Indoxen: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Indoxen (Indometacina): sicurezza e modo d’azione

Indoxen (Indometacina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

L’Indoxen è indicato nella terapia di molte affezioni infiammatorie e non infiammatorie dell’apparato muscoloscheletrico, tra cui: artrite reumatoide, artrosi, gotta.

Artrite reumatoide

In molti pazienti affetti da artrite reumatoide cronica l’Indoxen produce una riduzione significativa del dolore e della rigidità entro 48 ore. In altri pazienti il trattamento dovrebbe essere continuato più a lungo prima che si riscontri un miglioramento soggettivo o una riduzione obiettiva della tumefazione e della dolorabilità articolare. In alcuni casi di artrite reumatoide cronica può essere necessario protrarre la terapia con Indoxen per almeno un mese prima che si possa concludere che essa non ha arrecato un beneficio significativo. Nell’artrite reumatoide acuta e nelle riacutizzazioni dell’artrite reumatoide cronica Indoxen di solito induce un rapido miglioramento con diminuzione del dolore, della dolorabilità e riduzione della tumefazione e della rigidità.

Artrosi

Indoxen riduce prontamente il dolore e spesso aumenta la mobilità articolare. Riporta progressivamente il paziente con mobilità articolare ridotta a un grado maggiore di attività e riduce in un’elevata percentuale di pazienti i sintomi di una artrosi non complicata.

Gotta

Negli attacchi acuti di gotta, la risposta all’Indoxen è di solito rapida e spesso importante. Una marcata riduzione del dolore può essere ottenuta entro 2-4 ore. La dolorabilità e il calore scompaiono entro 24- 36 ore e la tumefazione diminuisce nello spazio di 3-5 giorni.

Indoxen: come funziona?

Ma come funziona Indoxen? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Indoxen

Categoria farmacoterapeutica: Farmaci Antinfiammatori ed antireumatici, codice ATC: M01AB01. L’indometacina è un potente antinfiammatorio non steroideo dotato di marcata attività analgesica ed antipiretica. Il suo meccanismo d’azione è da mettere in relazione con l’inibizione della biosintesi delle prostaglandine (per inibizione della ciclossigenasi) e la sua attività terapeutica non è legata alla stimolazione ipofisi-surrene.


Indoxen: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Indoxen, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Indoxen

L’indometacina è rapidamente e pressoché completamente assorbita dal tratto gastro-intestinale dopo assunzione per via orale.

La concentrazione plasmatica massima è raggiunta entro 3 ore nel soggetto a digiuno, ma può avvenire alquanto in ritardo se il farmaco è preso dopo il pasto. Le concentrazioni plasmatiche necessarie per un effetto antinfiammatorio sono, normalmente, inferiori ad 1 mcg/ml. Le concentrazioni stazionarie in corso di somministrazione cronica sono di circa 0,5 mcg/ml. Il 90% dell’indometacina è legata alle proteine del plasma ed il farmaco è pure largamente legato ai tessuti. La concentrazione nel liquido cefalorachidiano è bassa. L’indometacina è in gran parte trasformata in metaboliti inattivi. Circa la metà di una dose orale unica è demetilata e circa il 10% viene coniugato con acido glicuronico dagli enzimi microsomiali epatici. Una parte è anche N-deacilata da un sistema diverso da quello microsomiale. Alcuni di questi metaboliti sono rilevabili nel plasma e metaboliti liberi e coniugati sono eliminati con le urine, la bile e le feci. I coniugati vanno incontro ad una circolazione entero-epatica. Dal 10 al 20% del farmaco viene eliminato immodificato con le urine, in parte per secrezione tubulare. L’emivita plasmatica del farmaco immodificato è da 2 a 3 ore.


Indoxen: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Indoxen agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Indoxen è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Indoxen: dati sulla sicurezza

La DL50 nel ratto per via orale è di 12 mg/kg, per i.p. è di 15 mg/kg; nel topo per via orale è di 50 mg/kg e per i.p. è di 28 mg/kg.

L’indometacina somministrata per 35-52-81 settimane a dosi giornaliere crescenti da 0,1 a 5 mg/kg, in varie specie animali, ha rivelato una tossicità (soprattutto a livello-gastro-intestinale) variabile a seconda della specie animale; la dose massima tollerata aumenta se assunta in modo frazionato o incorporata nella dieta. La dose tossica comunque è sempre assai più elevata di quella terapeutica.

Non vi sono ulteriori informazioni sui dati preclinici oltre a quelle già riportate in altre parti di questo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (vedere 4.6).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Indoxen: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Indoxen

Indoxen: interazioni

L’antagonismo tra indometacina ed acido acetilsalicilico osservato in laboratorio sembra rivestire scarsa rilevanza clinica. La concentrazione plasmatica totale di indometacina più i suoi metaboliti inattivi aumenta con la contemporanea somministrazione di probenecid, probabilmente per la ridotta secrezione tubulare dei primi. Non si è però stabilito se la concentrazione di indometacina libera nel plasma venga ad essere alterata o se il dosaggio dell’indometacina debba essere corretto quando i due farmaci sono impiegati insieme. L’indometacina non interferisce negli effetti uricosurici del probenecid. L’indometacina antagonizza l’effetto natriuretico della furosemide.

Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4).

Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II:

I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono Indoxen in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell’angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata

con cautela, specialmente nei pazienti anziani.

I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante.


Indoxen: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Indoxen: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

I pazienti dovrebbero essere avvertiti della possibile insorgenza di vertigini, ed in tale evenienza dovrebbero evitare l’uso di motoveicoli ed attività potenzialmente pericolose che richiedano particolare attenzione.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco