Clindamicina ibi (Clindamicina Fosfato): indicazioni e modo d’uso
Clindamicina ibi (Clindamicina Fosfato) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:
La clindamicina è indicata nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da germi anaerobi sensibili, nonchè nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da stafilococchi, streptococchi e pneumococchi. Un trattamento con clindamicina, per lo piĂ¹ associata ad un antibiotico aminoglicosidico, puĂ² essere preso in considerazione come alternativa nella terapia di infezioni ginecologiche e pelviche acute da Chlamydia trachomatis quando l’impiego dell’antibiotico di scelta, la tetraciclina, è controindicato.
Trattamento delle infezioni opportunistiche da Toxoplasma gondii e Pneumocystis carinii in pazienti immunocompromessi.
Clindamicina ibi: come si usa?
Come per tutti i farmaci, anche per Clindamicina ibi è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.
Se perĂ² non ricordate come prendere Clindamicina ibi ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.
Posologia di Clindamicina ibi
Posologia
La posologia e la via di somministrazione devono essere determinate dalla gravità dell’infezione, dalle condizioni del paziente e dalla sensibilità del microrganismo responsabile.
Popolazione pediatrica
Al di sopra dei due anni di etĂ somministrazione per via intramuscolare profonda o per fleboclisi
Infezioni gravi: 15 – 25 mg/kg/die suddivisi in 3 – 4 somministrazioni.
Infezioni gravissime: 25 – 40 mg/kg/die suddivisi in 3-4 somministrazioni.
Il dosaggio da somministrare ai bambini puĂ² in alternativa essere valutato in base alla superficie corporea: 350 mg/m2/die per le infezioni gravi e 450 mg/m2/die per le infezioni gravissime.
Se si dovesse manifestare una diarrea grave sospendere l’antibiotico.
Adulti
Somministrazione per via intramuscolare profonda o per fleboclisi.
Infezioni gravi da cocchi aerobi gram-positivi e anaerobi piĂ¹ sensibili (generalmente non sono inclusi il Bacteroides fragilis, i Peptococchi ed i Clostridi diversi dal Clostridium perfringens): 600 – 1200 mg / die suddivisi in due, tre o quattro somministrazioni.
Infezioni gravissime: particolarmente quelle dovute ad accertato o sospetto Bacterioides fragilis, Peptococchi o Clostridi diversi dai Clostridium perfringens: 1200 – 2700 mg / die suddivisi in due, tre o quattro somministrazioni.
Questi dosaggi se il caso lo richiede possono essere aumentati fino a 4800 mg / die da somministrare per flebo in quelle infezioni che possono compromettere la vita del paziente.
Modo di somministrazione
Non somministrare per via intramuscolare dosi singole superiori a 600 mg di Clindamicina Ibi.
La clindamicina non deve essere iniettata per via endovenosa sotto forma di bolo non diluito, ma deve essere infusa in un periodo di almeno 10 – 60 minuti. Il medicinale puĂ² essere somministrato per la prima volta mediante fleboclisi rapida e successivamente mediante fleboclisi lenta secondo il seguente schema:
Per ottenere concentrazioni ematiche di clindamicina superiori a |
Iniziare con fleboclisi rapida di | Indi continuare con |
---|---|---|
4 mcg / ml | 10 mg/min x 30’ | 0,75 mg/min |
5 mcg / ml | 15 mg/min x 30’ | 1,00 mg/min |
6 mcg / ml | 20 mg/min x 30’ | 1,25 mg/min |
Nella malattia infiammatoria pelvica: 900 mg ogni 8 ore per via endovenosa in associazione ad un appropriato antibiotico attivo sugli aerobi gram negativi.
Continuare la terapia per almeno 4 giorni e comunque per 48 ore dopo che si è osservato un miglioramento nella paziente.
Toxoplasmosi cerebrale in pazienti immunodeficienti ad alto rischio: 600 – 1200 mg di clindamicina per via endovenosa ogni 6 ore per 2 settimane, proseguire il trattamento con preparazioni per via orale fino a 8-10 settimane.
Polmonite da Pneumocystis carinii in pazienti immunodeficienti ad alto rischio: 600 mg di clindamicina per via endovenosa ogni 6 ore, somministrata per 21 giorni, e 15-30 mg di primachina somministrata per os 1 volta al giorno per 21 giorni.
Diluizione e velocitĂ di somministrazione
Non somministrare per via intramuscolare dosi singole superiori a 600 mg. La concentrazione di clindamicina nel diluente per infusione non deve superare
12 mg/ml e la velocitĂ di infusione non deve superare 30 mg al minuto. La somministrazione di clindamicina mediante fleboclisi va effettuata secondo lo schema seguente:
Dose | Diluire in | Tempo di |
---|
somministrazione | ||
---|---|---|
300 mg | 50 ml | 10 minuti |
600 mg | 50 ml | 20 minuti |
900 mg | 100 ml | 30 minuti |
1200 mg | 100 ml | 40 – 60 minuti |
Si raccomanda di non somministrare piĂ¹ di 1200 mg in una singola infusione della durata di un’ora.
Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Clindamicina ibi seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!
Lo posso prendere se sono incinta?
Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza
Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Clindamicina ibi per quanto riguarda la gravidanza:
Clindamicina ibi: si puĂ² prendere in gravidanza?
Gli studi sulla tossicitĂ riproduttiva condotti su ratti e conigli a seguito di somministrazione per via orale e sottocutanea non hanno mostrato segni di compromissione della fertilitĂ o di danni al feto causati dalla clindamicina, se non a dosi tali da indurre tossicitĂ nella madre. Non sempre gli studi sulla riproduzione negli animali sono predittivi della risposta nella specie umana.
Nella specie umana la clindamicina attraversa la placenta. Dopo dosi ripetute, le concentrazioni nel liquido amniotico sono risultate pari al 30% circa delle concentrazioni nel sangue materno.
Negli studi clinici su donne in gravidanza, la somministrazione sistemica di clindamicina nel secondo e nel terzo trimestre non è risultata associata a un aumento della frequenza delle anomalie congenite. Non esistono studi adeguati e ben controllati su donne nel primo trimestre di gravidanza.
In gravidanza la clindamicina deve essere utilizzata solo se strettamente necessaria (vedere paragrafo 4.4).
L’alcol benzilico puĂ² attraversare la placenta (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
La clindamicina somministrata per via orale e parenterale è stata rinvenuta nel latte materno in concentrazioni comprese tra 0,7 e 3,8 mcg/ml. A causa delle possibili reazioni avverse serie nei bambini allattati al seno, le donne che allattano non devono assumere la clindamicina.
FertilitĂ
Gli studi sulla fertilitĂ nei ratti trattati con clindamicina per via orale non hanno mostrato effetti sulla fertilitĂ o sulla capacitĂ riproduttiva.
Clindamicina Ibi è controindicato nelle donne in gravidanza o durante l’allattamento.
Ne ho preso troppo! Cosa fare?
Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.
Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.
Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Clindamicina ibi?
Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Clindamicina ibi in caso di sovradosaggio.
Clindamicina ibi: sovradosaggio
Non essendo gli effetti indesiderati dose-correlati, il sovradosaggio è un problema raro soprattutto se il medicinale viene somministrato secondo quanto indicato.
L’emodialisi e la dialisi peritoneale non sono efficaci nel rimuovere la clindamicina dal siero.
Clindamicina ibi: istruzioni particolari
Nessuna istruzione particolare
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco