Neodidro: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Neodidro (Calcifediolo): sicurezza e modo d’azione

Neodidro (Calcifediolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Negli adulti:

Trattamento della carenza di vitamina D nei casi in cui risulti necessaria la somministrazione iniziale di dosi elevate o in cui sia preferibile una somministrazione dilazionata nel tempo, come nelle seguenti situazioni:

come coadiuvante nel trattamento dell’osteoporosi

nei pazienti affetti da sindrome da malassorbimento

osteodistrofia renale

patologie ossee indotte dal trattamento con corticosteroidi.

Neodidro: come funziona?

Ma come funziona Neodidro? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Neodidro

Categoria farmacoterapeutica: vitamina D e analoghi, codice ATC: A11CC06 Meccanismo d’azione

La vitamina D è presente nel nostro organismo in due forme principali: D2 (ergocalciferolo) e D3 (colecalciferolo). La vitamina D3 viene sintetizzata dalla pelle attraverso l’esposizione alla luce solare (radiazione ultravioletta) e assunta attraverso l’alimentazione. Per attivarsi, la vitamina D3 deve subire un processo metabolico in due fasi: la prima fase ha luogo nella frazione microsomiale delle cellule epatiche dove la vitamina D viene idrossilata in posizione 25 dando origine a 25-idrossicolecalciferolo o calcifediolo; la seconda fase si svolge, invece, a livello renale dove l’1,25-diidrossicolecalciferolo o calcitriolo si viene a formare grazie all’attività dell’enzima 25-idrossicolecalciferolo 1-idrossilasi; la conversione a 1,25-diidrossicolecalciferolo è regolata dalle sue stesse concentrazioni, dal paratormone (PTH) e dalle concentrazioni sieriche di calcio e fosfato. Esistono, inoltre, altri metaboliti di funzione ignota. L’1,25-diidrossicolecalciferolo viene trasportato dai reni ai tessuti (intestino, ossa ed eventualmente reni e paratiroidi) legandosi a specifiche proteine plasmatiche.

Effetti farmacodinamici

La vitamina D aumenta l’assorbimento del calcio a livello intestinale, favorendo i normali processi di formazione e mineralizzazione ossea, ed agisce su tre livelli:

Intestinale: la vitamina D favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo a livello dell’intestino tenue. Osseo: il calcitriolo favorisce la formazione ossea incrementando i livelli di calcio e fosfato e stimolando l’azione degli osteoblasti.

Renale: il calcitriolo favorisce il riassorbimento tubulare del calcio. Paratiroidi: la vitamina D inibisce la secrezione del paratormone.


Neodidro: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Neodidro, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Neodidro

Assorbimento

In presenza di normale assorbimento dei grassi, il calcifediolo o 25-idrossicolecalciferolo, in quanto analogo della vitamina D, viene ben assorbito a livello intestinale, prevalentemente nelle porzioni intermedie dell’intestino tenue, attraverso i chilomicroni; questo processo di assorbimento interessa circa il 75-80% del metabolita.

Distribuzione

Il calcifediolo è la principale forma circolante di vitamina D. Le concentrazioni sieriche di 25-OH- colecalciferolo rispecchiano le quantità di vitamina D immagazzinate nell’organismo, quantità che, nei soggetti sani, si aggirano, di norma, tra i 25 ed i 40 ng/ml (da 62,5 a 100 nmol/l). In seguito alla somministrazione di calcifediolo per via orale, la massima concentrazione sierica viene raggiunta dopo circa 4 ore. La sua emivita è di circa 18-21 giorni; a causa della minore liposolubilità, il suo deposito nel tessuto adiposo risulta meno rilevante di quello della vitamina D. Il calcifediolo viene immagazzinato nel tessuto adiposo ed in quello muscolare per periodi prolungati.

Eliminazione

Il calcifediolo viene prevalentemente escreto nella bile.


Neodidro: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Neodidro agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Neodidro è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Neodidro: dati sulla sicurezza

Somministrata in dosi elevate, (tra 4 e 15 volte la dose raccomandata negli umani), la vitamina D ha mostrato attività teratogena negli animali; sono solo pochi, tuttavia, gli studi condotti negli umani. La vitamina D può provocare ipercalcemia nelle donne in gravidanza con conseguente potenziale rischio di stenosi aortica sopravalvolare, retinopatia e ritardo mentale in bambini e neonati.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Neodidro: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Neodidro

Neodidro: interazioni

Glicosidi cardiaci: il calcifediolo può provocare iperglicemia; quest’ultima, a sua volta, può far

aumentare gli effetti inotropi della digossina e la sua tossicità portando alla comparsa di aritmie.

Medicinali in grado di ridurre l’assorbimento del calcifediolo come la colestiramina, il colestipolo o l’orlistat, che possono ridurre gli effetti del medicinale. Si raccomanda di lasciar trascorrere almeno 2 ore tra l’assunzione di questi medicinali e quella di supplementi di vitamina D.

Paraffina ed oli minerali: a causa della liposolubilitá del calcifediolo, il prodotto si potrebbe

sciogliere in paraffina dando luogo ad una riduzione dell’assorbimento intestinale. Si raccomanda, pertanto, l’uso di altri tipi di lassativo o almeno la loro assunzione a debita distanza dal medicinale.

Diuretici tiazidici: la somministrazione di un diuretico tiazidico (idroclorotiazide) in

concomitanza con supplementi di vitamina D in pazienti con ipoparatiroidismo può dar luogo ad ipercalcemia; quest’ultima può risultare temporanea o rendere necessaria l’interruzione del trattamento con l’analogo della vitamina D.

Alcuni antibiotici come penicillina, neomicina e cloramfenicolo possono incrementare

l’assorbimento del calcio.

Chelanti del fosfato come, per esempio, i sali di magnesio: poichè la vitamina D esercita un effetto sul trasporto del fosfato nell’intestino, nei reni e nelle ossa, si può verificare ipermagnesemia. Il dosaggio dei chelanti del fosfato dovrà essere aggiustato in funzione delle concentrazioni sieriche di fosfato.

Verapamil: alcuni studi hanno evidenziato una potenziale inibizione dell’azione antianginosa

dovuta all’antagonismo delle azioni dei due medicinali.

Vitamina D: visti i possibili effetti additivi e la possibilità che insorga ipercalcemia, si dovrà evitare la concomitante somministrazione di qualsiasi analogo della vitamina D.

Supplementi di calcio: si dovrà evitare l’assunzione senza controllo medico di ulteriori preparati

contenenti calcio.

Corticosteroidi: i corticosteoridi contrastano gli effetti degli analoghi della vitamina D come il calcifediolo.

Interazioni con cibi e bevande

Vista la possibilità di effetti additivi, è necessario tenere in considerazione l’eventuale assunzione di alimenti integrati con vitamina D.


Neodidro: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Neodidro: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Il calcifediolo in capsule non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco