Kentera: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico (Oxibutinina): sicurezza e modo d’azione

Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico (Oxibutinina) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento sintomatico dell’incontinenza urinaria da urgenza e/o dell’aumentata frequenza e urgenza urinaria in pazienti adulti affetti da vescica instabile.

Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico: come funziona?

Ma come funziona Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico

Categoria farmacoterapeutica: antispastici delle vie urinarie, codice ATC: G04B D04.

Meccanismo di azione: l’ossibutinina agisce da antagonista competitivo dell’acetilcolina sui recettori muscarinici postgangliari, rilasciando la muscolatura liscia della vescica.

Effetti farmacodinamici:

In pazienti con vescica iperattiva, caratterizzata da instabilità o iperreflessia del muscolo detrusore, studi cistometrici hanno dimostrato che l’ossibutinina aumenta la capacità vescicale massima ed aumenta il volume alla prima contrazione del muscolo detrusore. L’ossibutinina, quindi, riduce l’urgenza minzionale e la frequenza sia degli episodi di incontinenza sia della minzione volontaria.

L’ossibutinina è una miscela racemica (50:50) degli isomeri R ed S. L’attività antimuscarinica risiede prevalentemente nell’isomero R. L’isomero R dell’ossibutinina mostra una maggiore selettività per i sottotipi muscarinici M1 ed M3 (prevalenti nel muscolo detrusore vescicale e nella ghiandola parotidea) rispetto al sottotipo M2 (prevalente nel tessuto cardiaco). Il metabolita attivo, la N-desetil-ossibutinina, ha un’attività farmacologica sul muscolo detrusore umano simile a quella degli studi in vitro con l’ossibutinina, ma ha un’affinità di legame al tessuto parotideo maggiore dell’ossibutinina. L’ossibutinina sotto forma di base libera è farmacologicamente equivalente all’ossibutinina cloridrato.

Efficacia clinica:

Un totale di 957 pazienti affetti da incontinenza urinaria da urgenza sono stati valutati in tre studi controllati in cui si confrontava Kentera con placebo, ossibutinina orale e/o tolterodina in capsule ad azione prolungata. Sono state valutate le riduzioni degli episodi settimanali di incontinenza, della

frequenza urinaria e del volume di svuotamento vescicale. Kentera ha portato sensibili miglioramenti ai sintomi della vescica iperattiva rispetto al placebo.


Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico

Assorbimento

Kentera ha una concentrazione di ossibutinina sufficiente a mantenerne il trasporto continuo nell’arco dei 3 – 4 giorni dell’intervallo di somministrazione. L’ossibutinina viene trasportata attraverso la cute intatta e passa nella circolazione sistemica mediante diffusione passiva attraverso lo strato corneo dell’epidermide. Dopo l’applicazione di Kentera, la concentrazione di ossibutinina nel plasma aumenta per circa

24 – 48 ore, raggiungendo le concentrazioni massime medie di 3 – 4 ng/ml. Le condizioni di stato stazionario vengono raggiunte durante la seconda applicazione del cerotto transdermico. Successivamente, le concentrazioni si mantengono stazionarie per un periodo massimo di 96 ore. La differenza dell’AUC e della Cmax dell’ossibutinina e del metabolita attivo, la N-desetil-ossibutinina, a seguito della somministrazione transdermica di Kentera sull’addome, sui glutei o sul fianco, non ha rilevanza clinica.

Distribuzione

L’ossibutinina viene distribuita ampiamente nei tessuti a seguito dell’assorbimento sistemico. È stato calcolato che il volume di distribuzione è di 193 l a seguito di somministrazione endovenosa di 5 mg di ossibutinina cloridrato.

Metabolismo

N-desetil.

Escrezione

L’ossibutinina viene ampiamente metabolizzata dal fegato, vedi sopra, con meno dello 0,1% della dose somministrata escreta immodificata nelle urine. Inoltre, meno dello 0,1% della dose somministrata viene escreta sotto forma del metabolita N-desetil-ossibutinina.


Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico: dati sulla sicurezza

I dati preclinici ottenuti da studi di tossicologia acuta, tossicità per somministrazioni ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno e tossicità locale non evidenziano particolari rischi per l’uomo. Ad una concentrazione di 0,4 mg/kg/die di ossibutinina somministrata per via sottocutanea, la frequenza di anomalie organiche è aumentata significativamente, ma è stata osservata solo in presenza di tossicità materna. Kentera rilascia circa 0,08 mg/kg/die. Ad ogni modo, non essendo chiara l’associazione fra la tossicità materna e l’effetto sullo sviluppo, la rilevanza per la sicurezza dell’uomo non può essere definita. Nello studio sulla fertilità condotto sui ratti con somministrazione sottocutanea, se per i maschi non è stato riscontrato alcun effetto, nelle femmine la fertilità veniva compromessa ed è stato identificato un livello NOAEL (no observed adverse effect level = livello più alto di dose che non produce effetto tossico) di

5 mg/kg.

Valutazione del rischio ambientale

Il principio attivo ossibutinina persiste nell’ambiente.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico

Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico: interazioni

L’attività anticolinergica dell’ossibutinina viene aumentata dalla somministrazione concomitante di altri anticolinergici o di medicinali con attività anticolinergica, come ad esempio l’amantadina ed altri medicinali anticolinergici antiparkinsoniani (ad es. biperidene, levodopa), gli antistaminici, gli antipsicotici (ad es. fenotiazine, butirrofenoni, clozapina), la chinidina, gli antidepressivi triciclici, l’atropina e i composti ad essa correlati come gli antispastici atropinici, il dipiridamolo.

I pazienti devono essere informati della possibilità che l’alcol aumenti la sonnolenza provocata da agenti anticolinergici come l’ossibutinina (vedere paragrafo 4.7).

L’ossibutinina può antagonizzare l’effetto delle terapie procinetiche.


Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Kentera 3,9 mg/24 ore cerotto transdermico: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Poiché Kentera può provocare sonnolenza o vista offuscata, si deve raccomandare cautela ai pazienti durante la guida di veicoli o l’uso di macchinari (vedere paragrafo 4.5).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco