Removab: effetti collaterali e controindicazioni

Removab: effetti collaterali e controindicazioni

Removab 10 (Catumaxomab) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Removab è indicato per il trattamento intraperitoneale dell’ascite maligna nei pazienti con carcinomi EpCAM-positivi quando una terapia standard non sia disponibile o non sia piĂ¹ attuabile.

Removab 10: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, perĂ², anche Removab 10 ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Removab 10, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Removab 10: controindicazioni

IpersensibilitĂ  al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. IpersensibilitĂ  a proteine murine (di ratto e/o topo).

Removab 10: effetti collaterali

Riassunto del profilo di sicurezza

Il profilo di sicurezza generale di Removab è caratterizzato dai sintomi e dalle reazioni gastrointestinali correlati al rilascio delle citochine.

Le reazioni correlate al rilascio delle citochine, quali febbre, brividi, nausea e vomito sono reazioni comunemente riportate di intensità 1 e 2 della scala CTCAE (US National Cancer Institute, versione 4.0). Questi sintomi riflettono il meccanismo d’azione del catumaxomab e sono in genere completamente reversibili. La SIRS, una combinazione di tachicardia, febbre e/o dispnea con intensità potenzialmente pericolosa per la vita, viene osservata meno comunemente, si sviluppa entro 24 ore dall’infusione di Removab e si risolve con il trattamento sintomatico.

Le reazioni gastrointestinali, quali dolore addominale, nausea, vomito e diarrea sono molto comuni e compaiono per lo piĂ¹ con intensitĂ  1 o 2 della scala CTCAE, ma sono stati anche osservati con intensitĂ  piĂ¹ elevata, e rispondono a un adeguato trattamento sintomatico.

Il profilo di sicurezza di catumaxomab con un tempo di infusione di 3h anziché 6h è generalmente paragonabile per natura, frequenza e gravità. Con una somministrazione di 3h è stato osservato un aumento della frequenza di alcune reazioni avverse, tra cui brividi e ipotensione (grado 1 / 2), diarrea (tutti i gradi) e affaticamento (grado 1 / 2).

Tabella delle reazioni avverse

Le reazioni avverse sotto elencate derivano da un’analisi integrata della sicurezza, comprendente 12 studi clinici. 728 pazienti avevano ricevuto Removab per via intraperitoneale, 293 pazienti come infusione di 6 ore e 435 pazienti come infusione di 3 ore.

Nella tabella 1, sono elencate le reazioni avverse secondo la classificazione per sistemi e organi. I gruppi di frequenza vengono definiti come segue: molto comune (?1/10), comune (?1/100, <1/10), non comune (?1/1.000, <1/100).

Tabella 1 Reazioni avverse riportate nei pazienti che ricevono il trattamento con catumaxomab

Infezioni ed infestazioni
Comune Infezione.
Non comune Eritema indurato*, infezione correlata al dispositivo*.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comune Anemia*, linfopenia, leucocitosi, neutrofilia.
Non comune Trombocitopenia*, coagulopatia*.
Disturbi del sistema immunitario
Comune Sindrome da rilascio di citochine*, ipersensibilità*.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comune Riduzione dell’appetito*/anoressia, disidratazione*, ipokaliemia, ipoalbuminemia, iponatriemia*, ipocalcemia*, ipoproteinemia.
Disturbi psichiatrici
Comune Ansia, insonnia.
Patologie del sistema nervoso
Comune Cefalea, capogiro.
Non comune Convulsioni*.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Comune Vertigini.
Patologie cardiache
Comune Tachicardia*, incl. tachicardia sinusale.
Patologie vascolari
Comune Ipotensione*, ipertensione*, rossore.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune Dispnea*, effusione pleurica*, tosse.
Non comune Embolia polmonare*, ipossia*.
Patologie gastrointestinali
Molto comune Dolore addominale*, nausea*, vomito*, diarrea*.
Comune Stipsi*, dispepsia, distensione addominale, sub-ileo*, flatulenza, disturbi gastrici, ileo*, malattia da reflusso gastroesofageo, bocca secca.
Non comune Emorragia gastrointestinale*, ostruzione intestinale*.
Patologie epatobiliari
Comune Colangite*, iperbilirubinemia.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune Eruzione cutanea*, eritema*, iperidrosi, prurito.
Non comune Reazione cutanea*, dermatite allergica*.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comune Dolore dorsale, mialgia, artralgia.
Patologie renali e urinarie
Comune Proteinuria.
Non comune Insufficienza renale acuta*.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune Piressia*, affaticamento*, brividi*.
Comune Dolore, astenia*, sindrome da risposta infiammatoria sistemica*, edema incl. edema periferico*, deterioramento dello stato di salute fisica generale*, dolore toracico, malattia simil-influenzale, malessere*, eritema del sito del catetere.
Non comune Stravaso*, infiammazione del sito di applicazione*.

* riportati anche come reazioni avverse gravi. sottolineato: vedere paragrafo c)

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Sono valide le seguenti definizioni dei criteri CTCAE del National Cancer Institute, USA (versione 4.0):

grado 1 CTCAE = lieve, grado 2 CTCAE = moderato, grado 3 CTCAE = grave, grado 4 CTCAE = pericolo di vita.

Sintomi con elevata intensitĂ  correlati al rilascio di citochine

Nel 5,1% dei pazienti, la piressia ha raggiunto un’intensitĂ  di 3 sulla scala CTCAE, come anche nel caso della sindrome da rilascio di citochine (1,0%), brividi (0,8%), nausea (3,4%), vomito (4,4%), dispnea (1,6%) e ipo/ipertensione (2,1% / 0,8%). In un paziente (0,1%) la dispnea e in 3 pazienti (0,4%) l’ipotensione sono state riportate al grado 4 di intensitĂ  CTCAE. Il dolore e la piressia possono essere ridotti o evitati con la premedicazione (vedere paragrafì 4.2 e 4.4).

Sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS)

Nel 3,8% dei pazienti sono stati osservati sintomi di SIRS entro 24 ore dopo l’infusione di Removab. In tre pazienti (0,4%), si è osservata un’intensità di grado 4 CTCAE. Tali reazioni sono regredite in seguito al trattamento sintomatico.

Dolore addominale

Nel 43,7% dei pazienti, tra le reazioni avverse è stato riportato dolore addominale, che ha raggiunto il grado 3 nell’8,2% dei pazienti, ma è regredito in seguito a trattamento sintomatico.

Enzimi epatici

Aumenti transitori degli enzimi epatici sono stati osservati comunemente dopo la somministrazione di Removab. In genere, le alterazioni dei parametri di laboratorio non sono state clinicamente rilevanti e nella maggior parte dei casi i valori sono tornati ai livelli basali dopo il termine del trattamento.

Solo in caso di aumenti clinicamente rilevanti o persistenti devono essere prese in considerazione ulteriori indagini diagnostiche o una terapia.

Removab 10: avvertenze per l’uso

Removab non deve essere somministrato in bolo o tramite qualsiasi altra via diversa da quella intraperitoneale.

Sintomi correlati al rilascio di citochine

Siccome il legame di catumaxomab alle cellule immunitarie e alle cellule tumorali induce il rilascio di citochine proinfiammatorie e citotossiche, durante e dopo la somministrazione di Removab sono stati segnalati molto comunemente sintomi clinici correlati al rilascio di citochine, quali febbre, nausea, vomito e brividi (vedere paragrafo 4.8). Comunemente si osservano dispnea e ipo/ipertensione. Negli studi clinici condotti su pazienti con ascite maligna, prima dell’infusione di Removab sono stati somministrati di routine 1.000 mg di paracetamolo per via endovenosa per il controllo di dolore e piressia. Nonostante tale premedicazione, i pazienti hanno manifestato le reazioni avverse descritte sopra, con intensità fino al grado 3 dei Common Terminology Criteria for Adverse Events (CTCAE) del National Cancer Institute, USA, versione 3.0. Si raccomanda una premedicazione standard alternativa o addizionale con analgesici / antipiretici / antiflogistici non steroidei.

La sindrome da risposta infiammatoria sistemica (Systemic Inflammatory Response Syndrome, SIRS), che puĂ² a sua volta manifestarsi comunemente a causa del meccanismo d’azione di catumaxomab, si sviluppa, generalmente, entro 24 ore dopo l’infusione di Removab con sintomi quali febbre, tachicardia, tachipnea e leucocitosi (vedere paragrafo 4.8). Per ridurre il rischio sono indicate una terapia o una premedicazione standard, ad es. con analgesici / antipiretici / antiflogistici non steroidei.

Dolore addominale

Tra le reazioni avverse è stato comunemente riportato dolore addominale. Tale effetto transitorio è considerato, in parte, una conseguenza della somministrazione per via intraperitoneale.

Stato di performance e BMI

Prima della terapia con Removab è richiesto un buono stato di performance, espresso da un indice di massa corporea (BMI) >17 (da determinarsi dopo il drenaggio del liquido ascitico) e da un indice di Karnofsky >60.

Infezioni acute

In presenza di fattori che interferiscono con il sistema immunitario, in particolare infezioni acute, la somministrazione di Removab non è raccomandata.

Drenaggio dell’ascite

La gestione appropriata del drenaggio dell’ascite è un prerequisito del trattamento con Removab, al fine di garantire la stabilità delle funzioni circolatoria e renale. Le misure intraprese devono comprendere almeno il drenaggio dell’ascite fino all’arresto del flusso spontaneo o alla riduzione dei sintomi e, se necessario, una terapia sostitutiva di supporto con cristalloidi e/o colloidi.

Pazienti con insufficienza emodinamica, edema o ipoproteinemia

Prima di ciascuna infusione di Removab, vanno determinati il volume di sangue, le proteine ematiche, la pressione arteriosa, il polso e la funzione renale. Condizioni quali ipovolemia, ipoproteinemia, ipotensione, scompenso circolatorio e disfunzione renale acuta devono essere corrette prima di ogni infusione di Removab.

Insufficienza epatica o trombosi / ostruzione della vena porta

Non sono stati oggetto di studio i pazienti con insufficienza epatica di grado superiore a moderato e/o con metastasi a carico di piĂ¹ del 70% del fegato e/o trombosi/ostruzione della vena porta. Il trattamento di tali pazienti con Removab deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.

Insufficienza renale

Non sono stati oggetto di studio i pazienti con insufficienza renale di grado superiore a lieve. Il trattamento di tali pazienti con Removab deve essere preso in considerazione solo previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.

Sistema di perfusione

Per la somministrazione di Removab devono essere utilizzati esclusivamente i materiali seguenti:

siringhe in polipropilene da 50 ml

tubo per perfusione in polietilene con diametro interno di 1 mm e lunghezza di 150 cm

valvole per infusione /connettori a Y in policarbonato

cateteri in poliuretano o poliuretano rivestito in silicone


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco