Taloxa: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Taloxa compresse (Felbamato): sicurezza e modo d’azione

Taloxa compresse (Felbamato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Felbamato non è indicato come trattamento antiepilettico di prima scelta. L’uso di felbamato è raccomandato nelle indicazioni di seguito riportate, dopo un’accurata valutazione del rapporto rischio-beneficio in relazione alla discrasia ematica, in particolar modo alla anemia aplastica ed alla grave epatotossicità. Il rischio potenziale associato all’uso di felbamato deve essere valutato nei confronti dell’assenza di trattamenti medici alternativi.

Terapia aggiuntiva per il trattamento di adulti e bambini di età pari o superiore a 4 anni portatori di sindrome di Lennox-Gastaut e che siano refrattari a tutti gli altri medicinali antiepilettici.

Un’accurata valutazione dell’efficacia di felbamato deve essere eseguita dopo 2 o 3 mesi di trattamento. Solo i pazienti che hanno ottenuto significativi miglioramenti clinici nelle convulsioni (per esempio una notevole riduzione nella frequenza delle convulsioni oppure nella loro gravità) durante tale periodo di tempo devono continuare il trattamento con felbamato (vedere

paragrafo 4.4).

I pazienti devono essere informati prima dell’inizio del trattamento dei potenziali rischi associati all’uso di felbamato (vedere paragrafo 4.4).

I pazienti devono essere informati del fatto che l’uso di felbamato è stato associato ad anemia aplastica e insufficienze epatiche, entrambe condizioni potenzialmente fatali (vedere paragrafo 4.4).

Taloxa compresse: come funziona?

Ma come funziona Taloxa compresse? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Taloxa compresse

Categoria farmacoterapeutica: Sistema nervoso, antiepilettici, codice ATC: N03AX10

Felbamato è un medicinale antiepilettico nuovo dal punto di vista chimico e farmacologico. Si tratta di un dicarbamato distinto dal punto di vista strutturale da altri dicarbamati conosciuti. Il suo preciso meccanismo d’azione è sconosciuto.

Meccanismo d’azione

Studi in vitro di binding recettoriale indicano che felbamato presenta uno scarso o nessun effetto inibitorio sul legame GABA-recettore e sul legame benzodiazepina-recettore. Felbamato, inoltre, non presenta alcun effetto eccitotossico e non antagonizza gli effetti neurotossici di NMDA, cainato o quisqualato in vitro, supportando quindi il fatto che felbamato non è un NMDA-antagonista.

Negli studi di farmacologia preclinica, l’attività anticonvulsivante di felbamato è stata dimostrata in un ampio spettro di modelli di crisi convulsive. Felbamato è efficace sia nel test da elettroshock massimale nel topo sia nel test da convulsioni da pentilentetrazolo sottocutaneo. È ugualmente efficace sulle crisi indotte da picrotossina e bicucullina. L’efficacia di felbamato nei modelli convulsivi indotti da elettroshock massimale o indotti chimicamente suggerisce che il medicinale

esercita la sua attività antiepilettica aumentando la soglia convulsiva e prevenendo la diffusione della convulsione.

Efficacia e sicurezza clinica

Felbamato si è dimostrato efficace in cinque studi controllati in pazienti con crisi ad insorgenza parziale con o senza generalizzazione secondaria ed in uno studio nella sindrome di Lennox- Gastaut. Quest’ultimo studio comprendeva pazienti con crisi atoniche, crisi di assenza atipiche e convulsioni tonico-cloniche generalizzate. I risultati dello studio, in cui venivano impiegate dosi fino a 45 mg/kg/die o di 3.600 mg/die, se non minori, evidenziavano una relazione tra la concentrazione plasmatica ed il controllo delle crisi.

Felbamato era somministrato a dosi singole fino a 1.200 mg o in somministrazioni multiple da 200 a 600 mg BID fino a 28 giorni in volontari sani. In soggetti epilettici (crisi parziali) dosi multiple di 800 mg BID e 1.200 mg BID erano somministrate, rispettivamente, fino a 28 giorni e 6 settimane.

Questi studi non evidenziavano alcuna reazione indesiderata clinicamente significativa a livello del sistema nervoso centrale e degli apparati cardiovascolare, ematopoietico, renale, epatico e respiratorio.


Taloxa compresse: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Taloxa compresse, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Taloxa compresse

Assorbimento: a seguito della somministrazione per via orale di 14C felbamato a volontari sani, circa il 90 % di ogni dose era recuperata nelle urine con meno del 5 % nelle feci. La biodisponibilità sistemica assoluta non è stata valutata. Felbamato sembra comunque essere bene assorbito. Il cibo non influenza la velocità ed il grado di assorbimento di felbamato.

Biotrasformazione ed eliminazione: in base ai confronti sulle AUC, più dell’85% della radioattività plasmatica era associata con felbamato immodificato.

In aggiunta al felbamato immodificato, i metaboliti identificati nell’urina umana comprendevano p- idrossifelbamato, 2-idrossifelbamato, derivati monocarbamati di felbamato, e metaboliti polari di felbamato (compresi i coniugati del felbamato).

Negli studi per somministrazione singola o ripetuta in soggetti sani ed epilettici il tempo per ottenere la concentrazione plasmatica massimale (Tmax) variava da 2 a 6 ore dopo la somministrazione.

L’emivita di eliminazione terminale di felbamato era da 15 a 23 ore.

A seguito di somministrazioni singole o ripetute a volontari sani di sesso maschile e pazienti con epilessia, felbamato evidenziava un comportamento farmacocinetico lineare a dosi fino a

3.600 mg/die, con aumenti dose-lineari nella AUC e nella Cmax.

Legame proteico: felbamato risultava legato reversibilmente per il 22 % – 25 % alle proteine plasmatiche, principalmente all’albumina.

Livelli plasmatici: studi clinici controllati di felbamato hanno evidenziato efficacia a concentrazioni medie plasmatiche tra 32 microgrammi/ml e 82 microgrammi/ml. In uno studio nella sindrome di Lennox-Gastaut, si è rilevato un effetto sulle crisi atoniche a concentrazioni medie di felbamato pari a 18 microgrammi/ml. In alcuni pazienti trattati con dosi entro il range raccomandato sono stati rilevati livelli di felbamato fino a 137 microgrammi/ml, tali livelli erano ben tollerati.

Distribuzione: felbamato o i suoi metaboliti attraversano la barriera ematoencefalica.

Pazienti con danno renale: in uno studio di farmacocinetica a dose singola, la clearance e l’eliminazione del felbamato erano diminuite e l’emivita aumentata in relazione al grado di insufficienza renale. L’esposizione al felbamato (come AUC) era aumentata del 100 % circa nei pazienti con clearance della creatinina < 50 ml/min. rispetto ai soggetti di controllo (vedere paragrafo 4.2).


Taloxa compresse: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Taloxa compresse agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Taloxa compresse è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Taloxa compresse: dati sulla sicurezza

Studi condotti su microorganismi e su cellule di mammifero non hanno evidenziato alcuna attività di tipo mutageno. Gli studi di tossicità riproduttiva nei ratti e nei conigli hanno dimostrato che felbamato non presenta tossicità riproduttiva, non è teratogeno e non ha alcun effetto sul parto e sull’allattamento.

Studi di tossicità acuta sono stati condotti nei topi (p.o.; i.p.), nei ratti (p.o.; i.p.) e nei cani (p.o.). La DL50 per via orale era superiore a 5 g/kg per i topi e nei ratti e superiore a 2 g/kg nei cani. Il modello di tossicità era caratterizzato principalmente da ptosi, atassia, tremore, ridotta attività e ridotto tono muscolare.

Negli studi di tossicità sull’animale di durata fino ad un anno, nel ratto, ma non nel cane, si evidenziavano modifiche a livello del fegato che possono far supporre una induzione enzimatica. In studi della durata di 2 anni, condotti in topi e ratti non si osservavano incrementi nella incidenza di tumori di origine benigna, maligna o nella incidenza globale di tumori. Una incidenza aumentata di tumori interstiziali dei testicoli nei ratti trattati con la dose elevata non è stata osservata nel gruppo trattato con la dose più bassa, o negli studi a un anno condotti nei ratti e nei cani o nel corso degli studi della durata di 2 anni nel topo. L’osservazione di questo tipo di tumore non è rara nel ratto; tuttavia, nell’uomo, i tumori delle cellule interstiziali dei testicoli sono rari. La rilevanza di questi risultati per il rischio nell’uomo non è certa.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Taloxa compresse: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Taloxa compresse

Taloxa compresse: interazioni

Felbamato altera le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico e/o dei loro metaboliti. Per ridurre la probabilità di possibili reazioni indesiderate dovute ad interazioni farmacologiche, le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico devono essere ridotte come necessario, basandosi sulle osservazioni cliniche e se possibile sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state (vedere paragrafo 4.2).

Effetti di felbamato su altri medicinali antiepilettici:

Carbamazepina: felbamato diminuisce la concentrazione plasmatica di carbamazepina allo steady- state di circa il 25 %, mentre si osservano livelli crescenti di carbamazepina epossido di circa il

50 %.

Fenitoina: felbamato inibisce la clearance di fenitoina in modo dose-dipendente. La concentrazione plasmatica di fenitoina può aumentare dal 20 % al 60 %.

Fenobarbital: felbamato alla dose di 1.200 mg BID aumenta l’AUC del fenobarbital del 25 % circa.

Acido valproico: felbamato a dosi di 600 mg o 1.200 mg BID aumenta la concentrazione plasmatica allo steady-state di valproato in modo dose-dipendente, lineare. Con la dose inferiore di felbamato, la AUC e la concentrazione minima allo steady-state di valproato aumentavano rispettivamente del 28 % e del 18 %; questi valori aumentavano in modo proporzionale alla dose più elevata di felbamato.

Clonazepam, oxcarbazepina, vigabatrin e lamotrigina: sebbene felbamato a dosi di 1.200 mg ogni 12 ore produceva variazioni statisticamente significative nella farmacocinetica di clonazepam, lamotrigina e vigabatrin, queste modifiche erano minime e potevano non essere clinicamente rilevanti. Non è stata osservata nessuna variazione della farmacocinetica del metabolita attivo monoidrossilato della oxcarbazepina. Poiché una interazione farmacodinamica di felbamato con ognuno di questi medicinali non può essere esclusa, gli aggiustamenti posologici devono essere basati sempre su risposta clinica e tollerabilità.

Effetti di altri medicinali antiepilettici su felbamato: Carbamazepina/Fenitoina/Fenobarbital

: quando carbamazepina o fenitoina vengono co- somministrati con felbamato, la riduzione nella concentrazione plasmatica allo steady-state di

felbamato può avvicinarsi al 20 %. La somministrazione contemporanea di fenobarbital provoca la riduzione del 35 % delle concentrazioni minime di felbamato allo steady-state.

Acido valproico: valproato sembra dotato di effetti minimi sulla clearance di felbamato; tuttavia in uno studio si sono rilevate concentrazioni minime allo steady-state di felbamato circa del 50% più elevate di quelle ottenute con felbamato in monoterapia.

Interazioni fra felbamato e medicinali non-antiepilettici:

Contraccettivi orali: felbamato riduceva del 42 % l’AUC del gestodene e del 13 % l’AUC dell’etinilestradiolo nelle donne trattate con un’associazione a basso dosaggio di contraccettivi orali. L’efficacia e la tollerabilità di contraccettivi orali può essere alterata. Altre combinazioni non sono state studiate.


Taloxa compresse: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Taloxa compresse: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non vi sono studi relativi agli effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari.

Si devono avvisare i pazienti che lamentano capogiri e sonnolenza di evitare attività potenzialmente pericolose.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco