Girasole: proprietà curative. A cosa serve? Come si usa?

Girasole

Tratto da “Piante Medicinali – Chimica, Farmacologia e Terapa” di R. Benigni, C. Capra e P.F.Cattorini

(Helianthus annuus L. – Fam. Composite/Eliantee/Verbesininee)

Girasole- Ultimo aggiornamento pagina: 27/02/2018

Indice dei contenuti

  1. Generalità
  2. Componenti principali
  3. Proprietà farmacologiche
  4. Estratti e preparati vari
  5. Preparazioni usuali e Formule
  6. Bibliografia

Generalità

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girasole

Etimologia – Helianthus, dal greco hlios = il sole e anqos = fiore: cioè Fiore del sole, per la grandezza, il colore, l'aspetto della infiorescenza, che ricorda il sole raggiante.

Il nome italiano girasole deriva dal latino gero = porto e solem = il sole, cioè io porto il sole; nel senso figurato che la pianta porta il sole (il grande capolino), sia perchè l’inflorescenza segue il corso del sole. Com'è noto, la pianta, con movimento periodico lentissimo, orienta gradualmente il capolino al mattino all'est e lo ruota, durante la giornata, sino a portarlo verso ovest alla sera.

annuus – per il periodo vegetativo annuale.

Nome volgare Erba massima, Sole, Fior di S. Marco, Corona di Giove, Eclizia, ecc. (ital.). Common Sunflower (ingl.). Grand Soleil (frane.). Sonnenblume (ted.). Occhio del Sole (aain esc scems, arab.). ecc.

Habitat Originario dell'America boreale (U.S.A., Missouri, Texas, Minnesota) e Messico. Introdotto in Europa nel 1535, 1596; coltivato in tutte le regioni temperate del mondo (Russia, Italia, Cina, India, Nord e Sud-Africa, anche come pianta oleifera, (acheni).

Parti usate La pianta (foglie, cauli, fiori).

Componenti principali

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Nei fiori: quercimeritrina (7-glucoside della quercetina) C21H20O12-4H2O, antocianina (1), betaina e colina (2), una xantofilla (identificabile con la luteina) in forma di estere, una fitosterina (3), gli alcooli triterpenici isomeri arnidiolo (o arnidendiolo o arnisterina) e faradiolo (o isoarnidendiolo) C30H50O2 (4). Dal Girasole è stata estratta una saponina che per idrolisi acida produce un esosio, un pentosio, un metilpentosio e due acidi organici, uno dei quali è un acido diossitriterpenico monocarbossilico di formula grezza C30(31)H48(50)O4, per il quale è stato proposto il nome di acido eliantico (5).

Nelle foglie: rutina o ramnoglucoside della quercetina C27H30O16, un glicoside C11H19N2O4 (6), scopolina, gli acidi clorogenico e caffeico (7), provitamina A (8), vitamina C 133 mg % (nelle foglie fresche) secondo Seybold e Mehner (9), da mg 113 a mg 132% (nelle foglie fresche), secondo Scheunert e Theile (10); azoto 3,24% (nelle foglie secche) (11): acqua 82,4% (11).

Nella pianta intera: glutatione (12), proteine, amido, zucchero (13), ceneri 1,9% nella pianta fresca, 5,37% nella pianta secca (14).

Proprietà farmacologiche ed impiego terapeutico

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Nella medicina popolare del Caucaso i fiori e le foglie di Girasole, sotto forma di tintura, erano impiegati come antitermici nella terapia della malaria. Allo stesso scopo la tintura venne usata dal Moncorvo (15) in pediatria e la Kachperoff (16) la impiegò durante una pandemia influenzale verificatasi negli anni 1889-1890. II Danzel in seguito confermò l’azione antitermica della droga prescrivendola, sotto forma di tintura, alla dose di XX-XXXV gocce, due o tre volte al giorno, sola od associata con chinina (17).

La tintura preparata con i fiori e con le foglie fu raccomandata da Beldau (18), associata con altre droghe ad azione balsamica, nel trattamento delle bronchiectasie e della cangrena polmonare.

Un’attività batteriostatica dell'estratto fluido di Girasole è stata osservata dalla Mela (19) sullo S. aureus, sullo S. albus e sullo S. di Oxford.

Di un elevato potere nutritivo, per la presenza di aleurone, sarebbero dotati, secondo Ribadeau-Dumas (20), gli acheni. I fiori e specialmente le foglie, sono invece ricchi di vitamina C e di provitamina A e possono anch'essi costituire, secondo Bogatova (8), un buon alimento.

Attualmente il Girasole è pochissimo usato a scopo terapeutico.

Estratti e preparati vari

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Preparazioni usuali e formule galeniche

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BIBLIOGRAFIA

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(1) SANDO, J. Blol. Chem., 64, 71, 1925; 6S, 407, 1926 – (2) BUSCHMANN. Arch. Pharm., 249. I. 1911 – (3)ZECHMEISTER eTUZSON, Ber., 63 . 3203, 1930; Z, Physiol. Chem., 238, 204, I936-(4)ZIMMERMANN, Helv. Chlm. Mela, 26, 642, 1953; PAECK K. e TRACEY M. V., Moderne Methoden der Pflanzenannlyse, 1955, MI voi., p. 127 – (5) KASPRZYKOWNA e coli. Mela Blochtm. Polon., 3, 290, 1956 – (6) ZANOTTI. Boll. Chim. Farm., 13, 4, 229, 1914 – (7) URBAN R, Pianta, 12, 47. 1958: 12, 565, 1959; CAem. Abs., 12, 20420 b, 1958; 53, I1527a, 1959 – (8) BOGATOVA M. G, Doklaiy Vsesayut. Akad. SeI’skokhoz. Nauk Im. V. I. Lenlna, 22, 18. 1957; Chem. Abs.,12, 4062 e. 1958 – (9) SEYBOLD A. e MEHNER H, SIlzungsber. d. Heldelberger Akad. H'/li, /O, 5, 17. 1948 – (IO) SCHEUNERT A. e THEILE E., Pharmazie, 7, 776, 1952 – (11) CROOK E. M., HOLDEN M., Blochem. J., 43, 181, 1948; PAECH K. e TRACEY M. V., Moderne Methoden der POanzenanalyse, 1955, voi, |V, p. 37 – (12) CAMP, Science, 69, 458, 1929 – (13) SHAW e WRIGHT, J. Agr. Ree., 20. 787, 1921 – (14) NEIDIG e SNYDER, 3. Agric. Ree.. 31, 1165, 1925; WEHMER C„ Die PRanzenstoffe, 1931, p. 1226 – (15) MONCORVO. eli. da LECLERC H. In Précis de Phyioihérapie. Masson Edii. Paris, 1935, p. 131 – (16) KACHPEROFF S„ cil. da LECLERC H„ ibid. – (17) DANZEL L„ Rev. de Med. Trap.. 28. 158. 1929 (18) BELDAU, MOnch. Mad. iVoch.. 43, 1908 • (19) MELA C, Flioterapia n. 2, 1950 – (10) RIBADEAU-DUMAS M, cit. da LECLERC H. I. c.