degli effetti indesiderati, compresa una scarsa o un’eccessiva immunosoppressione, effetti dovuti a differenze clinicamente rilevanti nell’esposizione sistemica a tacrolimus. I pazienti devono essere mantenuti in terapia con una sola formulazione di tacrolimus con il corrispondente regime di dosaggio; cambi della formulazione o del regime devono essere effettuati solo sotto la stretta supervisione di uno specialista in trapianti (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Dopo il trasferimento a una qualsiasi formulazione alternativa, deve essere effettuato un monitoraggio terapeutico del farmaco e devono essere effettuati aggiustamenti di dose per assicurare che sia mantenuta l’esposizione sistemica a tacrolimus.

Profilassi del rigetto del trapianto di rene

Adulti

La terapia per via orale con Modigraf deve cominciare con una dose pari a 0,20 – 0,30 mg/kg/die
somministrata in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera). La somministrazione deve cominciare
entro le 24 ore dal termine dell’intervento chirurgico.
Se la dose non può essere somministrata per via orale, a causa delle condizioni cliniche del paziente,
deve essere iniziata una terapia per via endovenosa alla dose di 0,05 – 0,10 mg/kg/die (con Prograf 5
mg/ml concentrato per soluzione per infusione) come infusione continua per 24 ore.

Pazienti pediatrici

Una dose orale iniziale di 0,30 mg/kg/die deve essere somministrata in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera). Se le condizioni cliniche del paziente impediscono la somministrazione per via orale, deve essere somministrata una dose iniziale per via endovenosa pari a 0,075 – 0,100 mg/kg/die (con Prograf 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione) come infusione continua per 24 ore.

Aggiustamenti posologici durante il periodo post-trapianto in pazienti adulti e pediatrici

Le dosi di tacrolimus vengono generalmente ridotte nel periodo post-trapianto. E’ possibile, in alcuni casi, sospendere le terapie immunosoppressive concomitanti fino alla duplice terapia a base di tacrolimus. I miglioramenti clinici del paziente nel periodo post-trapianto possono modificare la farmacocinetica di tacrolimus con la necessità di ulteriori aggiustamenti posologici.

Profilassi del rigetto del trapianto di fegato

Adulti

La terapia per via orale con Modigraf deve cominciare con una dose pari a 0,10 – 0,20 mg/kg/die
somministrata in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera). La somministrazione deve cominciare
circa 12 ore dopo il termine dell’intervento chirurgico.
Se la dose non può essere somministrata per via orale, a causa delle condizioni cliniche del paziente,
deve essere iniziata una terapia per via endovenosa alla dose di 0,01 – 0,05 mg/kg/die (con Prograf 5
mg/ml concentrato per soluzione per infusione) come infusione continua per 24 ore.

Pazienti pediatrici

Una dose orale iniziale di 0,30 mg/kg/die deve essere somministrata in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera). Se le condizioni cliniche del paziente impediscono la somministrazione per via orale, deve essere somministrata una dose iniziale per via endovenosa pari a 0,05 mg/kg/die (con Prograf 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione) come infusione continua per 24 ore.

Aggiustamenti posologici durante il periodo post-trapianto in pazienti adulti e pediatrici

Le dosi di tacrolimus vengono generalmente ridotte nel periodo post-trapianto. E’ possibile in alcuni casi sospendere le terapie immunosoppressive concomitanti fino alla monoterapia con tacrolimus. I miglioramenti clinici del paziente nel periodo post-trapianto possono modificare la farmacocinetica di tacrolimus con la necessità di ulteriori aggiustamenti posologici.

Profilassi del rigetto del trapianto di cuore

Adulti

Modigraf può essere utilizzato contemporaneamente all’induzione con anticorpi (permettendo un’introduzione ritardata della terapia con tacrolimus) o, in alternativa, in pazienti clinicamente stabili senza induzione con anticorpi. In seguito all’induzione con anticorpi, la terapia orale con Modigraf deve essere iniziata alla dose di 0,075 mg/kg/die somministrata in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera). La somministrazione deve cominciare entro 5 giorni dal termine dell’intervento chirurgico, appena le condizioni cliniche del paziente sono stabilizzate. Se la dose non può essere somministrata per via orale, a causa delle condizioni cliniche del paziente, deve essere iniziata la terapia endovenosa con 0,01-0,02 mg/kg/die (con Prograf 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione) come infusione continua per 24 ore. E’ stata pubblicata una strategia alternativa in cui tacrolimus era stato somministrato per via orale entro 12 ore dal trapianto. Questo approccio era stato riservato a pazienti senza disfunzione di organo (ad es. disfunzione renale). In questo caso, una dose iniziale di tacrolimus per via orale da 2 a 4 mg al giomo era stata utilizzata in combinazione con micofenolato mofetile e corticosteroidi o in combinazione con sirolimus e corticosteroidi.

Pazienti pediatrici

Tacrolimus è stato utilizzato con o senza induzione con anticorpi nei trapianti di cuore pediatrici. Nei pazienti senza induzione con anticorpi, se la terapia con tacrolimus viene iniziata per via endovenosa, la dose raccomandata d’inizio è 0,03-0,05 mg/kg/die (con Prograf 5 mg/ml concentrato per soluzione per infusione) come infusione continua di 24 ore finalizzata al raggiungimento della concentrazione ematica complessiva di 15-25 ng/ml. I pazienti devono essere convertiti alla terapia orale appena clinicamente possibile. La prima dose di terapia orale deve essere di 0,30 mg/kg/die iniziando dalle 8 alle 12 ore dopo l’interruzione della terapia endovenosa. In seguito ad induzione con anticorpi, se la terapia con Modigraf è iniziata per via orale, la dose d’inizio raccomandata è 0,10-0,30 mg/kg/die somministrata in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera).

Aggiustamento della dose nel periodo post-trapianto in pazienti adulti e pediatrici

Le dosi di tacrolimus vengono generalmente ridotte nel periodo post-trapianto. I miglioramenti clinici del paziente nel periodo post-trapianto possono modificare la farmacocinetica di tacrolimus con la necessità di ulteriori aggiustamenti posologici.

Conversione tra le formulazioni di tacrolimus Modigraf e Prograf In soggetti sani l’esposizione sistemica a tacrolimus (AUC) per Modigraf è stata approssimativamente il 18% più elevata di quella con Prograf capsule quando somministrato in dose singola. Non sono disponibili dati sulla sicurezza dell’uso di Modigraf granulato successivamente ad una temporanea conversione da Prograf o da Advagraf in pazienti critici.

Pazienti stabili dopo allotrapianto mantenuti con Modigraf granulato, che richiedano una conversione a Prograf caspsule, devono essere convertiti sulla base di una dose giornaliera totale pari a 1:1 mg:mg. Se non sono possibili dosi uguali, la dose totale giornaliera di Prograf deve essere arrotondata per eccesso alla quantità più vicina possibile, con la dose più alta somministrata al mattino e la dose più bassa alla sera.

Ugualmente, per la conversione dei pazienti da Prograf caspule a Modigraf granulato, la dose totale giornaliera di Modigraf deve essere preferibilmente uguale alla dose totale giornaliera di Prograf. Se la conversione sulla base di quantità uguali non è possibile, la dose totale giornaliera di Modigraf deve essere arrotondata per difetto alla dose totale giornaliera più vicina ottenibile con le bustine da 0,2 e 1 mg. La dose totale giornaliera di Modigraf granulato deve essere somministrata in due dosi uguali. Se non è possibile somministrare due dosi uguali, allora la dose più elevata deve essere somministrata al mattino e la dose più bassa alla sera. Le bustine di Modigraf non devono essere utilizzate in parte.

Esempio: la dose totale giornaliera di Prograf capsule somministrata corrisponde a 1 mg al mattino e 0,5 mg alla sera.

Somministrare quindi una dose totale giornaliera di Modigraf pari a 1,4 mg, suddivisi in 0,8 mg al mattino e 0,6 mg alla sera.

I livelli di valle di tacrolimus devono essere misurati prima della conversione e nella prima settimana dopo la conversione. Devono essere fatti aggiustamenti della dose per assicurare che venga mantenuta una esposizioone sistemica simile.

Conversione da ciclosporina a tacrolimus

Occorre prestare particolare attenzione prima di trasferire i pazienti in terapia con ciclosporina alla terapia con tacrolimus (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). La somministrazione combinata di ciclosporina e tacrolimus non è raccomandata. La terapia a base di tacrolimus deve essere iniziata soltanto dopo aver preso in considerazione le concentrazioni ematiche di ciclosporina e le condizioni cliniche del paziente. In presenza di elevati livelli ematici di ciclosporina, la somministrazione deve essere ritardata. In pratica, la terapia a base di tacrolimus viene iniziata 12 – 24 ore dopo la interruzione di ciclosporina. Il controllo dei livelli ematici di ciclosporina deve proseguire anche dopo la conversione alla nuova terapia dal momento che la clearance della ciclosporina può esserne influenzata.

Trattamento del rigetto del trapianto allogenico Per controllare episodi di rigetto, sono stati utilizzati l’aumento del dosaggio di tacrolimus, l’associazione di terapie supplementari a base di corticosteroidi e l’introduzione di brevi cicli di trattamento con anticorpi mono/policlonali. Se vengono notati segni di tossicità come gravi reazioni avverse (vedere paragrafo 4.8), potrebbe rendersi necessaria la diminuzione della dose di Modigraf.

Trattamento del rigetto dell’organo trapiantato dopo trapianto di rene e di fegato – pazienti adulti e pediatrici

Per la conversione da altri immunosoppressori a Modigraf due volte al giomo, la terapia deve cominciare con la dose iniziale per via orale consigliata per l’immunosoppressione primaria.

Trattamento del rigetto dell’organo trapiantato dopo trapianto di cuore – pazienti adulti e pediatrici

In pazienti adulti trasferiti a Modigraf, una dose iniziale per via orale pari a 0,15 mg/kg/die deve essere
somministrata in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera).
In pazienti pediatrici trasferiti a tacrolimus, una dose iniziale per via orale pari a 0,20-0,30 mg/kg/die
deve essere somministrata in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera).

Trattamento del rigetto dell’organo trapiantato dopo altri allotrapianti

Le raccomandazioni circa la dose da utilizzare nel trapianto di polmone, pancreas e intestino sono basate su limitati dati di studi clinici prospettici con la formulazione di Prograf. Prograf è stato utilizzato in pazienti sottoposti a trapianto di polmone a una dose iniziale per via orale pari a 0,10 –

0,15 mg/kg/die, in pazienti sottoposti a trapianto di pancreas a una dose iniziale per via orale pari a 0,2 mg/kg/die e in pazienti sottoposti a trapianto di intestino a una dose iniziale per via orale pari a 0,3 mg/kg/die.

Aggiustamenti posologici in specifiche popolazioni di pazienti

Compromissione epatica

Nei pazienti con grave compromissione epatica può rendersi necessaria una riduzione della dose per mantenere i livelli ematici di valle nei limiti raccomandati.

Compromissione renale

Poiché la farmacocinetica di tacrolimus non è influenzata dalla funzionalità renale (vedere paragrafo 5.2), non è necessario un aggiustamento posologico. Tuttavia, a causa del potenziale nefrotossico di tacrolimus si raccomanda un attento monitoraggio della funzionalità renale (incluse valutazioni periodiche della creatinina sierica, il calcolo della clearance della creatinina e il controllo della diuresi).

Razza

Rispetto ai caucasici i pazienti di colore possono richiedere dosi più alte di tacrolimus per raggiungere livelli di valle simili.

Genere

Non è stato evidenziato che pazienti maschi e femmine richiedano dosi differenti per raggiungere livelli di valle simili.

Pazienti pediatrici

In generale, i pazienti pediatrici richiedono dosi 11/2-2 volte più elevate delle dosi per pazienti adulti per raggiungere livelli ematici simili.

Pazienti anziani

I dati attualmente disponibili non suggeriscono la necessità di aggiustamenti posologici nei pazienti anziani.

Controllo terapeutico del farmaco La dose deve essere principalmente basata sulla valutazione clinica del rigetto e sulla tollerabilità di ogni singolo paziente con l’aiuto del monitoraggio dei livelli di valle di tacrolimus nel sangue intero.

Quale aiuto per ottimizzare il dosaggio, sono disponibili vari test immunologici per determinare i livelli di tacrolimus nel sangue intero. Il confronto dei livelli ematici del singolo paziente con quelli pubblicati in letteratura deve essere fatto con attenzione e conoscenza del metodo d’analisi impiegato. Nella pratica clinica attuale, i livelli ematici di tacrolimus sono determinati con immunodosaggio su sangue intero. La relazione tra i livelli di valle di tacrolimus (C12) e l’esposizione sistemica (AUC0-12) è simile tra le due formulazioni Modigraf granulato e Prograf capsule.

I livelli ematici di valle di tacrolimus devono essere monitorati nel periodo post-trapianto. I livelli ematici di valle di tacrolimus devono essere rilevati dopo 12 ore circa dall’ultima somministrazione di Modigraf granulato, appena prima della somministrazione successiva. Si raccomanda un frequente monitoraggio dei livelli di valle nelle prime due settimane post-trapianto, seguito da controlli periodici durante la terapia di mantenimento. I livelli ematici di valle di tacrolimus devono essere monitorati almeno due volte alla settimana nel primo periodo successivo al trapianto e periodicamente durante la terapia di mantenimento. I livelli ematici di valle di tacrolimus devono essere controllati attentamente quando vengono osservati segni clinici di tossicità o di rigetto acuto in seguito al trasferimento da Modigraf granulato a Prograf capsule, ad aggiustamenti della dose, a cambiamenti nel regime immunosoppressivo, o a co-somministrazione di sostanze che possono alterare le concentrazioni di tacrolimus nel sangue intero (vedere paragrafo 4.5). La frequenza del monitoraggio dei livelli ematici si deve basare sulle esigenze cliniche. Poiché tacrolimus è una sostanza a bassa clearance, dopo gli aggiustamenti al regime posologico di Modigraf possono essere necessari diversi giorni prima che sia raggiunto lo steady state prefissato (vedere paragrafo 5.2).

L’analisi degli studi clinici suggerisce che la maggior parte dei pazienti può essere trattata con successo quando le concentrazioni ematiche di valle di tacrolimus vengono mantenute sotto i 20 ng/ml. ?ˆ necessario considerare le condizioni cliniche del paziente quando si interpretano le concentrazioni ematiche. Nella pratica clinica, nell’immediato periodo post trapianto, i livelli ematici di valle sono generalmente compresi nell’intervallo tra i 5 – 20 ng/ml nei pazienti trapiantati di fegato, e nell’intervallo tra i 10 – 20 ng/ml nei pazienti trapiantati di rene e di cuore. Successivamente, durante la terapia di mantenimento, le concentrazioni ematiche sono state generalmente comprese nell’intervallo tra i 5 – 15 ng/ml nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato, rene e cuore.

Modo di somministrazione

La dose giornalera di Modigraf deve essere somministrata in due dosi separate (ad es. al mattino e alla sera).

La terapia con tacrolimus viene generalmente iniziata per via orale. Se necessario, l’assunzione di tacrolimus può essere iniziata somministrando il granulato di Modigraf sospeso in acqua, tramite intubazione naso-gastrica.

Modigraf granulato deve essere somministrato generalmente a stomaco vuoto o almeno un’ora prima o dalle 2 alle 3 ore dopo il pasto, per ottenere il massimo assorbimento (vedere paragrafo 5.2).

La dose necessaria è calcolata in base al peso del paziente, utilizzando la quantità di bustine minore possibile. Mettere in una tazza 2 ml di acqua (a temperatura ambiente) per 1 mg di tacrolimus per ottenere una sospensione (fino ad un massimo di 50 ml, a seconda del peso corporeo). Non utilizzare materiali contenenti PVC (vedere paragrafo 6.2). Il granulato viene aggiunto all’acqua e mescolato. E’sconsigliato l’uso di liquidi o utensili per svuotare le bustine. La sospensione può essere prelevata con una siringa o ingerita direttamente dal paziente. A causa del lattosio il sapore è dolce. Successivamente la tazza viene risciacquata con la stessa quantità di acqua e questa sospensione viene ingerita dal paziente. La sospensione deve essere assunta immediatamente dopo la preparazione.

Nei pazienti che non sono in grado di assumere medicinali per via orale nel periodo immediatamente successivo al trapianto, la terapia con tacrolimus può essere cominciata per via endovenosa (vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di Prograf 5mg/ml concentrato per soluzione per infusione) a una dose di circa 1/5 di quella orale consigliata per l’indicazione corrispondente.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50 seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarà poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50 per quanto riguarda la gravidanza:

Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50: si può prendere in gravidanza?

Gravidanza I dati nell’uomo hanno dimostrato che tacrolimus attraversa la placenta. I limitati dati disponibili in pazienti sottoposte a trapianto d’organo dimostrano che non c’è evidenza di un aumentato rischio di eventi avversi sul decorso e sull’esito della gravidanza durante il trattamento con tacrolimus in confronto ad altri medicinali immunosoppressivi. Non sono disponibili, ad oggi, ulteriori dati epidemiologici di rilievo. La terapia con tacrolimus può essere presa in considerazione nelle donne in gravidanza quando non esiste nessuna alternativa più sicura e quando i benefici percepiti giustifichino il rischio potenziale per il feto. In caso di esposizione in utero, è consigliato il monitoraggio del neonato per controllare i potenziali eventi avversi di tacrolimus (in particolare effetti sui reni). Esiste un rischio di parto prematuro (<37 settimana) (incidenza di 66 su 123 nascite, corrispondente al 53,7%; tuttavia, i dati hanno dimostrato che la maggioranza dei neonati presentavano un peso alla nascita normale per l’età gestazionale) come anche di iperkaliemia nel neonato (incidenza di 8 su 111 neonati, cioè del 7,2%), la quale comunque si normalizza spontaneamente. Nei ratti e nei conigli tacrolimus ha causato tossicità embriofetale a dosi che hanno dimostrato tossicità materna (vedere paragrafo 5.3). Nei ratti, tacrolimus ha prodotto modificazioni della fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3).

Esiste un rischio di parto prematuro (<37 settimana) (incidenza 66 su 123 nascite, cioè del 53,7%; tuttavia, i dati dimostrano che la maggior parte dei neonati presenta un peso, alla nascita, nella norma in relazione alla loro età gestazionale) come anche di iperkaliemia nel neonato (incidenza 8 su 111 neonati, cioè del 7,2%), la quale comunque si normalizza spontaneamente. Nei ratti e nei conigli tacrolimus ha causato tossicità embrionale a dosi che hanno dimostrato tossicità materna (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento I dati sull’uomo indicano che tacrolimus viene escreto nel latte materno. Poiché non si possono escludere effetti negativi sul neonato, le madri in terapia con tacrolimus non devono allattare.

Fertilità E’ stato osservato nei ratti un effetto negativo di tacrolimus sulla fertilità maschile che si è manifestato come riduzione della conta spermatica e della motilità (vedere paragrafo 5.3).

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantità di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantità eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50 in caso di sovradosaggio.

Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50: sovradosaggio

Esiste una limitata esperienza di sovradosaggio. Sono stati riportati diversi casi di sovradosaggio con tacrolimus; la sintomatologia includeva tremore, cefalea, nausea e vomito, infezioni, orticaria, letargia, e incremento dei livelli ematici di azoto ureico, della creatinina e dei livelli di alanin-aminotransferasi. Non è disponibile alcun antidoto specifico per tacrolimus. In caso di sovradosaggio, si deve intervenire con misure generali di sostegno e con il trattamento sintomatico. A causa dell’alto peso molecolare, della scarsa solubilità in acqua e dell’elevato legame alle proteine plasmatiche ed agli eritrociti, è prevedibile che tacrolimus non sia dializzabile. In singoli pazienti con elevati livelli plasmatici, l’emofiltrazione o la diafiltrazione sono state efficaci nel ridurre la concentrazione ematica. In caso di intossicazione conseguente a somministrazione orale, può essere di aiuto la lavanda gastrica e/o l’uso di adsorbenti (come carbone attivato), se assunti immediatamente dopo l’ingestione.

Modigraf 1 mggran sosp oraleuso oralebustina alu pet pe 50: istruzioni particolari

Nessuna istruzione particolare.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco