Largactil: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Largactil (Clorpromazina Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Largactil (Clorpromazina Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento delle schizofrenie, degli stati paranoidi e della mania. Psicosi tossiche (amfetamine, LSD, cocaina etc.). Sindromi mentali organiche accompagnate da delirio. Disturbi d’ansia se particolarmente gravi e resistenti alla terapia con ansiolitici tipici. Depressione se accompagnata da agitazione e delirio, per lo più in associazione con antidepressivi. Vomito e singhiozzo incoercibile. Trattamento dei dolori intensi generalmente in associazione con analgesici stupefacenti. Medicazione preanestetica.

Largactil: come funziona?

Ma come funziona Largactil? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Largactil

Categoria farmacoterapeutica: Antipsicotici. Codice ATC: N05AA01.

LARGACTIL contiene quale principio attivo la clorpromazina, neurolettico fenotiazinico che agisce principalmente a livello dei gangli della base, del sistema limbico e dell’ipotalamo. A livello del SNC l’effetto più importante è quello del blocco dei recettori dopaminergici.

La clorpromazina possiede inoltre un’azione di blocco alfa-adrenergico e proprietà anticolinergiche e adrenergiche, queste ultime per riduzione del recupero delle amine simpatico- mimetiche a livello delle membrane neuronali pre-sinaptiche. L’esatto meccanismo con il quale le fenotiazine svolgono il loro effetto antipsicotico non è noto. Le proprietà farmacologiche comunque spiegano bene gli effetti extrapiramidali, cardiovascolari, endocrini e sul sistema nervoso autonomo, che di solito accompagnano l’uso terapeutico di tali farmaci.


Largactil: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Largactil, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Largactil

La clorpromazina, somministrata per via orale è rapidamente assorbita; la sua biodisponibilità relativa in rapporto alla via i.m. è di circa il 50%. La clorpromazina si distribuisce in tutto l’organismo, il suo legame alle proteine plasmatiche è elevato. La clorpromazina attraversa la barriera ematoencefalica, raggiungendo concentrazioni nel tessuto cerebrale superiori a quelle plasmatiche; si ritrova nella placenta e viene escreta nel latte materno.

L’emivita della clorpromazina è breve (qualche ora) ma la sua eliminazione è lenta e prolungata (4 settimane e oltre). Le variazioni individuali sono molto ampie.

La clorpromazina subisce un metabolismo di primo passaggio nel tratto gastrointestinale; un intenso metabolismo epatico con formazione di metaboliti sia attivi che inattivi; si ha inoltre un circolo enteroepatico. L’eliminazione avviene attraverso l’urina e le feci.


Largactil: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Largactil agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Largactil è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Largactil: dati sulla sicurezza

La tossicità acuta è risultata 25 mg/kg nel ratto per via e.v.; 75 mg/kg e 50 mg/kg nel topo rispettivamente per via orale e per via e.v.; 15 mg/kg nel coniglio per via e.v..

Gli studi di tossicità subacuta in cani trattati per via s.c. e orale per un mese a dosi di 2 e 20 mg/kg e per via s.c. ed e.v. per 12 giorni a dosi di 5 mg/kg hanno dimostrato una buona tollerabilità del farmaco, come pure gli studi di tossicità cronica in ratti trattati 13 mesi per os.

La clorpromazina non ha mostrato effetti negativi sul ciclo riproduttivo del ratto, e non è risultata teratogena. Gli studi condotti in vivo e in vitro su cromosomi umani hanno evidenziato la non mutagenicità della clorpromazina.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Largactil: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Largactil

Largactil: interazioni

L’associazione con altri psicofarmaci richiede speciale cautela e vigilanza da parte del medico per evitare inattesi e indesiderati effetti da interazione.

Quando i neurolettici sono somministrati in concomitanza con i farmaci che prolungano il QT, il rischio di insorgenza di aritmie cardiache aumenta.

Non somministrare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti. Altre associazioni che richiedono precauzioni particolari o un aggiustamento del dosaggio. Sostanze che deprimono il SNC: barbiturici, ansiolitici, ipnotici, anestetici, antistaminici, analgesici oppiacei. In caso di associazione evitare dosaggi elevati e controllare accuratamente il paziente per evitare un’eccessiva sedazione o depressione centrale.

Anticonvulsivanti: per il noto effetto delle fenotiazine sulla soglia convulsiva, nei soggetti epilettici può rendersi necessario un aggiustamento della terapia specifica. Il rispettivo dosaggio dei farmaci in caso di associazione deve essere accuratamente determinato essendo possibile, fra l’altro, che le fenotiazine riducano il metabolismo della fenilidantoina, accentuandone la tossicità, e che i barbiturici, al pari di altri induttori enzimatici a livello microsomiale, possano accentuare il metabolismo delle fenotiazine.

Litio: sebbene raramente, l’associazione con fenotiazine ha determinato un’encefalopatia acuta. Se presente febbre di natura non determinata insieme ad effetti indesiderati di natura extrapiramidale. la somministrazione del litio e del Largactil deve essere sospesa.

Il Litio può ridurre la concentrazione della Clorpromazina nel plasma e può inoltre aumentare il rischio di reazioni di tipo extrapiramidale. E’ segnalato un caso di fibrillazione ventricolare in seguito alla sospensione del Litio nel corso di una terapia in associazione con la Clorpromazina. Antiipertensivi: l’interazione con farmaci antiipertensivi comporta un aumento dell’effetto ipotensivo; tuttavia le fenotiazine possono antagonizzare gli effetti della guanetidina e farmaci simili.

Anticolinergici: cautela richiede l’associazione di fenotiazine e farmaci parasimpaticolitici che può favorire la comparsa di caratteristici effetti collaterali. Gli anticolinergici possono ridurre l’azione antipsicotica del Largactil.

Farmaci ad attività leucopenizzante: per il sinergico effetto depressivo sulla crasi ematica le fenotiazine non debbono essere associate a fenilbutazone, derivati tiouracilici ed altri farmaci potenzialmente mielotossici.

Metrizamide: tale sostanza aumenta il rischio di convulsioni da fenotiazina. E’ necessario quindi sospendere la terapia almeno 48 ore prima di un esame mielografico e la somministrazione non deve essere ripresa prima di 24 ore dall’esecuzione di questo.

Alcool: è sconsigliabile l’assunzione di alcool durante la terapia in quanto può facilitare gli effetti collaterali centrali da fenotiazine.

Lisuride, Pergolide e Levodopa: gli effetti di tali sostanze sono specificatamente antagonizzati dalle fenotiazine; di ciò si tenga conto nei soggetti con morbo di Parkinson.

Antiacidi: evitare l’ingestione del prodotto assieme ad antiacidi o ad altre sostanze che possano ridurre l’assorbimento delle fenotiazine.

Interazione con i test di laboratorio: i metaboliti urinari delle fenotiazine possono impartire una colorazione scura alle urine e dare false risposte positive ai test dell’amilasi, dell’urobilinogeno, delle uroporfirine, dei porfobilinogeni e dell’acido 5-idrossi-indolacetico. Nelle donne in trattamento con fenotiazine sono stati segnalati falsi positivi ai test di gravidanza.

Antidiabetici: poiché la clorpromazina può causare iperglicemia il dosaggio degli ipoglicemizzanti orali o dell’insulina deve essere accuratamente determinato.

Antiaritmici: i neurolettici possono indurre alterazioni del tracciato ECG come il prolungamento dell’intervallo QT, devono quindi essere usati con cautela nei pazienti che assumono farmaci come gli antiaritmici che hanno effetti simili (vedì sopra).

Antidepressivi: l’associazione di fenotiazine e antidepressivi triciclici accentua gli effetti antimuscarinici.

Deferoxamina: la somministrazione della deferoxamina e della proclorperazina ha determinato una encefalopatia metabolica transitoria. E’ possibile che tale situazione possa verificarsi anche

con la clorpromazina, poiché questa mostra molte delle attività farmacologiche della proclorperazina.


Largactil: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Largactil: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Poiché i fenotiazinici inducono sedazione e sonnolenza, di ciò si deve tenere conto nei soggetti che conducono autoveicoli o altri macchinari o che svolgono lavori pericolosi.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco