Citoplatino: effetti collaterali e controindicazioni

Citoplatino: effetti collaterali e controindicazioni

Citoplatino (Cisplatino) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Il Citoplatino ha dimostrato elevata attività antitumorale, sia da solo, sia in associazione ad altri citostatici, in numerosi tipi e sedi di tumori.

– Sfera genitale: testicolo, ovaio, utero.

– Collo e testa

– Vescica e prostata

– Per altri tipi e sedi di tumori (sarcomi, linfomi, metastasi di melanomi, tumori dell’esofago, della tiroide e dei polmoni) esistono dati preliminari ed una casistica limitata trattata prevalentemente con polichemioterapia.

Citoplatino: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Citoplatino ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Citoplatino, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Citoplatino: controindicazioni

Una pregressa reazione allergica al cisplatino o ad altri composti contenenti platino rappresenta una controindicazione all’impiego del farmaco.

Controindicazioni relative sono: ridotta funzionalità renale, depressione midollare, disturbi uditivi.

Il cisplatino è mutageno in batteri e produce alterazioni cromosomiche in cellule coltivate in vitro.

Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunodepressori, ha dimostrato proprietà cancerogene negli animali in particolari condizioni sperimentali. Pur non essendoci attualmente informazioni sufficienti, è comunque possibile che il cisplatino abbia influenza sulla fertilità maschile e femminile.

Citoplatino: effetti collaterali

Nefrotossicità

Recenti studi clinici indicano che una idonea idratazione riduce la tossicità renale immediata del cisplatino.

La possibile tossicità renale dopo cicli ripetuti, richiede uno scrupoloso monitoraggio della funzione renale. La compromissione renale è svelata da un aumento dell’azotemia, della creatininemia e dell’uricemia, nonchè da una diminuita clearance della creatinina.

Sono stati inoltre osservati casi di microematuria. Le lesioni renali sono localizzate nei tubuli distali e nei dotti collettori.

Tossicità gastrointestinale

Gran parte dei pazienti trattati con cisplatino lamenta nausea e vomito. I sintomi iniziano di solito entro 1 ora dal trattamento e durano fino a 24 ore. A volte anoressia, nausea e vomito possono persistere più a lungo, fino a 1 settimana e talvolta questi sintomi sono così gravi da dover procedere alla sospensione del trattamento.

Mielotossicità

Il cisplatino può provocare una depressione di tutte e tre le serie cellulari. La leucopenia è dose-dipendente, forse cumulativa ed è di solito reversibile: essa inizia tra il 6° e il 26° giomo dalla somministrazione e regredisce tra il 21° e il 45° giomo.

Anche la piastrinopenia rappresenta un effetto dose-limitante del cisplatino, ma è solitamente reversibile: essa inizia tra il 10° e il 26° giomo dalla somministrazione e regredisce tra il 28° e il 45° giomo.

L’anemia (caduta dell’emoglobina superiore a 2 g/100 ml) che si presenta con una certa frequenza ed è un effetto di difficile interpretazione, data la molteciplità dei fattori che, nel paziente canceroso, possono portare ad anemia.

Ototossicità

Si manifesta con ronzii e perdita dell’udito alle frequenze più elevate (4000 – 8000 Hz); è stata osservata anche dopo una dose singola, ma sembra correlata alla dose totale o alla somministrazione di alte dosi; nei bambini essa appare particolarmente grave. E’ ancora oggetto di discussione se sia reversibile.

Neurotossicità

In alcuni pazienti è stata segnalata la comparsa di una neuropatia periferica con parestesie agli arti superiori e inferiori, tremori. Sono stati anche osservati casi di perdita del gusto e del senso dello spazio. Questi disturbi si sono verificati di solito dopo cicli ripetuti di terapia. La sintomatologia neurologica è stata tuttavia osservata anche dopo la somministrazione di una singola dose.

Il trattamento con cisplatino deve essere immediatamente sospeso alla comparsa dei sintomi sopraindicati. I dati preliminari fanno ritenere che le neuropatie periferiche siano in alcuni pazienti irreversibili.

Reazioni di tipo anafilattico

In alcuni casi entro pochi minuti dalla somministrazione endovenosa di cisplatino, si sono verificate reazioni di tipo anafilattico, quali rossore improvviso, edema del volto, broncospasmo, tachicardia, ipotensione. Tali reazioni sono controllabile con antistaminici, adrenalina e/o corticosteroidi.

Iperuricemia

Il cisplatino può causare iperuricemia, più elevata quando la dose supera i 50 mg/m², controllabile mediante allopurinolo.

Ipomagnesiemia

In un certo numero di pazienti è stata documentata ipomagnesiemia asintomatica; solo in pochissimi casi sono stati rilevati sintomi da ipomagnesiemia.

Citoplatino: avvertenze per l’uso

La tossicità generale del farmaco ed in particolare la sua nefrotossicità possono essere ridotte somministrando Citoplatino per infusione anzichè per iniezione endovenosa: anche la iperidratazione del paziente contribuisce a migliorare la tollerabilità.

Citoplatino deve essere somministrato sotto il controllo del medico specialista in chemioterapia antitumorale esclusivamente in centri specializzati ed opportunamente attrezzati.

Prima dell’inizio della terapia e ad ogni ciclo è necessario valutare la funzionalità renale mediante controlli di creatininemia, azotemia e clearance della creatinina. E’ opportuno inoltre controllare la diuresi e la concentrazione degli elettroliti del siero compresa la magnesiemia. La tossicità renale si aggrava con il ripetersi dei cicli di trattamento.

La funzionalità renale deve tornare alla norma prima di tornare alla dose successiva. L’uso concomitante di farmaci potenzialmente nefrotossici, come gli antibiotici aminoglicosidici, può compromettere gravemente la funzione renale.

Dosi elevate possono essere ototossiche: è consigliabile valutare la capacità uditiva prima e ad intervalli regolari durante la terapia.

La mielotossicità è dose-dipendente: è necessario controllar frequentemente la crasi ematica mediante conteggio di eritrociti, leucociti e piastrine.

La possibile neurotossicità da cisplatino richiede esami neurologici regolari.

Periodicamente occorre controllare la funzionalità epatica.

Le reazionidi tipo anafilattico possono essere controllate con antistaminici, adrenalina e/o glicocorticoidi.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco