Skilarence: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Skilarence (Dimetilfumarato): sicurezza e modo d’azione

Skilarence (Dimetilfumarato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Skilarence è indicato per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa negli adulti che necessitano di terapia farmacologica sistemica.

Skilarence: come funziona?

Ma come funziona Skilarence? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Skilarence

Categoria farmacoterapeutica: Altri immunosoppressori, codice ATC: L04AX07 Meccanismo d’azione

Gli effetti antinfiammatori e immunomodulatori del dimetilfumarato e del suo metabolita

monometilfumarato non sono del tutto chiari, ma si ritiene che siano principalmente dovuti all’interazione con il glutatione ridotto intracellulare delle cellule direttamente coinvolte nella patogenesi della psoriasi. Questa interazione con il glutatione porta all’inibizione della traslocazione all’interno del nucleo e dell’attività trascrizionale del fattore nucleare potenziante la trascrizione delle catene leggere kappa delle cellule B attivate (NF-?B).

Si ritiene che la principale attività del dimetilfumarato e del monometilfumarato sia immunomodulatoria; tale attività determina una transizione delle cellule T helper (Th) dal profilo Th1 e Th17 a un fenotipo Th2. La produzione di citochine infiammatorie viene quindi ridotta con induzione di eventi proapoptotici, inibizione della proliferazione dei cheratinociti, ridotta espressione di molecole di adesione e riduzione dell’infiltrato infiammatorio all’interno delle placche psoriasiche.

Efficacia e sicurezza clinica

La sicurezza e l’efficacia di Skilarence sono state valutate in uno studio in doppio cieco, a 3 bracci, controllato con placebo e comparatore attivo, di Fase III (1102) condotto in pazienti con psoriasi a placche da moderata a severa (Studio 1102). Settecentoquattro pazienti sono stati randomizzati a ricevere Skilarence, un comparatore attivo (Fumaderm, un prodotto di combinazione con lo stesso contenuto di dimetilfumarato più 3 sali di monoetilfumarato) e placebo in un rapporto di 2:2:1. I pazienti hanno iniziato il trattamento con compresse contenenti 30 mg/die di dimetilfumarato o placebo, titolati a un massimo di 720 mg/die, in entrambi i bracci di trattamento attivo come descritto nel paragrafo 4.2. Se si osservava un successo del trattamento prima del raggiungimento della dose massima di dimetilfumarato pari a 720 mg/die, non era necessario alcun ulteriore aumento della dose, che veniva gradualmente ridotto a una dose di mantenimento individuale. In caso di intollerabilità individuale all’aumento della dose durante le Settimane da 4 a 16, il paziente tornava all’ultima dose tollerata assunta dall’inizio della Settimana 4, che veniva mantenuta fino alla fine del periodo di trattamento (Settimana 16). I pazienti hanno ricevuto il trattamento per un massimo di 16 settimane; erano previste visite di follow-up per un massimo di 12 mesi dopo l’interruzione del trattamento.

Le caratteristiche demografiche e basali erano ben equilibrate tra gruppi di trattamento. Dei

699 pazienti, la maggior parte era di razza caucasica (99%) e di sesso maschile (65%); l’età media era di 44 anni. La maggior parte dei pazienti (91%) aveva meno di 65 anni. La maggior parte dei pazienti presentava psoriasi moderata in base ai punteggi relativi all’Indice di estensione e gravità della psoriasi (Psoriasis Area and Severity Index, PASI) e alla Valutazione globale del medico (Physician’s Global Assessment, PGA) al basale: il punteggio PASI medio al basale era 16,35 e il 60% dei pazienti aveva punteggi moderati sulla scala PGA. La maggioranza dei pazienti riferiva un effetto “molto ampio” o “estremamente ampio” della psoriasi sulla propria vita in base all’Indice dermatologico di qualità della vita (Dermatology Life Quality Index, DLQI), con un punteggio DLQI medio di 11,5.

Dopo 16 settimane di trattamento, Skilarence ha dimostrato di essere superiore al placebo (p<0,0001) in base a un punteggio PASI 75 e PGA “cute chiara” o “quasi chiara” e non inferiore (utilizzando un margine di inferiorità del -15%) al comparatore attivo (p<0,0003) in base al PASI 75.

Riassunto dell’efficacia clinica dopo 16 settimane di trattamento nello Studio 1102

Valutazione Skilarence Placebo Fumaderm
N=267 N=131 N=273
Analisi di superiorità rispetto al placebo
PASI 75, n (%) 100 (37,5) 20 (15,3) 110 (40.3)
Valore p <0,0001a <0,0001a
IC bilaterale 99,24% 10,7; 33,7a 13,5; 36,6a
Punteggio PGA “cute chiara” o “quasi chiara”, n (%) 88 (33,0) 17 (13,0) 102 (37.4)
Valore p <0,0001a <0,0001a
IC bilaterale 99,24% 9,0; 31,0a 13,3; 35,5a

Skilarence Fumaderm

N=267 N=273

Non-inferiorità di Skilarence rispetto a Fumaderm

PASI 75, n (%) 100 (37,5) 110 (40,3)

Valore p 0,0003b

IC unilaterale ripetuto 97,5% (limite inferiore) -11,6b

Punteggio PGA “cute chiara” o “quasi chiara”, n (%) 88 (33,0) 102 (37,4) Valore p 0,0007

b

IC unilaterale ripetuto 97,5% (limite inferiore) 13,0b

Fumaderm = comparatore attivo, prodotto di combinazione con lo stesso contenuto di dimetilfumarato più 3 sali di monoetilfumarato; n = numero di pazienti con dati disponibili; N = numero di pazienti nella popolazione; PASI = Indice di estensione e gravità della psoriasi; PGA = Valutazione globale del medico; a Superiorità di Skilarence rispetto a placebo con una differenza del 22,2% per PASI 75 e del 20,0% per punteggio PGA ”cute chiara” o “quasi chiara”, superiorità di Fumaderm rispetto al placebo con una differenza di 25,0% per PASI 75 e 24,4% per punteggio PGA “cute chiara” o “quasi chiara”; b Non-inferiorità di Skilarence rispetto a Fumaderm con una differenza di -2,8% per PASI 75 e -4,4% per punteggio PGA “cute chiara” o “quasi chiara”.

E’ stata osservata una tendenza nella variazione percentuale media del punteggio PASI come endpoint di efficacia rispetto al basale, che indica l’insorgenza di una risposta clinica a Skilarence fin dalla Settimana 3 (-11,8%), che è diventata statisticamente significativa rispetto al placebo alla Settimana 8 (-30,9%). È stato osservato un ulteriore miglioramento alla Settimana 16 (-50,8%).

I benefici del trattamento con Skilarence sono stati inoltre confermati dai miglioramenti percepiti dai pazienti nella loro qualità di vita. Alla Settimana 16, un paziente trattato con Skilarence aveva un DLQI medio inferiore rispetto a placebo (5,4 rispetto a 8,8).

È stata valutata la risposta (definita come un peggioramento ?125% del valore PASI al basale) a seguito di 2 mesi senza trattamento ed è stato dimostrato che non sussisteva alcuna preoccupazione clinica con gli esteri dell’acido fumarico, come era stato documentato in pochissimi pazienti (Skilarence 1,1% e comparatore attivo 2,2%, rispetto a 9,3% nel gruppo placebo).

I dati sull’efficacia a lungo termine non sono attualmente disponibili per Skilarence, tuttavia, negli studi clinici e sulla farmacocinetica, l’esposizione sistemica, l’efficacia e la sicurezza di Skilarence hanno dimostrato di essere comparabili al comparatore attivo contenente dimetilfumarato. Di conseguenza, è ragionevole prevedere che l’efficacia a lungo termine di Skilarence possa essere comparabile anche ai prodotti contenenti dimetilfumarato. Il mantenimento dell’efficacia a lungo termine è stata ben descritta per altri prodotti contenenti dimetilfumarato e quindi è prevedibile che i benefici del trattamento osservati con Skilarence a 16 settimane possano essere mantenuti in pazienti trattati sul lungo termine per almeno 24 mesi.

Popolazione pediatrica

L’Agenzia europea per i medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con Skilarence in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per questa indicazione (vedere paragrafo 4.2 per ìnformazìonì sull’uso pedìatrìco).


Skilarence: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Skilarence, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Skilarence

Assorbimento

Dopo la somministrazione orale, il dimetilfumarato non viene rilevato nel plasma, perché viene rapidamente idrolizzato dalle esterasi al metabolita attivo monometilfumarato. Dopo la somministrazione orale di una sola compressa di Skilarence da 120 mg in soggetti sani, il monometilfumarato raggiunge concentrazioni plasmatiche di picco pari rispettivamente a circa

1325 ng/ml e 1311 ng/ml in condizioni di digiuno o a stomaco pieno. L’assunzione di Skilarence con i pasti ritarda il tmax del monometilfumarato da 3,5 a 9,0 ore.

Distribuzione

Il legame alle proteine plasmatiche del monometilfumarato è pari a circa il 50%. Il dimetilfumarato non dimostra alcuna affinità di legame alle proteine sieriche, il che potrebbe ulteriormente contribuire alla rapida eliminazione dalla circolazione.

Biotrasformazione

Studi in vitro hanno dimostrato che l’idrolisi del dimetilfumarato a monometilfumarato avviene rapidamente a pH 8 (pH dell’intestino tenue), ma non a pH 1 (pH dello stomaco). Una parte del dimetilfumarato totale viene idrolizzata dalle esterasi e dall’ambiente alcalino dell’intestino tenue, mentre la porzione rimanente entra nel sangue della vena porta. Ulteriori studi hanno dimostrato che dimetilfumarato (e in quantità minore monometilfumarato) reagisce parzialmente con il glutatione ridotto formando un addotto con il glutatione. Questi addotti sono stati rilevati negli studi sugli animali nella mucosa intestinale dei ratti e in misura minore nel sangue della vena porta. Tuttavia, il dimetilfumarato non coniugato non è rilevabile nel plasma degli animali o dei pazienti psoriasici in seguito alla somministrazione orale. D’altra parte, il monometilfumarato non coniugato può essere rilevato nel plasma. Ulteriori trasformazioni metaboliche avvengono attraverso l’ossidazione tramite il ciclo dell’acido tricarbossilico formando carbonio diossido e acqua.

Eliminazione

L’esalazione della CO2 derivante dal metabolismo del monometilfumarato è la via principale di eliminazione; solo piccole quantità di monometilfumarato intatto sono escrete attraverso l’urina o le feci. La porzione di dimetilfumarato che reagisce con il glutatione formando un addotto del glutatione viene ulteriormente metabolizzata ad acido mercapturico, escreto nell’urina.

L’emivita apparente di eliminazione terminale del monometilfumarato è di circa 2 ore. Linearità/Non linearità

Nonostante l’alta variabilità inter-soggetto, l’esposizione misurata come AUC e Cmax è risultata

generalmente proporzionale alla dose dopo la somministrazione di una singola dose di 4 compresse da 30 mg di dimetilfumarato (dose totale di 120 mg) e 2 compresse da 120 mg di dimetilfumarato (dose totale di 240 mg).

Insufficienza renale

Non sono stati condotti studi specifici in pazienti con insufficienza renale. Tuttavia, dato che l’eliminazione renale svolge un ruolo minore nella clearance plasmatica totale, è poco probabile che l’insufficienza renale possa influenzare le caratteristiche farmacocinetiche di Skilarence (vedere paragrafo 4.2).

Insufficienza epatica

Non sono stati condotti studi specifici in pazienti con insufficienza epatica. Tuttavia, dato che il


Skilarence: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Skilarence agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Skilarence è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Skilarence: dati sulla sicurezza

I dati non clinici di farmacologia e genotossicità di sicurezza non rivelano alcun rischio speciale per gli essere umani.

Tossicologia

Il rene è stato identificato come un importante organo bersaglio della tossicità in studi non clinici. I reperti renali nei cani hanno incluso ipertrofia tubulare da minima a moderata, aumentata incidenza e gravità della vacuolizzazione tubulare e degenerazione tubulare da minima a lieve, che sono state ritenute rilevanti dal punto di vista tossicologico. Il livello senza effetti avversi osservabili (NOAEL) dopo 3 mesi di trattamento era pari a 30 mg/kg/die, che corrisponde a 2,9 volte e 9,5 volte l’esposizione sistemica nell’uomo alla dose massima raccomandata (720 mg/die), come valori AUC e Cmax rispettivamente.

Tossicità della riproduzione

Non sono stati condotti studi sulla fertilità o sullo sviluppo pre e post natale con Skilarence.

Non sono stati osservati effetti sui pesi dei feti o malformazioni attribuite alla somministrazione materna di dimetilfumarato durante lo sviluppo embrio-fetale nei ratti. Tuttavia, si è avuto un numero maggiore di feti con le variazioni “lobo epatico soprannumerario” e “allineamento iliaco anomalo” a dosi tossiche per le madri. Il NOAEL per la tossicità materna ed embrio-fetale è risultato pari a

40 mg/kg/die, corrispondente a 0,2 volte e 2,0 volte l’esposizione sistemica umana alla massima dose raccomandata (720 mg/die), come valori di AUC e Cmax rispettivamente.

È stato dimostrato che il dimetilfumarato attraversa la membrana placentare e penetra nel sangue fetale nei ratti.

Cancerogenicità

Non sono stati condotti studi di cancerogenicità per Skilarence. Sulla base dei dati disponibili che suggeriscono che gli esteri dell’acido fumarico possono attivare il percorso cellulare correlato allo sviluppo di tumori renali, non può essere esclusa un’attività tumorigenica potenziale di dimetilfumarato somministrato per via esogena sui reni.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Skilarence: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Skilarence

Skilarence: interazioni

Ematologia

Skilarence può ridurre le conte leucocitarie e linfocitarie (vedere paragrafo 4.8). Non è stato studiato in pazienti con conte leucocitarie o linfocitarie basse preesistenti.

Prima del trattamento

Prima di iniziare il trattamento con Skilarence deve essere disponibile un emocromo completo (comprendente conta ematica differenziale e conta piastrinica) attuale. Il trattamento non deve essere iniziato se la leucopenia è inferiore a 3,0×109/l, la linfopenia è inferiore a 1,0×109/l o se vengono identificati altri risultati patologici.

Durante il trattamento

Durante il trattamento deve essere effettuata la valutazione di un emocromo completo con conta differenziale ogni 3 mesi. E’ necessario intervenire nelle seguenti circostanze :

Leucopenia: Se si osserva una marcata riduzione del numero totale di leucociti, la situazione deve essere monitorata attentamente e il trattamento con Skilarence deve essere interrotto in caso di livelli inferiori a 3,0×109/l.

Linfopenia: Se la conta dei linfociti scende al di sotto di 1,0×109/l ma è ?0,7×109/l, il monitoraggio del sangue deve essere effettuato una volta al mese finché i livelli tornano ad un valore pari o superiore a 1,0×109/l in due esami del sangue consecutivi; a questo punto, il monitoraggio può essere effettuato nuovamente ogni 3 mesi.

Se la conta dei linfociti scende al di sotto di 0,7×109/l, gli esami del sangue devono essere ripetuti, e se vengono confermati livelli inferiori a 0,7×109/l, il trattamento deve essere interrotto immediatamente. I pazienti che sviluppano una linfopenia devono essere monitorati dopo l’interruzione del trattamento finché la loro conta linfocitaria ritorna ai valori normali (vedere paragrafo 4.8).

Altri disturbi ematologici

La terapia deve essere interrotta e si raccomanda cautela nel caso si manifestino altre condizioni patologiche. In ogni caso, le conte ematiche devono essere monitorate finché i valori saranno tornati nuovamente normali.

Infezioni

Skilarence è un immunomodulatore e può influire sul modo in cui il sistema immunitario risponde alle infezioni. Per i pazienti con infezioni pre-esistenti di rilevanza clinica, il medico deve decidere se il trattamento con Skilarence deve essere iniziato solo dopo la risoluzione dell’infezione. Se un paziente sviluppa un’infezione durante il trattamento con Skilarence, deve essere considerata la sospensione del trattamento e devono essere rivalutati i benefici e i rischi prima di riprendere la terapia. Informare i pazienti che ricevono Skilarence che devono riportare i sintomi di infezioni a un medico.

Infezioni opportunistiche/leucoencefalopatia multifocale progressiva (LMP).

Sono stati riportati casi di infezioni opportunistiche, in particolare di leucoencefalopatia multifocale progressiva (LMP) con altri medicinali contenenti dimetilfumarato (vedere paragrafo 4.8). La LMP è un’infezione opportunistica causata dal virus di John-Cunningham (John-Cunningham virus, JCV) che può essere fatale o causare invalidità gravi. La LMP è probabilmente causata da una combinazione di fattori.

Un’infezione precedente con il JCV è considerata un pre-requisito per lo sviluppo della LMP. I fattori

di rischio possono includere un trattamento immunosoppressivo precedente e l’esistenza di alcuni disturbi concomitanti (come alcuni disturbi autoimmuni o condizioni ematologiche maligne). Anche un sistema immunitario modificato o indebolito e dei fattori genetici o ambientali possono costituire dei fattori di rischio.

Anche una linfopenia persistente moderata o severa durante il trattamento con dimetilfumarato è considerato un fattore di rischio per la LMP. I pazienti che sviluppano una linfopenia devono essere monitorati per rilevare segni e sintomi di infezioni opportunistiche, in particolare i sintomi indicativi di LMP. I sintomi tipici associati alla LMP sono svariati, peggiorano con il passare dei giorni o delle settimane e includono debolezza progressiva da un lato del corpo o scarsa coordinazione degli arti, disturbi della visione e modifiche nella facoltà di pensiero, nella memoria e nell’orientamento, che portano a confusione e a cambiamenti della personalità. Se si sospetta una LMP, il trattamento con Skilarence deve essere interrotto immediatamente e devono essere effettuati ulteriori esami neurologici e radiologici appropriati.

Trattamento pregresso e concomitante con terapie immunosoppressive o immunomodulatorie Sono disponibili dati limitati sull’efficacia e la sicurezza di Skilarence in pazienti che sono stati precedentemente trattati con altre terapie immunosoppressive o immunomodulatorie. Quando i pazienti passano da altre terapie a Skilarence, devono essere considerate l’emivita e la modalità di azione di tali terapie onde evitare effetti aggiuntivi sul sistema immunitario.

Non sono disponibili dati sull’efficacia e la sicurezza di Skilarence quando assunto in concomitanza con altre terapie immunosoppressive o immunomodulatorie (vedere paragrafo 4.5).

Malattia gastrointestinale pre-esistente

Skilarence non è stato studiato in pazienti con malattia gastrointestinale pre-esistente. Skilarence è controindicato in pazienti con malattia gastrointestinale severa (vedere paragrafo 4.3). La tollerabilità gastrointestinale può essere migliorata seguendo il programma di titolazione della dose all’inizio del trattamento con Skilarence e assumendo Skilarence con cibo (vedere paragrafì 4.2 e 4.8).

Funzione renale

Poiché l’eliminazione renale svolge un ruolo minore nella clearance plasmatica di Skilarence, è poco probabile che l’insufficienza renale influisca sulle caratteristiche farmacocinetiche e pertanto non si prevede la necessità di aggiustamenti della dose in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (vedere paragrafì 4.2 e 5.2).

Durante lo studio clinico di fase III controllato con placebo non è stato osservato un deterioramento della funzione renale durante la terapia nei vari gruppi di trattamento. Tuttavia, Skilarence non è stato studiato in pazienti con insufficienza renale severa e sono stati riportati alcuni casi di tossicità renale degli esteri dell’acido fumarico durante la sorveglianza post-marketing. Di conseguenza, Skilarence è controindicato in pazienti con insufficienza renale severa (vedere paragrafo 4.3).

La funzione renale (ad esempio creatinina, azoto ureico ematico ed esame delle urine) deve essere controllata prima dell’inizio del trattamento e successivamente ogni 3 mesi. Nell’eventualità di un cambiamento clinicamente significativo della funzione renale, in particolare in caso di assenza di spiegazioni alternative, deve essere considerata la riduzione del dosaggio o l’interruzione del trattamento.

Sindrome di Fanconi

Una diagnosi precoce della sindrome di Fanconi e l’interruzione del trattamento con Skilarence sono importanti per evitare l’insorgenza di insufficienza renale o osteomalacia, poiché la sindrome è solitamente reversibile. I segni più importanti sono: proteinuria, glicosuria (con livelli glicemici normali), iperaminoaciduria e fosfaturia (in possibile concomitanza con ipofosfatemia). La progressione può implicare sintomi quali poliuria, polidipsia e debolezza del muscolo prossimale. In casi rari possono manifestarsi osteomalacia ipofosfatemica con dolore osseo non localizzato, fosfatasi alcalina alta nel siero e fratture da stress. Un aspetto importante è che la sindrome di Fanconi può manifestarsi senza livelli elevati di creatinina o diminuzione del tasso di filtrazione glomerulare. In

caso di sintomi non chiari, deve essere presa in considerazione la sindrome di Fanconi e devono essere effettuati gli esami adeguati.

Funzione epatica

Skilarence non è stato studiato in pazienti con insufficienza epatica severa ed è controindicato in questi pazienti (vedere paragrafo 4.3).

Si raccomanda di monitorare la funzione epatica (SGOT, SGPT, gamma-GT, AP) prima dell’inizio del trattamento e successivamente ogni 3 mesi, dato che in alcuni pazienti è stato osservato un aumento degli enzimi epatici nello studio di fase III. Nell’eventualità di un cambiamento clinicamente significativo dei parametri epatici, particolarmente in assenza di spiegazioni alternative, deve essere considerata la riduzione della dose o l’interruzione del trattamento.

Vampate

I pazienti devono essere informati che è probabile che si manifestino vampate durante le prime settimane di assunzione di Skilarence (vedere paragrafo 4.8).

Lattosio

Skilarence contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.


Skilarence: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Skilarence: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati condotti studi sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari. Skilarence può alterare leggermente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Possono manifestarsi capogiri o affaticamento in seguito alla somministrazione di Skilarence (vedere paragrafo 4.8).

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco