Tridin: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Tridin (Levoglutamide Monofluorofosfato + Calcio Gluconato + Calcio Citrato): sicurezza e modo d’azione

Tridin (Levoglutamide Monofluorofosfato + Calcio Gluconato + Calcio Citrato) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Osteoporosi primaria.

Tridin: come funziona?

Ma come funziona Tridin? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Tridin

I principi attivi del TRIDIN sono dei sali organici di fluoro e calcio e precisamente L-glutamina monofluorofosfato, calcio gluconato e calcio citrato. Il fluoro stimola l’attività e la formazione degli osteoblasti ed è quindi in grado di aumentare la formazione del tessuto osseo prevalentemente nella porzione trabecolare. Esso favorisce inoltre la fissazione del calcio nel tessuto osseo e stimola il consolidamento della parte minerale dell’osso. I sali organici di calcio, presenti nel TRIDIN, sono di facile assorbimento e forniscono il substrato minerale per il tessuto osseo.

Il fluoro, somministrato sotto forma di L-glutamina monofluorofosfato, non viene liberato nello stomaco. Si evitano perciò i disturbi gastrici provocati da altri sali di fluoro che, in presenza di acido cloridrico, formano acido fluoridrico. A livello intestinale lo ione fluorofosfato viene assorbito e idrolizzato mediante processi enzimatici in fluoro ione e fosfato ione. Nel sangue periferico si trova perciò solo fluoro ione. L’assorbimento è pressochè completo.

Non esiste incompatibilità della L-glutamina monofluorofosfato con il calcio presente negli alimenti oppure dato in associazione, come avviene invece se si somministrano fluoruri inorganici che, in presenza di calcio, danno un precipitato insolubile di calcio fluoruro.

Il TRIDIN consente, pertanto, una buona utilizzazione del fluoro e del calcio in esso contenuti ed è un farmaco utile nel trattamento dell’osteoporosi.

Queste attività sono state ben documentate in studi farmacologici sugli animali.


Tridin: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Tridin, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Tridin

Studi sul ratto, eseguiti somministrando per via orale L-glutamina monofluorofosfato con o senza i sali organici di calcio presenti nel TRIDIN, hanno evidenziato un rapido incremento di ioni fluoruro nel sangue con un picco a 90 minuti circa. Questa cinetica e l’area sotto la curva non sono stati modificati dalla contemporanea somministrazione dei sali di calcio.

Per quanto riguarda la farmacocinetica sull’uomo, in uno studio eseguito in triplice cross-over su volontari sani, somministrando per via orale rispettivamente NaF, MFPG e TRIDIN, si sono ottenuti i seguenti dati dopo somministrazione dell’equivalente di 2 compresse di TRIDIN: concentrazione massima di ioni F-= 278 ng/ml al tempo 60 minuti; t½ = 8 ore.

Si può ritenere quindi che la somministrazione orale di monofluorofosfato di L-glutamina, insieme ai sali di calcio che si trovano nel TRIDIN, consente un assorbimento ottimale del fluoro.


Tridin: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Tridin agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Tridin è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Tridin: dati sulla sicurezza

PER SOMMINISTRAZIONI SINGOLE Si sono trovate le seguenti DL50 (mg/kg):

DL50 mg/kg dopo somministrazioni singole

Specie Via Associazione* MFPG
Topo Swiss m e f
orale > 4000 3076
s.c. > 4000
Ratto S.D. m e f
orale > 4000 2924
s.c. >4000

* Associazione dei principi attivi del TRIDIN nello stesso rapporto in cui si trovano nella forma farmaceutica.

PER SOMMINISTRAZIONI PROLUNGATE

L’ “associazione” ha fornito i seguenti risultati:

Per via orale, per 4 settimane, nel ratto SD

Sono state somministrate dosi giornaliere di 0 (controlli), 227, 680, 2270 mg/kg della “associazione”.

Alla dose di 227 mg/kg non si è verificato alcun fenomeno tossico.

Alla dose di 680 mg/kg sono stati osservati: aumento della creatininemia nelle femmine, proteinuria, incremento ponderale dei reni nelle femmine.

Alla dose di 2270 mg/kg sono stati osservati: marcato e significativo rallentamento della crescita, aumento dell’azotemia e della creatininemia, proteinuria, ematuria, incremento ponderale dei reni.

Buona è risultata la tollerabilità gastrica a tutte le dosi somministrate.

Per via orale, per 26 settimane, nel ratto SD

Sono state somministrate dosi giornaliere di 0 (controlli), 113, 340, 1135 mg/kg della “associazione”.

Con 113 e 340 mg/kg non è stata osservata nessuna reazione tossica.

Alla dose di 1135 mg/kg sono stati osservati: rallentamento della crescita, aumento della azotemia e della creatininemia, proteinuria ed ematuria.

Buona la tollerabilitá gastrica a tutte le dosi somministrate.

Per via orale, per 26 settimane, nel cane Beagle

Sono state somministrate dosi giornaliere di 0 (controlli), 113, 340, 1135 mg/kg della “associazione”.

Alle dosi di 113 e 340 mg/kg non è stata osservata alcuna reazione tossica, eccettuate proteinuria ed ematuria nei cani trattati con la dose di 340 mg/kg.

Alla dose di 1135 mg/kg sono stati osservati: rallentamento della crescita, aumento della azotemia e della creatininemia, proteinuria ed ematuria, con alterazioni patologiche a carico dei reni.

TOSSICITÀ SULLA FUNZIONE RIPRODUTTIVA

Embriotossicità – Teratogenesi

Sono state somministrate alla coniglia New Zealand dal 6° al 18° giomo di gravidanza le seguenti dosi di “associazione”: 0 (controlli), 227, 680, 2270 mg/kg.

Nessuna delle dosi somministrate è risultata teratogena.

Fertilità

Sono state somministrate a ratti SD m e f dosi orali di 0 (controlli), 227, 680, 2270 mg/kg dell’ “associazione”, rispettivamente per 60 e 15 giorni prima dell’accoppiamento.

A metà delle femmine gravide il trattamento è stato prolungato fino al 20° giomo di gestazione, e alla rimanente metà fino al termine della lattazione.

Generazione F0

Il trattamento non ha influenzato la fertilità in nessun gruppo sperimentale. È stato osservato un lieve effetto embriotossico e fetotossico con la dose più alta, da correlarsi presumibilmente alla tossicità del prodotto sulle madri. In nessun caso furono evidenziate azioni teratogene.

Generazione F1

Non si sono osservate differenze significative tra la fertilità degli animali nati da ratti trattati e quella degli animali di controllo. Anche nei feti di questa generazione non sono state evidenziate malformazioni somatiche e/o scheletriche, che possano far supporre un effetto tardivo del prodotto sulla discendenza.

MUTAGENESI

L’associazione dei principi attivi del prodotto TRIDIN è risultata priva di attività mutagena.


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Tridin: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Tridin

Tridin: interazioni

L’assorbimento e gli effetti del TRIDIN, dato che il fluoro è presente come monofluorofosfato di L-glutamina, non sono influenzati dall’assunzione contemporanea di sali di calcio, magnesio o alluminio.

Non sono previste interazioni, dovute ai sali di calcio, fra TRIDIN e glicosidi cardiaci, in quanto con somministrazione orale si evita ogni brusco incremento della calcemia, grazie alla rapida risposta omeostasica del calcio.

I sali di calcio possono ridurre l’assorbimento del ferro e delle tetracicline.


Tridin: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Tridin: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono noti effetti che possano compromettere la capacità di guidare o l’uso di macchine.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco