Rxulti: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Rxulti (Brexpiprazolo): sicurezza e modo d’azione

Rxulti (Brexpiprazolo) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

RXULTI è indicato per il trattamento della schizofrenia nei pazienti adulti.

Rxulti: come funziona?

Ma come funziona Rxulti? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Rxulti

Categoria farmacoterapeutica: psicolettici, altri antipsicotici; codice ATC N05AX16 Meccanismo d’azione

Brexpiprazolo è un agente antipsicotico atipico. Si ritiene che la farmacologia di brexpiprazolo sia mediata da un’attività modulatoria sui sistemi della serotonina e della dopamina che combina l’attività di agonista parziale sui recettori 5-HT1A serotoninergici e D2 dopaminergici con l’attività di antagonista sui recettori 5-HT2A serotoninergici, con affinità elevate e simili su tutti questi recettori (Ki: 0,1-0,5 nM). Brexpiprazolo mostra inoltre un’attività di antagonista sui recettori ?1B/2C noradrenergici con affinità nello stesso range sub-nanomolare di Ki (Ki: 0,2-0,6 nM).

Effetti farmacodinamici

Non sono state studiate le influenze della variazione genetica sulle risposte farmacodinamiche a brexpiprazolo.

Effetti sul QT

Nei pazienti con schizofrenia o disturbo schizoaffettivo sono stati valutati gli effetti di brexpiprazolo sull’intervallo QT. Nell’analisi complessiva, dopo dosi terapeutiche e sovraterapeutiche (4 mg/die,

n = 62 o 12 mg/die, n = 53) brexpiprazolo non ha prolungato l’intervallo QTc

al livello clinicamente rilevantee non è stata osservata alcuna correlazione tra le concentrazioni di brexpiprazolo e il prolungamento dell’intervallo QTc

.

Le analisi dei sottogruppi ottenute dalla sperimentazione sull’intervallo QTc hanno suggerito che il prolungamento dell’intervallo QTc fosse maggiore nei soggetti di sesso femminile rispetto ai maschi. Nel gruppo con brexpiprazolo da 4 mg/die, la variazione media massima corretta per il placebo

nell’intervallo QTcl rispetto al basale, 6 ore dopo la somministrazione era di 5,2 ms (IC al 90 %: da 1,5 a 8,9) nei maschi (n = 48) e di 15,0 ms (IC al 90 %: da 7,7 a 22,3) nelle femmine (n = 14). Nel gruppo

con brexpiprazolo 12 mg/die, la variazione media massima corretta per il placebo nell’intervallo QTcl rispetto al basale era di 2,9 ms (IC al 90 %: da ?1,2 a 6,9) nei maschi (n = 40) 12 ore dopo la somministrazione e di 10,4 ms (IC al 90 %: da 2,7 a 18,2) nelle femmine (n = 13) 24 ore dopo la somministrazione. Il minor numero di femmine rispetto ai maschi arruolati nello studio non consente di trarre conclusioni definitive.

Efficacia e sicurezza clinica

L’efficacia e la sicurezza di brexpiprazolo nel trattamento degli adulti con schizofrenia sono state studiate in due sperimentazioni cliniche multinazionali e una nazionale (Giappone), della durata di

6 settimane, randomizzate, in doppio cieco, controllate con placebo, a dose fissa (sperimentazioni 1-3), in una sperimentazione multinazionale, della durata di 6 settimane randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo, con riferimento attivo (quetiapina), a dose flessibile (sperimentazione 4) e, in una sperimentazione multinazionale, controllata con placebo, della durata di 52 settimane, di mantenimento (sperimentazione 5). Le sperimentazioni hanno incluso 2.690 pazienti con età di

18-65 anni.

Nelle sperimentazioni 1, 2 e 3, brexpiprazolo è stato titolato come descritto nel paragrafo 4.2 con 1 mg per 4 giorni, seguito da 2 mg nei giorni 5-7. Il giorno 8 la dose è stata aumentata a 4 mg per alcuni dei bracci di trattamento.

Sperimentazioni a breve termine

Nelle tre sperimentazioni a dose fissa, a breve termine (sperimentazioni 1, 2 e 3), i soggetti sono stati randomizzati a ricevere brexpiprazolo 2 mg una volta al giorno, 4 mg una volta al giorno, oppure placebo.

La sperimentazione 4 ha valutato l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di brexpiprazolo in un range di dosaggio flessibile da 2 a 4 mg/die e quetiapina ad un dosaggio di 400-800 mg come test di sensitività. Nelle sperimentazioni a breve termine, l’endpoint primario di efficacia è stato definito come la variazione media rispetto al basale alla settimana 6 nei punteggi totali della scala PANSS (Positive and Negative Syndrome Scale, scala di valutazione della sindrome positiva e negativa), una scala a voci multiple che include cinque fattori per valutare i sintomi positivi, i sintomi negativi, i pensieri disorganizzati, l’ostilità/eccitazione incontrollata e l’ansia/depressione.

L’endpoint secondario chiave nelle sperimentazioni 1, 2 e 4 era la CGI-S (Clinical Global Impression of Severity, impressione globale clinica della gravità) della schizofrenia, una valutazione del medico in 7 punti riguardante la gravità della malattia. La CGI-S è stata valutata anche nelle sperimentazioni 3 e 5 come endpoint secondario.

Gli effetti di brexpiprazolo sono stati valutati anche attraverso numerosi endpoint secondari predeterminati: aspetti specifici dei sintomi della schizofrenia (punteggio sottoscala positiva PANSS, punteggio sottoscala negativa PANSS, punteggio componente eccitatoria PANSS [PEC], fattori di Marder della PANSS positivi, fattori negativi, pensieri disorganizzati, ostilità/eccitazione incontrollata e ansia/depressione) e le analisi della risposta (definita come miglioramento del 30 % nel punteggio totale PANSS rispetto al basale o punteggio CGI-I pari a 1 [estremamente migliorato] o 2 [molto migliorato]).

L’efficacia di brexpiprazolo è stata dimostrata nella sperimentazione 1, sia con 2 mg/die, sia con

4 mg/die, mentre nella sperimentazione 2 è stata replicata solo per brexpiprazolo a 4 mg/die, e nella sperimentazione 3 solo per brexpiprazolo a 2 mg/die.

Nella sperimentazione 4 a dose flessibile, alla settimana 6, i soggetti nel gruppo trattato con brexpiprazolo hanno avuto miglioramenti numericamente maggiori del punteggio totale PANSS rispetto ai soggetti nel gruppo placebo, anche se la differenza alla settimana 6 non ha raggiunto la significatività statistica per l’analisi dell’efficacia primaria (p = 0,0560) (vedere tabella 2). Nella stessa sperimentazione, il riferimento attivo quetiapina XR aggiunta solo per test di sensitività si è separata dal placebo.

Tabella 2: risultati dell’efficacia primaria per le sperimentazioni a 6 settimane nella schizofrenia

Sperime ntazione Gruppo di trattamento n Misura dell’efficacia primaria: PANSS
Punteggio
medio al basale (DS)
Variazione media
degli MQ rispetto al basale (ES)
Differenza
media degli MQa, b (IC al 95 %)
valore p
1 Brexpiprazolo 180 95,85 ?20,73 ?8,72 < 0,0001
(2 mg/die)* (13,75) (1,55) (13,1, ?4,37)
Brexpiprazolo 178 94,70 ?19,65 ?7,64 0,0006
(4 mg/die)* (12,06) (1,54) (12,0, ?3,30)
Placebo 178 95,69 ?12,01
(11,46) (1,60)
2 Brexpiprazolo 179 96,30 ?16,61 ?3,08 0,1448
(2 mg/die) (12,91) (1,49) (7,23, 1,07)
Brexpiprazolo 181 94,99 ?20,00 ?6,47 0,0022
(4 mg/die)* (12,38) (1,48) (10,6, ?2,35)
Placebo 180 94,63 ?13,53
(12,84) (1,52)
3 Brexpiprazolo 113 96,55 ?14,95 ?7,32 0,0124
(2 mg/die)* (19,20) (2,00) (?13,04, ?1,59)
Brexpiprazolo 109 96,39 ?11,49 ?3,86 0,1959
(4 mg/die) (15,73) (2,10) (9,71, 2,00)
Placebo 113 97,19 ?7,63
(19,27) (2,11)
4 Brexpiprazolo 150 97,82 ?19,99 ?4,1 0,0560
(2-4 mg/die) (10,25) (1,51) (8,2, 0,1)
Placebo 159 98,38 ?15,93
(10,30) (1,49)

DS Deviazione standard

ES Errore standard

Media degli MQ Media dei minimi quadrati IC Intervallo di confidenza

* Trattamento superiore al placebo in modo statisticamente significativo

Differenza (brexpiprazolo meno placebo) nella variazione media dei minimi quadrati rispetto al basale, alla settimana 6

La media degli MQ, l’IC al 95 % e i valori p per le singole sperimentazioni sono stati derivati da un’analisi MMRM del tipo: effetti fissi del centro, trattamento, visita e interazione trattamento/visita, con l’interazione basale e basale/visita come covariate. È stata utilizzata una struttura a matrice di varianza-covarianza non strutturata.

L’analisi statistica primaria è stata effettuata utilizzando un modello MMRM con imputazione dei MAR. I risultati di un’analisi della sensibilità utilizzando un’imputazione multipla basata sul placebo (PMI, placebo based multiple imputation) sono apparsi compatibili con l’analisi primaria.

I risultati per il parametro dell’esito secondario (chiave) e gli endpoint aggiuntivi hanno confermato l’endpoint primario.

Nella sperimentazione 1, è stato dimostrato anche un miglioramento maggiore statisticamente significativo al punteggio CGI-S, misura di efficacia secondaria chiave, alla settimana 6, per le dosi da 2 e 4 mg/die rispetto ai gruppi con placebo. Data la gerarchia dei test, il maggiore miglioramento dimostrato al punteggio CGI-S per le dosi da 2 e 4 mg/die può essere considerato solo di supporto per le sperimentazioni 2, 3 e 4 (vedere Tabella 3).

Tabella 3: risultati di efficacia secondaria chiave per le sperimentazioni da 6 settimane nella schizofrenia

Speri
menta zione
Gruppo di trattamento n Misura dell’efficacia secondaria chiave: CGI-S
Punteggio
medio al basale (DS)
Variazione
media degli MQ rispetto al basale (ES)
Differenza
media degli MQa (IC al 95 %)
valore p
1 Brexpiprazolo 181 4,90 ?1,15 ?0,33 0,0056
(2 mg/die)* (0,64) (0,08) (0,56, ?0,10)
Brexpiprazolo 178 4,81 ?1,20 ?0,38 0,0012
(4 mg/die)* (0,64) (0,08) (0,61, ?0,15)
Placebo 181 4,84 ?0,82
(0,66) (0,09)
2 Brexpiprazolo 180 4,96 ?0,99 ?0,19 0,1269
(2 mg/die) (0,65) (0,09) (0,42, 0,05)
Brexpiprazolo 183 4,85 ?1,19 ?0,38 0,0015
(4 mg/die)* (0,64) (0,08) (0,62, ?0,15)
Placebo 181 4,87 ?0,81
(0,61) (0,09)
3 Brexpiprazolo 113 4,80 ?0,84 ?0,35 0,0308
(2 mg/die)* (0,78) (0,11) (0,67, ?0,03)
Brexpiprazolo 109 4,71 ?0,64 ?0,16 0,3461
(4 mg/die) (0,75) (0,12) (0,48, 0,17)
Placebo 113 4,73 ?0,48
(0,71) (0,12)
4 Brexpiprazolo* 150 4,96 ?1,21 ?0,27 0,0142
(2-4 mg/die)b (0,59) (0,08) (0,49, ?0,06)
Placebo 159 4,94 ?0,93
(0,57) (0,08)

DS Deviazione standard

ES Errore standard

Media degli MQ Media dei minimi quadrati IC Intervallo di confidenza

* Trattamento superiore al placebo in modo statisticamente significativo

Differenza (brexpiprazolo meno placebo) nella variazione media dei minimi quadrati rispetto al basale, alla settimana 6

Dose media 3,5 mg/die

Sperimentazione sul mantenimento dell’efficacia

Nella sperimentazione 5, una sperimentazione a lungo termine disegnata per valutare il mantenimento dell’effetto di brexpiprazolo, valutando il ritardo nel tempo alla recidiva incipiente della schizofrenia, i pazienti con schizofrenia che avevano risposto al trattamento con brexpiprazolo 1-4 mg/die erano stabilizzati fino a 12-36 settimane quindi randomizzati in doppio cieco per continuare il trattamento con la dose di stabilizzazione di brexpiprazolo (n = 96) o per ricevere il placebo (n = 104) per

52 settimane o fino al verificarsi della recidiva.

Nell’analisi primaria del tempo alla recidiva incipiente, i pazienti in trattamento con brexpiprazolo hanno mostrato un tempo alla recidiva significativamente più lungo rispetto ai pazienti trattati con placebo (p < 0,0001). Alla settimana 52, brexpiprazolo (13,5 %) ha ridotto il rischio di recidiva incipiente del 71 % rispetto al placebo (38,5 %). Durante la stabilizzazione, brexpiprazolo ha migliorato la sintomatologia clinica (valutata mediante le scale PANSS, CGI-S e CGI-I [ANCOVA con LOCF]) e il funzionamento (valutata mediante la scala GAF [Global Assessment of Functioning, valutazione globale del funzionamento] [ANCOVA con LOCF]). Questi miglioramenti sono stati conservati durante la fase di mantenimento in doppio cieco di 52 settimane nei pazienti trattati con brexpiprazolo, mentre i pazienti randomizzati a ricevere il placebo hanno mostrato un deterioramento nei punteggi PANSS, CGI-S, CGI-I e GAF [ANCOVA con LOCF]). Brexpiprazolo ha mantenuto il controllo dei sintomi e il funzionamento rispetto al placebo.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea dei medicinali ha rinviato l’obbligo di presentare i risultati degli studi sull’efficacia e la sicurezza con brexpiprazolo nella popolazione pediatrica di età compresa fra 13 e < 18 anni (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Rxulti: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Rxulti, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Rxulti

Assorbimento

Brexpiprazolo viene assorbito dopo la somministrazione della compressa, con le concentrazioni plasmatiche di picco che appaiono entro 4,0 ore dopo somministrazioni di dosi singole; la biodisponibilità orale assoluta della formulazione in compresse è del 95,1 %. Le concentrazioni allo stato stazionario di brexpiprazolo sono raggiunte entro 10-12 giorni di somministrazione. La somministrazione di una compressa da 4 mg di brexpiprazolo con un pasto iperlipidico standard non ha influenzato in modo significativo la Cmax o l’AUC di brexpiprazolo. Dopo la somministrazione a dose singola e multipla una volta al giorno, l’esposizione a brexpiprazolo (Cmax e AUC) aumenta in proporzione alla dose somministrata. Secondo gli studi in vivo, brexpiprazolo non è un substrato e neppure un inibitore dei trasportatori dell’efflusso, come ad esempio MDR (Multi Drug Resistance, multi-farmacoresistenza) 1 (P-gp) e BCRP.

Distribuzione

Il volume di distribuzione di brexpiprazolo dopo la somministrazione endovenosa è alto

(1,56 ± 0,418 L/kg), cosa che indica una distribuzione extravascolare. Brexpiprazolo è fortemente legato alle proteine plasmatiche (oltre il 99 %), ovvero all’albumina serica e all’?1-glicoproteina acida, e il suo legame proteico non è influenzato dall’eventuale disfunzione renale o epatica. Secondo i risultati degli studi in vitro, il legame proteico di brexpiprazolo non è influenzato da warfarin, diazepam e digitossina.

Biotrasformazione

Allo stato stazionario, DM-3411 rappresenta il 23,1-47,7 % dell’esposizione (AUC) a brexpiprazolo nel plasma. Va notato che gli studi preclinici in vivo hanno mostrato che con esposizioni plasmatiche clinicamente pertinenti di brexpiprazolo, le esposizioni cerebrali di DM-3411 erano inferiori al limite di rilevazione. Pertanto, si ritiene che DM-3411 non contribuisca agli effetti terapeutici di brexpiprazolo.

Eliminazione

Dopo una singola dose orale di brexpiprazolo marcato con [14C], circa il 24,6 % e il 46 % della radioattività somministrata veniva recuperata nell’urina e nelle feci, rispettivamente. Meno dell’1% di brexpiprazolo invariato è stato escreto nell’urina, mentre circa il 14 % della dose orale è stato recuperato invariato nelle feci. La clearance orale apparente della compressa di brexpiprazolo dopo somministrazione unica giornaliera è pari a 19,8 (± 11,4) mL/h/kg. Dopo somministrazione multipla di brexpiprazolo una volta al giorno, l’emivita di eliminazione terminale di brexpiprazolo e del suo principale metabolita, DM-3411, è pari a 91,4 ore e 85,7 ore, rispettivamente.

Linearità/non linearità

La farmacocinetica di brexpiprazolo è proporzionale alla dose e non varia in funzione del tempo dopo

dose singola (0,2-8 mg) e dose multipla (0,5-4 mg) utilizzando la somministrazione unica giornaliera. Farmacocinetica in popolazioni particolari

Età

Dopo la somministrazione di una singola dose di brexpiprazolo (2 mg), i soggetti anziani (oltre

65 anni) hanno mostrato un’esposizione sistemica a brexpiprazolo (Cmax

e AUC) simile a quella dei soggetti adulti (18-45 anni; vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Sesso

La valutazione della farmacocinetica di popolazione ha identificato il sesso come covariata statisticamente significativa. L’esposizione (AUC) stimata di brexpiprazolo nelle donne era del 25 % più alta rispetto agli uomini (vedere paragrafo 4.8).

Etnia

Sebbene non siano stati effettuati specifici studi di farmacocinetica, la valutazione della farmacocinetica di popolazione non ha rivelato alcuna evidenza di differenze correlate all’etnia clinicamente significative nella farmacocinetica di brexpiprazolo.

Fumo

Danno renale

Nei soggetti (n = 10) con danno renale grave (CLcr < 30 mL/min), rispetto ai soggetti sani comparabili l’AUC di brexpiprazolo orale (dose singola da 3 mg) è aumentata del 68 % mentre la Cmax

è rimasta invariata. Per i pazienti con danno renale da moderato a grave (clearance della creatinina

CLcr

< 60 mL/minuto), la massima dose raccomandata viene ridotta a 3 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.2).

Compromissione epatica

Nei soggetti (n = 22) con vari gradi di compromissione epatica (classi di Child-Pugh A, B e C), rispetto ai soggetti sani comparabili, l’AUC di brexpiprazolo orale (dose singola da 2 mg) è aumentata del 24 % nella compromissione epatica lieve, del 60 % nella compromissione epatica moderata, ed è rimasta invariata nella compromissione epatica grave. Per i pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (classi di Child-Pugh, B e C), la massima dose raccomandata viene ridotta a 3 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.2).

Popolazione pediatrica

Non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia di brexpiprazolo nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni (vedere paragrafo 4.2).


Rxulti: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Rxulti agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Rxulti è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Rxulti: dati sulla sicurezza

Gli effetti osservati negli studi sulla tossicità a dosi ripetute nei ratti e nelle scimmie erano principalmente correlati ad una esagerata attività farmacologica di brexpiprazolo. Sia nei ratti, sia nelle scimmie di entrambi i sessi, non si possono derivare margini di sicurezza basati sulla AUC0-24 h alla massima dose raccomandata nell’uomo (MRHD, Maximum Recommended Human Dose) di 4 mg/die.

Tossicità cardiovascolare

In uno studio sulla sicurezza farmacologica nel cane maschio cosciente, negli studi sulla tossicità a

dosi ripetute nelle scimmie di entrambi i sessi, e in uno studio sulla tossicità giovanile in cani di entrambi i sessi, brexpiprazolo somministrato per via orale ha ridotto la pressione arteriosa e prolungato l’intervallo QT. L’effetto di brexpiprazolo sulla riduzione della pressione arteriosa è attribuito al blocco atteso degli ?1-adrenocettori nei vasi sanguigni periferici.

Genotossicità, cancerogenicità

Brexpiprazolo non ha mostrato alcun potenziale genotossico, sia negli studi in vitro, sia in quelli

in vivo utilizzando esposizioni clinicamente rilevanti. Brexpiprazolo somministrato per via orale non ha aumentato l’incidenza dei tumori in uno studio sulla cancerogenicità della durata di 2 anni, sia in ratti di entrambi i sessi, sia in topi maschi, con esposizioni fino a 4,4 e 3,1 volte la MRHD. Nei topi di sesso femminile, è stata osservata un’incidenza aumentata di adenocarcinoma e carcinoma adenosquamoso della ghiandola mammaria nonché di adenoma della pars distalis della ghiandola pituitaria, con esposizioni clinicamente pertinenti simili o addirittura inferiori: questi tumori endocrini mediati dalla prolattina sono stati osservati nei roditori anche con altri antipsicotici e la loro rilevanza clinica è sconosciuta.

Tossicità riproduttiva

Dopo somministrazione orale, brexpiprazolo non ha influenzato la fertilità maschile nei ratti, ma ha prolungato il diestro e ridotto la fertilità nelle ratte a livelli di esposizione simili o addirittura inferiori a quelli ottenuti clinicamente con la MRHD. Sono state osservate perdite pre-impianto significativamente aumentate a 4,1 volte l’esposizione clinica alla MRHD. Negli studi sulla tossicità nello sviluppo embrio-fetale, brexpiprazolo non è risultato teratogeno nei ratti trattati per via orale fino ai livelli di esposizione (in base ai dati nelle ratte non gravide) ottenuti clinicamente con la MRHD. Nel coniglio, sono state osservate malformazioni vertebrali in 3 feti di 2 cucciolate, a dosi orali di brexpiprazolo tossiche per la madre, corrispondenti a un’esposizione circa 16,5 volte l’esposizione clinica con la MRHD.

Ritardo della crescita e dello sviluppo fisico e compromissione della vitalità della prole sono stati osservati a dosi di brexpiprazolo tossiche per la madre in uno studio sulla tossicità dello sviluppo pre/postnatale in ratti trattati per via orale.

In seguito a somministrazione orale nelle ratte gravide, è stato dimostrato il passaggiodi brexpiprazolo nel feto e nel latte a concentrazioni generalmente paragonabili ai livelli osservati nel sangue materno.

Valutazione del rischio ambientale

Brexpiprazolo è molto persistente e molto bioaccumulabile ma non è tossico per l’ambiente; la possibile aggiunta di brexpiprazolo nelle catene alimentari terrestri potrebbe costituire un problema (vedere paragrafo 6.6).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Rxulti: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Rxulti

Rxulti: interazioni

Non sono attualmente disponibili informazioni sulle interazioni farmacodinamiche di brexpiprazolo. Prestare cautela quando si prescrive brexpiprazolo con altri medicinali.

Considerati gli effetti primari di brexpiprazolo sul sistema nervoso centrale (SNC), prestare cautela quando brexpiprazolo viene usato in combinazione con alcol o altri medicinali attivi sul SNC che hanno reazioni avverse sovrapposte, come ad esempio la sedazione (vedere paragrafo 4.8).


Rxulti: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Rxulti: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Brexpiprazolo altera da lievemente a moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari a causa dei potenziali effetti sul sistema nervoso, come ad esempio sedazione e capogiro che sono reazioni avverse da farmaco comuni (vedere paragrafo 4.8).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco