Bramitob: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare (Tobramicina): sicurezza e modo d’azione

Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare (Tobramicina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Terapia prolungata dell’infezione polmonare cronica da Pseudomonas aeruginosa in pazienti con fibrosi cistica, di età non inferiore ai 6 anni.

Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare: come funziona?

Ma come funziona Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare

Categoria farmacoterapeutica: Antibiotici aminoglicosidici, codice ATC: J01GB01

La tobramicina è un antibiotico aminoglicosidico prodotto dallo Streptomyces tenebrarius. La sostanza agisce principalmente interferendo con la sintesi delle proteine, causando così l’alterazione della permeabilità della membrana cellulare, la progressiva disgregazione dell’involucro cellulare ed infine la morte della cellula. La tobramicina svolge un’azione battericida a concentrazioni pari o leggermente superiori rispetto a quelle che svolgono un’azione inibitoria.

Breakpoints

I breakpoints di sensibilità stabiliti per la somministrazione parenterale di tobramicina non sono appropriati per la somministrazione inalatoria del medicinale. L’escreato di pazienti affetti da fibrosi cistica possiede un’azione inibitoria nei confronti dell’attività biologica locale degli aminoglicosidici somministrati per via inalatoria. Ciò richiede concentrazioni nell’escreato di tobramicina nebulizzata da dieci a venticinque volte superiori alla MIC (Concentrazione Minima Inibente), rispettivamente per l’inibizione della crescita e per l’attività battericida nei confronti di P. aeruginosa. In studi clinici controllati, il 90% dei pazienti trattati con tobramicina ha raggiunto concentrazioni nell’escreato 10 volte superiori alla più alta MIC per P. aeruginosa e l’84% dei pazienti trattati con tobramicina ha raggiunto un valore pari a 25 volte la MIC più elevata. Nella maggioranza dei pazienti, i cui ceppi coltivati presentano valori di MIC al di sopra del breakpoint parenterale, si ottengono comunque benefici clinici.

Sensibilità

In mancanza dei breakpoints di sensibilità per la via di somministrazione inalatoria, deve essere posta cautela nel definire i microrganismi come sensibili o non sensibili alla tobramicina somministrata per via inalatoria.

In studi clinici con tobramicina nebulizzata, la maggior parte dei pazienti (88%) con isolati di P. aeruginosa con MIC basali per la tobramicina <128 ?g/mL hanno mostrato un miglioramento nella funzionalità polmonare in seguito al trattamento con tobramicina. In pazienti con isolati di P. aeruginosa con valori basali di MIC ?128 ?g/mL è meno probabile ottenere una risposta clinica.

In base a dati in vitro e/o dall’esperienza ottenuta negli studi clinici, ci si può aspettare la seguente risposta terapeutica dagli organismi associati a infezioni polmonari in pazienti affetti da fibrosi cistica:

Sensibili Pseudomonas aeruginosa Haemophilus influenzae Staphylococcus aureus
Non sensibili Burkholderia cepacia Stenotrophomonas maltophilia Alcaligenes xylosoxidans

In studi clinici il trattamento con tobramicina ha mostrato un piccolo ma chiaro aumento nelle concentrazioni minime inibitorie di tobramicina, amikacina e gentamicina per gli isolati di P. aeruginosa testati. Ogni 6 mesi aggiuntivi di trattamento hanno determinato aumenti incrementali di entità simile a quelli osservati nei sei mesi di studi controllati. Il meccanismo prevalente di resistenza agli aminoglicosidi, riscontrato negli isolati di P. aeruginosa da infezione cronica di pazienti affetti da fibrosi cistica, è l’impermeabilità, definita come mancanza generale di sensibilità a tutti gli aminoglicosidi. P. aeruginosa isolati da pazienti affetti da fibrosi cistica hanno anche dimostrato resistenza adattativa all’aminoglicoside, caratterizzata da riconversione a sensibilità alla sospensione del trattamento.

Altre informazioni

In studi clinici controllati, il trattamento con BRAMITOB effettuato a cicli alterni come descritto precedentemente ha condotto a un miglioramento della funzionalità polmonare, con mantenimento dei risultati al di sopra dei valori basali per la durata della terapia e nei 28 giorni successivi.

Negli studi clinici con tobramicina non ci sono dati in pazienti di età inferiore ai 6 anni.

Non c’è evidenza che i pazienti sottoposti fino a 18 mesi di trattamento con tobramicina siano più a rischio di acquisizione di B. cepacia, S. maltophilia o A. xylosoxidans, di quanto ci si possa aspettare per i pazienti non trattati con tobramicina. Nell’escreato dei pazienti trattati con tobramicina sono state riscontrate più frequentemente specie di Aspergillus; tuttavia, sequele cliniche come l’Aspergillosi allergica broncopolmonare (ABPA) sono state riscontrate raramente e con frequenza simile a quella del gruppo di controllo.


Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare

Assorbimento e distribuzione

In seguito a somministrazione orale soltanto lo 0.3-0.5% del farmaco compare nelle urine, a prova dell’assorbimento sistemico. Dopo somministrazione per nebulizzazione a 6 pazienti affetti da fibrosi cistica, la biodisponibilità media assoluta era circa il 9.1% della dose. L’assorbimento sistemico della tobramicina è molto ridotto, quando viene somministrata per inalazione mediante aerosol, con un assorbimento limitato del farmaco inalato nel sistema circolatorio; si stima che approssimativamente il 10% della quantità di farmaco inizialmente nebulizzato si depositi nei polmoni e che il restante 90% o rimanga nel nebulizzatore o si accumuli nel tratto oro-faringeo e venga deglutito, oppure venga espirato nell’atmosfera.

Concentrazioni nell’escreato: dieci minuti dopo l’inalazione della prima dose da 300 mg di BRAMITOB, la concentrazione media di tobramicina nell’escreato è di

695.6 ?g/g (intervallo: da 36 a 2638 ?g/g). Tobramicina non si accumula nell’escreato; dopo 20 settimane di terapia con il regime di BRAMITOB, la concentrazione media di tobramicina nell’escreato 10 minuti dopo l’inalazione è di 716.9 ?g/g (intervallo: da 40 a 2530 ?g/g). E’ stata osservata un’elevata variabilità nella concentrazione di tobramicina nell’escreato. Due ore dopo l’inalazione, la concentrazione nell’escreato diminuisce approssimativamente al 14% dei livelli di tobramicina misurati 10 minuti dopo l’inalazione. Concentrazione nel siero: la concentrazione mediana di tobramicina nel siero dopo un’ora dall’inalazione di una dose singola da 300 mg di BRAMITOB da parte di un paziente affetto da fibrosi cistica è di 0.68 ?g/mL (intervallo: da 0.06

?g/mL a 1.89 ?g/mL). Dopo 20 settimane di terapia con il regime di tobramicina, la concentrazione mediana di tobramicina nel siero un’ora dopo la dose è di 1.05 ?g/mL (intervallo: da sotto il limite di quantificazione a 3.41

?g/mL).

Eliminazione

L’eliminazione di tobramicina somministrata per via inalatoria non è stata studiata.

In seguito a somministrazione intravenosa, la tobramicina assorbita a livello sistemico è eliminata principalmente per filtrazione glomerulare. L’emivita di eliminazione della tobramicina dal siero è approssimativamente di 2 ore. Meno del 10% di tobramicina è legata alle proteine plasmatiche.

La tobramicina somministrata ma non assorbita viene probabilmente eliminata principalmente nell’escreato.


Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare: dati sulla sicurezza

Negli studi di tossicità per dose ripetuta, gli organi bersaglio sono i reni e le funzioni vestibolari/cocleari. In generale, la tossicità si vede a livelli sistemici di tobramicina più elevati rispetto a quelli raggiungibili alle dosi utilizzate in terapia per via inalatoria.

In studi preclinici, la somministrazione di tobramicina per via inalatoria fino a

28 giorni consecutivi ha determinato modesti segni di irritazione a livello del tratto respiratorio, non specifici e completamente reversibili (alla sospensione del trattamento) e segni di tossicità renale evidenti alle dosi più alte.

Non sono stati effettuati studi di tossicologia riproduttiva con tobramicina somministrata per via inalatoria, ma la somministrazione sottocute durante l’organogenesi e nella prima fase dello sviluppo fetale di dosi fino a 100 mg/Kg/die, nel ratto, non si è rivelata teratogena.

Nel coniglio dosi di 20-40 mg/Kg s.c. hanno provocato tossicità materna e aborti, ma senza evidenza di effetti teratogeni.

Tenendo conto dei dati disponibili sugli animali non si può escludere un rischio di tossicità (ototossicità) a livelli di esposizione prenatale.

In diversi test in vitro e in vivo la tobramicina non è risultata mutagena.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare

Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare: interazioni

Si deve evitare l’uso concomitante o sequenziale di Bramitob con altri farmaci con potenziale azione nefrotossica o ototossica. Alcuni diuretici possono aumentare la tossicitá degli aminoglicosidici alterando le concentrazioni antibiotiche nel siero e nei tessuti. Bramitob non si deve somministrare in concomitanza a furosemide, acido etacrinico, urea o mannitolo per uso endovenoso e orale.

Altri medicinali che aumentano la potenziale tossicitá degli aminoglicosidi somministrati per via parenterale sono: amfotericina B, cefalotina, ciclosporina, tacrolimus, polimixina (aumentato rischio di nefrotossicità); composti del platino (aumentato rischio di nefrotossicità e ototossicità);

Anticolinesterasici, tossina botulinica: la combinazione con tobramicina deve essere evitata a causa dei loro effetti neuromuscolari.

Altro

Nell’ambito degli studi clinici, i pazienti che hanno assunto tobramicina per via inalatoria contemporaneamente a dornase alfa, mucolitici, ? agonisti, corticosteroidi per via inalatoria ed altri antibiotici antipseudomonas orali o parenterali, hanno mostrato eventi avversi simili a quelli del gruppo di controllo.


Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Bramitob 300 mg/4 ml soluzione da nebulizzare: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi riguardanti l’effetto sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Sulla base delle segnalazioni di reazioni avverse del farmaco, si ritiene improbabile che la tobramicina produca effetti sulla capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari. Ciononostante, poiché è possibile l’insorgenza di capogiri e/o vertigini, i pazienti che si accingono a guidare o a usare macchinari dovranno tenere conto di ciò.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco