Adepril: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Adepril compresse rivestite (Amitriptilina Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Adepril compresse rivestite (Amitriptilina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Depressione endogena – Fase depressiva della psicosi maniaco- depressiva – Depressione reattiva – Depressione mascherata – Depressione neurotica – Depressione in corso di psicosi schizofreniche – Depressioni involutive – Depressioni gravi in corso di malattie neurologiche o di altre affezioni organiche.

Adepril compresse rivestite: come funziona?

Ma come funziona Adepril compresse rivestite? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Adepril compresse rivestite

Categoria farmaco terapeutica: antidepressivi, inibitori non selettivi della monoamino-ricaptazione.

Codice ATC: N06AA09

L’amitriptilina è un farmaco antidepressivo, appartenente al gruppo dei triciclici, dotato di una notevole attività tranquillante. Gli studi di farmacodinamica, rivolti a dimostrare la azione antidepressiva dell’amitriptilina ed a verificarne gli effetti sui diversi sistemi ed apparati, hanno permesso di evidenziare un profilo farmacologico del farmaco caratterizzato da una evidente attività anticolinergica, da un effetto adrenolitico mediante il blocco dei recettori delta 1, da un’azione inibente la ricaptazione dei vari neurotrasmettitori a livello presinaptico e da un’efficacia che, nei confronti dei composti imipraminici, risulta più

marcata nella componente sedativa. Dal punto di vista sperimentale, vi sono evidenze che l’amitriptilina, come gli altri composti triciclici, può esercitare un’azione antagonista sulla sedazione indotta da tetrabenazina, esplicare un’attività antireserpinica, potenziare gli effetti delle amine simpaticomimetiche, influenzare il sistema nervoso autonomo e le strutture da queste innervate e determinare degli effetti sul comportamento, sull’attività motoria e sull’elettroencefalogramma.

L’amitriptilina è coinvolta in processi di interazione con sostanze diverse, alcune delle quali di considerevole interesse clinico, come il potenziamento degli effetti tossici dell’alcool e le interazioni con gli inibitori delle monoaminoossidasi, con le amine biogene, con agenti antiparkinsoniani, farmaci antipsicotici e composti ad azione antimuscarinica. Il meccanismo d’azione antidepressivo dell’amitriptilina non è stato ancora chiarito; tuttavia, esso sembra coinvolgere la concentrazione delle amine cerebrali (noradrenalina, serotonina) negli spazi sinaptici, più che l’inibizione della monoaminoossidasi.


Adepril compresse rivestite: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Adepril compresse rivestite, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Adepril compresse rivestite

L’amitriptilina viene ben assorbita per via orale e si diffonde rapidamente nei tessuti ed organi legandosi in un’alta percentuale alle proteine plasmatiche ed ai costituenti tissutali; negli animali di laboratorio le concentrazioni più elevate vengono trovate nei surreni, ipofisi e polmoni e quelle medie nel cervello, fegato, milza e reni.

L’emivita media di una dose singola risulta di circa 16 ore.

Le più importanti vie metaboliche dell’amitriptilina, come del resto degli altri antidepressivi triciclici, coinvolgono processi di demetilazione ossidativa, di idrossilazione, di N-ossidazione e di coniugazione con l’acido glucuronico. Il metabolita demetilato nortriptilina è terapeuticamente attivo e nei confronti dell’amitriptilina esercita una maggiore attività nei tests comportamentali e nei confronti della noradrenalina, ma una minore efficacia nei riguardi della serotonina.

L’amitriptilina viene ossidata dagli enzimi microsomiali epatici a cui seguono processi di coniugazione con acido glucuronico, con la formazione di composti che vengono eliminati con le urine. La quota escreta nelle urine (composto immodificato più metaboliti) è di circa il 90- 95% della dose somministrata entro una settimana dalla fine della terapia (circa il 30-40% nelle prime 24 ore). Nelle feci non vengono rintracciati metaboliti mentre l’amitriptilina escreta viene stimata intorno all’8%. Come per la maggior parte degli antidepressivi, l’amitriptilina viene metabolizzata più lentamente nei soggetti anziani.


Adepril compresse rivestite: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Adepril compresse rivestite agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Adepril compresse rivestite è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Adepril compresse rivestite: dati sulla sicurezza

La tossicità per somministrazione singola dell’amitriptilina risulta relativamente bassa, come dedotto dalle numerose esperienze condotte in varie specie animali e per diverse vie di somministrazione.

Nel topo, i valori della DL50 risultano compresi tra 140-405 mg/Kg per via orale, 56-109 mg/Kg per via endoperitoneale, 13-26 mg/Kg per via endovenosa e 120-140 mg/Kg per via sottocutanea. Nel ratto la DL50 varia da 257 a 320 mg/Kg per via orale e risulta di 105 mg/Kg per via endoperitoneale; nel coniglio sono stati ottenuti valori pari a circa 9 mg/Kg per via endovenosa, mentre nella cavia la dose minima letale per endovena è stata di 52 mg/Kg.

L’amitriptilina è risultata soddisfacentemente tollerata nelle prove per somministrazioni ripetute condotte per via orale e per la durata di 12 settimane nel ratto (15 mg/Kg/die) e di 12 mesi nel cane (dosi scalari fino a 100 mg/Kg/die). Nelle prove di tossicità fetale eseguite nel ratto (fino a

25 mg/Kg/die) non sono state evidenziate malformazioni a carico del prodotto del concepimento, così come nessun effetto è stato osservato nelle prove di mutagenesi eseguite con il test di Ames in presenza od in assenza di attivazione metabolica.

Gli studi tossicologici condotti con la nortriptilina, considerato il metabolita attivo dell’amitriptilina, hanno fornito risultati comparabili per quanto riguarda le prove di tossicità acuta e cronica e le esperienze sulla riproduzione.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Adepril compresse rivestite: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Adepril compresse rivestite

Adepril compresse rivestite: interazioni

Inibitori delle monoaminoossidasi: gli antidepressivi triciclici non debbono essere associati a farmaci IMAO per la possibilità di gravi effetti collaterali (ipertermia, convulsioni, coma, exitus); qualora si renda indispensabile sostituire un IMAO con un triciclico è necessario lasciare trascorrere un intervallo di almeno due settimane (vedere paragrafo 4.3).

Farmaci ipotensivi: gli antidepressivi triciclici bloccano il recupero sinaptico della guanetidina e di altri ipotensivi con analogo meccanismo d’azione, riducendone l’attività terapeutica.

Farmaci simpaticomimetici: durante il trattamento non debbono, in generale, essere somministrati farmaci simpaticomimetici i cui effetti, specie quelli sul cuore e sul circolo, poissono essere sensibilmente accentuati. L’associazione tra amitriptilina e L-dopa facilita la comparsa di ipotensione e di aritmie cardiache Il malato dovrà inoltre evitare l’uso di decongestionanti nasali ed i prodotti usati nella cura dell’asma e delle pollinosi contenenti sostanze simpaticomimetiche.

Farmaci anticolinergici: particolare attenzione richiede l’uso di farmaci parasimpaticolitici, specie quelli utilizzati nella terapia del morbo di Parkinson.

Sostanze ad azione depressiva sul SNC: gli antidepressivi triciclici possono accentuare l’azione di tali farmaci come gli ipnotici, sedativi, ansiolitici ed anestetici. Il trattamento antidepressivo dovrebbe essere sospeso quanto più precocemente consentito dalla situazione clinica prima di un intervallo chirurgico di elezione.

Altri farmaci: i farmaci triciclici, per la loro azione anticolinergica, possono prolungare il tempo di svuotamento gastrico; alcune sostanze, come la L-dopa ed il fenilbutazone, possono essere trattenuti per un periodo sufficiente alla loro inattivazione nello stomaco.

I barbiturici, per il loro effetto induttivo sui sistemi microsomiali del fegato, possono stimolare il metabolismo del farmaco mentre varie

fenotiazine, l’aloperidolo e la cimetidina ne possono ritardare l’eliminazione aumentandone la concentrazione ematica. Il legame dell’amitriptilina con le proteine del plasma può essere ridotto per competizione dalla fenitoina, il fenilbutazone, l’aspirina, la scopolamina e le fenotiazine.

Si raccomanda di non assumere bevande alcooliche durante la cura.


Adepril compresse rivestite: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Adepril compresse rivestite: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Il prodotto può indurre turbe della visione, attenuare la prontezza dei riflessi ed interferire sul normale grado di vigilanza; di ciò devono essere avvertiti coloro che conducono autoveicoli od altri macchinari o svolgono lavori pericolosi.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco