Insufficienza cardiaca diastolica: diagnosi e terapie

Diagnosi e terapie dell’insufficienza cardiaca diastolica (HFpEF): cause, sintomi, iter cardiologico, ecocardiogramma, gestione clinica con ACE‑inibitori, beta‑bloccanti, diuretici, stile di vita.

L’insufficienza cardiaca diastolica, nota anche come insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata (HFpEF), rappresenta una condizione clinica in cui il cuore mantiene una capacità contrattile normale, ma presenta un’alterata capacità di rilassamento durante la diastole. Questo deficit di rilassamento impedisce un adeguato riempimento ventricolare, determinando una ridotta gittata cardiaca e sintomi correlati. La comprensione approfondita di questa patologia è fondamentale per una diagnosi accurata e per l’implementazione di strategie terapeutiche efficaci.

Cos’è l’insufficienza cardiaca diastolica

L’insufficienza cardiaca diastolica si caratterizza per un’anomalia del riempimento ventricolare dovuta a una ridotta compliance miocardica durante la fase diastolica. Nonostante una frazione di eiezione conservata, il ventricolo sinistro non riesce a riempirsi adeguatamente, causando un aumento delle pressioni di riempimento e sintomi di congestione. Questo tipo di insufficienza cardiaca è spesso associato a condizioni come l’ipertrofia ventricolare sinistra e la fibrosi miocardica.

La prevalenza dell’insufficienza cardiaca diastolica è in aumento, in parte a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento di fattori di rischio come l’ipertensione arteriosa e il diabete mellito. È importante notare che, nonostante la frazione di eiezione preservata, i pazienti con HFpEF presentano una prognosi simile a quelli con insufficienza cardiaca sistolica, sottolineando la gravità di questa condizione.

La fisiopatologia dell’HFpEF è complessa e multifattoriale, coinvolgendo alterazioni strutturali e funzionali del miocardio, disfunzione endoteliale e anomalie del sistema nervoso autonomo. Questi fattori contribuiscono all’aumento delle pressioni di riempimento ventricolare e alla ridotta capacità di esercizio osservata nei pazienti.

La diagnosi di insufficienza cardiaca diastolica richiede un approccio integrato che consideri la storia clinica, l’esame obiettivo e indagini strumentali specifiche. L’ecocardiografia con Doppler tissutale è uno strumento chiave per valutare la funzione diastolica e identificare segni di disfunzione diastolica.

Cause principali

Le cause dell’insufficienza cardiaca diastolica sono molteplici e spesso interconnesse. L’ipertensione arteriosa cronica è una delle principali cause, poiché induce ipertrofia ventricolare sinistra e riduce la compliance miocardica. Il diabete mellito contribuisce attraverso la glicazione delle proteine miocardiche e la disfunzione endoteliale, che compromettono il rilassamento ventricolare.

Altre condizioni patologiche che possono portare all’HFpEF includono la cardiopatia ischemica, che causa fibrosi miocardica e perdita di elasticità, e le malattie valvolari, come la stenosi aortica, che aumentano il postcarico ventricolare e favoriscono l’ipertrofia. Inoltre, l’obesità e la sindrome metabolica sono fattori di rischio emergenti, associati a infiammazione cronica e alterazioni strutturali del miocardio.

Le malattie infiltrative, come l’amiloidosi e la sarcoidosi, possono determinare un accumulo di sostanze anomale nel miocardio, riducendo la sua compliance. Anche l’invecchiamento è un fattore predisponente, poiché con l’età si verificano cambiamenti nella composizione del collagene miocardico e una riduzione della funzione diastolica.

È fondamentale identificare e trattare le condizioni sottostanti che contribuiscono all’insufficienza cardiaca diastolica per migliorare i sintomi e la prognosi dei pazienti. Un approccio multidisciplinare che coinvolga cardiologi, endocrinologi e altri specialisti è spesso necessario per una gestione ottimale.

Sintomi caratteristici

I sintomi dell’insufficienza cardiaca diastolica sono spesso insidiosi e possono sovrapporsi ad altre condizioni cardiopolmonari. La dispnea da sforzo è il sintomo più comune, risultante dall’aumento delle pressioni di riempimento ventricolare e dalla congestione polmonare. Nei casi più avanzati, la dispnea può manifestarsi anche a riposo o durante il sonno, causando ortopnea o dispnea parossistica notturna.

La fatica e l’intolleranza all’esercizio sono frequenti, derivanti dalla ridotta gittata cardiaca e dall’inefficiente perfusione muscolare. Gli edemi periferici, soprattutto agli arti inferiori, indicano congestione venosa sistemica e possono essere accompagnati da aumento di peso improvviso. Altri sintomi includono palpitazioni, dovute a aritmie associate, e sintomi gastrointestinali come nausea o senso di sazietà precoce, causati dalla congestione epatica.

È importante sottolineare che l’intensità dei sintomi non sempre correla con la gravità della disfunzione diastolica. Alcuni pazienti possono presentare sintomi minimi nonostante alterazioni significative della funzione diastolica, mentre altri possono manifestare sintomi severi con anomalie ecocardiografiche lievi.

La valutazione accurata dei sintomi, insieme a un’anamnesi dettagliata e all’esame obiettivo, è essenziale per sospettare l’insufficienza cardiaca diastolica e indirizzare il paziente verso ulteriori indagini diagnostiche appropriate.

Diagnosi cardiologica

La diagnosi dell’insufficienza cardiaca diastolica richiede un approccio accurato e multidisciplinare. Inizialmente, il medico raccoglie un’anamnesi dettagliata per identificare sintomi come dispnea, affaticamento e edemi periferici. L’esame obiettivo può rivelare segni di congestione polmonare, toni cardiaci anomali e ingrossamento delle vene giugulari. (my-personaltrainer.it)

L’ecocardiogramma con Doppler è l’esame strumentale di riferimento per valutare la funzione diastolica del cuore. Questo test non invasivo utilizza ultrasuoni per visualizzare le strutture cardiache e analizzare il flusso sanguigno, permettendo di identificare anomalie nel riempimento ventricolare. (issalute.it)

Ulteriori indagini diagnostiche includono l’elettrocardiogramma (ECG), che può evidenziare aritmie o segni di ipertrofia ventricolare, e la radiografia del torace, utile per rilevare cardiomegalia o congestione polmonare. Gli esami del sangue possono aiutare a identificare condizioni sottostanti, come diabete o problemi renali, che possono contribuire all’insufficienza cardiaca.

In alcuni casi, può essere necessario eseguire un cateterismo cardiaco per misurare direttamente le pressioni intracardiache e valutare la funzione diastolica. Questo esame invasivo fornisce dati emodinamici precisi, ma è riservato a situazioni in cui le altre metodiche non hanno fornito informazioni conclusive.

Terapie disponibili

Il trattamento dell’insufficienza cardiaca diastolica si concentra sulla gestione dei sintomi e sulla correzione delle condizioni sottostanti. Le modifiche dello stile di vita sono fondamentali e includono:

  • Adottare una dieta equilibrata a basso contenuto di sodio per ridurre la ritenzione idrica.
  • Praticare regolarmente attività fisica moderata per migliorare la capacità funzionale del cuore.
  • Evitare il consumo di alcol e smettere di fumare per ridurre il carico sul sistema cardiovascolare.

La terapia farmacologica mira a controllare la pressione arteriosa e a migliorare la funzione diastolica. Gli ACE-inibitori e i beta-bloccanti sono comunemente utilizzati per ridurre la pressione sanguigna e migliorare il rilassamento ventricolare. I diuretici possono essere prescritti per alleviare i sintomi di congestione, ma devono essere usati con cautela per evitare una riduzione eccessiva del volume intravascolare. (giornaledicardiologia.it)

In alcuni pazienti, l’uso di antagonisti dei recettori dell’aldosterone può essere benefico per ridurre la fibrosi miocardica e migliorare la funzione diastolica. Tuttavia, l’evidenza a supporto di questi trattamenti è ancora in fase di studio, e le decisioni terapeutiche devono essere personalizzate in base alle caratteristiche individuali del paziente.

Il monitoraggio regolare e l’adeguamento della terapia sono essenziali per ottimizzare la gestione dell’insufficienza cardiaca diastolica. La collaborazione tra paziente e team sanitario è fondamentale per migliorare la qualità di vita e prevenire la progressione della malattia.

Per approfondire

Istituto Superiore di Sanità: Informazioni dettagliate sulla disfunzione diastolica, incluse cause, sintomi e diagnosi.

Manuale MSD – Sezione Professionale: Approfondimento sull’insufficienza cardiaca, con focus sulla fisiopatologia e gestione clinica.

Giornale Italiano di Cardiologia: Articolo sui principi di trattamento dello scompenso cardiaco da disfunzione diastolica.