Vasovist: è un farmaco sicuro? Come funziona?

Vasovist (Gadofosveset Trisodio): sicurezza e modo d’azione

Vasovist (Gadofosveset Trisodio) è un farmaco che serve per curare le seguenti malattie:

Medicinale solo per uso diagnostico.

Intensificazione del contrasto in angiografia a risonanza magnetica (CE-MRA)

VASOVIST è indicato per l’intensificazione del contrasto in angiografia a risonanza magnetica per la visualizzazione dei vasi a livello addominale o degli arti in pazienti con patologia vascolare accertata o presunta.

Vasovist: come funziona?

Ma come funziona Vasovist? Qual è il suo esatto meccanismo d’azione? Su quali organi del corpo agisce? Vediamolo insieme.

Farmacodinamica di Vasovist

Categoria farmacoterapeutica: mezzo di contrasto paramagnetico, codice ATC: V08 C A

VASOVIST è una formulazione di un gadolinio stabile chelato con acido dietilenetriaminopentacetico (GdDTPA) sostituito da un gruppo difenil-cicloesile fosfato (gadofosveset trisodio), per l’uso nell’esame a risonanza magnetica (MRI).

Gadofosveset si lega in modo reversibile all’albumina sierica umana. Il legame proteico intensifica fino a 10 volte la relassività T1 di gadofosveset rispetto ai chelati di gadolinio non legati alle proteine. In studi condotti sull’uomo, gadofosveset riduce sostanzialmente i valori ematici di T1 fino a 4 ore dopo l’iniezione endovenosa in bolo. La relassività misurata nel plasma è risultata compresa tra 33,4 e 45,7 mM-1s-1 oltre il range di dosaggio fino a 0,05 mmol/kg a 20 MHz. Fino a un’ora dalla somministrazione del medicinale si ottengono scansioni MRA ad alta risoluzione delle strutture vascolari. L’estesa finestra di imaging vascolare ottenuta con gadofosveset è attribuita alla aumentata relassività e alla prolungata permanenza nello spazio vascolare, derivante dal legame con le proteine del plasma. Non sono stati effettuati studi comparativi con mezzi di contrasto extracellulari a base di gadolinio.


Vasovist: come si assorbe e si elimina?

Abbiamo visto qual è il meccanismo d’azione di Vasovist, ma è altrettanto importante conoscere in quanto tempo viene assorbito dall’organismo per capire quanto tempo il farmaco impiegherà ad agire, attraverso quali vie viene eliminato (ad esempio fegato o reni) per sapere quali organi va ad impegnare e, per ultimo, in quanto tempo viene eliminato per avere idea di quando non avremo più il farmaco nell’organismo.

Tutte queste informazioni sono indicate nel paragrafo “Farmacocinetica” che segue.

Farmacocinetica di Vasovist

Distribuzione

La curva del tempo di concentrazione nel plasma di gadofosveset somministrato per via endovenosa è conforme ad un modello aperto a due compartimenti. A seguito di somministrazione endovenosa di una dose di 0,03 mmol/kg, l’emivita media della fase di distribuzione (t½α) è stata di 0,48 ± 0,11 ore e il volume di distribuzione allo stato stazionario è stato di 148 ± 16 ml/kg, più o meno equivalente a quella del fluido extracellulare. Il legame con le proteine del plasma era compreso tra l’80% e l’87% per le prime 4 ore dopo l’iniezione.

Metabolismo

I risultati ottenuti dalle varie analisi di campioni di plasma e urina indicano che gadofosveset non è soggetto a metabolismo misurabile.

Eliminazione

In volontari sani, gadofosveset è stato prevalentemente eliminato per via urinaria, con l’84% (range 79 - 94%) della dose iniettata (0,03 mmol/kg) escreta nell’urina in 14 giorni. Il novantaquattro percento (94%) dell’escrezione urinaria si è verificato nelle prime 72 ore. Una piccola porzione della dose di gadofosveset è stata escreta nelle feci (4,7%, range 1,1 - 9,3%), indicando un ruolo minore dell’escrezione biliare nell’eliminazione di gadofosveset. A seguito di somministrazione endovenosa di una dose di 0,03 mmol/kg, la clearance renale (5,51 ± 0,85 ml/h/kg) e la clearance totale (6,57 ± 0,97 ml/h/kg) sono risultate simili, mentre l’emivita di eliminazione finale è stata di 18,5 ± 3,0 ore.

Caratteristiche dei pazienti

Insufficienza renale: nei pazienti con insufficienza renale da moderata a grave, l’emivita risulta sensibilmente prolungata e l’AUC è aumentata di 2-3 volte.

Pazienti emodializzati: gadofosveset può essere eliminato dall’organismo mediante emodialisi. A seguito di somministrazione endovenosa in bolo di una dose di 0,05 mmol/kg in pazienti sottoposti a emodialisi tre volte alla settimana con filtro a flusso elevato, al termine della terza sessione di dialisi la concentrazione plasmatica era scesa al di sotto del 15% del Cmax. Durante le sedute di dialisi l’emivita media della riduzione della concentrazione plasmatica era nell’ordine delle 5-6 ore. La clearance di dialisi media era compresa nel range tra 16 - 32 ml/h/kg. Si raccomanda l’impiego del filtro a flusso elevato, in quanto risultato più efficace rispetto al filtro a flusso ridotto.

Insufficienza epatica: la farmacocinetica del plasma e il legame proteico di gadofosveset non sono stati influenzati in modo significativo da insufficienza epatica moderata (Child Pugh B). È stata osservata una lieve riduzione dell’eliminazione fecale di gadofosveset nei pazienti con insufficienza epatica (2,7%) rispetto a soggetti normali (4,8%). In un solo soggetto con insufficienza epatica moderata e albumina sierica insolitamente bassa, la clearance totale e l’emivita di gadofosveset hanno segnalato una clearance più rapida rispetto a soggetti con insufficienza epatica moderata e normali livelli di albumina sierica.


Vasovist: è un farmaco sicuro?

Abbiamo visto come Vasovist agisce e come si assorbe e si elimina; ma come facciamo a sapere se Vasovist è un farmaco sicuro?

Prima di tutto è necessario leggere quali sono i dati sulla sicurezza che vengono riportati nella scheda tecnica del farmaco.

Si tratta di dati forniti dalla casa produttrice e basati su un certo numero di lavori scientifici eseguiti prima della commercializzazione: si tratta dei cosiddetti “Dati preclinici di sicurezza”, che riportiamo nel prossimo paragrafo.

Vasovist: dati sulla sicurezza

I dati preclinici rivelano assenza di rischi per gli esseri umani sulla base di studi convenzionali di sicurezza, tossicità acuta, tollerabilità locale, potenziale sensibilità da contatto e genotossicità.

Non sono stati condotti studi di carcinogenicità.

Tossicità per somministrazioni ripetute

Studi condotti sulla tossicità per somministrazioni ripetute hanno rivelato vacuolizzazione a livello delle cellule dei tubuli renali, con marcata evidenza di reversibilità dell’effetto. Non sono state osservate insufficienze funzionali; indagini al microscopio elettronico condotte sui reni di ratto hanno evidenziato che nella vacuolizzazione rilevata si è trattato primariamente di un fenomeno di accumulo. Gli effetti di maggiore gravità sono stati riscontrati nel ratto piuttosto che nella scimmia, probabilmente a causa della clearance renale più elevata presente nei primi. A seguito di somministrazione singola anche a dosaggi 100 volte superiori alla dose clinica, nelle scimmie non sono stati osservati effetti sui reni.

Tossicità riproduttiva

Nel coniglio sono stati osservati un numero crescente di riassorbimenti precoci e un lieve ma significativo aumento del numero di anomalie fetali (in particolare idrocefalo e arti a rotazione anomala) a dosaggi per i quali era stata rilevata scarsa o assente tossicità materna (esposizione pari rispettivamente a 2 e 5 volte l’esposizione umana prevista).


Dopo la commercializzazione di un farmaco, vengono tuttavia attuate delle misure di controllo dagli organi preposti, per monitorare comunque tutti gli effetti collaterali che dovessero manifestarsi nell’impiego clinico.

Tutti gli effetti collaterali segnalati nella fase di commercializzazione del farmaco, vengono poi riportati nella scheda tecnica nei paragrafi “effetti indesiderati” e “controindicazioni”.

Vasovist: si può prendere insieme ad altri farmaci?

Un altro importante capitolo da non dimenticare per valutare se un farmaco è sicuro o no, è quello delle interazioni con altri farmaci.

Può infatti capitare che un farmaco, di per sé innocuo, diventi pericoloso se associato ad alcuni altri farmaci.

Questo è vero anche per i prodotti erboristici: classico è l’esempio dell’ “Erba di San Giovanni” (Iperico) che interagisce con alcuni farmaci anticoagulanti aumentandone l’efficacia e mettendo quindi il paziente a rischio di emorragie.

Esaminiamo allora quali sono le interazioni possibili di Vasovist

Vasovist: interazioni

Poiché gadofosveset si lega all’albumina, è generalmente possibile una interazione con altri principi attivi che si legano alle proteine plasmatiche (ad es. ibuprofene e warfarin); in altre parole può verificarsi una competizione per il sito del legame proteico. In una serie di studi in vitro sulle interazioni con altri farmaci (nel 4,5 % di albumina sierica umana e plasma umano), gadofosveset non ha evidenziato nessuna interazione avversa con digitossina, propranololo, verapamile, warfarin, fenprocumone, ibuprofene, diazepam, ketoprofene, naprossene, diclofenac e piroxicam in concentrazioni clinicamente rilevanti. Studi in vitro condotti utilizzando microsomi epatici umani non hanno evidenziato nessuna potenzialità di inibizione del sistema enzimatico del citocromo P 450.

In uno studio clinico è stato dimostrato che VASOVIST non influisce sulla frazione libera di warfarin nel plasma. Non sono state riportate alterazioni dell’attività anticoagulante di warfarin, né effetti sulla efficacia del medicinale.

Interazioni con test di laboratorio

In studi clinici condotti utilizzando VASOVIST non sono state osservate tendenze specifiche volte a significare una potenziale interazione tra il medicinale ed i test di laboratorio.


Vasovist: posso guidare la macchina se lo prendo?

Un capitolo poco noto e molto sottovalutato è quello degli effetti di un farmaco sui riflessi e quindi sulla capacità di guidare la macchina o di effettuare lavori pericolosi.

Molti farmaci riducono la capacità di reazione, oppure possono causare vertigini o abbassamenti di pressione che possono essere molto pericolosi per chi guida o effettua lavori in cui le capacità fisiche sono importanti: basti pensare agli operai che lavorano su impalcature o che operano su macchinari come presse o forni

E’ sempre bene quindi leggere attentamente questo piccolo ma molto importante paragrafo della Scheda Tecnica del farmaco.

Vasovist: effetti sulla guida e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sugli effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.

Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco