Oxycontin: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Oxycontin (Oxicodone Cloridrato): sicurezza e modo d’azione

Oxycontin (Oxicodone Cloridrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Trattamento del dolore severo. OxyContin è indicato negli adulti dai 20 anni di età e oltre.

Oxycontin: come funziona?

Ma come funziona Oxycontin? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Oxycontin

Categoria Farmacoterapeutica: alcaloidi naturali dell’oppio, oppioidi, analgesici Codice ATC: N02AA05

L’ossicodone è un agonista oppioide puro senza proprietà antagoniste e ha un’affinità per i recettori oppioidi ?, ? e ? del cervello e del midollo spinale. L’effetto terapeutico è principalmente analgesico, ansiolitico, antitosse e sedativo. Il meccanismo di azione coinvolge i recettori oppioidi del SNC per composti endogeni con attività oppioide-simile.

Sistema Gastrointestinale

Gli oppioidi possono provocare lo spasmo dello sfintere di Oddi. Sistema endocrino

Vedere paragrafo 4.4.

Altri effetti farmacologici

Studi in vitro e negli animali indicano diversi effetti degli oppioidi naturali, come la morfina, sul sistema immunitario; l’importanza clinica di questi effetti non è nota.

Non è noto se ossicodone, oppioide semisintetico, abbia effetti immunologici simili alla morfina.

Popolazione pediatrica

I dati di sicurezza complessivi ottenuti per ossicodone sommistrato oralmente in 9 studi clinici, farmacodinamici e farmacocinetici che hanno incluso 629 neonati e bambini (dai 2 mesi ai 17 anni) hanno dimostrato che ossicodone orale è ben tollerato nei pazienti pediatrici con solo minori eventi avversi prevalentemente a livello gastrointestinale e del sistema nervoso. I dati positivi sulla sicurezza di ossicodone orale sono confermati da 9 studi eseguiti con ossicodone somministrato per via buccale, intramuscolare e endovenoso in un totale di 1860 neonati e bambini, i quali hanno presentato solo eventi avversi lievi rispetto a quelli osservati con l’uso di ossicodone orale.

La dose di ossicodone somministrata per via parenterale a neonati e bambini nel corso di studi clinici era compresa tra 0,025 mg/kg e 0,1 mg/kg; 0,1 mg/kg era il dosaggio più utilizzato seguito da 0,05 mg/kg. La dose di ossicodone e.v. era compresa tra 0,025 mg/kg e 0,1 mg/kg; 0,1 mg/kg era il dosaggio più utilizzato seguito da 0,05 mg/kg. La dose di ossicodone i.m. era compresa tra 0,02 mg/kg e 0,1 mg/kg. La dose di ossicodone

somministrata oralmente era compresa tra 0,1 mg/kg (dose iniziale) e 1,24 mg/kg/die. La dose di ossicodone somministrata per via buccale era 0,1 mg/kg.

Complessivamente, gli eventi avversi di ossicodone in questi studi in neonati e bambini appaiono coerenti con il profilo di sicurezza di ossicodone conosciuto, così come elaborato sulla base dei numerosi studi clinici condotti negli adulti e descritti nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto. In questi studi non è stato identificato nessun nuovo o inatteso segnale di sicurezza. Tutti gli eventi avversi riportati erano coerenti con il profilo di sicurezza di ossicodone conosciuto così come quello degli altri paragonabili oppioidi forti. In ogni caso OxyContin non è raccomandato nei bambini e negli adulti al di sotto dei 20 anni a causa di dati insufficienti sulla sicurezza ed efficacia.


Oxycontin: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Oxycontin, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Oxycontin

L’ossicodone ha un’elevata biodisponibilità assoluta fino all’87% dopo somministrazione orale. Ha emivita di eliminazione di circa 3 ore ed è metabolizzato principalmente in norossicodone via CYP 3A4 e ossimorfone via CYP 2D6. L’ossimorfone ha una certa attività analgesica ma la sua concentrazione plasmatica è bassa e pertanto non si ritiene che contribuisca all’effetto farmacologico dell’ossicodone.

Il rilascio dell’ossicodone dalle compresse di Oxycontin avviene in due fasi con un rilascio iniziale relativamente veloce che produce un’insorgenza di effetto analgesico precoce seguito da un rilascio più controllato che determina la durata d’azione di 12 ore.

L’emivita di eliminazione media apparente di Oxycontin compresse è di 4,5 ore, il che porta al raggiungimento dello stato stazionario nel tempo di circa un giorno.

Il rilascio dell’ossicodone dalle compresse di Oxycontin è indipendente dal pH.

Oycontin compresse ha una biodisponibilità orale compatibile a quella dell’ossicodone somministrato come forma farmaceutica convenzionale orale, ma il primo raggiunge le massime concentrazioni plasmatiche in circa 3 ore invece che da 1 a 1,5 circa. Le massime e le minime concentrazioni di ossicodone di Oxycontin compresse da 10 mg somministrate a intervalli di 12 ore sono equivalenti a quelle ottenute da 5 mg di ossicodone somministrato come forma farmaceutica convenzionale ogni 6 ore.

Tutti i dosaggi di Oxycontin sono bioequivalenti sia in termini di velocità sia di grado di assorbimento. L’ingestione di un pasto standard ad alto contenuto di grassi non modifica la concentrazione massima di ossicodone o il grado di assorbimento dell’Oxycontin compresse.

Popolazione pediatrica

Le proprietà farmacocinetiche di ossicodone orale in neonati e bambini sono state esaminate in 3 studi condotti su una popolazione totale di 63 neonati e bambini di età compresa tra 0,5 e 7,6 anni. In aggiunta, la farmacocinetica di ossicodone buccale e sublinguale è stata studiata in 30 bambini di età compresa tra 0,5 e 7,5 anni. Questi studi non hanno rivelato risultati significativi diversi rispetto agli adulti. Ossicodone orale era ben tollerato in questi studi farmacocinetici con solo minori eventi avversi.


Oxycontin: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Oxycontin agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Oxycontin è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Oxycontin: dati sulla sicurezza

Teratogenicità

Ossicodone non ha mostrato effetti sulla fertilità o lo sviluppo fetale in ratti e conigli ad eccezione di dosi che hanno determinato effetti tossici nelle genitrici.

Cancerogenità

Non sono stati condotti studi nell’animale per valutare gli effetti cancerogeni dell’ossicodone.

Mutagenicità

Ossicodone non è risultato mutageno nei test di mutazione batterica o nel (i) saggio (i) in vivo del micronucleo nei topi. Come nel caso di altri oppioidi, ossicodone si è dimostrato genotossico in alcuni saggi in-vitro (ad esempio saggio sul linfoma murino).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Oxycontin: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Oxycontin

Oxycontin: interazioni

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.

La somministrazione concomitante di oppioidi e farmaci sedativi come le benzodiazepine o farmaci correlati possono portare ad un aumento del rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC. La dose e la durata del trattamento di terapie concomitanti con queste tipologie di medicinali devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4). Farmaci che hanno un effetto depressivo sul sistema nervoso centrale includono, ma non sono limitati a: alcol, fenotiazine, antidepressivi, anestetici, ipnotici, sedativi non-benzodiazepinici, rilassanti muscolari, altri oppiodi, farmaci neurolettici, anti-ipertensivi e SSRI. Ossicodone deve essere usato con cautela e in quei pazienti che fanno uso di tali medicinali può essere necessario ridurne il dosaggio.

L’uso concomitante di ossicodone con anticolinergici o medicinali con attività anticolinergica (p.es. antidepressivi tricicilici, antistaminici, antipsicotici, miorilassanti, farmaci anti-Parkinson) può provocare un aumento degli effetti indesiderati anticolinergici. Nei pazienti in trattamento con questi medicinali, l’ossicodone deve essere usato con cautela e può essere necessario ridurre il dosaggio.

È noto che gli inibitori della monoamino-ossidasi interagiscono con gli analgesici narcotici dando origine, a livello del SNC, a eccitazione o depressione associata a crisi ipertensive o ipotensive (vedere paragrafo 4.4).

Ossicodone deve essere utilizzato con cautela in pazienti che assumono o che hanno assunto nelle ultime due settimane farmaci inibitori delle MAO (vedere paragrafo 4.4).

L’alcool può aumentare gli effetti farmacodinamici di OxyContin; l’uso concomitante deve essere evitato.

ritonavir, indinavir, nelfinavir e saquinavir), la cimetidina e il succo di pompelmo possono causare una riduzione della clearance di ossicodone da cui può derivare un aumento della sua concentrazione plasmatica. Pertanto, la dose di ossicodone può necessitare di essere modificata di conseguenza.

Di seguito alcuni esempi:

Di seguito alcuni esempi:


Oxycontin: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Oxycontin: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

L’ossicodone può alterare la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. L’ossicodone può modificare le reazioni dei pazienti in misura diversa in funzione del dosaggio e della sensibilità individuale. I pazienti che manifestano questi effetti non devono guidare veicoli o usare macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco