Intesticort: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Intesticort 3 mg (Budesonide): sicurezza e modo d’azione

Intesticort 3 mg (Budesonide) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

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Malattia di Crohn

Induzione della remissione in pazienti affetti da malattia di Crohn di grado lieve o moderato a carico dell’ileo e/o del colon ascendente

Nota:

Il trattamento con Intesticort 3 mg non risulta utile per il trattamento di pazienti affetti da malattia di Crohn a carico del tratto gastrointestinale superiore. È improbabile che i sintomi extraintestinali che coinvolgono per esempio la cute, gli occhi o le articolazioni rispondano a Intesticort 3 mg a causa della sua azione di tipo locale.

Colite collagena

Induzione della remissione in pazienti affetti da colite collagena in fase attiva

Intesticort 3 mg: come funziona?

Ma come funziona Intesticort 3 mg? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Intesticort 3 mg

Categoria farmacoterapeutica: glucocorticosteroide Codice ATC: A07EA06

L’esatto meccanismo d’azione della budesonide nel trattamento della malattia di Crohn non è stato interamente compreso. I dati forniti da studi farmacologici e da studi clinici controllati indicano decisamente che il meccanismo d’azione di Intesticort 3 mg capsule è basato fondamentalmente su un’azione locale nell’intestino. La budesonide è un glucocorticosteroide ad elevato effetto antinfiammatorio locale. A dosi clinicamente equivalenti ai glucocorticosteroidi ad azione sistemica, la budesonide causa una soppressione dell’asse ipotalamo- ipofisario-surrene significativamente inferiore e presenta un impatto minore sui marcatori dell’infiammazione.

Intesticort 3 mg capsule presenta un’influenza dose-dipendente sui livelli plasmatici di cortisolo, che con la dose consigliata di 3 x 3 mg di budesonide/die risulta significativamente inferiore rispetto ad una dose con equivalente efficacia clinica di glucocorticosteroidi sistemici.

Efficacia e sicurezza clinica

Studi clinici in pazienti con malattia di Crohn

In uno studio randomizzato, in doppio cieco, doppio placebo, condotto in pazienti con

malattia di Crohn da lieve-moderata (200 < CDAI < 400) che colpisce l’ileo terminale e/o il colon ascendente, è stata confrontata l’efficacia di 9 mg di budesonide in una singola dose giornaliera (9 mg OD) rispetto al trattamento con 3 mg di budesonide tre volte al giorno (3 mg TID).

L’obiettivo primario di efficacia era la proporzione di pazienti in remissione (CDAI <

150) all’ottava settimana.

In totale 471 pazienti sono stati inclusi nello studio (full analysis set, FAS), di cui 439 sono stati inseriti nell’analisi per protocollo (PP). Non c’erano differenze rilevanti nelle caratteristiche basali dei due gruppi di trattamento. All’analisi confermatoria (PP), il 71,3% dei pazienti nel gruppo 9 mg OD ed il 75,1% dei pazienti nel gruppo 3 mg TID erano in remissione (p: 0,01975), dimostrando la non inferiorità del dosaggio di budesonide 9 mg OD rispetto a 3 mg TID.

Non è stato riportato nessun effetto avverso serio correlato al farmaco.


Intesticort 3 mg: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Intesticort 3 mg, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Intesticort 3 mg

Assorbimento:

Intesticort 3 mg capsule, contenenti granuli resistenti ai succhi gastrici, hanno grazie al loro speciale rivestimento, un periodo di latenza di 2-3 ore. In volontari sani, come pure in pazienti affetti da malattia di Crohn sono state rilevate massime concentrazioni plasmatiche medie di budesonide pari a 1-2 ng/ml dopo circa 5 ore dall’assunzione di una dose orale di Intesticort 3 mg capsule, somministrato in una dose singola di 3 mg prima dei pasti. Il rilascio massimo avviene quindi nell’ileo terminale e nel cieco, la sede principale di infiammazione in caso di malattia di Crohn.

Nei pazienti con ileostomia il rilascio di budesonide da Intesticort 3 mg è comparabile a quello nei soggetti sani o nei pazienti affetti da malattia di Crohn. È stato dimostrato che circa il 30-40% di budesonide rilasciato si trova ancora nella sacca di ileostomia. Ciò indica che una quantità sostanziale di budesonide rilasciata da Intesticort 3 mg è destinata ad essere trasferita normalmente nel colon.

La contemporanea assunzione di cibo può ritardare di 2-3 ore il rilascio dei granuli dallo stomaco, prolungando il periodo di latenza a 4-6 ore, senza alterazione dei tassi di assorbimento.

Distribuzione:

Budesonide presenta un elevato volume di distribuzione (circa 3 l/kg). Il legame alle proteine plasmatiche è pari in media all’85-90%.

Biotrasformazione:

La budesonide subisce un’ampia biotrasformazione nel fegato (approssimativamente 90%) in metaboliti dotati di bassa attività glucocorticosteroidea. L’attività glucocorticosteroidea dei metaboliti maggiori, 6?-idrossibudesonide e 16?- idrossiprednisolone, è pari a meno dell’1% di quella della budesonide.

Eliminazione:

L’emivita di eliminazione media è di circa 3-4 ore. La disponibilità sistemica nei volontari sani come pure nei pazienti a digiuno affetti da malattia di Crohn è pari a circa 9-13%. La clearance è di circa 10-15 l/min per la budesonide, determinata con metodi basati sull’HPLC.

Popolazioni specifiche di pazienti

Malattie epatiche:

Popolazioni specifiche di pazienti (malattie epatiche):

La biodisponibilità di budesonide è stata vista essere significativamente più alta nei pazienti all’ultimo stadio di cirrosi biliare primaria ( PBC stadio IV), rispetto ai pazienti ai primi stadi della malattia (PBC stadi I/II). In media le aree sotto le curve della concentrazione plasmatica in funzione del tempo, a seguito di somministrazioni quotidiane ripetute di budesonide 3 x 3 mg, sono tre volte più grandi nei pazienti all’ultimo stadio di cirrosi biliare primaria (PBC), rispetto ai pazienti ai primi stadi della malattia PBC.


Intesticort 3 mg: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Intesticort 3 mg agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Intesticort 3 mg è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Intesticort 3 mg: dati sulla sicurezza

I dati preclinici in studi tossicologici acuti, subcronici e cronici condotti con budesonide hanno fatto registrare atrofia del timo e della corteccia surrenale ed una riduzione in particolare dei linfociti. Questi effetti sono risultati meno marcati o di portata pari a quelli osservati con altri glucocorticosteroidi. Come con altri glucocorticosteroidi ed in funzione della dose, della durata e delle malattie, questi effetti steroidei possono avere rilevanza anche per l’uomo.

La budesonide non ha presentato effetti mutageni in una serie di test in vitro e in vivo.

Un numero leggermente accresciuto di focolai epatici basofili è stato osservato in studi cronici condotti con budesonide sul ratto ed in studi di cancerogenicità è stata osservata una maggiore incidenza di neoplasie epatocellulari primitive, di astrocitomi (nei ratti di sesso maschile) e di tumori mammari (nei ratti di sesso femminile).

Questi tumori sono dovuti probabilmente all’azione sul recettore specifico degli steroidi, all’aumentato carico metabolico del fegato e a effetti anabolici, effetti conosciuti anche per altri glucocorticosteroidi e rilevati in studi condotti sul ratto, che perciò rappresentano un effetto di classe. Nessun effetto simile è stato osservato nell’uomo in relazione alla budesonide, né in studi clinici, né in relazioni spontanee.

In generale, i dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno.

Negli animali in stato di gravidanza la budesonide, al pari di altri glucocorticosteroidi, ha dimostrato di causare alterazioni dello sviluppo fetale, ma non è stata stabilita la rilevanza di questi dati per gli esseri umani (vedere anche ìl paragrafo 4.6).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Intesticort 3 mg: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Intesticort 3 mg

Intesticort 3 mg: interazioni

La somministrazione contemporanea per via orale di 200 mg di ketoconazolo una volta al giorno ha fatto registrare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di budesonide (dose singola da 3 mg) all’incirca di sei volte. Un aumento delle concentrazioni di circa tre volte è stato rilevato in caso di somministrazione di ketoconazolo 12 ore dopo budesonide. Non disponendo di dati sufficienti per fornire raccomandazioni sulla dose, questa combinazione andrebbe evitata.

Elevate concentrazioni plasmatiche ed accresciuti effetti dei corticosteroidi sono stati rilevati in pazienti di sesso femminile che assumevano anche estrogeni o contraccettivi orali, ma ciò non è stato osservato con contraccettivi orali di combinazione a dosi ridotte.

In combinazione con budesonide, la cimetidina in dosi raccomandate ha un lieve

ma insignificante effetto sulla farmacocinetica di budesonide. L’omeprazolo non ha alcun effetto sulla farmacocinetica di budesonide.

Composti leganti gli steroidi:

Teoricamente non è possibile escludere potenziali interazioni con resine sintetiche leganti gli steroidi quali la colestiramina e gli antiacidi. Se somministrati contemporaneamente a Intesticort 3 mg, tali interazioni possono causare una riduzione dell’effetto della budesonide. Per tale ragione questi composti non vanno assunti contemporaneamente, bensì a distanza di almeno due ore.


Intesticort 3 mg: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Intesticort 3 mg: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non è noto alcun effetto.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco