Nettavisc: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Nettavisc (Netilmicina Solfato): sicurezza e modo d’azione

Nettavisc (Netilmicina Solfato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento topico delle infezioni oculari esterne e degli annessi causate da germi sensibili alla netilmicina.

Nettavisc: come funziona?

Ma come funziona Nettavisc? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Nettavisc

La netilmicina è un antibiotico aminoglicosidico semisintetico ad ampio spettro. Gli aminoglicosidi sono antibiotici attività battericida che interferiscono con la sintesi proteica attraverso un legame irreversibile con la subunità 30S del ribosoma batterico. Lo spettro antimicrobico della netilmicina è paragonabile a quello della gentamicina e della tobramicina; rispetto alle quali però possiede una migliore attività sia in vitro che in vivo. La netilmicina è infatti attiva su ceppi resistenti ad altri aminoglicosidi (tobramicina, gentamicina) grazie alla sua efficacia nei confronti di germi produttori di enzimi fosforilanti e adenilanti. La netilmicina è attiva, a basse concentrazioni (0,5-12 mcg/mL), su una vasta gamma di patogeni oculari sia Gram positivi che Gram negativi, inclusi S. Aureus, S. Epidermidis e altri S. Coagulasi negativi, Acinetobacter sp., Pseudomonas sp. ed H. Influenzae.


Nettavisc: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Nettavisc, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Nettavisc

La netilmicina somministrata per via topica non viene assorbita a livello sistemico in maniera significativa. La netilmicina inoltre , come tutti gli altri aminoglicosidi, è una molecola scarsamente lipofila, per cui, dopo applicazione topica, penetra debolmente nella camera anteriore dell’occhio.

Studi condotti sull’uomo hanno evidenziato che dopo una singola somministrazione topica la netilmicina raggiunge nelle lacrime le concentrazioni di: 256 mcg/mL dopo 5 minuti, 182 mcg/mL dopo 10 minuti, 94 mcg/mL dopo 20 minuti e 27 mcg/mL dopo 1 ora.


Nettavisc: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Nettavisc agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Nettavisc è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Nettavisc: dati sulla sicurezza

Nelle varie specie animali la DL50 (mg/Kg) è risultata essere: topo via i.m. 142, i.p. 186; ratto i.m. 166, i.p. 266; cane i.m. 160-200, i.v. 40-72. Gli studi di tollerabilità

condotti su ratti, cani, cavie, gatti, conigli e scimmie hanno evidenziato che la netilmicina è sostanzialmente meno nefrotossica ed ototossica degli altri aminoglicosidi noti. La netilmicina non ha mai inoltre evidenziato fenomeni atti a far supporre una potenzialità carcinogenetica.

La somministrazione di NETTAVISC per via topica oculare nel coniglio e nel cane per 3 settimane non ha evidenziato effetti irritativi locali ne tossicità sistemica.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Nettavisc: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Nettavisc

Nettavisc: interazioni

Non sono note interazioni farmacologiche con l’uso di NETTAVISC


Nettavisc: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Nettavisc: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Il NETTAVISC non interferisce sulle capacità di guidare e sull’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco