Inductos: effetti collaterali e controindicazioni

Inductos: effetti collaterali e controindicazioni

Inductos 12 mg kit per impianto (Dibotermina Alfa) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

InductOs è indicato per la fusione spinale intersomatica lombare a livello singolo in sostituzione del trapianto osseo autologo in adulti con disturbo degenerativo del disco che hanno ricevuto almeno 6 mesi di trattamento non operativo per questa condizione.

InductOs è indicato per il trattamento di fratture traumatiche della tibia nell’adulto, in aggiunta al consueto trattamento di riduzione delle fratture esposte e di fissazione di chiodi endomidollari non alesati.

Vedere paragrafo 5.1.

Inductos 12 mg kit per impianto: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Inductos 12 mg kit per impianto ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Inductos 12 mg kit per impianto, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Inductos 12 mg kit per impianto: controindicazioni

InductOs è controindicato in pazienti con:

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Immaturità scheletrica.

Qualsiasi tumore maligno in atto o in pazienti sottoposti a terapia antitumorale.

Un focolaio di infezione nel punto di intervento.

Persistenza della sindrome da compartimento o residui neurovascolari della sindrome stessa.

Fratture patologiche quali quelle osservate (ma non limitate ad esse) nel morbo di Paget o delle ossa con metastasi.

Inductos 12 mg kit per impianto: effetti collaterali

Sintesi del profilo di sicurezza

Le più comuni reazioni avverse per InductOs negli interventi di fusione intersomatica lombare sono stati gli eventi di radicolopatia, e negli interventi per le fratture traumatiche della tibia, l’infezione

localizzata. La reazione avversa più grave è edema localizzato negli interventi di chirurgia spinale cervicale. Sull’incidenza delle reazioni avverse associate a InductOs non hanno influito sesso, età o razza.

Tabella delle reazioni avverse

Negli studi clinici più di 1700 pazienti hanno ricevuto InductOs. I pazienti con frattura delle ossa lunghe trattati con InductOs sono stati oltre 500. Negli studi di fusione intersomatica lombare, oltre 600 pazienti sono stati trattati con InductOs. Gli altri pazienti hanno preso parte agli studi sull’uso di InductOs per indicazioni non ancora approvate nell’UE. Questi dati sono integrati con informazioni sull’uso di InductOs nella popolazione generale.

Nella tabella che segue è presentata la frequenza delle reazioni avverse osservate in pazienti esposti al trattamento con InductOs. La frequenza è indicata con i termini molto comune (? 1/10) o comune

(? 1/100; < 1/10). Non sono state rilevate reazioni con frequenza definibile dagli aggettivi non comune (? 1/1.000; < 1/100), raro (? 1/10.000; < 1/1.000) o molto raro (< 1/10.000).

La frequenza delle reazioni avverse rilevate durante l’uso post-commercializzazione di InductOs non è nota poiché tali reazioni sono state riferite da una popolazione di numerosità incerta.

Classificazione per sistemi e organi Frequenza
Molto comune Comune Non nota
Patologie sistemiche Lussazione del
e condizioni relative dispositivo1*
alla sede di somministrazione Raccolta di liquido2*
Patologie del sistema Ossificazione Osteolisi*
muscoloscheletrico e del tessuto connettivo eterotopica1,3* Aumento dell’assorbimento osseo*
Patologie del sistema nervoso Eventi di radicolopatia1,4
Infezioni e infestazioni Infezione localizzata5*

1 Osservati durante l’uso in procedure di fusione intersomatica lombare

2 La raccolta di liquido include edema localizzato, pseudocisti ed essudato nella sede dell’impianto. 3 L’ossificazione eterotopica include esostosi, ossificazione extrascheletrica, calcificazione eterotopica postoperatoria, aumento della formazione di tessuto osseo e calcificazione nella sede dell’impianto.

4 Gli eventi di radicolopatia includono radicolite, radicolopatia lombare, dolore radicolare, radicolite lombosacrale, radicolopatia e sciatica.

5 Osservata durante l’uso in interventi su fratture traumatiche della tibia

* Ulteriori informazioni sono fornite di seguito

Descrizione di alcune reazioni avverse

Neoformazione ossea e rimodellamento osseo

Il rimodellamento osseo si verifica nell’ambito del meccanismo di azione farmacologico di dibotermina alfa (vedere paragrafo 5.1). In questo processo avvengono sia il riassorbimento osseo sia la formazione di nuovo tessuto osseo. In alcune circostanze un eccesso di questi processi può portare a complicanze, quali compressione dei nervi (dovuta all’ossificazione eterotopica) oppure lussazione del dispositivo (associata a riassorbimento osseo o osteolisi).

Durante il follow up di due anni negli studi clinici sulla fusione intersomatica lombare con approccio posteriore, un’ossificazione eterotopica visibile radiograficamente si è verificata più spesso in pazienti trattati con InductOs rispetto all’autotrapianto (vedere paragrafo 4.4). Questo reperto radiografico può essere asintomatico o sintomatico.

Raccolta di liquido

In considerazione dell’attività angiogenica di InductOs può verificarsi una raccolta di liquidio (pseudocisto, edema localizzato, essudato nella sede dell’impianto), a volte incapsulata, che in alcuni casi causa compressione dei nervi e/o dolore.

Un edema localizzato era comune quando si utilizzava InductOs in interventi di fusione spinale cervicale. L’edema ha mostrato un’insorgenza ritardata e, in alcuni casi, è stato abbastanza grave da provocare una compromissione delle vie respiratorie (vedere paragrafo 4.4).

Infezione localizzata

Una infezione localizzata specifica dell’arto fratturato è stata molto comune (³ 1/10) in pazienti in uno studio clinico in cui il canale endomidollare è stato alesato a “chatter” corticale. Una frequenza aumentata di infezione è stata osservata nel gruppo trattato con InductOs rispetto al gruppo di controllo sottoposto al trattamento standard (rispettivamente 19% versus 9%; vedere paragrafo 4.4). Per l’uso con chiodi non alesati, le incidenze stimate di infezione in uno studio sono state simili tra il gruppo di trattamento e il gruppo di controllo (rispettivamente 21% versus 23%).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Inductos 12 mg kit per impianto: avvertenze per l’uso

Una eventuale omissione nel seguire le istruzioni di preparazione del paragrafo 6.6 e il modo di somministrazione del paragrafo 4.2 potrebbe compromettere la sicurezza e l’efficacia di InductOs.

Intervento di chirurgia spinale cervicale

La sicurezza e l’efficacia dell’uso di InductOs in chirurgia spinale cervicale non sono state stabilite e InductOs non deve essere utilizzato in tale situazione. Edema localizzato associato all’uso di InductOs è stato riportato in pazienti sottoposti a chirurgia spinale cervicale. L’insorgenza dell’edema è stata tardiva e generalmente si è verificata nella prima settimana dopo l’operazione. In alcuni casi l’edema

è stato abbastanza grave da provocare una compromissione delle vie respiratorie.

Tumore maligno

InductOs non deve essere utilizzato in pazienti con presenza in anamnesi o sospetto clinico di tumore maligno nel sito di applicazione (vedere paragrafo 4.3).

Ossificazione eterotopica

L’uso di InductOs può causare ossificazioni eterotopiche nella sede dell’impianto e/o nei tessuti circostanti, che possono risultare in complicazioni.

Aumento del riassorbimento osseo

InductOs può causare inizialmente il riassorbimento dell’osso trabecolare circostante, come evidenziato dalla radiolucenza. Pertanto, in assenza di dati clinici, il prodotto non deve essere usato per una applicazione diretta sull’osso trabecolare ove il transitorio riassorbimento può creare rischi di fragilità dell’osso (vedere paragrafo 4.8).

Raccolte di liquidi

La formazione di una raccolta di liquido (pseudocisti, edema localizzato, essudato nella sede dell’impianto), a volte incapsulata e in alcuni casi provocante compressione dei nervi e dolore, è stata riportata in associazione all’uso di InductOs. Un intervento clinico (aspirazione e/o rimozione chirurgica) potrebbe essere richiesto se i sintomi persistono (vedere paragrafo 4.8).

Risposta immunitaria

Sia la dibotermina alfa che il collagene bovino di Tipo I hanno provocato reazioni immunitarie in pazienti.

Anticorpi anti-dibotermina alfa: negli studi di fusione spinale, l’1,3% dei pazienti che hanno ricevuto InductOs hanno sviluppato anticorpi nei confronti della dibotermina alfa contro lo 0,8% dei pazienti che hanno ricevuto il trapianto autologo dell’osso. Negli studi sulla frattura delle ossa lunghe il 6,3% dei pazienti che ricevevano dibotermina alfa con matrice di collagene bovino di Tipo I hanno sviluppato anticorpi nei confronti della dibotermina alfa, contro l’1,3% osservato nel gruppo di controllo. Tutti i pazienti sono risultati negativi al test per gli anticorpi neutralizzanti nei confronti della proteina-2 morfogenetica ossea.

Anticorpi anti-collagene bovino di Tipo I: negli studi di fusione spinale, il 13,5% dei pazienti che hanno ricevuto InductOs hanno sviluppato anticorpi al collagene bovino di Tipo I contro il 14,3% dei pazienti che hanno ricevuto il trapianto autologo dell’osso. Negli studi sulla frattura delle ossa lunghe il 13,0% dei pazienti che ricevevano dibotermina alfa con matrice di collagene bovino di Tipo I hanno sviluppato anticorpi nei confronti del collagene bovino di Tipo I, contro il 5,3% nel gruppo di controllo. Tra i pazienti con titoli positivi per il collagene bovino di Tipo I nessuno ha sviluppato una reazione anticorpale crociata nei confronti del collagene umano di Tipo I.

Sebbene negli studi condotti nell’uomo non siano stati osservati manifestazioni cliniche o effetti collaterali, la possibilità che si sviluppino anticorpi neutralizzanti o reazioni di ipersensibilità non è esclusa. Nei casi in cui si sospetta che il manifestarsi di reazioni avverse sia legato a precedenti problemi di origine immunologica, occorre valutare la possibilità che il prodotto possa provocare una reazione immunitaria. Per i pazienti che in precedenza hanno ricevuto collagene per via sistemica deve essere fatta una oculata valutazione del rischio/beneficio (vedere paragrafo 4.3). In assenza di esperienza non è consigliato l’utilizzo ripetuto di InductOs.

Popolazioni speciali

La sicurezza e l’efficacia dell’uso di InductOs in pazienti con malattie autoimmuni accertate non è stata stabilita. Queste malattie autoimmuni includono artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sclerodermia, sindrome di Sjögren e dermatomiosite/polimiosite.

La sicurezza e l’efficacia di InductOs non sono state dimostrate in pazienti con disturbi metabolici ossei.

Non sono stati condotti studi sui pazienti con ridotta funzionalità epatica, renale o cardiaca.

Per queste popolazioni speciali è opportuno che il medico valuti attentamente benefici e rischi del paziente specifico prima di utilizzare InductOs. Si raccomanda uno stretto monitoraggio del paziente per rilevare eventuali reazioni avverse e confermare il buon esito del trattamento.

Eccipienti

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose massima (due confezioni da 12 mg), cioè è praticamente “senza sodio”.

Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego specifiche per la fusione intersomatica lombare

La sicurezza e l’efficacia di InductOs non è stata stabilita nelle seguenti condizioni:

usato con dispositivi per la fusione intersomatica realizzati con materiali che non siano il titanio, il PEEK o l’osso

impiantato in siti diversi dalla colonna lombare

usato in tecniche chirurgiche diverse dalla fusione intersomatica lombare.

Per evitare effetti farmacologici eccessivi di InductOs, si deve agire attentamente e con cautela in modo da impedire il riempimento eccessivo del dispositivo per la fusione intersomatica lombare e/o della porzione anteriore dello spazio discale intervertebrale.

Ossificazione eterotopica

la formazione di osso al di fuori dello spazio discale intervertebrale non è auspicabile dal momento che può avere un impatto deleterio sulle strutture neurovascolari locali.

Negli studi clinici in cui il disturbo degenerativo del disco era stato trattato con una procedura di fusione intersomatica lombare posteriore con dibotermina alfa, le scansioni tomografiche hanno mostrato la formazione di osso in sede posteriore. In alcuni casi ciò può comportare compressione dei nervi da risolvere eventualmente con intervento chirurgico (vedere paragrafo 4.8). A scopo precauzionale si deve ricreare una barriera fisica tra la matrice e il tessuto neurologico (vedere paragrafo 4.2).

Lussazione del dispositivo

Dopo l’utilizzo di InductOs negli interventi di fusione spinale può verificarsi la lussazione del dispositivo, che può richiedere una revisione chirurgica (vedere paragrafo 4.8).

Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego specifiche per le fratture traumatiche della tibia

InductOs è concepito per l’uso in pazienti con le seguenti caratteristiche:

riduzione e stabilizzazione della frattura, adeguate, per garantire la stabilità meccanica.

stato neurovascolare adeguato (ad es. assenza della sindrome da compartimento, basso rischio di amputazione).

emostasi adeguata (ovvero che consenta di disporre di una superficie per l’impianto relativamente asciutta).

assenza di esteso difetto di riparazione delle ossa lunghe, in cui può verificarsi una notevole compressione dei tessuti molli.

L’impianto deve essere posizionato sulla frattura sotto una adeguata visione e con la massima cura (vedere paragrafo 4.2).

Informazioni relative all’efficacia sulla frattura della tibia provengono soltanto da studi clinici controllati nei quali sono state trattate fratture esposte della tibia con inserimento di chiodi endomidollari nell’osso (vedere paragrafo 5.1). In uno studio clinico in cui il canale endomidollare era alesato a “chatter” corticale, è stato osservato un aumento dell’incidenza di infezione nel gruppo trattato con InductOs rispetto al gruppo di controllo sottoposto al trattamento standard (vedere paragrafo 4.8). Non si raccomanda l’utilizzo di InductOs con chiodi alesati nella riparazione delle fratture esposte della tibia.

InductOs non fornisce stabilità meccanica e non deve essere usato per riempire un vuoto in presenza di forze di compressione. Il trattamento della frattura di ossa lunghe e dei tessuti molli deve basarsi sulle terapie standard, compreso il controllo dell’infezione.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco