Keytruda: a cosa serve e come si usa

Keytruda 25 mg ml (Pembrolizumab): indicazioni e modo d’uso

Keytruda 25 mg ml (Pembrolizumab) è un farmaco che serve per curare le seguenti condizioni patologiche:

Melanoma

KEYTRUDA in monoterapia è indicato nel trattamento del melanoma avanzato (non resecabile o metastatico) nei pazienti adulti.

KEYTRUDA in monoterapia è indicato nel trattamento adiuvante di pazienti adulti con melanoma allo Stadio III e con coinvolgimento dei linfonodi che sono stati sottoposti a resezione completa (vedere paragrafo 5.1).

Carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC)

KEYTRUDA in monoterapia è indicato nel trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico negli adulti il cui tumore esprime PD-L1 con tumour proportion score (TPS) ? 50 % in assenza di tumore positivo per mutazione di EGFR o per ALK.

KEYTRUDA, in associazione a pemetrexed e chemioterapia contenente platino, è indicato nel trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico non squamoso negli adulti il cui tumore non è positivo per mutazioni di EGFR o per ALK.

KEYTRUDA, in associazione a carboplatino e paclitaxel o nab-paclitaxel, è indicato nel trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico squamoso negli adulti.

KEYTRUDA in monoterapia è indicato nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico negli adulti il cui tumore esprime PD-L1 con TPS ? 1 % e che hanno ricevuto almeno un precedente trattamento chemioterapico. I pazienti con tumore positivo per mutazione di EGFR o per ALK devono anche avere ricevuto una terapia mirata prima di ricevere KEYTRUDA.

Linfoma di Hodgkin classico (cHL)

KEYTRUDA in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfoma di Hodgkin classico recidivato o refrattario che abbiano fallito il trattamento con trapianto autologo di cellule staminali (ASCT) e brentuximab vedotin (BV), o che non siano eleggibili al trapianto e abbiano fallito il trattamento con BV.

Carcinoma uroteliale

KEYTRUDA in monoterapia è indicato nel trattamento del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico negli adulti che hanno ricevuto una precedente chemioterapia contenente platino (vedere paragrafo 5.1).

KEYTRUDA in monoterapia è indicato nel trattamento del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico negli adulti che non sono eleggibili alla chemioterapia contenente cisplatino e il cui tumore esprime PD-L1 con un combined positive score (CPS) ? 10 (vedere paragrafo 5.1).

Carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (HNSCC)

KEYTRUDA, in monoterapia o in associazione a chemioterapia contenente platino e 5-fluorouracile (5-FU), è indicato nel trattamento di prima linea del carcinoma a cellule squamose della testa e del collo, metastatico o ricorrente non resecabile, negli adulti il cui tumore esprime PD-L1 con un

CPS ? 1 (vedere paragrafo 5.1).

KEYTRUDA in monoterapia è indicato nel trattamento del carcinoma a cellule squamose della testa e del collo, ricorrente o metastatico, negli adulti il cui tumore esprime PD-L1 con un TPS ? 50 % e in progressione durante o dopo la chemioterapia contenente platino (vedere paragrafo 5.1).

Carcinoma a cellule renali (RCC)

KEYTRUDA, in associazione ad axitinib, è indicato nel trattamento di prima linea del carcinoma a cellule renali avanzato negli adulti (vedere paragrafo 5.1).

Keytruda 25 mg ml: come si usa?

farmaco: indicazioni e modo d'uso

Come per tutti i farmaci, anche per Keytruda 25 mg ml è molto importante rispettare e seguire i dosaggi consigliati dal medico al momento della prescrizione.

Se perĂ² non ricordate come prendere Keytruda 25 mg ml ed a quali dosaggi (la posologia indicata dal medico), è quanto meno necessario seguire le istruzioni presenti sul foglietto illustrativo. Vediamole insieme.

Posologia di Keytruda 25 mg ml

La terapia deve essere iniziata e seguita da medici specialisti con esperienza nel trattamento del cancro.

Test PD-L1 per i pazienti con NSCLC, carcinoma uroteliale o HNSCC

Per il trattamento con KEYTRUDA in monoterapia, è raccomandato il test per l’espressione tumorale di PD-L1 mediante un test validato per selezionare i pazienti con NSCLC o carcinoma uroteliale non precedentemente trattato (vedere paragrafì 4.1, 4.4, 4.8 e 5.1).

I pazienti con HNSCC devono essere selezionati per il trattamento con KEYTRUDA in monoterapia o in associazione a chemioterapia contenente platino e 5-fluorouracile (5-FU) sulla base dell’espressione tumorale di PD-L1, confermata mediante un test validato (vedere paragrafì 4.1, 4.4, 4.8 e 5.1).

Posologia

La dose raccomandata di KEYTRUDA, in monoterapia, è di 200 mg ogni 3 settimane o 400 mg ogni 6 settimane, somministrata mediante infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti.

La dose raccomandata di KEYTRUDA, come parte della terapia di associazione, è di 200 mg ogni 3 settimane, somministrata mediante infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti.

I pazienti devono essere trattati con KEYTRUDA fino alla progressione della malattia o alla comparsa di tossicitĂ  inaccettabile. Sono state osservate risposte atipiche (ad es., un aumento iniziale, transitorio, delle dimensioni del tumore o la comparsa di nuove piccole lesioni nei primi mesi, cui fa seguito una riduzione della massa tumorale). Nei pazienti clinicamente stabili con evidenza iniziale di progressione della malattia si raccomanda la prosecuzione del trattamento fino alla conferma della progressione.

Per il trattamento adiuvante del melanoma, KEYTRUDA deve essere somministrato fino alla comparsa di recidiva della malattia, tossicitĂ  inaccettabile o fino ad un anno.

Rinvio della somministrazione o interruzione del trattamento (vedere anche paragrafo 4.4)

Non sono raccomandate riduzioni della dose di KEYTRUDA. Il trattamento con KEYTRUDA deve essere sospeso o interrotto per gestire le reazioni avverse come descritto nella Tabella 1.

Tabella 1: Modifiche raccomandate per il trattamento con KEYTRUDA

Reazioni avverse immuno-correlate SeveritĂ  Modifica del trattamento
Polmonite Grado 2 Sospendere fino al recupero delle reazioni avverse al Grado 0-1*
Grado 3 o 4 o ricorrente di Grado 2 Interrompere definitivamente
Colite
Grado 2 o 3 Sospendere fino al recupero delle reazioni avverse al Grado 0-1*
Grado 4 o ricorrente di Grado 3 Interrompere definitivamente
Nefrite Grado 2 con creatinina da > 1,5 a
? 3 volte il limite superiore della norma (LSN)
Sospendere fino al recupero delle reazioni avverse al Grado 0-1*
Grado ? 3 con creatinina > 3 volte il LSN Interrompere definitivamente
Endocrinopatie Insufficienza surrenalica di Grado 2 e ipofisite Sospendere il trattamento fino a
quando non siano controllate dalla terapia ormonale sostitutiva
Insufficienza surrenalica di Grado 3 o 4 o ipofisite sintomatica
Diabete di Tipo 1 associato a iperglicemia di Grado ? 3 (glucosio
> 250 mg/dL o > 13,9 mmol/L) o associato a chetoacidosi
Ipertiroidismo di Grado ? 3
Sospendere fino al recupero delle reazioni avverse al Grado 0-1*
Per i pazienti con endocrinopatie di Grado 3 o di Grado 4 che sono migliorate fino al raggiungimento del Grado 2 o piĂ¹ basso e sono controllate con terapia ormonale sostitutiva, se indicato, puĂ² essere presa in considerazione la prosecuzione del trattamento con pembrolizumab dopo graduale riduzione dei corticosteroidi, se necessario.
Diversamente, il trattamento deve
essere interrotto.
Ipotiroidismo L’ipotiroidismo puĂ² essere gestito con terapia sostitutiva senza interruzione del
trattamento.
Epatite
NOTA: per i pazienti con RCC trattati con pembrolizumab in associazione ad axitinib con incremento degli
enzimi epatici, fare
Grado 2 con aspartato aminotransferasi (AST) o alanina aminotransferasi (ALT) da > 3 a

5 volte il LSN o bilirubina totale da
> 1,5 a 3 volte il LSN

Sospendere fino al recupero delle reazioni avverse al Grado 0-1*
Grado ? 3 con AST o ALT > 5 volte
il LSN o bilirubina totale > 3 volte il LSN
Interrompere definitivamente
Reazioni avverse immuno-correlate SeveritĂ  Modifica del trattamento
riferimento alle linee guida sul dosaggio riportate a seguito di questa tabella. In caso di metastasi epatiche con aumento di Grado 2 al basale, dei valori di AST o ALT, epatite con aumento dei valori di AST o ALT
? 50% e che dura ? 1 settimana
Interrompere definitivamente
Reazioni cutanee Grado 3 o sospetto di sindrome di
Stevens-Johnson (SJS) o necrolisi epidermica tossica (TEN)
Sospendere fino al recupero delle reazioni avverse al Grado 0-1*
Grado 4 o SJS o TEN confermata Interrompere definitivamente
Altre reazioni avverse immuno-correlate In base alla severitĂ  e al tipo di reazione (Grado 2 o Grado 3)
Miocardite di Grado 3 o 4
Encefalite di Grado 3 o 4 Sindrome di Guillain-Barré di Grado 3 o 4
Grado 4 o ricorrente di Grado 3
Sospendere fino al recupero delle reazioni avverse al Grado 0-1*
Interrompere definitivamente
Interrompere definitivamente
Reazioni correlate all’infusione Grado 3 o 4 Interrompere definitivamente

Nota: i gradi di tossicitĂ  sono conformi con i criteri stabiliti dal National Cancer Institute Common Terminology Criteria for Adverse Events, Version 4.0 (NCI-CTCAE v.4).

Se la tossicitĂ  correlata al trattamento non migliora al Grado 0-1 entro 12 settimane dall’ultima somministrazione di KEYTRUDA, o se entro 12 settimane il trattamento con corticosteroidi non puĂ² essere ridotto ad una dose giornaliera equivalente a ? 10 mg di prednisone, il trattamento con KEYTRUDA deve essere interrotto definitivamente.

Non sono noti dati di sicurezza sulla ripresa della terapia con pembrolizumab in pazienti che hanno manifestato miocardite immuno-correlata.

Il trattamento con KEYTRUDA, in monoterapia o come terapia di associazione, deve essere interrotto definitivamente per reazioni avverse immuno-correlate di Grado 4 o ricorrenti di Grado 3, salvo diversa indicazione riportata nella Tabella 1.

Per la tossicitĂ  ematologica di Grado 4, solo per i pazienti affetti da cHL, KEYTRUDA deve essere sospeso fino al recupero delle reazioni avverse al Grado 0-1.

KEYTRUDA in associazione ad axitinib nel RCC

Per i pazienti con RCC trattati con KEYTRUDA in associazione ad axitinib, vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) sul dosaggio di axitinib. Se utilizzato in associazione a pembrolizumab, l’aumento della dose di axitinib al di sopra della dose iniziale di 5 mg puĂ² essere preso in considerazione a intervalli di sei settimane o piĂ¹ (vedere paragrafo 5.1).

In caso di incremento dei valori degli enzimi epatici nei pazienti con RCC in trattamento con KEYTRUDA in associazione ad axitinib:

Se ALT o AST ? 3 volte il LSN ma < 10 volte il LSN senza concomitante aumento della bilirubina totale ? 2 volte il LSN, sia KEYTRUDA che axitinib devono essere sospesi fino a recupero di queste reazioni avverse al Grado 0-1. La terapia con corticosteroidi puĂ² essere presa in considerazione. Dopo il recupero puĂ² essere preso in considerazione un rechallenge con un singolo medicinale o un rechallenge sequenziale con entrambi i medicinali. In caso di rechallenge con axitinib, puĂ² essere presa in considerazione una riduzione della dose come indicato dall’RCP di axitinib.

Se ALT o AST ? 10 volte il LSN o > 3 volte il LSN con concomitante aumento della bilirubina totale ? 2 volte il LSN, sia KEYTRUDA che axitinib devono essere interrotti definitivamente e puĂ² essere presa in considerazione la terapia con corticosteroidi.

Ai pazienti trattati con KEYTRUDA deve essere consegnata la scheda di allerta per il paziente e devono essere date informazioni sui rischi di KEYTRUDA (vedere anche ìl foglìo ìllustratìvo).

Popolazioni speciali Anziani

Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti di età ? 65 anni (vedere paragrafo 5.1). I dati nei pazienti di età ? 65 anni sono troppo limitati per trarre delle conclusioni nella popolazione affetta da cHL (vedere paragrafo 5.1). I dati nei pazienti di età ? 75 anni con melanoma resecato allo Stadio III in monoterapia con pembrolizumab, con RCC avanzato in terapia con pembrolizumab in associazione ad axitinib, con NSCLC metastatico in associazione a chemioterapia e con HNSCC metastatico o ricorrente non resecabile in trattamento di prima linea con pembrolizumab (con o senza chemioterapia) sono limitati (vedere paragrafì 4.4 e 5.1).

Compromissione renale

Nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata, non è necessario alcun aggiustamento della dose. KEYTRUDA non è stato studiato in pazienti con compromissione renale grave (vedere paragrafì 4.4 e 5.2).

Compromissione epatica

Nei pazienti con compromissione epatica lieve, non è necessario alcun aggiustamento della dose. KEYTRUDA non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica moderata o grave (vedere paragrafì 4.4 e 5.2).

Popolazione pediatrica

Nei bambini di età inferiore ai 18 anni, la sicurezza e l’efficacia di KEYTRUDA non sono state ancora stabilite. I dati attualmente disponibili sono descritti ai paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2.

Modo di somministrazione

KEYTRUDA è per uso endovenoso. Deve essere somministrato per infusione nell’arco di 30 minuti. KEYTRUDA non deve essere somministrato per via endovenosa rapida o con iniezione in bolo.

Per l’utilizzo in associazione, vedere il RCP delle terapie concomitanti. Quando KEYTRUDA viene somministrato in associazione a chemioterapia per via endovenosa, KEYTRUDA deve essere somministrato per primo.

Per le istruzioni sulla ricostituzione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Ricordate in ogni caso che se non ricordate la posologia indicata dal medico e utilizzate Keytruda 25 mg ml seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo, sarĂ  poi opportuno che contattiate il vostro medico e lo avvisiate del dosaggio che avete assunto, per avere conferma o ulteriori consigli!

Lo posso prendere se sono incinta?

Un’altra domanda che spesso ci poniamo prima di prendere una medicina è se è possibile assumerla in gravidanza

Tenendo presente che in gravidanza sarebbe opportuno evitare qualsiasi farmaco se non strettamente necessario e che prima di assumere qualsiasi farmaco in gravidanza va sentito il medico curante, vediamo insieme quali sono le istruzioni sulla scheda tecnica di Keytruda 25 mg ml per quanto riguarda la gravidanza:

Keytruda 25 mg ml: si puĂ² prendere in gravidanza?

Donne in etĂ  fertile

Le donne in età fertile devono utilizzare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con pembrolizumab e per almeno 4 mesi dopo l’ultima dose di pembrolizumab.

Gravidanza

Non ci sono dati sull’uso di pembrolizumab nelle donne in gravidanza. Non sono stati condotti studi con pembrolizumab sulla riproduzione negli animali; tuttavia, in modelli murini di gravidanza è stato dimostrato che il blocco della via del segnale PD-L1 compromette la tolleranza del feto e dĂ  luogo ad un aumento di perdite fetali (vedere paragrafo 5.3). Questi risultati indicano un rischio potenziale, ovvero, che la somministrazione di pembrolizumab durante la gravidanza, sulla base del suo meccanismo di azione, puĂ² causare danni fetali, compreso un aumento del tasso di aborti o di nati morti. Ăˆ nota la capacitĂ  delle immunoglobuline umane G4 (IgG4) di attraversare la barriera placentare; pertanto, essendo una IgG4, pembrolizumab puĂ² essere potenzialmente trasmesso dalla madre al feto che si sta sviluppando. Pembrolizumab non deve essere usato durante la gravidanza, tranne che in presenza di condizioni cliniche della donna che ne richiedano la somministrazione.

Allattamento

Non è noto se pembrolizumab sia escreto nel latte materno. PoichĂ© è noto che gli anticorpi possono essere escreti nel latte materno, il rischio per i neonati/lattanti non puĂ² essere escluso. La decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia con pembrolizumab deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia con pembrolizumab per la donna.

FertilitĂ 

Non sono disponibili dati clinici sui possibili effetti di pembrolizumab sulla fertilitĂ . Sulla base di studi di tossicitĂ  a dose ripetuta, a 1 mese e a 6 mesi, nelle scimmie non sono stati riscontrati effetti degni di nota sugli organi riproduttivi maschili e femminili (vedere paragrafo 5.3).

Ne ho preso troppo! Cosa fare?

Può anche capitare che per errore o distrazione assumiate una quantitĂ  di farmaco superiore a quella prescritta dal vostro medico.

Talvolta capita che bambini piccoli per gioco ingeriscano dei farmaci lasciati a portata di mano: raccomandiamo sempre di tenere i farmaci lontano dalla portata dei bambini, in luoghi chiusi e custoditi.

Cosa devo fare se per sbaglio ho preso un dosaggio eccessivo di Keytruda 25 mg ml?

Qualunque sia la causa dell’ingestione di una quantitĂ  eccessiva di farmaco, ecco cosa riporta la Scheda Tecnica di Keytruda 25 mg ml in caso di sovradosaggio.

Keytruda 25 mg ml: sovradosaggio

Non esistono informazioni sul sovradosaggio con pembrolizumab.

In caso di sovradosaggio, i pazienti devono essere attentamente sorvegliati per la comparsa di segni o sintomi di reazioni avverse e deve essere istituito un appropriato trattamento sintomatico.

Keytruda 25 mg ml: istruzioni particolari

Preparazione e somministrazione dell’infusione

Non agitare il flaconcino.

Portare il flaconcino a temperatura ambiente (pari o inferiore a 25°C).

Prima della diluizione, il flaconcino del liquido puĂ² restare fuori dal frigorifero (a temperature pari o inferiori a 25°C) fino a 24 ore.

I medicinali per uso parenterale devono essere ispezionati visivamente prima della somministrazione per verificare la presenza di particelle e alterazioni di colore. Il concentrato è una soluzione da limpida a leggermente opalescente, da incolore a leggermente gialla. Eliminare il flaconcino se si osservano particelle visibili.

Prelevare il volume richiesto di concentrato fino a un massimo di 4 mL (100 mg) e trasferirlo in una sacca per infusione endovenosa contenente sodio cloruro 9 mg/mL (0,9 %) o glucosio

50 mg/mL (5 %) per preparare una soluzione diluita con una concentrazione finale compresa tra 1 e 10 mg/mL. Ogni flaconcino contiene un eccesso di prodotto di 0,25 mL (contenuto totale per flaconcino di 4,25 mL) per garantire il recupero di 4 mL di concentrato. Miscelare la soluzione diluita capovolgendo delicatamente.

Da un punto di vista microbiologico, il medicinale, una volta diluito, deve essere utilizzato immediatamente. La soluzione diluita non deve essere congelata. Se il medicinale non viene utilizzato immediatamente, la stabilitĂ  chimica e fisica durante l’uso di KEYTRUDA è stata dimostrata per 96 ore da 2°C a 8°C. Tale periodo di 96 ore puĂ² comprendere fino a 6 ore di conservazione a temperatura ambiente (pari a o inferiore a 25°C). Se refrigerati, i flaconcini e/o le sacche per infusione endovenosa devono essere portati a temperatura ambiente prima dell’uso. Nella soluzione diluita possono essere osservate particelle proteiche da traslucide a bianche. Somministrare la soluzione per infusione per via endovenosa nell’arco di 30 minuti utilizzando un filtro in linea o aggiuntivo sterile, apirogeno, con bassa capacitĂ  di legame proteico di dimensioni comprese tra 0,2 e 5 µm.

Non co-somministrare altri medicinali utilizzando la stessa linea di infusione.

KEYTRUDA è esclusivamente per uso singolo. Eliminare il quantitativo di medicinale residuo non utilizzato rimasto nel flaconcino.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformitĂ  alla normativa locale vigente.


Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco