Nicizina: effetti collaterali e controindicazioni

Nicizina: effetti collaterali e controindicazioni

Nicizina (Isoniazide) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Trattamento delle infezioni tubercolari polmonari ed extrapolmonari comprese le forme meningee, ossee e genitourinarie.

La nicizina è indicata anche nella profilassi antitubercolare.

Nicizina: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Nicizina ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Nicizina, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Nicizina: controindicazioni

Ipersensibilità nota verso l’isoniazide o verso i componenti del farmaco.

Anamnesi di epatopatie da farmaci, affezioni epatiche acute di qualsiasi natura.

Nicizina: effetti collaterali

Neuropsichici: neuropatie periferiche precedute da turbe parestetiche delle estremità specie nei soggetti malnutriti o predisposti (alcoolisti, diabetici, etc:), neurite ed atrofia ottica, convulsioni, iperattività, euforia, insonnia, psicosi tossiche con accessi maniacali e deliri.

Epatici: nausea, vomito, aumento delle transaminasi, iperbilirubinemia, bilirubinuria, epatite con o senza ittero.

Ematologici: anemia emolitica, eosinofilia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica.

Metabolici: sintomi da carenza di vit. B6 e PP, iperglicemia, acidosi.

Reazioni di ipersensibilità: febbre, eruzioni cutanee (morbilliformi, maculopapulose, purpuriche, esfoliative), linfoadeniti, vasculiti.

Altre reazioni: sindrome reumatoide e sindrome lupus eritematoso-simile.

Nicizina: avvertenze per l’uso

Sebbene sia possibile con l’uso di isoniazide un lieve e transitorio aumento delle transaminasi epatiche in un certo numero di pazienti trattati (10-20%), sono stati descritti casi di epatite grave e progressiva caratterizzata da segni clinici prodromici come astenia, nausea, vomito, anoressia e malessere. In questi casi il trattamento deve essere immediatamente sospeso. Il rischio di epatite da isoniazide è correlato con l’età e aumenta nei soggetti che assumono quotidianamente alcool. Pertanto durante la terapia è necessario, specie nei soggetti oltre i 35 anni, eseguire regolari controlli della funzionalità epatica avvertendo inoltre i pazienti circa i segni prodromici di epatite affinché siano riferiti tempestivamente al Medico.

L’epatotossicità dell’isoniazide può essere accresciuta dalla rifampicina o da altre sostanze che determinano induzione enzimatica. La sospensione della terapia è necessaria anche quando si manifestano reazioni d’ipersensibilità; l’eventuale ripresa del farmaco deve avvenire, se indispensabile, con l’impiego di dosi inizialmente ridotte e progressivamente crescenti.

Tenuto conto delle caratteristiche farmacologiche dell’isoniazide il suo impiego deve essere effettuato con la dovuta attenzione in soggetti con malattie convulsivanti e con affezioni epatiche e renali.

Poiché sono possibili alterazioni della vista, sono necessari controlli oftalmologici prima e durante la terapia con isoniazide.

Tenere fuori dalla portata dei bambini .


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco