Osigraft: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto (Eptotermina Alfa): sicurezza e modo d’azione

Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto (Eptotermina Alfa) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento delle fratture tibiali conseguenti a trauma che non si siano consolidate a distanza di almeno 9 mesi, in pazienti dallo scheletro formato, nei casi in cui il trattamento con innesto autologo non abbia funzionato o non sia stato possibile.

Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto: come funziona?

Ma come funziona Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto

Categoria farmacoterapeutica: Farmaci per il trattamento delle patologie ossee, proteine ossee morfogenetiche, codice ATC: M05BC02.

Osigraft è un prodotto medicinale osteoinduttivo ed osteoconduttivo. Meccanismo di azione

Eptotermin alfa, il principio attivo, avvia la formazione ossea mediante l’induzione della differenziazione cellulare delle cellule mesenchimali, attirate verso la sede dell’impianto dal midollo osseo, dal periostio e dal muscolo. Una volta legatosi alla superficie cellulare, il principio attivo induce una cascata di eventi cellulari che portano alla formazione di condroblasti ed osteoblasti, i quali assolvono una funzione cruciale nel processo di formazione ossea. La matrice di collagene è insolubile e consiste di particelle con dimensioni fra 75 e 425µm. In tal modo si fornisce un’appropriata impalcatura bioriassorbibile per i processi, indotti dal principio attivo, di proliferazione e differenziazione delle cellule che necessitano di un ancoraggio, e per gli eventi cellulari, sempre indotti dal principio attivo, che avvengono all’interno della matrice di collagene. La matrice è inoltre osteoconduttiva e consente la crescita ossea dal tessuto osseo sano circostante verso l’area interna che ne difetta.

Effetti farmacodinamici

Il nuovo osso così formatosi risulta meccanicamente e radiograficamente paragonabile al normale tessuto osseo. Il nuovo osso si rimodella in modo naturale con la formazione dell’osso corticale e la generazione degli elementi midollari. Tuttavia, l’uso di Osigraft non è garanzia di risanamento e potranno risultare necessari ulteriori interventi chirurgici.

Efficacia e sicurezza cliniche

Lo studio clinico registrativo sulla mancata consolidazione tibiale ha paragonato Osigraft all’innesto di osso autologo con un parametro primario di efficacia a 9 mesi post-trattamento. Gli esiti clinici relativi al dolore ed alla capacità di sostenere il carico erano simili al gruppo di controllo con l’innesto di osso autologo (successo dell’81% nel gruppo Osigraft, successo del 77% nel gruppo dell’innesto di osso autologo). I risultati radiografici nel gruppo trattato con Osigraft erano leggermente inferiori a quelli del gruppo di controllo con innesto di osso autologo (rispettivamente il 68% e il 79%).


Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto

Non vi sono dati sulla farmacocinetica del principio attivo nell’uomo. Tuttavia, i risultati degli studi condotti su animali utilizzando Osigraft dimostrano come il principio attivo eptotermin alfa quasi non sia rilevabile a livello sistemico.


Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto: dati sulla sicurezza

Si sono eseguiti studi monodose e con somministrazione ripetuta su svariati modelli animali (ratti, cani, primati). I risultati di questi studi non hanno portato ad effetti inattesi o sistemici di tossicità durante il periodo di osservazione e dopo la somministrazione.

In uno studio a 2 anni con impianto sottocutaneo praticato nei ratti è stata osservata, come previsto, la formazione di osso eterotopico. Il sarcoma pure osservato è stato associato alla prolungata presenza dell’osso eterotopico. Questo effetto, conosciuto come carcinogenicità allo stato solido, è stato osservato frequentemente nei ratti in cui si sono impiantati materiali solidi (plastica o metallo) in sede sottocutanea.

L’ossificazione eterotopica avviene frequentemente nell’uomo dopo trauma accidentale o chirurgico. Può anche insorgere dopo l’uso (vedere paragrafo 4.8). Tuttavia, l’ossificazione eterotopica non è associata a sarcoma nell’uomo.

L’effetto degli anticorpi anti-OP-1 sul processo di guarigione ossea è stato studiato nei cani nel caso di due difetti ossei delle ossa lunghe trattate con ripetuti impianti. I risultati degli esami radiologici ed istologici di questo studio non clinico hanno dimostrato una guarigione ossea con l’esposizione iniziale e ripetuta nello stesso animale. Sono stati evidenziati anticorpi contro la proteina OP-1 e collagene osseo bovino di tipo 1 dopo entrambe le esposizioni; il picco di concentrazione di anticorpi era più alto dopo il secondo impianto. I livelli anticorpali sono diminuiti verso il livello base durante il periodo di follow-up.

Sono stati effettuati degli studi controllati sugli effetti dell’esposizione all’eptotermin alfa sullo sviluppo pre- e postnatale su modelli di coniglio. Dapprima è stata somministrata eptotermin alfa con adiuvante di Freund per via sottocutanea con dosi di richiamo dopo 14 e 28 giorni. Si sono prelevati campioni di sangue e di latte a intervalli regolari, che sono stati analizzati utilizzando un test di immunoassorbimento enzimatico in fase solida (ELISA). Si sono sviluppati livelli rilevabili di anticorpi IgG e IgM nei confronti dell’eptotermin alfa che sono stati evidenziati nel siero di tutti gli animali adulti esposti. I livelli degli anticorpi sviluppati nei confronti dell’eptotermin alfa rilevati nel siero ricavato da sangue prelevato dal feto e dal cordone ombelicale corrispondevano a quelli del sangue materno. Sono stati rilevati anticorpi negli adulti e nella prole durante la gestazione e l’allattamento. Sono stati riscontrati titoli significativamente elevati di anticorpi anti-OP-1 di classe IgG nel latte per tutta la durata dello studio effettuato nella fase post-natale fino al giorno 28 di allattamento (vedere paragrafo 4.6).

E’ stato osservato un aumento statisticamente significativo di malformazioni fetali (malallineamento delle sternebre) nella cucciolata del gruppo OP-1-immunizzato. In un altro studio si è osservata una differenza nell’aumento del peso corporeo nelle femmine adulte immunizzate tra il giorno 14 e il giorno 21 di allattamento rispetto agli animali del gruppo di controllo. Il peso della prole nel gruppo trattato risultava inferiore rispetto a quello del gruppo di controllo durante il periodo di osservazione. Le implicazioni cliniche di tali osservazioni per l’uso nell’uomo del prodotto finito restano incerte (vedere paragrafo 4.6).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto

Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto: interazioni

L’impiego di Osigraft con un riempitivo osseo sintetico potrebbe provocare un aumento del rischio di infiammazione e infezione locale e, occasionalmente, migrazione dei materiali impiantati, pertanto è sconsigliabile (vedere paragrafo 4.5).

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Lo studio clinico che ha portato all’approvazione di Osigraft non includeva l’impiego di riempitivi ossei sintetici. I risultati di farmacovigilanza postmarketing hanno indicato che l’uso combinato del prodotto con un riempitivo osseo sintetico potrebbe provocare un aumento del rischio di infiammazione ,infezione locale e, occasionalmente, migrazione dei materiali impiantati, e non è quindi raccomandato.


Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Osigraft 3,3 mg, polvere per sospensione per impianto: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non pertinente.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco