Vistide: effetti collaterali e controindicazioni

Vistide: effetti collaterali e controindicazioni

Vistide 75 mg/ml concentrato per soluzione per infusione (Cidofovir) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:

Vistide è indicato per il trattamento della retinite da citomegalovirus (CMV) negli adulti con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) e senza disfunzioni renali. Vistide deve essere utilizzato solo quando le altre terapie siano considerate non idonee.

Vistide 75 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Come tutti i farmaci, però, anche Vistide 75 mg/ml concentrato per soluzione per infusione ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.

Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Vistide 75 mg/ml concentrato per soluzione per infusione, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).

Vistide 75 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

La somministrazione di cidofovir è controindicata in pazienti che non possono assumere probenecid o altri medicinali contenenti zolfo (vedere paragrafo 4.4. Prevenzìone della nefrotossìcìtà).

Vistide è controindicato nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2).

La somministrazione concomitante di Vistide ed altri agenti potenzialmente nefrotossici è controindicata (vedere paragrafo 4.4.).

L’iniezione endo-oculare diretta di Vistide è controindicata e potrebbe comportare una significativa diminuzione della pressione endo-oculare e una compromissione della vista.

Vistide 75 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: effetti collaterali

Nella tabella sottostante sono elencate le reazioni avverse identificate nel corso degli studi clinici o durante la sorveglianza post-marketing e suddivise secondo Sistema Organo Classe (SOC) e per frequenza. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Le frequenze sono definite come: molto comune (? 1/10), comune (? 1/100 a < 1/10), non comune (? 1/1.000 a < 1/100) o non nota (la frequenza non puo essere definita sulla base dei dati disponibili). Le reazioni avverse identificate nella fase post-marketing sono riportate in corsivo.

Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate a cidofovir sulla base dell’esperienza relativa agli studi clinici ed alla sorveglianza post-marketing

Classificazione per sistemi e organi Reazioni avverse
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune Neutropenia
Patologie del sistema nervoso
Molto comune Cefalea
Patologie dell’occhio
Comune Irite, uveite, ipotonia dell’occhio (vedere paragrafo 4.4)
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non nota Compromissione dell’udito
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune Dispnea
Patologie gastrointestinali
Molto comune Nausea, vomito
Comune Diarrea
Non nota Pancreatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto comune Alopecia, rash
Patologie renali e urinarie
Molto comune Proteinuria, aumento della creatinina (vedere paragrafo 4.4)
Comune Insufficienza renale
Non comune Sindrome di Fanconi acquisita
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune Astenia, febbre
Comune Brividi
Classificazione per sistemi e organi& mbsp; Reazioni avverse
Patologie del sistema nervoso
Comune Cefalea
Patologie gastrointestinali
Molto comune Nausea, vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto comune Rash
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune Febbre
Comune Astenia, brividi

Nel corso della sorveglianza post-marketing sono stati segnalati casi di insufficienza renale (oltre ad eventi possibilmente causati dall’insufficienza renale, ad es. aumento della creatinina, proteinuria, glicosuria), alcuni dei quali fatali. Sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta dopo solo una o due dosi di cidofovir.

In caso di glicosuria, proteinuria/aminoaciduria, ipouricemia, ipofosfatemia e/o ipopotassiemia è necessario prendere subito in considerazione un’eventuale sindrome di Fanconi correlata a cidofovir.

Nella tabella sottostante sono elencate le reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate al probenecid sulla base dell’esperienza relativa agli studi clinici:

Attività inibitoria di cidofovir sulla moltiplicazione virale in coltura cellulare
Virus IC50 (mcM)
Ceppi di CMV wild type 0,7 (± 0,6)
Ceppi di CMV resistenti al ganciclovir 7,5 (± 4,3)
Ceppi di CMV resistenti al foscarnet 0,59 (± 0,07)

Inoltre, il probenecid può anche causare altre reazioni avverse incluse anoressia, dolore gengivale, rossore al viso, alopecia, capogiri, anemia e pollachiuria. Si sono verificate reazioni di ipersensibilità quali dermatite, prurito, orticaria e, raramente, anafilassi e sindrome di Stevens.Johnson. Ci sono state segnalazioni di leucopenia, necrosi epatica, sindrome nefrotica e anemia aplastica. Si è verificata anche anemia emolitica che può essere associata a carenza di G6PD. Pertanto, quando probenecid viene somministrato insieme a cidofovir, è importante che il medico consulti il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto del probenecid (o un appropriato testo di riferimento sui farmaci) per informazioni complete sul profilo di sicurezza del medicinale e sulle altre caratteristiche del prodotto.

Vistide 75 mg/ml concentrato per soluzione per infusione: avvertenze per l’uso

Vistide deve essere usato solamente per infusione endovenosa e non deve essere somministrato mediante altre vie, inclusa l’iniezione endo-oculare o la via topica. L’infusione del farmaco deve essere praticata solamente in vene con adeguato flusso ematico che consenta una rapida diluizione e distribuzione.

La sicurezza d’impiego e l’efficacia di Vistide non sono state dimostrate in malattie diverse dalla retinite da CMV negli adulti con AIDS.

Insufficienza renale/emodialisi

Il trattamento con Vistide non deve essere iniziato in pazienti con clearance della creatinina ? 55 ml/min o con proteinuria

? 2+ (? 100 mg/dl) perché non si conoscono i dosaggi ottimali per la terapia d’attacco e di mantenimento nei pazienti con

compromissione renale da moderata a grave. L’efficacia e la sicurezza di cidofovir in queste condizioni non sono state stabilite.

È stato osservato che l’emodialisi ad alto flusso riduce i livelli sierici di cidofovir di circa il 75%. La frazione della dose estratta durante l’emodialisi è pari a 51,9 ± 11,0%.

Nefrotossicità

La nefrotossicità dose-dipendente è la principale tossicità dose-limitante correlata alla somministrazione di cidofovir (vedere paragrafo 4.8). La sicurezza di cidofovir non è stata valutata in pazienti in trattamento con altri agenti noti per essere potenzialmente nefrotossici (ad es. tenofovir, aminoglicosidi, amfotericina B, foscarnet, pentamidina per via endovenosa, adefovir e vancomicina).

Vistide non deve essere somministrato in concomitanza con medicinali che contengono tenofovir disoproxil fumarato per il rischio di sindrome di Fanconi (vedere paragrafo 4.5).

Si raccomanda di interrompere la somministrazione degli agenti potenzialmente nefrotossici almeno 7 giorni prima di iniziare il trattamento con cidofovir.

I pazienti in trattamento alla dose di 3,0 mg/kg, 5,0 mg/kg o 10 mg/kg che non assumevano contemporaneamente probenecid hanno sviluppato evidenze di danni a carico delle cellule tubulari prossimali, inclusa glicosuria, e riduzioni della fosfatasi sierica, acido urico e bicarbonato, ed aumenti della creatinina sierica. I segni di nefrotossicità sono stati parzialmente reversibili in alcuni pazienti. L’uso concomitante di probenecid è essenziale per ridurre la nefrotossicità pronunciata di cidofovir in modo tale da ottenere una terapia a base di cidofovir con rapporto rischio/beneficio accettabile.

Prevenzione della nefrotossicità

La terapia deve essere accompagnata dalla somministrazione di probenecid per via orale e da un’adeguata pre-idratazione con soluzione fisiologica per via endovenosa (vedere paragrafo 6.6. per ìnformazìonì sulla fornìtura dì probenecìd) insieme ad ogni dose di cidofovir. Tutti gli studi clinici relativi alla valutazione della efficacia clinica sono stati eseguiti usando probenecid in concomitanza con cidofovir. Due grammi di probenecid devono essere somministrati 3 ore prima della dose di cidofovir e 1 grammo somministrato dopo 2 e 8 ore dal termine dell’infusione di 1 ora di cidofovir (per un totale di

4 grammi). Al fine di ridurre la potenziale nausea e/o vomito associato con la somministrazione di probenecid, i pazienti devono essere incoraggiati ad assumere cibo prima di ogni dose di probenecid. Potrebbe essere necessario l’uso di anti- emetici.

In pazienti che sviluppano sintomi di allergia o ipersensibilità al probenecid (per esempio rash, febbre, brividi e anafilassi) occorre prendere in considerazione l’impiego profilattico o terapeutico di un appropriato antistaminico e/o paracetamolo.

La somministrazione di cidofovir è controindicata in pazienti che non sono in grado di ricevere probenecid a causa di una ipersensibilità clinicamente significativa al principio attivo o al medicinale o ad altri medicinali contenenti zolfo. L’uso di cidofovir senza somministrazione concomitante di probenecid non è stato verificato clinicamente. Non si raccomanda di utilizzare un programma di desensibilizzazione al probenecid.

In aggiunta al probenecid i pazienti devono ricevere un totale di 1 litro di soluzione salina allo 0,9% (isotonica) per via endovenosa immediatamente prima di ciascuna infusione di cidofovir. I pazienti che possono tollerare un carico di fluidi addizionale possono ricevere fino ad un totale di 2 litri di soluzione salina allo 0,9% per via endvenosa con ciascuna dose di cidofovir. Un primo litro di soluzione salina dovrebbe essere infuso in 1 ora immediatamente prima della infusione di cidofovir e un secondo litro, se somministrato, in 1-3 ore iniziando simultaneamente con l’infusione di cidofovir o iniziando immediatamente dopo l’infusione di cidofovir.

La terapia con cidofovir dovrebbe essere interrotta ed è consigliata una idratazione per via endovenosa se la creatinina sierica aumenta di ? 44 ?mol/l (? 0,5 mg/dl) o se si sviluppa una proteinuria persistente ? 2+. Nei pazienti che mostrano proteinuria ? 2+ deve essere effettuata una idratazione endovenosa e ripetuto il test. Se in seguito ad idratazione si osserva ancora una proteinuria ? 2+ la terapia con cidofovir deve essere interrotta. La somministrazione continua di cidofovir a pazienti con proteinuria persistente? 2+ seguita da idratazione endovenosa potrebbe condurre a una ulteriore evidenza di danno del tubulo prossimale, con glicosuria, diminuzione del fosfato sierico, acido urico e bicarbonato ed aumenti della creatinina sierica.

In caso di alterazioni della funzionalità renale è necessario sospendere ed eventualmente interrompere il trattamento. Per i pazienti che presentano una guarigione completa della tossicità renale associata al trattamento con cidofovir, il rapporto rischio-beneficio di una ripresa del trattamento non è stato ancora valutato.

Monitoraggio del paziente

La proteinuria sembra essere un indicatore precoce e sensibile della nefrotossicità indotta da cidofovir. Nei pazienti in trattamento con cidofovir si devono determinare la creatinina sierica ed i livelli di proteinuria su campioni prelevati nelle 24 ore che precedono la somministrazione di ogni singola dose di cidofovir. La conta differenziale dei leucociti deve essere anch’essa eseguita prima di ogni dose di cidofovir (vedere paragrafo 4.8).

Eventi oculari

Ai pazienti in trattamento con cidofovir devono essere richiesti esami oftalmologici di follow-up su base regolare per la possibile comparsa di uveite/irite e ipotonia oculare. In caso di uveite/irite la somministrazione di cidofovir deve essere interrotta se non si ottiene risposta al trattamento con corticosteroidi somministrati per via topica, oppure se le condizioni peggiorano o se dopo un trattamento con risultati positivi, si ripresenta irite/uveite.

Altre precauzioni

Cidofovir deve essere considerato potenzialmente cancerogeno nell’uomo (vedere paragrafo 5.3).

Occorre valutare con cautela se sia opportuno o meno instaurare una terapia con cidofovir in pazienti affetti da diabete mellito, in quanto si tratta di soggetti potenzialmente esposti ad un maggior rischio di sviluppare ipotonia oculare.

I pazienti di sesso maschile devono essere avvertiti che cidofovir ha causato riduzione del peso testicolare e ipospermia nell’animale. Sebbene queste alterazioni non siano state osservate negli studi clinici con cidofovir, tuttavia potrebbero verificarsi anche nei soggetti umani e provocare infertilità. Gli uomini devono essere avvertiti della necessità di fare uso di metodi contraccettivi di barriera durante e nei 3 mesi che seguono il trattamento con cidofovir (vedere paragrafo 4.6 e 5.3).

Deve proseguire l’impiego delle necessarie misure precauzionali per prevenire la trasmissione dell’HIV. Eccipienti

Ogni flaconcino di questo medicinale contiene circa 2,5 mmol (o 57 mg) di sodio. Ciò deve essere tenuto in considerazione

nei pazienti che seguono una dieta con regime controllato di sodio.


Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.

In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/

Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:

https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf

Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:

https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco