Lento Kalium: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Lento–kalium (Potassio Cloruro): sicurezza e modo d’azione

Lento–kalium (Potassio Cloruro) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento della deplezione potassica e dell’intossicazione digitalica in pazienti con ipopotassiemia. Alcalosi metabolica ipocloremica ed ipopotassiemica.

Lento-Kalium può essere utilmente somministrato nelle deficienze di potassio da:

uso prolungato o eccessivo di diuretici ipokaliemizzanti (tiazidici, ac. etacrinico, furosemide), specie in soggetti ipertesi, con insufficienza cardiaca congestizia, cirrosi epatica, sindrome nefrosica.

diarree croniche, abuso di lassativi, vomiti prolungati, stati di iperaldosteronismo con funzione renale normale.

trattamenti con corticosteroidi e ACTH.

Lento–kalium: come funziona?

Ma come funziona Lento–kalium? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Lento–kalium

Categoria farmacoterapeutica: integratore minerale, codice ATC: A12BA01

Tra i diversi sali di potassio utilizzabili in terapia il KCl costituisce quello di scelta, poiché permette anche il reintegro degli ioni cloro, che limitano a loro volta le perdite selettive dei cationi K+ e H+, consentendo pertanto un più efficace intervento nell’equilibrio idrosalino dell’organismo. Tuttavia l’impiego terapeutico del KCl viene fortemente limitato dai gravi effetti gastrolesivi delle formulazioni in confetti o compresse, poiché è ormai certo che il rilascio massivo di sale a livello di settori limitati dell’intestino provoca danni alla parete gastrica o intestinale di varia gravità fino all’ulcerazione. Nel Lento-Kalium il KCl è contenuto in capsule di gelatina sotto forma di microcristalli rivestito con materiale polimerico; tale preparazione consente una diffusione del KCl all’esterno lenta ed omogenea, in modo tale da ridurre la possibilità di concentrazione in zone limitate e quindi di ovviare ai gravi inconvenienti comuni alle altre preparazioni. In prove farmacologiche, effettuate nel ratto e nel cane, atte a valutare la potenzialità gastrolesiva del preparato la tollerabilità del Lento-Kalium è risultata nettamente superiore a quella di altre preparazioni sia a cessione rapida che a lento rilascio.


Lento–kalium: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Lento–kalium, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Lento–kalium

Dopo somministrazione di Lento-Kalium si ha una graduale e completa liberazione dei componenti attivi nel giro di circa 8 ore, con il raggiungimento di tassi plasmatici ottimali e uniformi.

E’ stata evidenziata la buona disponibilità generale del KCl in tale formulazione in corso di somministrazione ripetuta.

Nelle prove di farmacologia clinica è stata rilevata, per preparati a cessione ritardata analoghi a Lento-Kalium, una tollerabilità superiore a quella di altri preparati gastroprotetti e delle forme in soluzione per uso orale.


Lento–kalium: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Lento–kalium agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Lento–kalium è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Lento–kalium: dati sulla sicurezza

Tossicologia

Tossicità per somministrazione orale prolungata (78 giorni):

nel ratto Sprague Dowely e nel cane, nel range di dosi compreso rispettivamente tra 400-800 mg/kg die e 600-1200 mg/kg die, non si sono evidenziate alterazioni.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Lento–kalium: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Lento–kalium

Lento–kalium: interazioni

E’ opportuno non somministrare contemporaneamente sali di potassio e diuretici ad azione potassio risparmiatrice (es. spironolattone, triamterene, amiloride).

Nei cardiopatici va ricordato che gli effetti elettrofisiologici degli antiaritmici (chinidinici) possono essere esaltati dall’iperpotassiemia e antagonizzati dall’ipopotassiemia.


Lento–kalium: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Lento–kalium: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Nessuno.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco